Il meccanico

di
genere
esibizionismo

Da alcuni giorni la mia auto faceva cpricci, non essendo molto recente, decisi di rivolgermi a un garagista che aveva l'officina vicino a casa mia.
Entro e mi ritrovo un omone ben piazzato davanti, tuta sporca e mani grosse e callose, mi chiede cosa volessi, in modo burbero, e io un poco intimidito spiego che l'auto ha dei problemi, prende le chiavi e và a fare un giro di prova.
Io rimango in officina, e mi guardo in giro, è sporca e con un sacco di cose in giro, alcune auto con il cofno aperto, e vedo il suo ufficio, mi avvicino, all'interno una scrivania ricolma di tutto, e un divano un pò sporco di tutto, alle pareti i classici calendari di donnine nude.
Al suo rientro mi dice che devo lasciare l'auto un paio di giorni, e così decidiamo il giorno della settimana dopo.
Io nel frattempo la uso, e come tutti i fine settimana raggiungo il mio uomo e mi porto l'occorrente per trasformarmi in Paola.
Arriva il giorno che devo portare l'auto, e come da accordi la consegno, e mi reco a casa, era lunedì pomeriggio.
Una volta a casa, cerco la borsa con le mie cose da lavare, e mi accorgo di averla lasciata sul sedile del passeggero, acc, ma ormai l'officina è chiusa.
L'indomani, nel pomeriggio, passo all'officina, e chiedo al proprietario, se posso prendere la sacca che ho lasciato in auto, visto che l'auto si trovava sollevata dal ponte, lui mi guarda sorride, e mi dice, vai pure in ufficio tesoro, rimango spiazzato, mi dà del tù e mi chiama tesoro, mi si gela in sangue.
Entro in ufficio e trovo ben sistemate le mie cose sul divano, scarpe intimo, vestitino blù, e sopra al vestitino, due macchie biancastre secche, mi avvicino, e capisco che è sperma secco.
Sento la sua presenza mi giro, è sulla porta, massiccio, con aperta la tuta, sotto è nudo e mi mostra un cazzo notevole, si tesoro è un regalino, prendi il tutto, e vai a casa, qdomani verso sera vieni indossando il vestito blù macchiato, e i tacchi, metti solo il reggicalze e calze, truccati da troia, si avvicina, mi prende la mano e me lo mette trà le dita, e mi bacia.
Mi sciolgo e mi coglie impreparata, ha un bacio deciso, la lingua mi và quasi in gola, il cazzo è duro e caldo, lo sego lentamente, non ora puttana, domani vedrai.
A casa mi masturbo più volte ripensando a lui, e così il giorno dopo non vado al lavoro, e mi preparo, e verso le sette, mi reco da lui.
Esco per strada, il cuore batte forte, non vorrei essere riconosciuta, ma tanto non mi interessa, sono quella che sono, e raggiungo l'officina.
Entro e lui chiude il portone, mi prende trà le braccia e mi bacia, è sudato la tuta è lorda, ma io mi sciolgo, e mi porta in ufficio, si sfila la tuta, emana odore di maschio e sudore, il cazzo è enorme, durissimo, me lo porge e mi dice di succhiarlo.
Lo prendo in bocca, sà di urina, ma mi inebria, lo imbocco a fatica e inizia a pomparlo, lui mi spinge la testa quasi a soffocarmi.
E POI DOPO UNA DECINA DI MINUTI MI RIEMPIE DI SPERMA CHE FATICO A BERE.
Il mio cazzo è durissimo, nulla a dimensione confronto al suo, mi solleva il vestito, e me lo sfila, mi osserva, sei carina frocetta, non male, mi serviva una puttana e segretaria alla sera, io lo guardo, non capisco, girati frocio, mi mette a pecora appoggiata alla srivania, mi allarga le gambe, e sputa sul mio buco, appoggia la cappella, ha ancora il cazzo durissimo, e spinge.
Mi impala, mi solleva nell'incularmi, entra fino in fondo, siiii mi dice, sei capiente brava, io prove bruciore, ma non lo dico, e inizia a pomparmi.
Mi scopa per una ventina di minuti, e mi sborra dentro, io godo, ansimo, emetto gridolini, e lui poi mi afferra il cazzo e mi fà venire.
Mi siedo esausta sul divano, mi fà ripulire il suo cazzo dalla sborra rimasta, e poi mi dice, ottimo, da domani alle sei ti presenti ben messa, e inizi a sistemarmi la scrivania, e mi soddisferai il cazzo, ok?, io annuisco con la testa, bene, mi laverai il cazzo con la tua bocca, io non lopulisco mai dopo aver pisciato, provvederai tù.
E così il giorno dopo, mi presento con gonna e camicetta, e mi siedo alla scrivania, e arriva un cliente a pagare, mi osserva a lungo e mi sorride, si gira verso Davide il titolare, ma ti sei preso la segretaria?, certo e che segretaria risponde lui.
scritto il
2025-01-30
1 . 8 K
visite
2 0
voti
valutazione
5.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Corna

racconto sucessivo

Agli ordini del mio padrone
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.