Seni, Pettorali, Capezzoli

di
genere
dominazione

Il seno è la più smagliante delle prerogative della donna e uno dei suoi fondamentali elementi distintivi, anche rispetto ai nostri parenti più stretti cioè i primati, le cui femmine ne sono quasi del tutto sprovviste. Fiumi di parole e d'inchiostro non sarebbero abbastanza per decantarne la bellezza e per descrivere esaurientemente cosa suscita in tutti codesta autentica deliziosa invenzione della natura che incollando il nostro sguardo più volte al giorno a destra e a manca ad ogni sbircio di lembo puntato su quelle forme tondeggianti e innalzate, che assumono importanza sostenute dai reggipetti e avvolto nelle vesti. I pettorali maschili per quanto muscolosi e sfavillanti la loro parte, non riescono certo a stargli alla pari. Ma in quanto a capezzoli behh siamo lì. Quelli della donna richiamano manovre più delicate, come l'essere sfiorati, accarezzati, certamente succhiati e anche un po' stuzzicati ma non più di tanto. Quelli dell'uomo si prestano ad affondi più impetuosi e si lasciano affrontare con più decisione, pure con violenza, soprattutto nelle atmosfere del BDSM che risultano massimamente congeniali a farne scempio. Si possono e a volte si devono pizzicare, brancicare, pinzare, sollevare a tiro, unghiare e tormentare a piacimento. Essi sono due labari più o meno rilevati che ciascuno di noi esseri umani si ritrova appuntati sul petto e se maneggiati a dovere diventano fonte di tantissima eccitazione che si spande a macchia d'olio in tutto il corpo facendoci svanire il ben dell'intelletto. Il sadomasochismo ne fa un baluardo della distonia che intercorre fra il dolore e il piacere, che in forme meno invasive e brutali si produce nel corso di ogni rapporto sessuale anche il più pacato e normale per arricchirlo di grate stimolazioni. Che altro dire. La spagnola si può esclusivamente compiere entro le tette della donna, è una loro esclusiva. Ma in tema di abbigliamento sexy dei “Trav” e di tutti coloro che “Indossano” a richiesta dei loro partner indumenti provocanti di ispirazione femminile, come i “Peri” e i “Tanga” di pizzo di ogni foggia, persino i “Reggipetti”, sicuramente le “Calze” con i “Reggicalze” e i “Bustini”, e anche i tacchi a spillo e altri ornamenti leziosi, lasciatemelo dire quanto questo mondo un po' balordo di maschietti gay trasformati che se ne bardano, scimmiottando mode quasi dismesse dalle femmine vere, così fiere della loro emancipazione, oggi come oggi molto pantalonate e assai poco gonnute, le supera e le distanzia di alcune lunghezze nella rievocazione un po' comica che sanno proporre dei pur accattivanti abbigliamenti propri del “Sesso Debole” del tempo che fu, quando il cammuffare e il non rivelare e mostrare a scena aperta era più intrigante dello sfacciato contrario. Pensiamo ad esempio al guizzo degli occhi di una islamica velata alla vecchia maniera come certe odalische che ci incantano qualche volta a teatro o nei film in costume.
scritto il
2025-03-03
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