Il Bacio

Ecco un altro versante di pari opportunità per gli etero e per i gay. Un esercizio quello del bacio che accomuna e accontenta ogni popolo di ogni tendenza: etero maschi ed etero femmine, omosessuali gay e lesbo. La dimensione del bacio è aperta a tutti e a tutte e funziona a sé stante, o da preliminare, o da interludio o anche da conclusione di qualsiasi abboccamento intimo. Ne esiste una grande varietà. Vi sono quelli solo affettuosi, quelli più timidi a fior di labbra, quelli alla francese, che possono degenerare in vere e proprie orge buccali a ventosa, linguacciute, sbavanti, e di qualche morso che lascia il segno. Il “Bacio” è un coito di per sé, una separata sede che corrobora e completa ogni altro modo di volersi bene e di fare all'amore. Promuove lo scambio degli ormoni e moltiplica la forza e la potenza delle più disparate concomitanti effusioni e introduzioni e prese di possesso del corpo altrui. Sublima lo stare bene in due e a volte anche in tre, nei casi più pittoreschi in cui più musi si confrontano insieme. Oltre la frontiera paritaria del bacio esiste solo l'energia suprema delle mani e dei piedi e di arti e di teste che fra loro si assomigliano, graziose e sul pallido quelle più tipicamente femminili, più muscolose e irsute quelle maschili, ciascuna dotata del proprio potenziale da spendere e da incrociare a corpo libero e a spasimo nel tramestio feroce del confronto sessuale che si spinge oltre ogni decenza e limite e che fa strage di ogni dettaglio delle nostre e delle altrui membra, nude e crude, ciascuna dotata di una propria personalità che entra nel gioco e nella giostra del perenne ondeggiare e fluitare a strascico, nel fiume cheto e a tratti agitato della voluttà, come tronchi galleggianti nella corrente che dalla foce conduce fino all'estuario e al capolinea del sesso condiviso, prima di perdersi nell'oceano del piacere, in ogni dove nel quale può diluirsi l'enigma della congiunzione perfetta di due anime.