La Cinta
di
suo schiavo
genere
sadomaso
La cinta dei suoi pantaloni era di spesso cuoio nero. Se la sfilava e la vibrava in aria investendo di micidiali colpi il culo del suo nuovo schiavo. I suoi glutei sobbalzavano ed egli si lamentava e piangeva lacrime amare. Dopo cinquanta di queste staffilate il padrone si fermò giudicando che fossero sufficienti. Egli si portò vicino ai suoi piedi e reso ormai docile li bagnava delle ultime lacrime che gli sgorgavano copiose dalle palpebre e li adorava supplicandolo di risparmiargli ulteriori strapazzi. Ricevette come risposta uno sputo che gli colò sul muso e che fu costretto a ingoiare e una pedata secca che gli fu stampata fra cazzo e palle. Fu comandato di spendersi a baciare le uova del padrone e il suo uccello e a succhiarlo fino a che ne incassò in premio una buona dose di sborra. Lo ringraziò per il dono che aveva ricevuto e senza discutere entro nella gabbia di ferro dove veniva custodito per tutto il tempo che non era richiesto a profondersi in altri servizi o a subire chissà quali maltrattamenti. Vi stava dentro tutto rattrappito, nudo come un verme e solo abbigliato di uno sfavillante collare di gran marca, di una “Ball Gag” che lo faceva continuamente sbavare e di un “Plug” ben inserito nella dimensione striminzita del suo ano. Se mai gli scivolava fuori perché non riusciva a trattenerlo gli veniva sostituito con uno più grande a cipolla che lo dilatava con più sforzo ma che aveva il pregio di restarvi più saldo. Superato il primo mese di duro tirocinio, durante il quale fu sbeffeggiato e seviziato ad oltranza, tale schiavo che non ne poteva proprio più presentò al suo datore di lavoro e dispensatore di sole tribolazioni un certificato medico che ne attestava la non idoneità a proseguire in quella esperienza tutta fuori dai gangheri. Fu licenziato in tronco con biasimo e segnalato alla “Società dei Domini” come “Lavativo” e “Indegno”, definitivamente messo al bando senza credenziali in modo da porre fine senza appello alle sue miserabili ambizioni di carriera nei ranghi angusti del masochismo militante.
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