Il ragazzo del treno. Il giorno dopo

di
genere
gay

Mi svegliai la mattina dopo, ero coperto e lui dormiva di fianco. Era l'alba ma troppo tardi perché potessi andare a casa, cambiarmi e tornare a prendere il treno.
Decisi di darmi malato così armeggiai col telefono e avvisai che non potevo andare.
Si svegliò anche lui, era nudo e con una evidente erezione. Gli spiegai che avevo scritto che non sarei andato al lavoro per malattia. Per tutta risposta mi cacciò la lingua in bocca. Gli misi una mano sul cazzo e mi salì nuovamente l'eccitazione.
Volevo succhiarlo ancora. Mi chinai, lo leccai e poi lo presi di nuovo tra le labbra. Fu lui a interrompermi "ehi ehi... Capisco la voglia ma qua... Non devi chiamare il dottore per il certificato? Non devi farti trovare a casa? Andiamo alzati, andiamo da te." aveva ragione, meno male che c'era lui a mantenere un po' di testa.
Ci alzammo e andammo a fare una doccia insieme. Lavandoci a vicenda ci scivolarono le dita nei rispettivi buchi del culo. Mi ritrovai di nuovo a desiderare quel cazzo e lo presi in bocca un'altra volta ma anche stavolta mi allontanò dopo un paio di ciucciate. Mi vestii con il completo della sera prima, camicia stropicciata e cravatta ma dovevamo solo andare a casa mia, 10 minuti a piedi.
Una volta saliti, era ora di chiamare il medico. Mentre lo stava facendo vidi il ragazzo tirare fuori nuovamente il cazzo dai pantaloni e avvicinarsi alla mia faccia "pronto buongiorno sono..." e si mise a passarmelo in faccia "...non sto bene, vorrei un giorno di riposo..." e in quella me lo ritrovai sulle labbra "scusi c'è la linea che va e viene..." riuscii a finire la telefonata con difficoltà mentre cercava di mettermelo in bocca. Poi scoppiò a ridere "lo hai fatto per la prima volta ieri sera e ti piace così tanto?" l'unica cosa che mi venne in mente di dire fu "sì ti prego dammelo in bocca ancora".
Ero seduto sul mio divano, lui era in piedi con i pantaloni calati e adesso lo stavo finalmente succhiando dopo che me lo aveva fatto desiderare così. Iniziai dalla cappella, poi presi tutta l'asta facendo uno sforzo per metterlo tutto fino in gola. Lo succhiavo dalla punta alla base. Poi lo sfilò tutto, lo sollevò e con le mani mi avvicinò le palle alla bocca. Aveva i coglioni belli grossi e depilati, non mi piaceva moltissimo ma lui era molto preso quindi gli succhiai una palla alla volta. Poi di nuovo fu la volta del cazzo, e mi gustai prima tutto il liquido che aveva iniziato a colare. Dopo poco si tolse di nuovo dicendo "non così presto."
Si girò, si piegò in avanti e stavolta fu il turno del culo. Usai la lingua meglio che potevo mentre con la mano gli toccavo di nuovo le palle.
Si girò di nuovo e stavolta mi disse "bene adesso puoi finire, tanto so che vuoi bere tutto." non me lo feci ripetere due volte, lo ripresi in bocca e mi ci dedicai per farlo venire. Pompavo lento e veloce, quando sentii un suo brivido mi preparai a gustare la sborrata. Furono diversi schizzi, li presi tutti in bocca tenendo la cappella tra le labbra. Solo quando ebbe finito mi accorsi che ero ancora in completo, con la cravatta. Mi era colato addosso saliva, liquido prespermatico e una goccia di sperma che era uscita dopo.
"per essere un novellino sei un gran succhiacazzi. Diventerai famoso..."
Non sapevo se essere umiliato o lusingato da quella affermazione ma in realtà descriveva solo il fatto che avevo scoperto che mi piaceva davvero.
"dai spogliati ora, voglio vederti nudo di nuovo."
Mi spogliai, avevo le mutande bagnate
"raccontami bene come mai eri curioso e avevi queste voglie..." gli raccontai alcune cose che avevo già detto la sera prima: guardando porno mi sono imbattuto in un porno trans, ne ho visti altri... Mi ero accorto che mi piaceva pensare di essere quello che lo prendeva... Però con la mia posizione non me la sentivo...
Durante la chiacchierata si mise a toccarmi, le cosce, le palle, un po' il cazzo... Poi la mano scivolò in mezzo al culo e quindi nel buco. Mi misi comodo per facilitare quello che stava facendo.
"e in tutto questo non ti sei mai masturbato il culetto...?" "no... Cioè sì una volta ho provato a mettere un dito ma avevo troppa paura..." "come, così?" mi infilò un dito che si era leccato prima e si mise a muoverlo "sì ma lo avevo tolto subito..." mi stavo eccitando moltissimo
"beh ormai ieri sera lo hai preso nel culo no? Cosa vuoi fare ancora?"
Adesso mi ero proprio girato per esporre il buco che mi stava esplorando con due dita "voglio che me lo dici"
Adesso l'eccitazione era a mille, ci sapeva fare con le parole e costringermi a implorare mi mandava via di testa.
"ti prego inculami ancora"
"va bene, ma hai del lubrificante?"
Ci fu un attimo di panico.
Mi ricordai che ne avevo un po' per via di una ex che aveva qualche problema.
Saltai in piedi e corsi a frugare. Lo trovai.
Tornai in salotto, lui era seduto col cazzo in erezione.
"vieni qua, sali sopra" "no è impossibile non ce la faccio" aveva delle dimensioni considerevoli e visto così sembrava ancora di più, anche se lo avevo preso la sera prima.
"non rompere le palle e vieni qua"
Il suo ordine mi diede un brivido. Salii sopra di lui. Si lubrificò il cazzo, poi mi piantò due dita nel culo.
"adesso scendi piano e appoggiati"
Mi abbassai e lui puntò il cazzo sul buco.
Sentivo la cappella sul buco, poi piano scesi giù. Mi stavo impalando da solo. Entrò la cappella e mi fermai. Poi mi disse di scendere piano e risalire, ogni volta dovevo scendere di più. Così facendo arrivai in fondo, con le mie palle che si appoggiarono sul suo basso ventre e tutto il suo cazzo nel mio retto.
Mi fermai di nuovo. "bravo, adesso goditelo con un bel su e giù" mi mise le mani sulle chiappe e accompagnò i primi movimenti. Io misi le mani sullo schienale.
Man mano che andavo su e giù sentivo il buco sempre più aperto e scorrevole, alternai la velocità e l'intensità guidato da lui che nel frattempo mi incitava a darci dentro e mi ricopriva di insulti che mi eccitavano da morire, li ripetevo e li confermavo perché godevo a sentirmi scopato nel culo e liberato dai miei complessi. Sì, ero un succhiacazzi, un culo rotto, un buco da scopare, un novellino da fottere, per lui ero tutto bastava che mi lasciasse il cazzo a disposizione.
Ad un certo punto mi prese il cazzo in mano e si mise a segarmi, venni senza quasi accorgermene sborrandogli addosso. Subito dopo anche lui si svuotò le palle con ultimi colpi dentro di me.
Era solo metà mattina, sarebbe diventata una lunga giornata.
scritto il
2018-03-02
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