La Signora del piano di sopra

di
genere
dominazione

Per l'ennesima volta la signora del piano di sopra mi aveva bagnato il terrazzo dando acqua ai fiori. Salii di sopra perché mi ero stancato e volevo dirgliene quattro.
Aveva credo una decina di anni più di me, tre figli e faceva la casalinga. Di solito la vedevo andare in giro a prendere i figli, faccende di casa ecc. Nonostante il look di solito poco curato, era una bella donna di viso, coi capelli neri alle spalle, un fisico asciutto e due tette abbondanti che si potevano intuire.
Suonai, e mi aprì la porta come mi aspettavo: maglia, pantajazz neri e ciabatte.
"buongiorno signora, guardi mi ha bagnato tutto il terrazzo, insomma, succede ogni due giorni..." mi interruppe.
"scusa, non restare sulla porta, entra e spiegami."
Entrai e ricominciai a spiegare.
Lei minimizzó e con grandi sorrisi si scusó.
Mi caddero gli occhi sulle tette, notai i capezzoli che si evidenziavano sotto la maglia, forse il reggiseno era leggero e si notavano ugualmente.
"posso offrirti un caffè e due biscotti, dai non dire di no..."
Mi accomodai su una delle sedie del salotto. Quando portó il caffè e i biscotti mi passó dietro strusciandomi le tette sulla schiena, facendolo sembra un atto casuale per prendere la zuccheriera.
Si sedette anche lei e cominciò a parlarmi e farmi domande tra le altre cose disse "mi piace che mi chiami Signora."
All'improvviso sentii i suoi piedi sul mio pacco: avevo dei pantaloni della tuta molto leggeri, si era sfilata le ciabatte e aveva allungato i suoi piedi fino a me.
Come reazione istintiva feci per alzarmi imbarazzato.
Mi bloccò dicendo: "Non essere stupido. Siediti. Continua a parlare."
Feci come aveva detto. Un suo piede si infilò sotto le palle mentre l'altro premeva e massaggiava sul mio cazzo. Intanto continuava a conversare e a farmi parlare come se nulla fosse.
Me lo fece venire duro e spostò anche l'altro piede sul cazzo, così da fare un doppio massaggio. Ci sapeva sicuramente fare perché ero eccitatissimo e mi stavo godendo quella sega alternativa.
Il massaggio andò avanti per una decina di minuti buoni quando dalla mia voce rotta intuì che stavo per venire. Mi fece venire coi piedi guardandomi negli oggi e torturandomi con domande "beh che c'è? Non parli più? Che sta succedendo tesoro? Stai pensando che hai fatto bene ad accettare il consiglio di non essere stupido?"
Sborrai nelle mutande sotto i pantaloni, fu un orgasmo grandioso e dovetti attendere un attimo prima di riprendermi.
Lei si alzò "va bene, basta così. Ora ho da fare. Quando avrò tempo ti chiamerò per un altro caffè. Però quando lo faccio devi venire immediatamente. Tanto lo vedo se sei a casa. Hai capito?"
Ero stordito e risposi "certo, signora."
scritto il
2018-11-27
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