Puttanella fuorisede 5
di
Deadpool80
genere
trans
Con il passare dei mesi cominciai anche una cura ormonale con un medico conoscente del mio padrone. Era una cura sperimentale che dava risultati particolarmente veloci, infatti nel giro di pochi mesi mi ritrovai con il mio corpo che cambiava velocemente: un po' più di fianchi (unita agli esercizi avevo un culo da paura e gambe perfette), meno peli, una pelle più morbida e due tettine piccole ma carine. I capezzoli più grossi e sensibili si eccitavano in un attimo e adoravo girare senza reggiseno per farmi vedere. Di contro avevo abbandonato quasi del tutto la sessualità maschile.
Per un problema familiare, dovetti rientrare a casa un paio di settimane. Era la prima volta dopo che mi ero spinto così avanti.
Andai a comprare qualcosa di maschile, abbastanza largo da nascondere tutto, mi legai i capelli, eliminai il trucco, ecc. Non portai nulla in valigia per evitare scoperte casuali. Non assomigliavo moltissimo alla foto nel passaporto ma poteva andare.
Fu difficile comportarsi da uomo, non sculettare, non incrociare le gambe, e molto altro.
A casa di difficile resistere alle domande "sembri diverso" ma fui abbastanza convincente che "la moda" là andava così.
Dopo una settimana in cui restai chiuso in casa decisi di uscire con uno dei miei migliori amici. Solito giro in centro, poi birreria, poi a parlare in macchina in un parcheggio dove fumavamo le canne da ragazzi. Fu veramente difficile mentire e omettere tutto.
Dopo diverse sue insistenze alla fine il muro crolló e raccontai tutto, come mi ero trasformato. Era sconvolto e non voleva crederci.
Era offeso e incazzato perché non gli avevo mai detto niente e tornava sempre a dire che lo stavo prendendo in giro.
Stanco di tutto questo, gli presi la mano e la infilai sotto la maglia per fargli toccare le mie tette. La sua faccia era incredibile.
Sentivo la sua mano che mi strizzava malamente i seni, poi i capezzoli che diventarono subito duri. Dopo una settimana di astinenza mi eccitai subito.
Mi resi conto che gli ormoni femminili che prendevo stavano riempiendo quella macchina dell'odore di una femmina eccitata. Il suo pacco mi sembrava bello gonfio quindi gli tolsi la mano, e gli dissi che ora lo avrei convinto davvero.
Gli sbottonai i pantaloni e mi tuffai con la testa sulle sue gambe. Cercó di protestare ma senza convinzione del resto il cazzo duro diceva tutto.
Leccai la cappella poi la presi tra le labbra, quindi senza toglierlo dalla bocca lo aiutai a calare ancora di più le braghe. Ora lo avevo tutto a disposizione, potevo succhiarlo fino alle palle. Da ragazzi ci eravamo visti nudi più volte ad allenamento, sapevo che aveva un cazzo normale, niente di che.
Ci prese gusto e mugolava. Allungò una mano sul mio culo, poi la infilò dentro. Con un dito arrivò sul buco. Lo rilassai il più possibile e lo lasciai giocare anche se non mi penetrò. Mi venne in bocca e mi assicurai di bere tutto e leccare ogni goccia per non sporcare.
Mi tirai su pulendomi la faccia.
Mi riempì di complimenti con suo grandissimo stupore, poi si mise a fare tutto un discorso sul fatto che lui non è gay.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi "non ti preoccupare, se vuoi anche quel buchino che stavi toccando prima mi vestirò da donna per farti avere meno sensi di colpa. Domani sera da te e adesso riportami a casa."
Il giorno dopo andai a fare spese in una città vicina per evitare conoscenti, comprai tutto il necessario. Le scarpe non le potei provare, avevo un piede non enorme al limite con le misure da donna. Trovai solo un paio di scarpe con tacco altissimo e plateau, poco eleganti ma adatte allo scopo.
Andai da lui vestito normale. Notai subito la sua delusione. Gli dissi che era scemo, mica potevo uscire già vestito...
Andai in bagno e mi vestii e truccai.
Uscii che ero una bomba. Canottiera aderente senza reggiseno, perizoma, minigonna larga, autoreggenti e scarpe da cubista. Il trucco faceva il resto.
Gli sfilai davanti e per poco non gli cadeva la mascella. Gli girai attorno mostrando bene tutto, con mosse studiate.
Inaspettatamente mi prese e mi infilò la lingua in bocca, per poi palparmi il culo.
Mi staccai e scesi giù per tirargli fuori il cazzo, anche stavolta era già duro ma gli diedi ugualmente una succhiatina per essere sicuro.
Poi mi alzai e gli strusciai il culo sul cazzo bagnato, lo presi in mano e tirai verso la camera.
Mi tolsi i tacchi, salii su letto a pecorina, sollevai la gonna e lo invitai ad accomodarsi.
Mi abbassò il perizoma e mi liberò anche il cazzo. Mi palpò incuriosito ma gli dissi di lasciar stare e di occuparsi del mio culo. Mi disse che non lo aveva mai fatto e se doveva fare qualcosa.
Gli dissi di non preoccuparsi di nulla, avevo valutato il calibro e potevo prenderlo anche senza particolari preparazioni, ma gli chiesi di leccarmelo per mio piacere personale.
Un po' incerto mi mise la lingua in mezzo, cercando di penetrarmi con quella.
Dopo poco gli dissi "tesoro, ti spiegherò un po' di cose più avanti, ora perché non me lo metti nel culo?"
Punto nel vivo, si tirò su e mi puntò il cazzo sul buco, entrando praticamente subito per come lo aiutai io. Dopo un paio di pompate accompagnate dai miei movimenti, lasció che fossi io a guidare. Mi muovevo su e giù, contraevo e rilassavo il buco, riuscivo a girarmi per guardare le sue espressioni, poi lo feci venire spingendomi del tutto indietro per averlo tutto dentro.
Quando uscì mi domandò se ero venuto, sorrisi e gli spiegai che non funzionava così (in effetti era anche durato poco) ma che se voleva potevamo rifarlo e gli avrei spiegato qualcosa...
Per un problema familiare, dovetti rientrare a casa un paio di settimane. Era la prima volta dopo che mi ero spinto così avanti.
Andai a comprare qualcosa di maschile, abbastanza largo da nascondere tutto, mi legai i capelli, eliminai il trucco, ecc. Non portai nulla in valigia per evitare scoperte casuali. Non assomigliavo moltissimo alla foto nel passaporto ma poteva andare.
Fu difficile comportarsi da uomo, non sculettare, non incrociare le gambe, e molto altro.
A casa di difficile resistere alle domande "sembri diverso" ma fui abbastanza convincente che "la moda" là andava così.
Dopo una settimana in cui restai chiuso in casa decisi di uscire con uno dei miei migliori amici. Solito giro in centro, poi birreria, poi a parlare in macchina in un parcheggio dove fumavamo le canne da ragazzi. Fu veramente difficile mentire e omettere tutto.
Dopo diverse sue insistenze alla fine il muro crolló e raccontai tutto, come mi ero trasformato. Era sconvolto e non voleva crederci.
Era offeso e incazzato perché non gli avevo mai detto niente e tornava sempre a dire che lo stavo prendendo in giro.
Stanco di tutto questo, gli presi la mano e la infilai sotto la maglia per fargli toccare le mie tette. La sua faccia era incredibile.
Sentivo la sua mano che mi strizzava malamente i seni, poi i capezzoli che diventarono subito duri. Dopo una settimana di astinenza mi eccitai subito.
Mi resi conto che gli ormoni femminili che prendevo stavano riempiendo quella macchina dell'odore di una femmina eccitata. Il suo pacco mi sembrava bello gonfio quindi gli tolsi la mano, e gli dissi che ora lo avrei convinto davvero.
Gli sbottonai i pantaloni e mi tuffai con la testa sulle sue gambe. Cercó di protestare ma senza convinzione del resto il cazzo duro diceva tutto.
Leccai la cappella poi la presi tra le labbra, quindi senza toglierlo dalla bocca lo aiutai a calare ancora di più le braghe. Ora lo avevo tutto a disposizione, potevo succhiarlo fino alle palle. Da ragazzi ci eravamo visti nudi più volte ad allenamento, sapevo che aveva un cazzo normale, niente di che.
Ci prese gusto e mugolava. Allungò una mano sul mio culo, poi la infilò dentro. Con un dito arrivò sul buco. Lo rilassai il più possibile e lo lasciai giocare anche se non mi penetrò. Mi venne in bocca e mi assicurai di bere tutto e leccare ogni goccia per non sporcare.
Mi tirai su pulendomi la faccia.
Mi riempì di complimenti con suo grandissimo stupore, poi si mise a fare tutto un discorso sul fatto che lui non è gay.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi "non ti preoccupare, se vuoi anche quel buchino che stavi toccando prima mi vestirò da donna per farti avere meno sensi di colpa. Domani sera da te e adesso riportami a casa."
Il giorno dopo andai a fare spese in una città vicina per evitare conoscenti, comprai tutto il necessario. Le scarpe non le potei provare, avevo un piede non enorme al limite con le misure da donna. Trovai solo un paio di scarpe con tacco altissimo e plateau, poco eleganti ma adatte allo scopo.
Andai da lui vestito normale. Notai subito la sua delusione. Gli dissi che era scemo, mica potevo uscire già vestito...
Andai in bagno e mi vestii e truccai.
Uscii che ero una bomba. Canottiera aderente senza reggiseno, perizoma, minigonna larga, autoreggenti e scarpe da cubista. Il trucco faceva il resto.
Gli sfilai davanti e per poco non gli cadeva la mascella. Gli girai attorno mostrando bene tutto, con mosse studiate.
Inaspettatamente mi prese e mi infilò la lingua in bocca, per poi palparmi il culo.
Mi staccai e scesi giù per tirargli fuori il cazzo, anche stavolta era già duro ma gli diedi ugualmente una succhiatina per essere sicuro.
Poi mi alzai e gli strusciai il culo sul cazzo bagnato, lo presi in mano e tirai verso la camera.
Mi tolsi i tacchi, salii su letto a pecorina, sollevai la gonna e lo invitai ad accomodarsi.
Mi abbassò il perizoma e mi liberò anche il cazzo. Mi palpò incuriosito ma gli dissi di lasciar stare e di occuparsi del mio culo. Mi disse che non lo aveva mai fatto e se doveva fare qualcosa.
Gli dissi di non preoccuparsi di nulla, avevo valutato il calibro e potevo prenderlo anche senza particolari preparazioni, ma gli chiesi di leccarmelo per mio piacere personale.
Un po' incerto mi mise la lingua in mezzo, cercando di penetrarmi con quella.
Dopo poco gli dissi "tesoro, ti spiegherò un po' di cose più avanti, ora perché non me lo metti nel culo?"
Punto nel vivo, si tirò su e mi puntò il cazzo sul buco, entrando praticamente subito per come lo aiutai io. Dopo un paio di pompate accompagnate dai miei movimenti, lasció che fossi io a guidare. Mi muovevo su e giù, contraevo e rilassavo il buco, riuscivo a girarmi per guardare le sue espressioni, poi lo feci venire spingendomi del tutto indietro per averlo tutto dentro.
Quando uscì mi domandò se ero venuto, sorrisi e gli spiegai che non funzionava così (in effetti era anche durato poco) ma che se voleva potevamo rifarlo e gli avrei spiegato qualcosa...
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