La troia della palestra 4
di
Deadpool80
genere
trans
Erano incazzati neri per via del ritardo, poi quando mi videro e gli raccontai tutto si dimostrarono molto comprensivi. Si offrirono di ospitarmi per la notte in un mini appartamento sopra la palestra.
Mi misero una crema lenitiva sul buco e mi diedero una pastiglia per calmarmi.
Mi addormentai di botto e mi svegliai il giorno dopo. Mi fecero una iniezione poi mi convinsero a restare un paio di giorni per riprendermi. Ero uno studente universitario fuori sede quindi non avevo particolari impegni o legami. Mi fecero arrivare altri vestiti femminili. Avevo sempre un sacco di sonno, e spesso mi facevano iniezioni.
Ogni giorno trovavano scuse nuove per prolungare la mia permanenza.
Dopo un mese di quella vita avevo perso molti muscoli ed ero dimagrito, guardavo le donne della palestra con una certa invidia per le loro forme. Mi sembrava che le mie palle si fossero ridotte, non avevo più erezioni, avevo la pelle liscia e mi stava crescendo il seno: avevo due tettine a punta con i capezzoli sporgenti.
Venivo regolarmente scopato da entrambi, e la mia voglia era pazzesca, glielo prendevo in bocca appena mettevano piede nell'appartamento.
Dopo settimane di questo trattamento mi confessarono quello che avevo già capito: mi avevano bombardato di ormoni per questo stavo sviluppando il seno, avevo meno peli e una pelle più liscia.
Mi proposero di restare come segretaria della palestra e arrotondare come troia per clienti selezionati.
"però queste tettine non bastano, ti faremo operare"
Fui condotto in una clinica privata dove un medico loro amico mi operó mettendomi su due tette bellissime ed enormi.
Dieci giorni dopo l'operazione il medico che mi aveva operata si presentó in camera mia.
"molto bene, ora possiamo togliere questo reggiseno contenitivo."
Lo tolsi e lasciai libere le mie tette nuove.
"ho dato ordine alle infermiere di depilarla sempre, a parte che con gli ormoni dovrebbe avere meno peli, mi faccia vedere."
Calai gli slip.
"bene, ora le insegno un trucco per facilitare la sua vestizione. Immagino non voglia far vedere i suoi genitali maschili?"
"no dottore..."
"bene, respiri tranquillamente."
Mi prese le palle in mano poi le spinse su nell'inguine causandomi un leggero dolore.
"ora, prenda il pene e lo ripieghi indietro, in mezzo... Ecco forza... Ora indossi queste mutandine... Vede? Noi sembra che lei abbia genitali maschili. Chiaramente se deve andare in piscina serviranno altri accorgimenti ma con vestiti normali basterà così."
"grazie mille dottore..."
Mi guardai, avevo due tette enormi e sotto sembravo proprio una donna...
"ora, veniamo a questo suo ultimo giorno qui. Da quanto non ha rapporti anali?"
"ehm... Dottore da quando sono qui..."
"quando si è svegliata dall'anestesia totale si è ritrovata con la bocca impastata, un sapore strano ma tutto sommato conosciuto?"
"oddio sì dottore, mi sembrava di avere un sacco di saliva un po' troppo salata, ho dovuto deglutire più volte."
"mi hanno detto che potevo fare di lei quello che volevo quindi le messo il cazzo in bocca e le ho sborrato dentro. Pensavo di farle una gradita sorpresa."
"ma dottore..."
"potevo anche incularla ma preferisco farlo da sveglia, non crede? Si metta quelle scarpe e si metta piegata col busto sul letto."
Senza discutere indossai un paio di scarpe con il tacco che c'erano là. Poi mi piegai sul letto. Il dottore mi fece allargare le gambe e spostó lo slip da in mezzo alle chiappe.
Mi buttò del lubrificante nel culo poi sentii il cazzo che si appoggiava.
Si stese in avanti e mi afferrò le tette:
"vede, ora quando la stanno scopando le potranno anche prendere le tette, e stringerle i capezzoli così, mentre dietro..."
Mi stava stringendo tra le dita i capezzoli, mi fece eccitare immediatamente che inarcai la schiena e con un colpetto mi lasciai penetrare. Lo infiló lentamente fino in fondo, poi cominciò a pompare sempre afferrandosi alle tette. Tacchi alti e culo penetrato mentre mi torturava quelle due magnifiche tette nuove fatte da lui, in più dieci giorni di astinenza. Stavo andando via di testa, stavo lanciando urletti e gemiti, mentre mi scopava sempre più forte. Venne riempiendomi tutta dietro. Uscì fuori e mi disse rivestendosi "bene signorina, questo è il suo ultimo giorno, domani vengono a prenderla, in quella borsa troverà i suoi vestiti."
La mattina dopo mi alzai, mi vestii con quello che trovai nella borsa: un reggiseno che riempii totalmente, una maglietta scollata, calze autoreggenti, una minigonna e le scarpe con il tacco alto. Prima di indossare gli slip usai il trucco del dottore.
Così vestita andai nel suo studio. Chiesi alla segretaria di avvisare che ero io.
Notai che la segretaria aveva il pomo d'adamo, e il seno grande come il mio e una camicia aperta nei primi bottoni che lo metteva in mostra. Mi disse "ma certo, lo avviso subito. Cara mia stai benissimo!"
Mi fece entrare.
"dottore, non vorrei che le restasse il ricordo della mia bocca inerte..."
Mi avvicinai e mi misi in ginocchio. Gli tirai fuori l'uccello e gli feci un pompino lento e lungo finché lui non mi imploró di farlo venire. Lo feci svuotare nella mia bocca, e mi tornó in mente il sapore con cui mi ero svegliato.
Quando uscii dall'ufficio trovai il padrone della palestra e il suo socio che erano venuti a prendermi per portarmi al mio nuovo lavoro.
Mi misero una crema lenitiva sul buco e mi diedero una pastiglia per calmarmi.
Mi addormentai di botto e mi svegliai il giorno dopo. Mi fecero una iniezione poi mi convinsero a restare un paio di giorni per riprendermi. Ero uno studente universitario fuori sede quindi non avevo particolari impegni o legami. Mi fecero arrivare altri vestiti femminili. Avevo sempre un sacco di sonno, e spesso mi facevano iniezioni.
Ogni giorno trovavano scuse nuove per prolungare la mia permanenza.
Dopo un mese di quella vita avevo perso molti muscoli ed ero dimagrito, guardavo le donne della palestra con una certa invidia per le loro forme. Mi sembrava che le mie palle si fossero ridotte, non avevo più erezioni, avevo la pelle liscia e mi stava crescendo il seno: avevo due tettine a punta con i capezzoli sporgenti.
Venivo regolarmente scopato da entrambi, e la mia voglia era pazzesca, glielo prendevo in bocca appena mettevano piede nell'appartamento.
Dopo settimane di questo trattamento mi confessarono quello che avevo già capito: mi avevano bombardato di ormoni per questo stavo sviluppando il seno, avevo meno peli e una pelle più liscia.
Mi proposero di restare come segretaria della palestra e arrotondare come troia per clienti selezionati.
"però queste tettine non bastano, ti faremo operare"
Fui condotto in una clinica privata dove un medico loro amico mi operó mettendomi su due tette bellissime ed enormi.
Dieci giorni dopo l'operazione il medico che mi aveva operata si presentó in camera mia.
"molto bene, ora possiamo togliere questo reggiseno contenitivo."
Lo tolsi e lasciai libere le mie tette nuove.
"ho dato ordine alle infermiere di depilarla sempre, a parte che con gli ormoni dovrebbe avere meno peli, mi faccia vedere."
Calai gli slip.
"bene, ora le insegno un trucco per facilitare la sua vestizione. Immagino non voglia far vedere i suoi genitali maschili?"
"no dottore..."
"bene, respiri tranquillamente."
Mi prese le palle in mano poi le spinse su nell'inguine causandomi un leggero dolore.
"ora, prenda il pene e lo ripieghi indietro, in mezzo... Ecco forza... Ora indossi queste mutandine... Vede? Noi sembra che lei abbia genitali maschili. Chiaramente se deve andare in piscina serviranno altri accorgimenti ma con vestiti normali basterà così."
"grazie mille dottore..."
Mi guardai, avevo due tette enormi e sotto sembravo proprio una donna...
"ora, veniamo a questo suo ultimo giorno qui. Da quanto non ha rapporti anali?"
"ehm... Dottore da quando sono qui..."
"quando si è svegliata dall'anestesia totale si è ritrovata con la bocca impastata, un sapore strano ma tutto sommato conosciuto?"
"oddio sì dottore, mi sembrava di avere un sacco di saliva un po' troppo salata, ho dovuto deglutire più volte."
"mi hanno detto che potevo fare di lei quello che volevo quindi le messo il cazzo in bocca e le ho sborrato dentro. Pensavo di farle una gradita sorpresa."
"ma dottore..."
"potevo anche incularla ma preferisco farlo da sveglia, non crede? Si metta quelle scarpe e si metta piegata col busto sul letto."
Senza discutere indossai un paio di scarpe con il tacco che c'erano là. Poi mi piegai sul letto. Il dottore mi fece allargare le gambe e spostó lo slip da in mezzo alle chiappe.
Mi buttò del lubrificante nel culo poi sentii il cazzo che si appoggiava.
Si stese in avanti e mi afferrò le tette:
"vede, ora quando la stanno scopando le potranno anche prendere le tette, e stringerle i capezzoli così, mentre dietro..."
Mi stava stringendo tra le dita i capezzoli, mi fece eccitare immediatamente che inarcai la schiena e con un colpetto mi lasciai penetrare. Lo infiló lentamente fino in fondo, poi cominciò a pompare sempre afferrandosi alle tette. Tacchi alti e culo penetrato mentre mi torturava quelle due magnifiche tette nuove fatte da lui, in più dieci giorni di astinenza. Stavo andando via di testa, stavo lanciando urletti e gemiti, mentre mi scopava sempre più forte. Venne riempiendomi tutta dietro. Uscì fuori e mi disse rivestendosi "bene signorina, questo è il suo ultimo giorno, domani vengono a prenderla, in quella borsa troverà i suoi vestiti."
La mattina dopo mi alzai, mi vestii con quello che trovai nella borsa: un reggiseno che riempii totalmente, una maglietta scollata, calze autoreggenti, una minigonna e le scarpe con il tacco alto. Prima di indossare gli slip usai il trucco del dottore.
Così vestita andai nel suo studio. Chiesi alla segretaria di avvisare che ero io.
Notai che la segretaria aveva il pomo d'adamo, e il seno grande come il mio e una camicia aperta nei primi bottoni che lo metteva in mostra. Mi disse "ma certo, lo avviso subito. Cara mia stai benissimo!"
Mi fece entrare.
"dottore, non vorrei che le restasse il ricordo della mia bocca inerte..."
Mi avvicinai e mi misi in ginocchio. Gli tirai fuori l'uccello e gli feci un pompino lento e lungo finché lui non mi imploró di farlo venire. Lo feci svuotare nella mia bocca, e mi tornó in mente il sapore con cui mi ero svegliato.
Quando uscii dall'ufficio trovai il padrone della palestra e il suo socio che erano venuti a prendermi per portarmi al mio nuovo lavoro.
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