Schiavo della collega 2
di
Deadpool80
genere
dominazione
Non avevo molto bisogno di pensare, era stata una esperienza davvero eccitante e nuova, avevo goduto con una semplice sega senza neanche che mi toccasse direttamente...
Il giorno dopo al lavoro mi ignoró per mezza mattinata, poi mi chiese "in merito a quanto successo ieri, hai pensato se vuoi andare avanti?" "sì sì voglio farlo ancora..." "ora ti dirò le regole, se non ti va bene colleghi come prima. Quando stiamo lavorando mi darai del tu, quando invece siamo impegnati nelle nostre attività mi darai del lei e mi chiamerai Signora. Il mio tono di voce e cosa ti dirò di fare ti faranno capire la differenza tra collega e padrona. Io ordino e tu esegui. Alcuni compiti saranno umilianti e degradanti, io deciderò se, quando e come godrai. Se non rispetterai gli ordini e queste regole sarai punito. Non subirai violenza fisica, potresti provare un po' di dolore ma necessario a ricordare il tuo ruolo. Non dirai assolutamente nulla a nessuno del nostro rapporto, altrimenti ti rovino. Confermi di voler proseguire?"
"sì..."
"sì come?"
"sì Signora"
"vieni qua sotto."
Mi infilai nuovamente sotto la scrivania.
Spalancò le gambe mostrandomi le mutandine "ti piacerebbe leccarmela?"
"sì Signora mi piacerebbe molto"
"e invece dovrai aspettare. Guarda qui." Aprì la giacca, la camicetta era già sbottonata, senza reggiseno mi mostró le sue tette, una bella quarta abbondante coi capezzoli scuri e duri.
"ti piacciono? Ti piacerebbe ciucciarmeli?"
"sì assolutamente Signora"
Richiuse la camicetta e la giacca.
"invece niente per oggi, ti toccano i piedi."
Le tolsi le scarpe e mi dedicai ai suoi piedi, stavolta li baciai per bene, poi leccai e succhiai le dita.
Entró un collega. Mi fermai. Mi fece segno con la mano di andare avanti.
"non c'è Tizio?"
"no sta facendo una cosa per me"
"ah ok, vieni a prendere un caffè?"
"no guarda devo finire una cosa."
Poi mi fece fermare. "ok ora basta."
Si infilò una mano sotto la gonna e con alcuni gesti si caló le mutandine al ginocchio poi se le sfilò del tutto.
"non crederai che ti faccia una sega anche oggi. Prendi le mie mutandine, vai in bagno e sborraci dentro. Poi riportarmele."
Andai in bagno, ce lo avevo già duro. Mi segai furiosamente e venni facendo attenzione di versare tutto lo sperma nella parte più ampia.
Tornai in ufficio e consegnai le mutandine.
"stai alla porta."
Le prese, si alzò, si sollevò completamente la gonna mostrandomi il triangolo di pelo ben curato poi indossó di nuovo le mutande facendo attenzione che aderissero bene, quindi tirò giù nuovamente la gonna.
"per oggi hai finito, siediti e lavora. Niente più seghe se non te lo dico io."
Il giorno dopo al lavoro mi ignoró per mezza mattinata, poi mi chiese "in merito a quanto successo ieri, hai pensato se vuoi andare avanti?" "sì sì voglio farlo ancora..." "ora ti dirò le regole, se non ti va bene colleghi come prima. Quando stiamo lavorando mi darai del tu, quando invece siamo impegnati nelle nostre attività mi darai del lei e mi chiamerai Signora. Il mio tono di voce e cosa ti dirò di fare ti faranno capire la differenza tra collega e padrona. Io ordino e tu esegui. Alcuni compiti saranno umilianti e degradanti, io deciderò se, quando e come godrai. Se non rispetterai gli ordini e queste regole sarai punito. Non subirai violenza fisica, potresti provare un po' di dolore ma necessario a ricordare il tuo ruolo. Non dirai assolutamente nulla a nessuno del nostro rapporto, altrimenti ti rovino. Confermi di voler proseguire?"
"sì..."
"sì come?"
"sì Signora"
"vieni qua sotto."
Mi infilai nuovamente sotto la scrivania.
Spalancò le gambe mostrandomi le mutandine "ti piacerebbe leccarmela?"
"sì Signora mi piacerebbe molto"
"e invece dovrai aspettare. Guarda qui." Aprì la giacca, la camicetta era già sbottonata, senza reggiseno mi mostró le sue tette, una bella quarta abbondante coi capezzoli scuri e duri.
"ti piacciono? Ti piacerebbe ciucciarmeli?"
"sì assolutamente Signora"
Richiuse la camicetta e la giacca.
"invece niente per oggi, ti toccano i piedi."
Le tolsi le scarpe e mi dedicai ai suoi piedi, stavolta li baciai per bene, poi leccai e succhiai le dita.
Entró un collega. Mi fermai. Mi fece segno con la mano di andare avanti.
"non c'è Tizio?"
"no sta facendo una cosa per me"
"ah ok, vieni a prendere un caffè?"
"no guarda devo finire una cosa."
Poi mi fece fermare. "ok ora basta."
Si infilò una mano sotto la gonna e con alcuni gesti si caló le mutandine al ginocchio poi se le sfilò del tutto.
"non crederai che ti faccia una sega anche oggi. Prendi le mie mutandine, vai in bagno e sborraci dentro. Poi riportarmele."
Andai in bagno, ce lo avevo già duro. Mi segai furiosamente e venni facendo attenzione di versare tutto lo sperma nella parte più ampia.
Tornai in ufficio e consegnai le mutandine.
"stai alla porta."
Le prese, si alzò, si sollevò completamente la gonna mostrandomi il triangolo di pelo ben curato poi indossó di nuovo le mutande facendo attenzione che aderissero bene, quindi tirò giù nuovamente la gonna.
"per oggi hai finito, siediti e lavora. Niente più seghe se non te lo dico io."
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