Dominare la direttrice 2
di
Deadpool80
genere
dominazione
Il giorno dopo andai nel suo ufficio.
"buongiorno direttrice, dovrei parlare di una cosa importante." chiusi la porta.
Aveva chiaramente pianto molto la notte prima.
"cominciamo a divertirci un po': vai in bagno a togliere reggiseno e mutandine, tornerò più tardi a controllare."
A metà mattina tornai da lei. Non chiusi la porta.
"prego, mi mostri pure la pratica di cui parlavamo prima." guardó la porta aperta.
Le sussurrai "inventati qualcosa, un po' di fantasia..."
Si alzò e andò di fronte all'archivio, aprì la giacca e mettendo le mani sui fianchi mi mostró i capezzoli in trasparenza sotto la camicia bianca. Richiuse tutto, girò la sedia verso di me e nel sedersi aprì le gambe per farmi vedere il triangolo di pelo.
"bene, la ringrazio molto, che ne dice se vengo stasera prima della fine dell'orario di lavoro per rivedere tutto?" "ma certo la aspetto."
Non era insolito che ci fermassimo un po' di più per alcune pratiche importanti.
Tornai da lei e chiusi la porta.
"alzati e sollevati la gonna."
Mi avvicinai e le misi una mano nella figa, giocando con le labbra.
Cominciò a bagnarsi subito.
"te lo richiedo: da quanto non scopi?"
"credo... Un paio d'anni... A una convention con un tipo..."
Le infilai bene le dita dentro.
"e con il tuo ex?"
"non tanto... Aveva una amante..." si era eccitata e sospirava a ogni affondo.
"e tu no?"
"no io no, pensavo alla carriera..."
"piegati in avanti sul tavolo"
Appoggiò le mani e continuai a masturbarla, poi presi un evidenziatore e glielo infilai dentro tutto, fino a farlo sparire dentro. Prima di farlo però le feci alcune foto col cellulare.
"andiamo a casa tua. Non far uscire l'evidenziatore."
Si ricompose, la accompagnai alla macchina. Era una vettura sportiva, coupè.
Salì in auto, e si infilò una mano sotto la gonna per rispingere dentro l'oggetto.
La seguii con la mia macchina.
Aveva un appartamento in centro, come entrammo nell'ascensore dovette spinge di nuovo su l'evidenziatore. Entrati in casa le mostrai le foto. Non disse nulla ma avvampó di vergogna.
"fammi vedere la casa."
Era un bellissimo appartamento, con un ampio salotto, cucina, due camere, due bagni.
Prestai a malapena attenzione al resto, una volta arrivato in camera le dissi che l'avrei perquisita. Fu come uno schiaffo.
Aprii l'armadio, controllai tutti i vestiti, tutta roba da lavoro o da sera. Qualcosa di casual e pantaloni per correre (nella camera degli ospiti c'era un tapis roulant).
Calze poco interessanti e biancheria e reggiseni eleganti e costosi ma niente di eccitante.
In un cassetto trovai un dildo di medie dimensioni, le infilai la mano in mezzo alle gambe e le tolsi l'evidenziatore che ancora stava là.
Confrontai i due oggetti.
"e questo?"
"me lo hanno regalato delle amiche, dopo il divorzio quando ho festeggiato la fine della causa..."
"lo usi?"
"no, cioè l'ho usato qualche volta."
"dobbiamo sistemare il tuo guardaroba per me, domani ti darò una lista, ora siediti qua."
La feci sedere su letto.
Mi avvicinai e tirai fuori il cazzo.
"è ora che facciate conoscenza, avanti succhi e fai un buon lavoro."
Era già mezzo duro, lo prese subito tra le labbra e lo fece diventare duro così.
Poi si spinse sempre più giù spompinandomi.
Feci alcune foto.
La presi per la testa e spinsi il bacino in avanti, lo prese tutto, gli finii col cazzo quasi in gola. Ebbe un conato di vomito, mi sfilai e buttò fuori vomito e saliva dentro la scollatura e sulla gonna.
Sollevó un attimo lo sguardo per avere un po' di conforto e le sputai in faccia.
"devi fare meglio, respira bene col naso"
Le presi di nuovo la testa e le spinsi di nuovo il cazzo in fondo alla gola. Nuovo conato e nuovo vomito che le finì addosso.
La terza volta andò meglio, niente vomito, ma aveva dei lacrimoni che le avevano fatto colare il trucco.
"stai migliorando, ora fammi venire. Devi bere tutto e devi fartelo piacere, altrimenti cominciamo subito con le punizioni."
Mi prese il cazzo alla base e riprese a spompinare, venni e lei ingoió tutto, deglutendo un paio di volte.
Aveva il trucco disfatto dalle lacrime e dallo sputo, il vestito sporco di vomito. La feci alzare per accompagnarla in bagno e mi accorsi di una larga macchia sulla parte posteriore della gonna.
"ma... Confessa troia, ti sei bagnata così tanto mentre ti sbattevo il cazzo in gola?"
"sì... Sì... È vero.... Non controllo il mio corpo... Mi sento umiliata e abusata ma ogni volta mi eccito che... Addirittura cola fuori..."
Si mise a piangere.
"lavati, ci vediamo domani."
"buongiorno direttrice, dovrei parlare di una cosa importante." chiusi la porta.
Aveva chiaramente pianto molto la notte prima.
"cominciamo a divertirci un po': vai in bagno a togliere reggiseno e mutandine, tornerò più tardi a controllare."
A metà mattina tornai da lei. Non chiusi la porta.
"prego, mi mostri pure la pratica di cui parlavamo prima." guardó la porta aperta.
Le sussurrai "inventati qualcosa, un po' di fantasia..."
Si alzò e andò di fronte all'archivio, aprì la giacca e mettendo le mani sui fianchi mi mostró i capezzoli in trasparenza sotto la camicia bianca. Richiuse tutto, girò la sedia verso di me e nel sedersi aprì le gambe per farmi vedere il triangolo di pelo.
"bene, la ringrazio molto, che ne dice se vengo stasera prima della fine dell'orario di lavoro per rivedere tutto?" "ma certo la aspetto."
Non era insolito che ci fermassimo un po' di più per alcune pratiche importanti.
Tornai da lei e chiusi la porta.
"alzati e sollevati la gonna."
Mi avvicinai e le misi una mano nella figa, giocando con le labbra.
Cominciò a bagnarsi subito.
"te lo richiedo: da quanto non scopi?"
"credo... Un paio d'anni... A una convention con un tipo..."
Le infilai bene le dita dentro.
"e con il tuo ex?"
"non tanto... Aveva una amante..." si era eccitata e sospirava a ogni affondo.
"e tu no?"
"no io no, pensavo alla carriera..."
"piegati in avanti sul tavolo"
Appoggiò le mani e continuai a masturbarla, poi presi un evidenziatore e glielo infilai dentro tutto, fino a farlo sparire dentro. Prima di farlo però le feci alcune foto col cellulare.
"andiamo a casa tua. Non far uscire l'evidenziatore."
Si ricompose, la accompagnai alla macchina. Era una vettura sportiva, coupè.
Salì in auto, e si infilò una mano sotto la gonna per rispingere dentro l'oggetto.
La seguii con la mia macchina.
Aveva un appartamento in centro, come entrammo nell'ascensore dovette spinge di nuovo su l'evidenziatore. Entrati in casa le mostrai le foto. Non disse nulla ma avvampó di vergogna.
"fammi vedere la casa."
Era un bellissimo appartamento, con un ampio salotto, cucina, due camere, due bagni.
Prestai a malapena attenzione al resto, una volta arrivato in camera le dissi che l'avrei perquisita. Fu come uno schiaffo.
Aprii l'armadio, controllai tutti i vestiti, tutta roba da lavoro o da sera. Qualcosa di casual e pantaloni per correre (nella camera degli ospiti c'era un tapis roulant).
Calze poco interessanti e biancheria e reggiseni eleganti e costosi ma niente di eccitante.
In un cassetto trovai un dildo di medie dimensioni, le infilai la mano in mezzo alle gambe e le tolsi l'evidenziatore che ancora stava là.
Confrontai i due oggetti.
"e questo?"
"me lo hanno regalato delle amiche, dopo il divorzio quando ho festeggiato la fine della causa..."
"lo usi?"
"no, cioè l'ho usato qualche volta."
"dobbiamo sistemare il tuo guardaroba per me, domani ti darò una lista, ora siediti qua."
La feci sedere su letto.
Mi avvicinai e tirai fuori il cazzo.
"è ora che facciate conoscenza, avanti succhi e fai un buon lavoro."
Era già mezzo duro, lo prese subito tra le labbra e lo fece diventare duro così.
Poi si spinse sempre più giù spompinandomi.
Feci alcune foto.
La presi per la testa e spinsi il bacino in avanti, lo prese tutto, gli finii col cazzo quasi in gola. Ebbe un conato di vomito, mi sfilai e buttò fuori vomito e saliva dentro la scollatura e sulla gonna.
Sollevó un attimo lo sguardo per avere un po' di conforto e le sputai in faccia.
"devi fare meglio, respira bene col naso"
Le presi di nuovo la testa e le spinsi di nuovo il cazzo in fondo alla gola. Nuovo conato e nuovo vomito che le finì addosso.
La terza volta andò meglio, niente vomito, ma aveva dei lacrimoni che le avevano fatto colare il trucco.
"stai migliorando, ora fammi venire. Devi bere tutto e devi fartelo piacere, altrimenti cominciamo subito con le punizioni."
Mi prese il cazzo alla base e riprese a spompinare, venni e lei ingoió tutto, deglutendo un paio di volte.
Aveva il trucco disfatto dalle lacrime e dallo sputo, il vestito sporco di vomito. La feci alzare per accompagnarla in bagno e mi accorsi di una larga macchia sulla parte posteriore della gonna.
"ma... Confessa troia, ti sei bagnata così tanto mentre ti sbattevo il cazzo in gola?"
"sì... Sì... È vero.... Non controllo il mio corpo... Mi sento umiliata e abusata ma ogni volta mi eccito che... Addirittura cola fuori..."
Si mise a piangere.
"lavati, ci vediamo domani."
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