Vacanza sullo yacht (parte 6)

di
genere
sadomaso

I Padroni, per il pranzo, scelsero il ristorante al porto.
Mandarono lo schiavo ad attenderli sull’imbarcazione. Non ci fu bisogno di spiegargli come avrebbe dovuto mettersi.
Ormai quella giovane coppia di coniugi, erano loro schiavi da diversi anni durante i quali i Padroni li avevano educati a servirli a piacimento, dando loro delle regole e dei modi comportamentali.
Si fecero seguire da Marta che, digiuna, dovette aspettarli fuori dal ristorante.
Le indicarono un posto che, in quel momento, era all’ombra ma, poco dopo, fu esposto al sole.
La schiava sapeva che non avrebbe potuto spostarsi e, soprattutto, che avrebbe dovuto attendere in piedi.
Dal tavolo al ristorante i padroni, attraverso la vetrata, potevano vedere la schiava. Si accorsero che dove stava lei adesso era arrivato il sole tipico di una giornata estiva.
Non le dissero di spostarsi all’ombra. Era giovane, il sole era caldo ma non insopportabile. Anche se avesse sofferto a loro non interessava, anzi, provavano piacere a stare in quel locale climatizzato mentre quella bella e giovane donna li aspettava al sole.
Una volta giunti sullo yacht, prima di partire, si sedettero sui divanetti, all’aperto.
Il conoscente con il quale si erano soffermati a parlare poco prima di salire a bordo stava passando davanti alla loro imbarcazione. Vide i due coniugi seduti vicini ed abbracciati che ogni tanto si baciavano e li chiamò per salutarli con la mano.
Il parapetto nascondeva alla vista dei passanti il ragazzo steso a terra sul quale stavano appoggiando i piedi e Marta che, lentamente, glieli leccava per togliere il sudore dopo essere stati tenuti nelle scarpe in quella calda giornata.
Era un’operazione umiliante e, per questo, la faceva sentire bagnata tra le cosce.
Leccare i piedi, per quanto pratica ordinaria, ha una sua forza dettata dalla posizione e dall’atto di pulizia con la lingua, dovendo portare la parte più alta di una persona al livello della parte più bassa dell’altra.
Le dava piacere anche sentire il sapore dei Padroni. Le piaceva qualsiasi sapore proveniente dai Padroni, quello dell’eccitazione, del sudore, dell’urina.
Si dedicava con attenzione al lavaggio dei piedi e sapeva che i Padroni si gustavano ogni istante.
“Quando partite?”
L’amico dalla passerella voleva augurare il buon viaggio.
“Credo tra poco, un’oretta al massimo, quando i due inservienti avranno finito il loro lavoro”.
“Ve li siete scelti giovani e carini”.
“Le fortune della vita”.
Risero.
“Buon viaggio e buona vacanza”.
“Ciao, ti chiamiamo al rientro per bere qualcosa assieme”.
Trovavano divertente quella apparente normalità sotto la quale si celava il possesso di due ragazzi umiliati davanti a loro.
Appena l’amico si allontanò, Lia, eccitata, si volse per baciare il marito che le passò la mano tra le cosce dopo che lei, senza motivo e per puro piacere, diede un piccolo calcio ad Andrea steso sotto di lei.
Si sentì un piccolo lamento in quanto non se lo aspettava.
Altro calcio, questo sul viso.
“Zitto, bestia”.
Guardò il marito con la luce negli occhi che lui conosceva.
“Voglio scoparti, qui, adesso!”.
Presa dall’eccitazione diede un altro calcio sul viso allo schiavo.
Era forte e, suo malgrado, non riuscì a trattenere un altro piccolo lamento che gli costò un altro calcio nei fianchi.
“Cosa ti ho detto, prima, bestia?”
La voce ora era decisamente quella dell’eccitazione che provocò lo stesso effetto su suo marito, il quale azionò la tenda da sole laterale che, di fatto, li chiudeva dentro.
Lia si spogliò del leggero vestito e si mise cavalcioni del marito, facendosi penetrare mentre Enrico ancora teneva i piedi sullo schiavo che, ora, avvertiva la pressione causata dalla penetrazione della padrona quando si lasciava andare sul pene del marito.
Marta, non avendo ricevuto ordini, continuava a leccare i piedi del Padrone ben sapendo che, a breve, sarebbe stata chiamata ad altro tipo di servizio.
Ad entrambi gli schiavi piaceva molto vedere i padroni che facevano l’amore, a volte ignorandoli altre utilizzandoli come strumenti sessuali.
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2021-11-06
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