Rientro inatteso?

di
genere
trio

Quando chiamo la mia bellissima amante bionda dagli stupendi occhi verdi proponendole una serata da me con casa libera non sono così convinta che questa condizione si realizzi. Al momento di rispondermi quando saresti tornato eri stato criptico, sfuggente “dovrei stare fuori stanotte, forse mi sbrigo prima, tu comunque non aspettarmi…”
Questa ambiguità sui tuoi orari non ha fermato il mio desiderio di organizzare la serata, anzi se mai lo ha accresciuto.
Ogni volta che io e lei siamo insieme dopo pochissimi convenevoli ci divoriamo, perdendoci in un vortice di lussuria che esalta le menti e le carni e fa ribollire il sangue.
Ci troviamo in breve nude, lei stesa supina sul tappeto del salotto, io a cavallo sopra di lei. Ci strusciamo con ritmo lento e costante le nostre fighe l’una sull’altra, il movimento le rende sempre più sensibili, bagnate e molto calde. Lei con le sue mani afferra le mie tette, le stringe forte, mi strapazza i capezzoli, diventati ormai sempre più irti, tesi e sensibili.
Il rumore alle mie spalle arriva nitido e chiaro, la serratura della porta chiusa con due mandate sta per essere aperta, lei si blocca, mi guarda con occhi sgranati. Mi chino su di lei la bacio con passione, poi le sussurro all’orecchio “stai tranquilla, ci sono io, è tutto sotto controllo”, e così dicendole proseguiamo senza nemmeno osservare il tuo arrivo.
Tu alle nostre spalle non hai detto una parola, ho solo percepito che ti stai spogliando, vedo i tuoi panni buttati con furia sul pavimento.
Quindi ti inginocchi dietro di me, che prosternata sopra lei continuo a baciarla e a leccarle la bocca... mi sculacci senza gentilezza, a mano aperta, prima due tre volte a destra e poi lo stesso a sinistra... brucio, percepisco di essere diventata bella rossa, io a ogni colpo sospiro gemendo nella bocca di lei e le affondo la lingua... appoggi le mani sul mio culo, mi spalanchi il sedere e ci spingi il naso e la bocca... sei davvero un porco, ne inspiri con voluttà l'aroma, mi inebria da impazzire, mi lecchi nel buco, vado via di testa, mi piace da impazzire quando mi leccano il buco del culo... stacco la bocca da quella di lei perché devo respirare forte... , me la gusto tutta la tua morbida lingua che mi pennella la fessura del sedere..., rimani lì a insistere alcuni minuti e vengo colta da un orgasmo che mi fa diluviare la figa... mi dici sempre che ho una figa perfetta, lunga e sottile, ma tu riesci a raccogliermela tutta nella bocca e me la succhi, la pulisci con la lingua in ogni piega mentre io ti disseto col mio liquido denso e agrodolce, reso acidulo da un po' di pipì... la figa di lei è proprio lì sotto e poiché sei un uomo buono e generoso le doni una sana leccata, le piace (ci piace), si apre bagnandosi, e allora per educazione le pianti dentro due dita e cominci a masturbarla senza smettere un attimo di leccare me... ti metti in ginocchio, mi apri la figa con la cappella e mi impali senza complimenti... mi dai sette otto colpi da animale, poi esci, mi dai uno sculaccione e riparti a scoparmi finché non godo un'altra volta e quando sono venuta esci e mi sventagli con le dita sulla figa così velocemente che squirto in pochi secondi, gridando forte, svuotandomi di tutta la tensione che mi portavo dentro... ora tocca a lei godere e ci pensi io con la lingua, leccandole la passera come solo io so fare... sento posizionarti meglio, ti sputi sulle dita e mi massaggi l'ano per farmi preparare a quello che verrà... mi metti dentro l'indice, quindi anche il medio sforbiciando con le dita per dilatarmi il più possibile. Mi appoggi la cappella, spingi e percepisci come io mi stia aprendo morbidamente avvolgendo la cappella con le soffici mucose intestinali bollenti. Nonostante ciò quando entri mi fai male, con le tue dimensioni (soprattutto del glande) è sempre stato così, ma poco dopo il dolore si attenua e non appena cominci a scoparmi con vigore sento il piacere che mi invade. Sto smaniando con la lingua sul clitoride di lei, le mani contratte sulle sue tette... anche lei gode, si capisce da tutto il suo tremore continuo, senti il mio orgasmo strizzarti l'uccello, è il colpo di grazia: ti inchiodi nella mia pancia, il tuo cazzo sussulta e la sborra ti esce fuori dalle palle inondando il mio intestino. Resti immobile per qualche istante, poi esci e dal buco del culo la sborra mi cola abbondante più ancora che i succhi della mia figa. “Un simile disastro va pulito con la lingua...” ti sento dire, ti chini nel mio culo e mi lecchi la sborra con calma, come il mio cane fedele... scendi sulla figa, me la succhi tutta quanta, mi piace da morire, ma io ho occhi solo per lei. Ci guardiamo con sguardo innamorato pieno di dolcezza ma anche stracolmo ancora di turpe desiderio. Il tuo rientro fuori programma è stato alla fine utile, cerchiamo nel proseguo della serata di renderlo memorabile…
scritto il
2021-12-15
4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

L'arrivo di Irene

racconto sucessivo

Brindisi di capodanno
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.