Mia madre nella vasca da bagno

di
genere
incesti

Mia madre era in bagno nella vasca di idromassaggio e la porta del bagno era chiusa ma non a chiave. Dalla serratura non riuscivo a vedere nulla perchè la visuale era occupata quasi tutta dalla chiave. Vedevo solo parte delle sue gambe che ogni tanto si alzavano dall'acqua ma la schiuma dovuta ai sali da bagno copriva tutto il panorama che avrei potuto vedere. Decisi di entrare senza bussare. Spalancai la porta e mi sedetti sulla sponda della vasca. Mia madre, con le mani messe a croce per coprirsi i seni, mi disse: "Cosa ci fai qui? Non vedi che sto facendo il bagno?", "Esci, per favore". "Fossi matto - le risposi - Non mi perderei mai questo spettacolo". "Ma sei impazzito improvvisamente?" "Dai esci, per cortesia. mi metti a disagio". Per tutta risposta cominciai a spogliarmi. Prima la maglietta, poi i pantaloni, poi le calze e per ultimi tolsi gli slip. Avevo il cazzo duro e gonfio che svettava. Mia madre non riusciva a togliermi gli occhi di dosso. Mi chiese cosa volessi fare e io le risposi se avesse preferenze. "E quali?" mi chiese. Le risposi: "O mi fai un bel pompino, o una bella sega, o ti fai leccare e baciare tette e capezzoli o ti fai chiavare in acqua". "Decidi tu". Lei rispose: "Niente che faccia parte di questo elenco". "Benissimo -le riposi- io non mi muovo di qui fino a quando non decidi cosa vuoi". E mi sedetti in fondo alla vasca. "Se resti qui non posso lavarmi - mi disse - Mi dà fastidio che tu mi veda nuda". Le risposi: "Fai finta di essere sola". "No -mi disse- e poi con il cazzo duro e sull'attenti mi distrai dai miei pensieri". Entrai, nonostante le sue proteste, nella vasca e mi misi sopra di lei iniziando a leccarle tette e capezzoli. Era rigida come un baccalà. Cercai di infilarle due dita nella figa ma lei continuava a spostarmi la mano. Tolsi la mano e cominciai a passarle la lingua sul collo e a succhiarglielo. Sentivo che stava sciogliendosi poco a poco. Infatti riprese la mia mano e se la portò sulla figa dicendomi: "Menamela!" e intanto mi ficcava la lingua in bocca. "Non voglio venire adesso - mi disse - portami nel tuo letto". "Perchè nel mio?" le chiesi. "Perchè è a una piazza e mezzo: stiamo più vicini". "Ok" - le risposi prendendola in braccio mentre lei aveva iniziato a leccarmi e a succhiarmi il collo facendomi rabbrividire. Giunti in camera mia, la sbattei sul letto come fossi uno stupratore e glielo ficcai dentro con violenza, iniziando a pomparla con forza, mentre cominciava a mugolare perchè stava già godendo. "Dimmi che sei la mia troia, la mia puttana, la mia bagascia". E lei ripeteva ogni parolaccia che le dicevo. Improvvisamente mi disse: "Senti, devi comprare un cazzo finto morbido e piccolo". "Perchè? - le chiesi - "perchè mentre mi chiavi, voglio che tu mi metta il cazzo finto nel culo così avrò due orgasmi". "Hai capito mio bel cazzone?".



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2022-01-14
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