Cuckold 8 cap
di
Pensionato
genere
etero
“ C U C K O L D “
Cap. ottavo
La situazione mi eccitava parecchio, ma richiedeva un dispendio di tempo e di mezzi che incominciava a preoccuparmi. Francesca e Rossella si erano lasciate con la promessa di rivedersi, ed insegnando nello stesso istituto avevano incontri che non potevo controllare, in qualsiasi momento, fra una lezione e l'altra, avrebbero potuto vedersi ed accordarsi per qualsivoglia accordo; inoltre avrei dovuto restituire, al più presto, tutta l'attrezzatura che avevo impiantato in camera.
Un'altra brutta notizia la ricevetti da Francesca, la quale una mattina a colazione mi annunziò:
“ Tommy, siamo a maggio, è ora che riapriamo la casa al mare, ho pensato che sabato potrei andare con Rossella che si è offerta di aiutarmi a dare una sistemata.”
Stava sfuggendo al mio controllo, dopo aver acconsentito con falsa noncuranza, quella mattina in ufficio non feci altro che pensare come potermi organizzare. Inoltre ricevetti la telefonata di Massimo che mi richiedeva l'attrezzatura, altrimenti avrebbe passato un guaio con il dirigente. Lo tranquillizzai, smontai gli “aggeggi”, ma prima di tornare in questura, decisi di andare presso un negozio di elettronica che, grazie al mio lavoro, sapevo che commerciava in questa oggettistica senza porre troppe domande. Al commesso mostrai la telecamera ed i microfoni che dovevo restituire: “ E' materiale delicato, in uso alla polizia, non posso venderglielo senza autorizzazione!”
“L' autorizzazione gliela do io!” dissi mostrando il tesserino “ne vorrei due serie” stavo pensando di cablare tutte e due le case. Guardò il documento e mi porse una serie di scatole :”Credo che non debba spiegarle nulla sul loro utilizzo, vero?” “Infatti!” Pagai la non irrilevante somma con carta di credito, ritenendo di non avevo nessun problema di controlli, salutai ed uscii. Ora dovevo trovare il tempo per montare l'attrezzatura. Decisi di prendermi un permesso e mi recai presso la nostra abitazione al mare che distava circa una cinquantina di chilometri; la casa era un poco decentrata, ma era una zona abitata da residenti che conoscevo, ma che non avrei voluto incontrare, perché, magari, il sabato successivo lo avrebbero detto a Francesca e poi avrei dovuto trovare delle scuse: e non ne avevo proprio voglia. La casa era stata dei genitori di Francesca che l'aveva eredita alla loro morte, era su due piani, decisi di cablare la camera da letto, ma mi venne un dubbio chiamai Massimo:”Ciao, sono Tommaso, dammi una informazione: se mettessi quel materiale, che tu sai, in una zona non coperta da wi-fi, come si fa poi a controllare il registrato?”
“Tu mi preoccupi, che stai combinando?” “Fatti un pacco di cazzi tuoi, rispondi!” “Ehi calma, come sei suscettibile! Comunque occorre un registratore dvd da collegare all'attrezzatura.”Porca puttana, e quando me lo dici!” “Quando me lo chiedi!” “Va be', grazie, ciao.” “Ciao.”
Pensai che rifare cento chilometri quel giorno non sarebbe stato possibile, mi rassegnai a posizionale l'inutile attrezzatura, riservandomi di portare poi in un secondo tempo quel “cavolo” di registratore.
Tornato a casa sistemai anche la camera da letto e, considerato che avevo ancora del tempo a disposizione, decisi di controllare il computer di Francesca.
Trovai dei nuovi messaggi in posta elettronica, scartati quelli della scuola, quelli pubblicitari ne rimase uno in uscita verso la “Porno express” in cui accettava il loro invito per un provino : sentii immediatamente un formicolio al ventre, mi fu chiaro che oramai Francesca era fuori controllo, almeno il mio, sperai che non si spingesse troppo oltre fino ad un punto di non ritorno.
Cercai fra i documenti:
“ Ho accettato l'invito della Porno Express, mi ha mosso la curiosità. Mi sono presentata alla reception dove una bella ragazza, che sarebbe potuta stare in qualsiasi studio notarile, di avvocati o medici, mi ha fatto accomodare in un salotto ben arredato, pregandomi di attendere ed offrendomi qualcosa da bere, avevo la gola secca per cui le ho chiesto un semplice bicchiere d'acqua. Dopo circa dieci minuti mi invita a seguirla e mi introduce in un ufficio ben arredato, con alle pareti foto che pensai fossero di attrici ritratte in abiti succinti, comunque non oltre la decenza: ne sono rimasta favorevolmente impressionata, mi ha ricevuto un uomo abbastanza giovane, vestita elegantemente che mi invita sedermi in una comoda poltroncina, mentre lui si siede di fronte a me:
“Bene, signora, o la devo chiamare dottoressa o professoressa?”
“ Come vuole!”
“ Mi presento: sono il dott. Bianchi amministratore delegato della società Porno Express, lei, invece, non ha bisogni di presentazione. vedo che senza mascherina è ancora più bella. So che lei ha iniziato solo per, diciamo così, divertimento, ma pensiamo che potrebbe diventare un secondo lavoro, piacevole per tutti. Qualora dovesse accettare le sottoporremo un contratto, che potrà far controllare da chi lei voglia.”
Il pensiero di essere pagata per fare sesso, mi fece sentire una puttana a tutti gli effetti, ma come può una signora della così detta società bene, insegnante rispettata e considerata, sposata ad un vicequestore accettare questo tipo di proposte?
Mentre penso a tutto questo me lo ritrovo di fianco, che mi porge la mano:
“ Se non ha cambiato idea possiamo iniziare il provino, venga mi segua.”
Lasciamo l'ufficio, mi accompagna lungo un corridoio fino ad arrivare ad una porta ; sopra brilla una scritta:- SILENZIO – RIPRESA IN CORSO -
Mi precede: ci troviamo in salone molto ampio diviso da uno speso vetro oltre il quale si vede una camera da letto completamente arredata sul letto una donna e tre uomini sono impegnati in contorsionismi sessuali: in due sono impegnati in una simultanea penetrazione delle due fessure della donna, mentre lei sta succhiando il membro, notevole, del terzo uomo, mugolando:
“Ancora un minuto, hanno quasi finito” mi avverte il mio accompagnatore, come se parlasse della cosa più naturale del mondo; mi sto bagnando, vedere quei corpi sudati, pensare che al posto della donna potrei esserci io, mi eccita molto, intanto al di là del vetro gli uomini hanno fatto inginocchiare la donna in mezzo a loro e dopo poco uno via l'altro si scaricano sul suo viso, nella sua bocca riempendola di sperma: lei dimostra di gradire leccandosi con voluttà le labbra lorde di materia bianca e lattiginosa, si possono sentire gli ordini di quello che deve essere il regista ; – Guarda in macchina mentre ti lecchi ed ingoi, si brava così!-
Sono tutta un tremore, sento le guance andare a fuoco, mentre sono sempre più bagnata; nella stanza dietro il vetro intanto inservienti stanno cambiando le lenzuola, puliscono in terra, spandono nell'aria del deodorante: certamente la professionalità è alta.
Mi introduce e mi presenta il regista: un uomo di una sessantina d'anni, quasi completamente calvo, con una pancia prominente, ha più l'aria di un pensionato statale che di un regista di film porno; mi squadra, sembra che voglia spogliarmi con gli occhi: - Dunque chi abbiamo qui? Ah già una professoressa con la fissa del sesso – dice con aria di sufficienza che mi ferisce, ma non lo do a vedere; - Allora credo che ambienteremo il provino nella sala accanto, andiamo!”
Entriamo nello studio successivo, arredato come un'aula scolastica; veramente non avevo mai pensato ad una eventualità del genere nella realtà, ma, dentro di me, sentivo che mi sarebbe piaciuto provare. - Credo che tu debba cambiarti, nel camerino troverai tutto quello di cui hai bisogno, naturalmente è tutto fresco di lavanderia, cambiati e poi torna che ti spiego la scena.-
Nel camerino trovo una guepiere, delle calze nere, una camicetta bianca ed una gonna a tubino, nonché scarpe tacco dodici, terribilmente convenzionale per una insegnante provocante.
Mi cambio e torno sul set, - Bene sarai l'insegnante di sostegno di un extracomunitario che vuole imparare l'italiano, vi incontrate da soli nell'aula ed alla fine cedi al suo fascino e poi.....vediamo su!”
Chiamate Paul!” -
Entra un uomo di colore, alto quasi un metro e novanta, spalle larghe, una maglietta che mette in risalto il busto muscoloso e un paio si jeans che a stento nasconde la sua virilità:- Buongiorno, sono Paul – mi fa in italiano stentato, mi bacia sulle guance, ho modo di sentire il suo afrore selvaggio: - Forza cominciamo, altrimenti ci facciamo notte! - Prof tu carezzagli la patta e bacialo, poi scendi accasciata, sbottonagli i pantaloni, tiraglielo fuori e comincia a leccarlo. Ok? Pronti? Motore”!
Rimango ferma, allora Paul mi prende la mano e la porta sopra la patta ed intanto cerca la mia bocca con le sue labbra carnose, sento la lingua che si fa strada fra le mie labbra e mi esplode dentro: sento sotto la mano un grosso cilindro e penso che sia impossibile che esistano di quella misura, mi mette la mano sulla testa spingendomi ad accasciarmi -Suck my dick – mi ordina, in questa situazione parla inglese, gli apro i pantaloni e mi schizza in faccia un membro di proporzioni notevolissime, scuro, caldo, fremente, ha un odore quasi animalesco, chiudo gli occhi e lo lecco partendo dai testicoli glabri come il resto dell'inguine, fino ad arrivare al glande del tutto scoperto, per prenderlo in bocca devo spalancare la bocca in modo innaturale, cerco di estraniarmi dalla situazione e mi viene da pensare a Tommaso, mi piacerebbe averlo qui a guardare, per rendersi conto che non sono poi così santarellina;- Come on girl!- mi esorta Paul riportandomi alla realtà, spinge la sua asta nella bocca fino quasi a soffocarmi; -Stop, stop!” mi salva il regista, esce dalla mia bocca, mentre vengo colta da conati di vomito, che riesco a stento a trattenere, ho gli occhi pieni di lacrime e rivoli di saliva mi escono dagli angoli della bocca; -Paul devi essere più calmo, calm Paul calm, è una principiante, non è come le altre donne cui sei abituato, procediamo per gradi; adesso prof ti spoglierai con malizia, ti siederai sulla cattedra e lascerai fare a lui.-
La lettura ancora una volta mi eccitò e il riferimento a me come spettatore me lo fece vibrare, pensai a come mi sarei comportato in una situazione del genere, sarei stato passivamente a guardare o avrei cercato di partecipare?
Avrei voluto proseguire nella lettura, ma si era fatto tardi e fra poco Francesca sarebbe tornata, ero eccitato e pensai avrei potuto farglielo presente.
(continua....)
Cap. ottavo
La situazione mi eccitava parecchio, ma richiedeva un dispendio di tempo e di mezzi che incominciava a preoccuparmi. Francesca e Rossella si erano lasciate con la promessa di rivedersi, ed insegnando nello stesso istituto avevano incontri che non potevo controllare, in qualsiasi momento, fra una lezione e l'altra, avrebbero potuto vedersi ed accordarsi per qualsivoglia accordo; inoltre avrei dovuto restituire, al più presto, tutta l'attrezzatura che avevo impiantato in camera.
Un'altra brutta notizia la ricevetti da Francesca, la quale una mattina a colazione mi annunziò:
“ Tommy, siamo a maggio, è ora che riapriamo la casa al mare, ho pensato che sabato potrei andare con Rossella che si è offerta di aiutarmi a dare una sistemata.”
Stava sfuggendo al mio controllo, dopo aver acconsentito con falsa noncuranza, quella mattina in ufficio non feci altro che pensare come potermi organizzare. Inoltre ricevetti la telefonata di Massimo che mi richiedeva l'attrezzatura, altrimenti avrebbe passato un guaio con il dirigente. Lo tranquillizzai, smontai gli “aggeggi”, ma prima di tornare in questura, decisi di andare presso un negozio di elettronica che, grazie al mio lavoro, sapevo che commerciava in questa oggettistica senza porre troppe domande. Al commesso mostrai la telecamera ed i microfoni che dovevo restituire: “ E' materiale delicato, in uso alla polizia, non posso venderglielo senza autorizzazione!”
“L' autorizzazione gliela do io!” dissi mostrando il tesserino “ne vorrei due serie” stavo pensando di cablare tutte e due le case. Guardò il documento e mi porse una serie di scatole :”Credo che non debba spiegarle nulla sul loro utilizzo, vero?” “Infatti!” Pagai la non irrilevante somma con carta di credito, ritenendo di non avevo nessun problema di controlli, salutai ed uscii. Ora dovevo trovare il tempo per montare l'attrezzatura. Decisi di prendermi un permesso e mi recai presso la nostra abitazione al mare che distava circa una cinquantina di chilometri; la casa era un poco decentrata, ma era una zona abitata da residenti che conoscevo, ma che non avrei voluto incontrare, perché, magari, il sabato successivo lo avrebbero detto a Francesca e poi avrei dovuto trovare delle scuse: e non ne avevo proprio voglia. La casa era stata dei genitori di Francesca che l'aveva eredita alla loro morte, era su due piani, decisi di cablare la camera da letto, ma mi venne un dubbio chiamai Massimo:”Ciao, sono Tommaso, dammi una informazione: se mettessi quel materiale, che tu sai, in una zona non coperta da wi-fi, come si fa poi a controllare il registrato?”
“Tu mi preoccupi, che stai combinando?” “Fatti un pacco di cazzi tuoi, rispondi!” “Ehi calma, come sei suscettibile! Comunque occorre un registratore dvd da collegare all'attrezzatura.”Porca puttana, e quando me lo dici!” “Quando me lo chiedi!” “Va be', grazie, ciao.” “Ciao.”
Pensai che rifare cento chilometri quel giorno non sarebbe stato possibile, mi rassegnai a posizionale l'inutile attrezzatura, riservandomi di portare poi in un secondo tempo quel “cavolo” di registratore.
Tornato a casa sistemai anche la camera da letto e, considerato che avevo ancora del tempo a disposizione, decisi di controllare il computer di Francesca.
Trovai dei nuovi messaggi in posta elettronica, scartati quelli della scuola, quelli pubblicitari ne rimase uno in uscita verso la “Porno express” in cui accettava il loro invito per un provino : sentii immediatamente un formicolio al ventre, mi fu chiaro che oramai Francesca era fuori controllo, almeno il mio, sperai che non si spingesse troppo oltre fino ad un punto di non ritorno.
Cercai fra i documenti:
“ Ho accettato l'invito della Porno Express, mi ha mosso la curiosità. Mi sono presentata alla reception dove una bella ragazza, che sarebbe potuta stare in qualsiasi studio notarile, di avvocati o medici, mi ha fatto accomodare in un salotto ben arredato, pregandomi di attendere ed offrendomi qualcosa da bere, avevo la gola secca per cui le ho chiesto un semplice bicchiere d'acqua. Dopo circa dieci minuti mi invita a seguirla e mi introduce in un ufficio ben arredato, con alle pareti foto che pensai fossero di attrici ritratte in abiti succinti, comunque non oltre la decenza: ne sono rimasta favorevolmente impressionata, mi ha ricevuto un uomo abbastanza giovane, vestita elegantemente che mi invita sedermi in una comoda poltroncina, mentre lui si siede di fronte a me:
“Bene, signora, o la devo chiamare dottoressa o professoressa?”
“ Come vuole!”
“ Mi presento: sono il dott. Bianchi amministratore delegato della società Porno Express, lei, invece, non ha bisogni di presentazione. vedo che senza mascherina è ancora più bella. So che lei ha iniziato solo per, diciamo così, divertimento, ma pensiamo che potrebbe diventare un secondo lavoro, piacevole per tutti. Qualora dovesse accettare le sottoporremo un contratto, che potrà far controllare da chi lei voglia.”
Il pensiero di essere pagata per fare sesso, mi fece sentire una puttana a tutti gli effetti, ma come può una signora della così detta società bene, insegnante rispettata e considerata, sposata ad un vicequestore accettare questo tipo di proposte?
Mentre penso a tutto questo me lo ritrovo di fianco, che mi porge la mano:
“ Se non ha cambiato idea possiamo iniziare il provino, venga mi segua.”
Lasciamo l'ufficio, mi accompagna lungo un corridoio fino ad arrivare ad una porta ; sopra brilla una scritta:- SILENZIO – RIPRESA IN CORSO -
Mi precede: ci troviamo in salone molto ampio diviso da uno speso vetro oltre il quale si vede una camera da letto completamente arredata sul letto una donna e tre uomini sono impegnati in contorsionismi sessuali: in due sono impegnati in una simultanea penetrazione delle due fessure della donna, mentre lei sta succhiando il membro, notevole, del terzo uomo, mugolando:
“Ancora un minuto, hanno quasi finito” mi avverte il mio accompagnatore, come se parlasse della cosa più naturale del mondo; mi sto bagnando, vedere quei corpi sudati, pensare che al posto della donna potrei esserci io, mi eccita molto, intanto al di là del vetro gli uomini hanno fatto inginocchiare la donna in mezzo a loro e dopo poco uno via l'altro si scaricano sul suo viso, nella sua bocca riempendola di sperma: lei dimostra di gradire leccandosi con voluttà le labbra lorde di materia bianca e lattiginosa, si possono sentire gli ordini di quello che deve essere il regista ; – Guarda in macchina mentre ti lecchi ed ingoi, si brava così!-
Sono tutta un tremore, sento le guance andare a fuoco, mentre sono sempre più bagnata; nella stanza dietro il vetro intanto inservienti stanno cambiando le lenzuola, puliscono in terra, spandono nell'aria del deodorante: certamente la professionalità è alta.
Mi introduce e mi presenta il regista: un uomo di una sessantina d'anni, quasi completamente calvo, con una pancia prominente, ha più l'aria di un pensionato statale che di un regista di film porno; mi squadra, sembra che voglia spogliarmi con gli occhi: - Dunque chi abbiamo qui? Ah già una professoressa con la fissa del sesso – dice con aria di sufficienza che mi ferisce, ma non lo do a vedere; - Allora credo che ambienteremo il provino nella sala accanto, andiamo!”
Entriamo nello studio successivo, arredato come un'aula scolastica; veramente non avevo mai pensato ad una eventualità del genere nella realtà, ma, dentro di me, sentivo che mi sarebbe piaciuto provare. - Credo che tu debba cambiarti, nel camerino troverai tutto quello di cui hai bisogno, naturalmente è tutto fresco di lavanderia, cambiati e poi torna che ti spiego la scena.-
Nel camerino trovo una guepiere, delle calze nere, una camicetta bianca ed una gonna a tubino, nonché scarpe tacco dodici, terribilmente convenzionale per una insegnante provocante.
Mi cambio e torno sul set, - Bene sarai l'insegnante di sostegno di un extracomunitario che vuole imparare l'italiano, vi incontrate da soli nell'aula ed alla fine cedi al suo fascino e poi.....vediamo su!”
Chiamate Paul!” -
Entra un uomo di colore, alto quasi un metro e novanta, spalle larghe, una maglietta che mette in risalto il busto muscoloso e un paio si jeans che a stento nasconde la sua virilità:- Buongiorno, sono Paul – mi fa in italiano stentato, mi bacia sulle guance, ho modo di sentire il suo afrore selvaggio: - Forza cominciamo, altrimenti ci facciamo notte! - Prof tu carezzagli la patta e bacialo, poi scendi accasciata, sbottonagli i pantaloni, tiraglielo fuori e comincia a leccarlo. Ok? Pronti? Motore”!
Rimango ferma, allora Paul mi prende la mano e la porta sopra la patta ed intanto cerca la mia bocca con le sue labbra carnose, sento la lingua che si fa strada fra le mie labbra e mi esplode dentro: sento sotto la mano un grosso cilindro e penso che sia impossibile che esistano di quella misura, mi mette la mano sulla testa spingendomi ad accasciarmi -Suck my dick – mi ordina, in questa situazione parla inglese, gli apro i pantaloni e mi schizza in faccia un membro di proporzioni notevolissime, scuro, caldo, fremente, ha un odore quasi animalesco, chiudo gli occhi e lo lecco partendo dai testicoli glabri come il resto dell'inguine, fino ad arrivare al glande del tutto scoperto, per prenderlo in bocca devo spalancare la bocca in modo innaturale, cerco di estraniarmi dalla situazione e mi viene da pensare a Tommaso, mi piacerebbe averlo qui a guardare, per rendersi conto che non sono poi così santarellina;- Come on girl!- mi esorta Paul riportandomi alla realtà, spinge la sua asta nella bocca fino quasi a soffocarmi; -Stop, stop!” mi salva il regista, esce dalla mia bocca, mentre vengo colta da conati di vomito, che riesco a stento a trattenere, ho gli occhi pieni di lacrime e rivoli di saliva mi escono dagli angoli della bocca; -Paul devi essere più calmo, calm Paul calm, è una principiante, non è come le altre donne cui sei abituato, procediamo per gradi; adesso prof ti spoglierai con malizia, ti siederai sulla cattedra e lascerai fare a lui.-
La lettura ancora una volta mi eccitò e il riferimento a me come spettatore me lo fece vibrare, pensai a come mi sarei comportato in una situazione del genere, sarei stato passivamente a guardare o avrei cercato di partecipare?
Avrei voluto proseguire nella lettura, ma si era fatto tardi e fra poco Francesca sarebbe tornata, ero eccitato e pensai avrei potuto farglielo presente.
(continua....)
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