Cuckold 9 Cap
di
Pensionato
genere
etero
“ C U C K O L D “
Cap. nono
Francesca, infatti, rientrò da lì a poco,era radiosa, oppure ero io che la vedevo così, mi annunciò che avrebbe fatto una doccia, la seguii in bagno “ Che vuoi?” mi chiese, ma con un sorriso che mi fece capire quanto fosse favorevolmente colpita della mia iniziativa: “Niente, tesoro, anch'io ne ho voglia, ed è abbastanza grande da accogliere entrambi!” “Porcello, vieni, un attimo però” . Così dicendo si sollevò la gonna, abbassò le mutandine e sedutasi sul water si liberò la vescica, mentre mi guardava negli occhi:”Ti piace lo spettacolo? “ Accidenti fino a pochi mesi prima non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione erotica del genere con la mia Francesca, adesso così disinibita e provocante.
“ Per me sei un guardone della peggiore specie, ma mi piace che mi guardi!”
Ci spogliammo entrambi velocemente ed entrammo nella doccia, sotto lo scoscio d'acqua ci stringemmo, baciandosi, le nostre mani scorrevano sui corpi bagnati, mentre le stringevo un seno, lei impugnò il mio sesso gonfio segandolo dolcemente:”Vuoi che te lo prenda in bocca?” Questo tipo di linguaggio aveva il potere di mandarmi in visibilio e senza proferire parola la presi per le spalle e la spinsi verso il basso ;” Amore, parlami, trattami da puttana, mi piace, non avere paura!”, mi sussurrò con voce resa roca dal desiderio: “Succhiamelo bene, troia, e masturbati!” le ordinai, non sapendo nemmeno io come riuscivo a parlarle in quella maniera. Lei prese l'iniziativa, e mentre mi spompinava, con il dito medio si massaggiava la sua fessura rosea, immaginai di vedere la scena come uno spettatore esterno e ciò mi rese ancora più eccitato:” Siiiii, troia dai, adesso ti scopo come mai ho fatto, alzati e girati, appoggiati alla parete” seguitai ad ordinarle,lei obbediente maliziosamente si mise in posizione, sporgendo verso di me il suo bellissimo culo, afferrai i glutei e li strinsi con cupidigia, mi misi dietro di lei, con la mano guidai il cazzo verso la penetrazione, la presi quasi con violenza, non sapendo se era una reazione a tutto quello che sapevo di lei o perché era così che avrei voluto sempre farlo senza averne avuto mai il coraggio. Forse la seconda, anzi sicuramente! Raggiungemmo presto e simultaneamente l'orgasmo.
Sdraiati sul letto per le coccole post sesso, Francesca mi disse :
”Certo che sono stata una stupida, tutti questi anni buttati, sessualmente parlando, ma anche te non ti sei imposto per nulla, avresti dovuto farlo!”
“Abbiamo tempo per recuperare! Non siamo vecchi!”
“Quali sono le tue fantasie erotiche, che vorresti mettere in pratica con me?”
“Messa così è una domanda molto diretta, non credo di essere pronto per un colloquio del genere, meglio lasciare all'improvvisazione del momento!”
“Non sempre è così; è bello ed eccitante anche organizzare, fantasticare su quello che poi metteremo in atto; in qualche maniera, sotto la doccia, te lo ho già anticipato: mi piace essere trattata come una donnaccia e ricevere ordini sul come comportarmi, su quello che debbo fare! A te invece cosa piace? Su, dimmi!”
Mentre parlava, giocherellava con i capelli, segno che era in difficoltà nel parlarmi in quella maniera; le carezzai il viso e fui sul punto di confessare tutto, che sapevo dei suoi filmati, dei suoi rapporti con Rossella, ma dovevo essere anche pronto a dirle che mi piaceva vederla fare sesso con altre persone, maschi o femmine che fossero, ma non me la sentii:” Quello che piace a te piace anche a me!” risposi banalmente, cosa che la fece irrigidire, si alzò e mormorando:
”Stronzo!” uscì dalla stanza.
Rimasi tutta la sera indeciso sul da farsi, Francesca mi tenne il muso, giocherellò tutto il tempo con il suo computer, Andai nello studio, mi misi di fronte a lei:”Che vuoi?” mi chiese con tono duro.
“Francesca, scusami, hai ragione, l'intesa si crea in due, non posso lasciare tutto sulle tue spalle; debbo dire che ultimamente hai fatto passi da gigante sulla strada dell'erotismo di coppia ed io, evidentemente, sono stato colto di sorpresa, non deploro quanto cerchi di fare, anzi ne sono entusiasta, è che mi hai preso di sorpresa e sai che debbo elaborare un poco la situazione, e certamente anch'io ho delle fantasie erotiche che ci potrebbero coinvolgere, ma ancora non so se dirtele, non vorrei rovinare tutto!”
Il viso di Francesca si rasserenò, lo sguardo si addolcì, chiuse il computer si alzò, mi gettò le braccia al collo e mi sussurrò:
“Puoi dire quello che vuoi, poi, tanto, decido io, ma mi piacerebbe sapere come la pensi, ci siamo rifugiati troppo in un tran-tran rovinoso per la vita di coppia; dai non temere, parla!”
Mi baciò sul collo, con la mano accarezzò la mia patta:
“Mi....mi piacerebbe vederti con un altro uomo, o.... anche più! Ecco l'ho detto!”
Mi scansai attendendo la sua reazione, mise le mani sui fianchi, piegò la testa, con una mossa civettuola:
“Ma sei un porco! Mi tenevi nascoste queste tue tendenze da guardone! Non so se ti accontenterò,ma... mai dire mai!” e sorrise.
“Vieni qua, baciami cornutone!”
Quella notte ci demmo alla pazza gioia, scopammo in tutte le posizioni, le chiesi se potevo sodomizzarla, lei non si oppose, ma mi chiese di farlo con dolcezza, e così feci raggiungendo il settimo cielo, entrava bene, avevo usato della vaselina per lubrificare il pene, con mio grande stupore quando stavo per raggiungere l'orgasmo se lo sfilò, si girò e mi chiese:
“Adesso che faresti con una puttana? Dove vorresti venire? Dimmelo, ordinamelo!”
Per non perdere l'abbrivio, mi segai davanti al suo viso, dovetti decidere in fretta, perché vederla così sottomessa, distesa sotto di me, che diceva cose oscene mi mandava in visibilio e non riuscivo più a trattenermi:
“ Ti vengo in faccia, puttana, tu, poi, lo ripulirai con la lingua ingoiando tutto, avanti, sei pronta?”
“Siiiiiiii”
Chiuse gli occhi ricevendo il mio sperma sul viso arrossato dall'amplesso, poi, come ordinatole, ripulì il membro sia dai residui di pomata che dalle ultime gocce di sperma; convogliò in bocca anche alcuni schizzi che aveva in faccia, riaprì gli occhi e, guardandomi sfrontatamente, ingoiò senza sforzo. La baciai per condividere i vari sapori che si erano miscelati nella sua bocca, non si ritrasse e non parve provare vergogna, si accoccolò sulla mia spalla con un sospiro soddisfatto.
Non parlammo più di quanto ci eravamo detti quella sera, ero talmente soddisfatto dalla piega che avevano preso i nostri rapporti intimi, che non sentii nemmeno più l'esigenza di controllare il suo computer e mi pentii anche delle spese sostenute per tutto quell'armamentario da 007 installato e che era del tutto inutilizzato.
Una sera in cui Francesca era uscita insieme a Rossella per una serata a teatro (chissà?), in televisione non c'era nulla di interessante, ripresi in mano il computer di mia moglie e seguitai a leggere il documento che avevo lasciato a mezzo:
“Seguo le indicazioni, mi sollevo la gonna per sedermi sulla cattedra, Paul inserisce il suo viso fra le mie gambe, inizia a leccarmela, mi succhia il clitoride, spingo con la mano la sua nuca tenendolo bloccato in quella posizione, intanto muovo il bacino, con la mano libera mi sostengo per mantenere la posizione semisdraiata; “Stop, Stop!” urla il regista, “Bene, basta, ora abbiamo la scena della penetrazione; how's Paul? Are you ready?”
L'aiuto regista mi fa sdraiare sulla cattedra, mi fa piegare le gambe ed allo stesso tempo me le fa spalancare, Paul si avvicina, mi prende per i fianchi, mi trascina sul bordo, sento la cappella che forza la mia apertura, si fa strada ed entra tutto, anche se l'ambiente è un poco asciutto, le interruzioni non mi piacciono, mi fanno perdere tutto il piacere, infatti questa penetrazione non mi piace, anzi mi dà fastidio, faccio una smorfia che non so come viene interpretata, ma dura poco, perché sotto l'azione di quel bel cazzo, inizio a bagnarmi rendendo l'atto molto più piacevole, aiuto spingendo il bacino verso Paul che aumenta il ritmo, sento che sa per giungere al punto di non ritorno:” Stop, Stop!” Lui lo estrae, bagnato e lucido. I due registri si consultano:”Come facciamo? Lo facciamo venire adesso e poi riprendiamo, tanto poi rimettiamo tutto a posto in sede di montaggio, o aspettiamo che Paul si sia un poco raffreddato per proseguire in ordine?”
La decisione mi sconcerta:” Bene prof, ora gireremo la scena finale, con l'eiaculazione in viso, poi gireremo la scena della sodomizzazione!” Prende sottobraccio Paul e si appartano, probabilmente gli sta spiegando la scena. La piega che sta prendendo la situazione non mi piace affatto, capisco che siamo in un ambiente professionale, ma in questo modo non mi diverto, non è quello che volevo. Mi ricompongo, faccio presente il mio pensiero e salutando tutti me ne vado, lasciandoli esterrefatti soprattutto quel poverino di Paul con il suo affare ritto e privo della sua soddisfazione finale.
Se voglio proseguire nella mia personalissima educazione sessuale, ne devo parlare assolutamente con Tommaso, adesso dobbiamo proseguire la strada insieme.
In quel momento sentii di amarla nel modo più completo possibile, avevo la donna ideale: bella e perversa.
(continua.....)
Cap. nono
Francesca, infatti, rientrò da lì a poco,era radiosa, oppure ero io che la vedevo così, mi annunciò che avrebbe fatto una doccia, la seguii in bagno “ Che vuoi?” mi chiese, ma con un sorriso che mi fece capire quanto fosse favorevolmente colpita della mia iniziativa: “Niente, tesoro, anch'io ne ho voglia, ed è abbastanza grande da accogliere entrambi!” “Porcello, vieni, un attimo però” . Così dicendo si sollevò la gonna, abbassò le mutandine e sedutasi sul water si liberò la vescica, mentre mi guardava negli occhi:”Ti piace lo spettacolo? “ Accidenti fino a pochi mesi prima non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione erotica del genere con la mia Francesca, adesso così disinibita e provocante.
“ Per me sei un guardone della peggiore specie, ma mi piace che mi guardi!”
Ci spogliammo entrambi velocemente ed entrammo nella doccia, sotto lo scoscio d'acqua ci stringemmo, baciandosi, le nostre mani scorrevano sui corpi bagnati, mentre le stringevo un seno, lei impugnò il mio sesso gonfio segandolo dolcemente:”Vuoi che te lo prenda in bocca?” Questo tipo di linguaggio aveva il potere di mandarmi in visibilio e senza proferire parola la presi per le spalle e la spinsi verso il basso ;” Amore, parlami, trattami da puttana, mi piace, non avere paura!”, mi sussurrò con voce resa roca dal desiderio: “Succhiamelo bene, troia, e masturbati!” le ordinai, non sapendo nemmeno io come riuscivo a parlarle in quella maniera. Lei prese l'iniziativa, e mentre mi spompinava, con il dito medio si massaggiava la sua fessura rosea, immaginai di vedere la scena come uno spettatore esterno e ciò mi rese ancora più eccitato:” Siiiii, troia dai, adesso ti scopo come mai ho fatto, alzati e girati, appoggiati alla parete” seguitai ad ordinarle,lei obbediente maliziosamente si mise in posizione, sporgendo verso di me il suo bellissimo culo, afferrai i glutei e li strinsi con cupidigia, mi misi dietro di lei, con la mano guidai il cazzo verso la penetrazione, la presi quasi con violenza, non sapendo se era una reazione a tutto quello che sapevo di lei o perché era così che avrei voluto sempre farlo senza averne avuto mai il coraggio. Forse la seconda, anzi sicuramente! Raggiungemmo presto e simultaneamente l'orgasmo.
Sdraiati sul letto per le coccole post sesso, Francesca mi disse :
”Certo che sono stata una stupida, tutti questi anni buttati, sessualmente parlando, ma anche te non ti sei imposto per nulla, avresti dovuto farlo!”
“Abbiamo tempo per recuperare! Non siamo vecchi!”
“Quali sono le tue fantasie erotiche, che vorresti mettere in pratica con me?”
“Messa così è una domanda molto diretta, non credo di essere pronto per un colloquio del genere, meglio lasciare all'improvvisazione del momento!”
“Non sempre è così; è bello ed eccitante anche organizzare, fantasticare su quello che poi metteremo in atto; in qualche maniera, sotto la doccia, te lo ho già anticipato: mi piace essere trattata come una donnaccia e ricevere ordini sul come comportarmi, su quello che debbo fare! A te invece cosa piace? Su, dimmi!”
Mentre parlava, giocherellava con i capelli, segno che era in difficoltà nel parlarmi in quella maniera; le carezzai il viso e fui sul punto di confessare tutto, che sapevo dei suoi filmati, dei suoi rapporti con Rossella, ma dovevo essere anche pronto a dirle che mi piaceva vederla fare sesso con altre persone, maschi o femmine che fossero, ma non me la sentii:” Quello che piace a te piace anche a me!” risposi banalmente, cosa che la fece irrigidire, si alzò e mormorando:
”Stronzo!” uscì dalla stanza.
Rimasi tutta la sera indeciso sul da farsi, Francesca mi tenne il muso, giocherellò tutto il tempo con il suo computer, Andai nello studio, mi misi di fronte a lei:”Che vuoi?” mi chiese con tono duro.
“Francesca, scusami, hai ragione, l'intesa si crea in due, non posso lasciare tutto sulle tue spalle; debbo dire che ultimamente hai fatto passi da gigante sulla strada dell'erotismo di coppia ed io, evidentemente, sono stato colto di sorpresa, non deploro quanto cerchi di fare, anzi ne sono entusiasta, è che mi hai preso di sorpresa e sai che debbo elaborare un poco la situazione, e certamente anch'io ho delle fantasie erotiche che ci potrebbero coinvolgere, ma ancora non so se dirtele, non vorrei rovinare tutto!”
Il viso di Francesca si rasserenò, lo sguardo si addolcì, chiuse il computer si alzò, mi gettò le braccia al collo e mi sussurrò:
“Puoi dire quello che vuoi, poi, tanto, decido io, ma mi piacerebbe sapere come la pensi, ci siamo rifugiati troppo in un tran-tran rovinoso per la vita di coppia; dai non temere, parla!”
Mi baciò sul collo, con la mano accarezzò la mia patta:
“Mi....mi piacerebbe vederti con un altro uomo, o.... anche più! Ecco l'ho detto!”
Mi scansai attendendo la sua reazione, mise le mani sui fianchi, piegò la testa, con una mossa civettuola:
“Ma sei un porco! Mi tenevi nascoste queste tue tendenze da guardone! Non so se ti accontenterò,ma... mai dire mai!” e sorrise.
“Vieni qua, baciami cornutone!”
Quella notte ci demmo alla pazza gioia, scopammo in tutte le posizioni, le chiesi se potevo sodomizzarla, lei non si oppose, ma mi chiese di farlo con dolcezza, e così feci raggiungendo il settimo cielo, entrava bene, avevo usato della vaselina per lubrificare il pene, con mio grande stupore quando stavo per raggiungere l'orgasmo se lo sfilò, si girò e mi chiese:
“Adesso che faresti con una puttana? Dove vorresti venire? Dimmelo, ordinamelo!”
Per non perdere l'abbrivio, mi segai davanti al suo viso, dovetti decidere in fretta, perché vederla così sottomessa, distesa sotto di me, che diceva cose oscene mi mandava in visibilio e non riuscivo più a trattenermi:
“ Ti vengo in faccia, puttana, tu, poi, lo ripulirai con la lingua ingoiando tutto, avanti, sei pronta?”
“Siiiiiiii”
Chiuse gli occhi ricevendo il mio sperma sul viso arrossato dall'amplesso, poi, come ordinatole, ripulì il membro sia dai residui di pomata che dalle ultime gocce di sperma; convogliò in bocca anche alcuni schizzi che aveva in faccia, riaprì gli occhi e, guardandomi sfrontatamente, ingoiò senza sforzo. La baciai per condividere i vari sapori che si erano miscelati nella sua bocca, non si ritrasse e non parve provare vergogna, si accoccolò sulla mia spalla con un sospiro soddisfatto.
Non parlammo più di quanto ci eravamo detti quella sera, ero talmente soddisfatto dalla piega che avevano preso i nostri rapporti intimi, che non sentii nemmeno più l'esigenza di controllare il suo computer e mi pentii anche delle spese sostenute per tutto quell'armamentario da 007 installato e che era del tutto inutilizzato.
Una sera in cui Francesca era uscita insieme a Rossella per una serata a teatro (chissà?), in televisione non c'era nulla di interessante, ripresi in mano il computer di mia moglie e seguitai a leggere il documento che avevo lasciato a mezzo:
“Seguo le indicazioni, mi sollevo la gonna per sedermi sulla cattedra, Paul inserisce il suo viso fra le mie gambe, inizia a leccarmela, mi succhia il clitoride, spingo con la mano la sua nuca tenendolo bloccato in quella posizione, intanto muovo il bacino, con la mano libera mi sostengo per mantenere la posizione semisdraiata; “Stop, Stop!” urla il regista, “Bene, basta, ora abbiamo la scena della penetrazione; how's Paul? Are you ready?”
L'aiuto regista mi fa sdraiare sulla cattedra, mi fa piegare le gambe ed allo stesso tempo me le fa spalancare, Paul si avvicina, mi prende per i fianchi, mi trascina sul bordo, sento la cappella che forza la mia apertura, si fa strada ed entra tutto, anche se l'ambiente è un poco asciutto, le interruzioni non mi piacciono, mi fanno perdere tutto il piacere, infatti questa penetrazione non mi piace, anzi mi dà fastidio, faccio una smorfia che non so come viene interpretata, ma dura poco, perché sotto l'azione di quel bel cazzo, inizio a bagnarmi rendendo l'atto molto più piacevole, aiuto spingendo il bacino verso Paul che aumenta il ritmo, sento che sa per giungere al punto di non ritorno:” Stop, Stop!” Lui lo estrae, bagnato e lucido. I due registri si consultano:”Come facciamo? Lo facciamo venire adesso e poi riprendiamo, tanto poi rimettiamo tutto a posto in sede di montaggio, o aspettiamo che Paul si sia un poco raffreddato per proseguire in ordine?”
La decisione mi sconcerta:” Bene prof, ora gireremo la scena finale, con l'eiaculazione in viso, poi gireremo la scena della sodomizzazione!” Prende sottobraccio Paul e si appartano, probabilmente gli sta spiegando la scena. La piega che sta prendendo la situazione non mi piace affatto, capisco che siamo in un ambiente professionale, ma in questo modo non mi diverto, non è quello che volevo. Mi ricompongo, faccio presente il mio pensiero e salutando tutti me ne vado, lasciandoli esterrefatti soprattutto quel poverino di Paul con il suo affare ritto e privo della sua soddisfazione finale.
Se voglio proseguire nella mia personalissima educazione sessuale, ne devo parlare assolutamente con Tommaso, adesso dobbiamo proseguire la strada insieme.
In quel momento sentii di amarla nel modo più completo possibile, avevo la donna ideale: bella e perversa.
(continua.....)
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