Cukckold Cap II

di
genere
etero

“ C U C K O L D “

Cap. secondo


Dormii malissimo a fianco di Francesca, per fortuna la sera precedente ero tornato tardissimo dall'ufficio e l'avevo trovata già a letto addormentata, non avrei avuto voglia di incontrarla, di parlarci, anche se, ultimamente, i nostri discorsi erano molto superficiali.
Mi alzai appena sveglio, mi feci una veloce doccia ed uscii di casa, scambiando con lei solo un lveloce buongiorno ed un ciao a stasera. La giornata trascorse noiosa, senza novità di rilievo, ogni tanto mi collegavo al sito incriminato, per vedere se era stato aggiunto il filmato che, oramai ero sicuro, riguardava Francesca. Nel tardo pomeriggio, ci fu la svolta: fra i titoli scaricabili comparve “Cazzo per cazzo per 3,14” che era reclamizzato come imperdibile con interpreti sorprendenti ed affascinanti, però potevano accedere solo gli abbonati ed io naturalmente non lo ero. Mi occorreva una falsa identità, non potevo certo iscrivermi con il mio nome e la mia carta di credito, per cui utilizzai una delle tante identità che utilizzavamo per nascondere i collaboratori di giustizia: ero un certo Cardoni Carlo residente a Forlì.
Memorizzai tutte le credenziali e decisi di fare l'iscrizione dal computer di un internet-bar, per poi potermi collegare da qualsiasi altra postazione. Sapevo che vicino allo stadio c'era un bar che faceva al caso mio, lì non ero conosciuto e difficilmente avrei potuto incontrare persone che mi conoscevano, essendo frequentato per lo più da stranieri che cercavano di collegarsi con la famiglia lontana o soggetti di mezza età che cercavano siti di incontri o porno.
Mi collegai con “Porno in casa”, cliccai su “Abbonati” dichiarai le mie false generalità e pagai l'abbonamento per un mese: dopo pochi secondi mi giunse la conferma della mia iscrizione e l'invito a prendere visione dei “magnifici” filmati con le donne più belle e disinibite del web, disposte a tutto per il piacere degli spettatori. C'era anche l'invito a scrivere per prenotare un provino qualora si volesse intraprendere la carriera di porno attore/attrice, oppure, semplicemente, per una torbida trasgressione. Con trepidazione cercai la copertina del filmato “Cazzo per cazzo per 3,14” e ci cliccai sopra: dopo i titoli di testa comparve un viso di donna, travisato da una mascherina, con una scritta che la nominava “La prof” indicata come protagonista, e la foto di un uomo di mezza età che altri non era che Alex. Non potevo sbagliarmi: la donna era sicuramente Francesca. La scena è ambientata in quello che sembrava uno studio: una scrivania campeggia in primo piano, seduto dietro la quale c'è Alex, alle sue spalle una libreria e di fianco un divano.
Si sente bussare:”Avanti!!” dice Alex ed ecco che entra Francesca, alias la prof.: è vestita con una camicia bianca attillata che mette in risalto il prosperoso seno, una gonna nera attillata al ginocchio, anch'essa mette in risalto le sue forme:
“Mi ha fatto chiamare sig. preside?” “Si, cara “ risponde l'uomo alzandosi ed avvicinandosi alla donna:” Il suo contratto presso questo istituto sta per scadere, ed io ancora non ho deciso se rinnovarlo. Certo sarebbe un dispiacere enorme dovermi privare delle sua professionalità, per non parlare del danno che ne avrebbero gli studenti. Ci sono tanti professori che ambiscono al suo posto e premono per sostituirla. Lei che cosa sarebbe disposta a fare perché le rinnovi l'incarico?”
Mentre parla si è avvicinato a Francesca, le mette una mano sul culo e comincia a carezzarlo, mentre avvicina il viso a quello di Francesca e le sussurra:” Dai, bando agli indugi, te sai che ho un debole per te!”
Si siede sul divano e l'inquadratura prende la scena da dietro Francesca: lei è di fronte al “preside”, non dice nulla, ma si intuisce che sta sbottonandosi la camicetta....
Spensi il computer, non me la sentivo di vedere il seguito in un luogo pubblico, con il pericolo che qualcheduno buttasse l'occhio sulle immagini e poi cominciavo a sentire brividi lungo la spina dorsale, ero disgustato, ma anche curioso ed eccitato, vedere mia moglie umiliarsi davanti ad uno sconosciuto mi faceva ribollire il sangue.

Corsi a casa, sperando che Francesca non ci fosse, così da potermi dedicare alla visione del filmato in santa pace. Trovai un biglietto di Francesca con cui mi avvertiva che quella sera sarebbe uscita con l'amica Rossella e che, se si fosse fatto tardi, avrebbe dormito da lei. Appallottolai con rabbia il foglietto e lo gettai, oramai non le credevo più, ma quella sera la sua assenza mi faceva gioco.
Andai nel mio studio, per sicurezza mi chiusi dentro, accesi il computer e rifeci la procedura di accensione, naturalmente utilizzando le credenziali false, riaprii il filmato che riprese dal punto in cui lo avevo lasciato.
La scena adesso mostra Alex seduto sul divano mentre Francesca si sfila la camicetta rimanendo in reggiseno che trattiene a stento il suo prorompente seno, poi inizia a tirarsi su la gonna fino a scoprire le mutandine: si passa languidamente la mano in mezzo alle gambe, l'uomo comincia ad accarezzarsi la patta: “Sono già bagnata, porco”, mormora Francesca con voce rotta che riconosco a stento, poi apre la lampo della gonna e la fa scivolare in terra, dà le spalle al divano e si piega in avanti permettendo un primo piano del culo, appena protetto dal filetto del tanga, gira il capo e si passa la lingua sulle labbra, devo riconoscere che ci sa fare, ed anche io comincio a toccarmi sopra i pantaloni, libera il seno che rimane turgido e ben alto:
“Adesso prof masturbati, lì sulla scrivania, ma prima liberami il cazzo e carezzamelo” le ordina l'uomo; con movenze feline Francesca si avvicina ad Alex, gli carezza la patta visibilmente rigonfia, gli apre la lampo, slaccia la cinta e d gli abbassa i pantaloni, sotto non indossa nulla per cui si libera un cazzo, non impressionante, ma giusto, già duro; Francesca lo impugna gli abbassa il prepuzio liberando una cappella lucida, dopo due tre manovre, lo abbandona, libera la scrivania e vi ci siede sopra, allarga le gambe, sposta il filo del tanga emette in mostra la sua fica, bella come la ricordavo, con due grandi labbra meravigliose come quelle di una ventenne: “Ti piace, porco? Allora guarda e segati!” Sembra un invito anche per me: libero il mio cazzo,e prendo a segarmi; lei intanto si penetra con il medio e poi lo estrae lucido di umori, carezza il clitoride, ansima mentre lecca le sue dita bagnate: “Vieni qui, porco, leccamela, fammi godere! Poi ti permetterò di venirmi sulla fica!”
Alex si alza, le sfila le mutandine, mettendo in mostra un triangolino di pelo ben curato ed un piccolo tatuaggio nella parte alta del pube: una rosellina (se avessi avuto qualche dubbio, ora erano caduti del tutto), poi tuffa il viso fra le cosce, cominciando a leccare furiosamente, emettendo rumori osceni, mentre con la mano si masturba sempre più forte, e mentre Francesca si inarca squirtando come una fontana, lui le viene sul pube imbrattandola tutta:
L'uomo si abbandona sul corpo sudato di Francesca: “Sei meravigliosa, brutta troia, ma non credere che sia tutto finito qui; questo è l'antipasto!” E mentre Francesca languidamente si spalma lo sperma sul ventre”, anche io raggiunsi l'orgasmo.
Non sapevo cosa pensare, mi sentivo tradito, ma la scena mi aveva eccitato all'inverosimile, avevo goduto nel vedere la mia donna eseguire gli ordini di uno sconosciuto, ma mi era rimasta una curiosità: praticamente nel filmato non c'era stato un vero e proprio atto sessuale, era stato molto erotico, ma sarebbe stata in grado di passare il confine, cioè di avere un rapporto completo con uno sconosciuto? E per ora come mi sarei dovuto comportare con lei?
Intanto sullo schermo comparve un messaggio con cui si invitavano gli spettatori a seguire le vicende della prof, pronta a stupire tutti nei filmati successivi.


“ c o n t i n u a “
scritto il
2022-01-23
3 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.