Culckold I cap

di
genere
etero


“ C U C K O L D “

Cap. Primo


Vi voglio raccontare la vicenda che mi ha cambiato la vita, non so se in meglio o in peggio, lascio a voi il giudizio. Per tutti siamo una bella coppia, ben assortita, sposati da dieci anni, senza figli, che, visto quanto vi sto per narrare, si è rivelato un vantaggio. Sono un quarantacinquenne alto quasi un metro e novanta, appena appesantito sui fianchi, con ancora tutti i capelli, castani con leggerissime striature di bianco sulle tempie, occhi profondi di color marrone con riflessi verdi, parlantina sciolta e di professione commissario, anzi vicequestore,di polizia, al comando della squadra mobile di una piccola provincia della bassa padana, dove l'inverno comanda la nebbia e d'estate comandano le zanzare.
Mia moglie, Francesca, quarant'anni, mora appariscente, alta sopra il metro e settanta, con una quinta naturale, appena appena un filo di “ciccia” che la rendeva ancora più appetibile, perché le dava un senso di morbidezza che a me piace molto in una donna, e, come vedremo, non solo a me.
E' insegnante di matematica al liceo scientifico locale, ed è molto benvoluta dai suoi alunni, che oltre ad apprezzarne l'avvenenza, ne apprezzavano le doti umane e didattiche.
Tutto ha avuto inizio un anno e mezzo fa; per un indagine su un commercio di droga, la mia squadra, con il permesso del giudice istruttore incaricato, avevamo messo sotto controllo le linee telefoniche di due pregiudicati, che si erano dati ad una nuova attività borderline: dirigevano una casa cinematografica specializzata in film porno amateur, che si servivano di donne, casalinghe, studentesse, a volte, anche professioniste, locali, stanche del solito tran tran famigliare ed in cerca di
avventure erotiche.
Oramai era circa una decina di giorni che registravano i contatti di Alex ed Andrea, questi i nomi dei dei malavitosi, quando il mio collaboratore, Sergio, entrò nel mio ufficio:
“Dottore, questo lo deve sentire, è interessante.” Mi mise sul tavolo il portatile e mi passò le cuffie:
voce 1:” domani sera alla stazione di servizio dell'autostrada alle dieci di sera”
voce 2 :” d'accordo, ma non datemi buca, come la volta scorsa, questa volta mi incazzo veramente!”
voce 1: “ l'altra volta c'era stato un contrattempo, avevano visto una pattuglia della polizia si sono presa paura e sono andati via, questa volta è tutto a posto, non ti preoccupare.
Voce 2:” Va bene, va bene, a domani sera!”
Ascoltavo un poco distrattamente e non mi accorsi subito che la telefonata tra i due era finita, perché immediatamente il telefono controllato squillò nuovamente:
Voce 2 :” Pronto..”
Voce femminile: “ Ciao Alex, sono Francesca, ti volevo dire che domani non posso venire, mi hanno coinvolto in un consiglio di istituto per gli esami di maturità. Peccato perché l'altra volta mi sono molta divertita, ma ti prometto che la prossima volta sarò ancora più disinibita. Sai la prima volta, anche se divertente, sono stata un poco tesa. Tutte quelle persone che ti girano intorno, mentre...mentre scopi, non è il massimo”
Voce 2 ( Alex): “... ride ...Non ti preoccupare sei stata bravissima! Per domani ti sostituirò con Kikka, certo non ha la tua classe....Per la prossima volta ti preparo una sorpresa. Ciao.”
Rimasi di sasso, mi era parso di riconoscere la voce femminile: “Dottore che c'è? E' bianco come uno straccio!” era Sergio che mi richiamava alla realtà: “ Non mi pare che ci siano problemi, domani sera prepariamo una bella sorpresina e li prendiamo con le mani nel sacco!” “ Si, si ero distratto! Ma direi che è meglio non intervenire, ma seguirli per vedere se ci portano dai capi di questo traffico! Organizziamoci in modo da seguire sia chi arriva sia chi li aspetta e poi vedremo...” “ Se lo dice lei, dottore... faremo così.” “ A proposito Sergio, mi puoi lasciare questo computer, voglio controllare che non ci sia sfuggito nulla.!” “D'accordo non c'è problema dottore.”
Rimasto solo aprii un altro file denominato “porno”, c'erano telefonate che riguardavano l'attività “lecita” dei due, per lo più erano conversazioni con donne che si offrivano come protagoniste per filmati hard, accordi con uomini per partecipare invogliandoli con la descrizione delle compagne occasionali, ma non trovai la voce che oramai ero sicuro di aver riconosciuto.
Spensi tutto, cercai nervosamente nel cassetto il vecchio pacchetto di sigarette che avevo lasciato quando avevo smesso, oramai quasi dieci anni prima, ne presi una e l'accesi: la mia testa cominciò a girare, vuoi per la nicotina a cui non ero più abituato, vuoi perché una folla di pensieri che si accavallavano, come un mare in tempesta, nella mia mente.
Chiamai Luciana, una mia collaboratrice, specializzata in reati informatici, capace di entrare nei più disparati siti: arrivò subito: “Non sapevo dottore che fumasse, non l'avevo mai vista con la sigaretta in mano” “Fumo poco, qualche volta serve per rilassarmi. Ti ho chiamato perché mi devi aiutare a trovare i siti dove pubblicano i film di quei due che intercettiamo, voglio vedere se possiamo ricavarne qualcosa!” Come scusa era deboluccia, mi beccai lo sguardo interrogativo di Luciana, ma lei, senza dire nulla si sedette al mio posto e cominciò a smanettare sui tasti del computer. Dopo cinque minuti si alzò:” Prego!” disse con un sorrisino, “Posso andare?” La congedai con un gesto e ripresi il mio posto: sullo schermo c'erano una serie di foto che rappresentavano le copertine dei filmati, con i titoli più fantasiosi e allo stesso tempo più volgari possibili tipo : “Chi ne fa tre le fa per sé!” ecc. Guardai le copertine una ad una ingrandendole cercando la conferma ai miei sospetti, ma non trovai nulla. Poi lo sguardo mi cadde su un “prossimamente”: ci cliccai sopra e comparve una scritta che in caratteri cubitali e colorati : abbonatevi al sito “ Porno in casa”, il prossimo film avrà come protagonista una nostra concittadina, bellissima, formosa impegnata in giochi sessuali che non potete perdere: “Cazzo per cazzo per 3,14”.
Salvai il tutto su una chiavetta USB spensi il computer ed uscendo lo riconsegnai ai miei collaboratori dando loro appuntamento per il giorno dopo, quando avremmo dovuto decidere il piano di intervento per la sera.
Rientrai in casa e trovai Francesca che sfaccendava ai fornelli, probabilmente stava riscaldando qualche piatto pronto surgelato; la cucina non era la sua passione, non aveva mai voluto imparare, la sua filosofia era “ si mangia per vivere, non si vive per mangiare.” Ci sedemmo a tavola e così con noncuranza portai il discorso sul giorno dopo:”Domami ho una giornata di quelle....” “Non me lo dire, mi rispose, anch'io debbo partecipare ad un consiglio di istituto per gli esami di maturità, sai che bello !!”. Non ebbi più dubbi, la Francesca della telefonata e la “mia” Francesca erano la stessa persona. Mangiai di malavoglia, poi con una scusa mi rinchiusi nello studio. In effetti negli ultimo tempi i nostri rapporti sessuali si erano diradati e sembrava più un dovere che un piacere, serviva forse solo per dare sfogo ai nostri bisogni fisici ed appena terminato l'atto, ognuno si girava dalla sua parte e tanti saluti. Come si arriva a questa situazione non saprei dirlo, forse è il normale decorso delle cose dovuto al passare del tempo, alla quotidianità dei rapporti, al ripetersi degli stessi gesti, degli stessi discorsi, il non riuscire a portare del nuovo nel rapporto.
Accesi il computer di casa, inserii la chiavetta e cliccai su una copertina che raffigurava in primo piano un sesso femminile peloso e in secondo piano un uomo nudo con una mascherina che trastullava il suo membro con un titolo deprimente :”Guarda come ciondolo.....”
Guardai con poco interesse le contorsioni dei protagonisti, tutti e due travisati da mascherine, che iniziarono con sesso orale, la donna, largamente sovrappeso, leccava con quello che sembrava gran gusto, il pene non troppo turgido di quello che era stato presentato come il marito, mentre poi lui prese a leccarle la fica pelosa aprendole le grandi labbra, mettendo in risalto il clitoride gonfio: la donna ansimando lo invitò a scoparla, allargò le cosce grasse e si lasciò penetrare emettendo un sospiro, che risultava falso come una moneta da quindici euro, poi si mise a pecorina, allargò i glutei con le mani e si fece prendere da dietro; l'uomo la penetrò con foga, i movimenti diventarono convulsi poi con una spinta uscì dalla donna la girò:” Apri la bocca, troia!” “Siii dammela in bocca!” disse spalancandola e tirando fuori la lingua sulla quale l'uomo scaricò, per la verità non in grande quantità, il suo sperma che poi lei degustò ed ingoiò, mostrando alla telecamera la bocca vuota.
Il tutto era durato circa un venti minuti, non mi aveva creato particolari voglie, se non per quell'ingoio, che Francesca non aveva mai voluto sperimentare.
Però con mia grande sorpresa mi trovai a fantasticare su Francesca che “scopava” con uno sconosciuto, facendo le stesse cose che avevo visto fare a quella donna ed il mio “cazzo” reagì.


(c o n t i n u a )
scritto il
2022-01-23
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