Cuckold 14Cap

di
genere
etero

“ C U C K O L D “
Cap. quattordici

Nell'ultimo anno la nostra intesa sessuale aveva raggiunto vette inimmaginabili solo pochi mesi prima, ci bastava uno sguardo e Francesca si preparava nel modo che mi eccitava moltissimo: un bustino che sul davanti sorreggeva il suo splendido seno lasciandolo comunque scoperto e pronto a ricevere ogni mia voglia: carezze, morsi, leccate e perfino schiaffi, dietro incorniciava due natiche tonde e bianche pronte anch'esse ad ogni ingiuria possibile: se poi si stendeva a pancia sotto voleva sol dire una cosa: sodomizzazione.
Le carezzavo i glutei e la sculacciavo, poi allargavo il solco per mettere in mostra il buchetto grinzoso che prima forzavo con un dito, poi con due spingendo sempre con più vigore, strappandole dei mugolii di piacere: poi mentre liberavo il mio arnese in tiro, lei provvedeva ad umettarsi con le sue dita inumidite dalla saliva, infine le appoggiavo il glande ed iniziavo a spingere fino a quando era tutto dentro di lei, iniziando il lavoro di stantuffo agevolato dalla sua schiena inarcata; alle volte si trascendeva: le prendevo i capelli e le tiravo indietro la testa sino a vedere i suoi occhi nei miei, le chiedevo se le piacesse e lei mi invitava a proseguire, più forte che mai: altre volte mi ancoravo con le mani ai suoi seni e li stringevo fino a farle emettere dei gridi che non sapevo se di dolore o di piacere; arrivavamo quasi all'unisono all'orgasmo quando mi chiedeva di riempirla di sperma, poi, non distogliendo mai lo sguardo dal mio, lo raccoglieva dalle sue viscere sulla mano e se lo portava alla bocca succhiandolo ed ingoiandolo.
Quello che mi eccitava di più era lo sguardo che mi rivolgeva, un misto di perversione e di sottomissione che mi faceva venire la pelle d'oca.
Dopo un ennesimo rapporto, mentre, dopo la doccia, ci rilassavamo sul divano gustando un calice di Amarone d'annata, mi fece: “Tommi dobbiamo parlare. La nostra intesa sessuale è perfetta, ma non mi basta: comprendimi, per favore, ti amo da morire, ma ho una fame di sesso che tu non puoi estinguere, ho voglia di esperienze nuove, o rinnovarne di già sperimentate, naturalmente pianificate insieme, devi essere partecipe, come è stato finora; penso che non ti dispiaccia.”
“Certo che non mi dispiace, avere una donna come te, aperta a tutto, mi piace, ma abbiamo una posizione in società che ci obbliga alla massima cautela, a me piace molto mantenere questo segreto, ci vediamo con ai nostri amici, andiamo alle cene, qualche volta passiamo con loro dei weekend, pensando che non immaginano nemmeno con chi stanno parlando di politica, di gossip, mi eccita da morire, immaginare che stai succhiando i loro membri, che alcuni ti scopano ed altri ti sodomizzano...uhhh mi si sta rizzando di nuovo!”
“Vorrei organizzare una gang bang con sperma party, bukkake di urina, che ne pensi? “
L'idea non mi dispiaceva in sé, ma c'erano delle difficoltà oggettive:
“ Il problema non è trovare persone disposte, specialmente dopo che avrò mostrato loro la tua foto, ma che poi mantengano il segreto e non si vantino in giro, cosa molto più difficile.”
“Amore ho un'idea: e se ci rivolgessimo ad un sito porno straniero, per esempio tedesco, che mi paiono i più estremi? Sono disponibile alla trasferta e poi il sesso è un linguaggio universale, non è necessario conoscere la lingua.”
Il motore di ricerca alla richiesta “siti porno tedeschi” mi diede una sfilza di indirizzi, che cominciai a visitare finché non trovai quello che sembrare fare per noi: “ auf allen extremen Sexseiten“, dove comparivano banner con foto che poco lasciavano all'immaginazione.
Cliccai su “arbeite mit uns” dove trovai un indirizzo di posta elettronica dove inoltrare la richiesta di partecipazione allegando delle foto dell'eventuale attore/attrice.
La sera al rientro dissi a Francesca delle novità; decidemmo seduta stante di fare tre o quattro foto da allegare alla richiesta: Francesca si preparò con una doccia veloce, si passò una crema idratante che rese la sua pelle, se possibile, più setosa e lucente che mai, indossò solo un reggicalze di pizzo e calze nere velate, poi si distese sul letto prima di tre quarti, poi a pancia sotto leggermente inarcata che metteva in mostra, fra le cosce, le grandi labbra brunite e gonfie, poi supina con la mano che pudicamente copriva il sesso e l'ultima a gambe larghe che non nascondeva nulla della sua intimità.
Questa situazione mi eccitò, del resto non ero un fotografo professionista, ma fu lei a prendere l'iniziativa:
“Vogliamo sfruttare la situazione? Vedo che sei eccitato e questo eccita anche me, vieni qui!” si inginocchiò sul letto, armeggiò con la chiusura dei miei pantaloni ed alla fine liberò il mio sesso già pronto, scoprì il glande lucido, se lo passò sui capezzoli turgidi per poi farlo sparire nella sua bocca umida. Sentii la sua lingua che carezzava il frenulo prima di iniziare a succhiare con forza; mentre proseguiva con il pompino, mi guardava negli occhi, e, forse, era proprio questo ad eccitarmi di più, al di là dell'atto meccanico.
Quando decise che il mio pene aveva raggiunto la consistenza e durezza necessaria, si girò, con le mani allargò i glutei; era il segnale che voleva essere sodomizzata ed infatti:
“Dai amore, spaccamelo, entra tutto dentro il culo e spingi forte!”
Non me lo feci ripetere, in attimo presi possesso del del suo sfintere, mentre con le mani cercavo i suoi seni strizzandoli fino a farle male, aumentai il ritmo, sentii i suoi liquidi sgocciolarmi sulle gambe, lo sfintere prese a pulsare facendomi capire che aveva raggiunto l'orgasmo, uscii da lei la girai mi misi a cavalcioni sul suo seno ed avvicinai il membro alla sua bocca: solo allora mi accorsi che si era imbrattato di escrementi: certo il coito era stato improvviso e Francesca non si era potuta preparare con le solite lavande rettali, mi ritirai, ma, con mia grande sorpresa ed eccitazione, lei lo impugnò incominciando a segarmi spalmando le feci, poi pose le mani sulle mie natiche e mi spinse verso la sua bocca spalancata:”Ma Francesca...che fai!” “Non ti preoccupare Tommaso, lo voglio così, sporco e puzzolente...” mi disse guardandomi come era solita fare nei nostri momenti intimi migliori; mi lasciai andare, le scopai la bocca con violenza e poco dopo la riempii di sperma, che ingoiò immediatamente.
Accidenti, avevo creato un mostro, dalla mogliettina che si concedeva solo alla “missionaria” ad una grandissima mignotta pronta a tutto e quando a tutto dico a tutto.
Dopo la doccia in coppia, ci stendemmo sul letto con il portatile per preparare la e-mail da spedire alla casa produttrice del sito porno individuato, allegando le foto e spiegando bene, per quanto ce lo permetteva il nostro inglese, i nostri desideri e le nostre richieste.
Passò circa una settimana e ci giunse la risposta, in cui pur rendendosi conto delle difficoltà, eravamo convocati a Monaco per un casting, dopo una prima presa di contatto.
Certo non era comodo, ma decidemmo che l'avremmo presa come una vacanza, comunque fosse andata. Chiedemmo entrambi una settimana di ferie e prendemmo il primo treno super veloce diretto a Monaco.
Dopo sei ore sbarcammo alla stazione di Monaco, ci orientammo un minuto e trovata l'uscita prendemmo un taxi che ci condusse al nostro hotel. Ci sistemammo, una rapida doccia e un breve relax, parlando di questa nuova avventura:
“Amore ti senti pronta? Guarda che non sarà facile, lo hai visto nei filmati che si trovano sul web. Possiamo tranquillamente gustarci queste ferie e tornare fra sei giorni a casa, non ti rimproverò nulla.”
“Tommi non temere, sono pronta ed eccitata; sai che lo faccio per te, ma sopratutto per me, perché mi piace essere sottomessa, violata, sporcata, ma è un discorso che abbiamo già affrontato, quindi abbiamo fatto questo viaggio per una nuova esperienza; dai prepariamoci!”
Si vestì con cura, anche se sapevamo che i vestiti li avrebbe tenuti indosso per poco tempo e ci recammo presso la sede della società.
Ci accolse una receptionist che alla nostra richiesta ci accompagnò lungo corridoi ben illuminati, con porte chiuse con la scritta - do not enter registration in progress -, non trapelava alcun rumore si sentivano solo i nostri passi; fummo introdotti in ufficio modernamente arredato, asettico ed anonimo, dietro la scrivania ci accolse un uomo di mezza età, stempiato, con occhilini di tartaruga ed una bella pancia, che si alzò per stringerci la mano in segno di benvenuto: arrivava alla spalla di Francesca, e su di lei posò il suo sguardo, il che mi diede fastidio perché vidi in quegli occhi un lampo di cupidigia. Ci fece accomodare su un comodo divano, mentre lui si sedette su una sedia proprio di fronte a Francesca; “Skusate pe mio italiano, ich hoffe, spero di essere kiaro” ci disse con il caratteristico accento del tedesco che cerca di parlare italiano, “ komuncue tutto scritto kui! In tutte e due le lingue. Preco!” e ci porse dei fogli dattiloscritti che enunciavano i diritti doveri nostri e loro: la condizione irrununciabike, poichè loro non avevano voluto assolutamente che Francesca durante la performance indossasse una qualsivoglia mascherina che travisasse il suo volto, fu che il film non fosse distribuito in Italia. Certo con internet e quantaltro la certezza non poteva essere assoluta, ma almeno non sarebbe stato ceduto dalla società a siti o videoteche italiane. Si proponeva un casting gratuito e poi, se scelta, sipropronevano due filmati da girare nel corso della settimana con un compenso di €. 2.000 a giornata lavorativa. “Abiamo vantagio che regista essere italiano” ci informò il sig. Miller, così si era presentato il pancione “Ora, signora, defe firmare contratto, ja!”
Francesca prese la penna che le veniva porta e sottoscrisse senza indugi; “Ora venite con me, bitte!” Ci accompagnò e ci fece entrare in quello che ci sembrò una anticamera, infatti dietro delle pesanti tende si intravedevo macchine da ripresa, fari, giraffe :”Giorgio!” chiamò il sig. Miller e dalla tenda sbucò un omone alto almeno un metro e novanta, di mezza età che si presentò come il regista. “Bene sig.ra Francesca, adesso noi ci accomoderemo e parleremo un poco, devo capire bene che cosa la spinge in questo mondo, quali sono le sue aspettative e le spiegherò anche quali sono le nostre esigenze, così da non avere sorprese sul set: qui non abbiamo tempo da perdere. Purtroppo abbiamo avuto delle esperienze precedenti, dove “amateur” si sono proposti e poi al punto si sono ritirati. Spero che non sia il suo caso perché solo a vederla penso che ci sia della stoffa. Prego venite, sempre se lei, disse rivolto a me, lei voglia assistere al colloquio.”
Ci spostammo dietro le pesanti tende in un ambiente fresco arredato come una camera da letto di un qualsiasi albergo, ci sedemmo su un grande divano bianco, Giorgio si pose fra noi due, prese una specie di cartella e rivolto a Francesca:”Allora sig.ra Francesca mi vuol raccontare qualcosa della sua vita? Quanti anni ha, il titolo di studio, la sua professione, da quanti anni è sposata, come va la sua vita sentimentale e sessuale.”
Francesca rispose puntigliosamente , ed in merito alla vita sentimentale e sessuale si dichiarò del tutto soddisfatta:”Ed allora.....?” le chiese l'intervistatore.
“Se lei intende perché sono qui, le rispondo che non è come può pensare, sono io che voglio sentirmi libera di provare tutto quello che mi passa per la mente ed ho la fortuna di aver trovato un “complice” come Tommaso che mi supporta: Non nego che anche lui ha i suoi vantaggi. Sapesse come ero inibita ed imbranata sessualmente solo un anno fa! Ora, a quaranta anni, ho voglia di liberarmi da taboo e remore mentali per vivere a pieno la mia sessualità, anche se può essere intesa come deviata, a me non interessa. Le basta?”
“Bene, si, mi basta, adesso bisogna vedere se alle intenzioni corrispondno i fatti: Lei, rivolto a me, si può accomodare fuori in sala d'attesa. “ Al mio sguardo interrogativo proseguì: “ Non giriamo scene a vantaggio di coppie o mariti cornuti, le assicuro che, se la cosa avrà un seguito, la omaggeremo di un dvd in esclusiva.” Francesca mi fece cenno di uscire. Obbedii malvolentieri e mi accomodai in una stanza arredata sobriamente con alle pareti foto di quelle che dovevno essere le pornostar più in voga della casa.
Passarono almeno due ore prima che Francesca mi raggiungesse, accompagnata da Giorgio che aveva un sorrisetto che non mi piacque per nulla, Francesca era colorita ed aveva lo sguardo basso, si stava sisteamando i capelli ed il soprabito, come per darsi un tono:”Bene Francesca, adesso devi decidere te, era passato al tu ed anche questo mi diede fastidio, per noi tutto bene, facci sapere entro domani perché, eventualmente, dobbiamo preparare il tutto, visto che hai solo pochi giorni di ferie!” Cosè dicendo le si avvicinò, la baciò sulle guamce e, porgendomi la mano:”Bene sig. Tommaso,arrivederci, speriamo, e complimenti per questa splendida donna!” e guardò Francesca negli occhi, essendone contraccambiato.




(continua........)









scritto il
2022-02-12
2 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Cuckold 13 Cap

racconto sucessivo

Cuckold Cap 15
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.