Cuckold 4 Cap.
di
Pensionato
genere
etero
“ C U C K O L D “
Cap. quarto
La sera della visione Francesca era particolarmente espansiva, quando andai a letto si girò verso di me e carezzandomi il pene mi sussurrò:” Questa sera ho voglia di farti una cosa che mi hai sempre chiesto e che mi sono sempre rifiutata di fare!” A quelle parole reagii immediatamente e mi divenne duro:”Accidenti che reazione, caro!” Scostò il lenzuolo mi abbassò gli slip, impugnò il membro e cominciò a segarlo dolcemente, mentre mi baciò lasciando che le nostre lingue si scambiassero umori; lei era completamente nuda, i capelli sciolti sulle spalle, inginocchiata al mio fianco mi leccò scendendo verso la mia virilità che fremeva, ero in uno stato di tensione estrema, sentivo il suo profumo inebriante, mi vennero in mente le immagini del film porno, le presi la nuca e la spinsi con forza sulla verga dura, mi pentii perché pensai che avessi rovinato tutto e lei alla fine si sarebbe rifiutata, ma, con mia sorpresa, mi lasciò fare, sentii le sue morbide labbra sulla cappella, la lingua prese a carezzarmela, poi aprì decisamente la bocca.
Il lavoretto proseguì, mentre con la mano le massaggiavo le natiche, mi feci strada e la penetrai con le dita, emise un sospiro e si mosse più freneticamente con la bocca, provai a forzare anche il suo buchetto grinzoso, ma si irrigidì e mi scansò la mano, per cui mi dedicai alla sua micetta che, con mia grande soddisfazione, cominciava a grondare umori. Sospese per un attimo, mi guardò negli occhi e mi disse.”Ti piace, vecchio porco eh!” “Si, dai continua!”, non mi sentivo vecchio, mentre per il porco.....Avrei voluto di più; era chiaro che faceva con me quello che aveva già sperimentato sul set, quindi, pensai, per avere di più, avrei dovuto attendere che si fosse spinta più avanti girando nuovi filmati. Innegabilmente ne avrei tratto dei vantaggi, ma, allo stesso tempo, ero geloso che altri la sperimentassero per primi, le insegnassero quelle cose che anche io sarei stato in grado di insegnarle, ma era una sua scelta e quindi che ne venissero, almeno, benefici anche per me. Preso dal piacere che quella fellatio mi stava dando, ma anche dalla gelosia, spinsi ancora con più forza la sua testa fino quasi a farle ingoiare la mia asta quasi completamente, stavo per venire, introdussi due dita nella sua fica e presi a muoverle sempre più velocemente, fino a quando iniziò a pulsare ed abbondante liquido scivolò lungo il mio braccio, mi irrigidii stavo per dare sfogo al mio orgasmo, ma lei lasciò la presa con la bocca e mi scaricai nel vuoto, lo sperma ricadde sulla sua mano: ”Maiale, mi stavi per venire in bocca, non ti accontenti mai?” “Sarebbe stato il coronamento naturale, avresti dovuto ingoiare tutto! Se vuoi essere puttana, lo devi essere fino in fondo!” le dissi; mi guardò con occhi di fuoco, ma non volevo che quanto successo andasse perduto o, peggio, sospettasse qualcosa, per cui le sorrisi e succhiai voluttuosamente le mie dita bagnate dei suoi umori: “Scusami ,amore, ma devi capire il momento, ho perso il controllo, scusami!” Il suo sguardo si addolcì: “Forse in futuro.....” mi sussurrò prima di baciarmi.
Nei giorni successivi ebbi modo di ripensare alla situazione che si era creata: ero diventato un ciber-cuckold, godevo nel vedere mia moglie svezzata, sessualmente parlando, e poi rifare con lei quello visto sullo schermo, senza che lei sapesse che la spiavo.
Francesca possedeva un computer che utilizzava solo lei, che fino ad ora non avevo mai avuto la curiosità di visionare, ma la situazione era molto cambiata e desideravo ardentemente di poterlo violare, curiosando fra i suoi siti preferiti, le sue e-mail, i suoi social: certamente mi avrebbero svelato ancora qualcosa di nuovo della sua personalità. Il problema fu che l'ingresso era protetto da una password; la cosa mi indispettì, io non mi ero mai sognato di proteggere il computer con una parola chiave, perché lei aveva sentito questa esigenza? Una sera in cui Francesca andò in palestra per la sua seduta bisettimanale, mi misi davanti al suo portatile: sapevo di avere un paio di ore, quindi cominciai con le cose più ovvie: date di nascita, nomi vari, ma dopo mezz'ora non c'era stato verso: accesso negato. Passai agli eventi più importanti della nostra vita, compresi viaggi in mete lontane, oramai stavo per alzare bandiera bianca, ma volli provare un'ultima volta con “ prof. Troia” dettato più dalla frustrazione che da un convincimento ed invece lo schermo si oscurò per riaprirsi immediatamente su una sua foto in bikini e la scritta: benvenuta Francesca. Il cuore mi diede un balzo, guardai l'orologio, avevo poco tempo, prima del rientro di Francesca, e, per quella sera, mi accontentai di dare solo un'occhiata alla cronologia delle sue ricerche sul web: i siti porno la facevano da padrone.
Quella notte non dormii molto, andavo con la mente a quell'elenco cercandone di immaginare il motivo: per prendere spunto per le sue performance o per il gusto di vedere le prestazioni delle “colleghe”, o per il semplice piacere personale?
Sapevo che il giorno successivo Francesca sarebbe stata occupata con la scuola anche nel pomeriggio, per cui, con loro sorpresa, salutai i colleghi nel primo pomeriggio, e mi chiusi nello studio. Aprii il portatile, mi collegai, e cercai di darmi un ordine nelle ricerche: cominciai con le cartelle presenti sul desktop: per la maggior parte riguardavano cose di scuola, tranne una che era salvata come “ pensieri” che conteneva filmati e documenti di word.
I filmati altri non erano che le prestazioni pornografiche di Francesca a cui era allegato un backstage che visionai subito: si riferiva al secondo filmato: mia moglie è con il body e calze autoreggenti, si sta pulendo fra le gambe con un fazzolettino chiedendo ad Alex:” Come sono andata?” “Perfetta, cara, ti stai sciogliendo, sei la stella del nostro sito, riceviamo un mucchio di e-mail che ti riguardano, te le girerò al tuo indirizzo di posta,” “Certo, posso fare molto di più, ma ancora ho delle remore, per esempio prenderlo nel culo, sento che mi darà piacere, ma non mi sento pronta”. Sentirla parlare così naturalmente di sesso, mi fece effetto e cominciai a massaggiarmi il cazzo,:” Non ti preoccupare, Franci, ogni cosa a suo tempo. La mia unica preoccupazione è che tu possa ricevere delle offerte da qualche altra casa di produzione, che sicuramente, visto il tuo successo, ti vorrebbero annoverare fra le loro star.
”
“Ma che dici, Alex, non sono mica una Cicciolina o una Moana....”
“Bah ce lo sapremo ridire!” Si salutano con un bacio sulle guance, come due compagni di lavoro qualsiasi:” Ok Alex ciao, faccio una doccia, per la prossima ti farò sapere. “ Ciao, ma non far passare troppo tempo, bisogna battere il ferro finché è caldo!”
Aprii poi i documenti word, era una specie di diario, pensieri di Francesca sul sesso, sulla sua esperienza con il porno e ci trovai anche pensieri dedicati a me.
Primo documento: “Non mi sento realizzata dal punto di vista sessuale; con Tommaso vorrei fare di più, ma mi vergogno, non so come potrebbe reagire, come mi giudicherebbe. Anche da ragazzina ho avuto un brutto rapporto con il mio corpo: la mia educazione molto rigida mi ha impedito un comportamento sciolto con il sesso, quando ne sentivo parlare dalle mie compagne di liceo, non sapevo che dire, ero molto curiosa, ma del tutto inesperta, per non parlare poi dei rapporti con i maschi: il primo bacio l'ho dato a Tommaso e quando ho sentito la sua lingua che mi forzava le labbra, sono stata presa dal panico, non sapevo che fare, chissà che avrà pensato quel poveraccio. Per seguitare ad uscire con me voleva dire che mi amava veramente.”
In effetti ancora ricordavo quell'episodio, Francesca era la più bella del liceo, la conobbi un giorno che andai a prendere mia sorella a scuola e mi colpì immediatamente. Decisi, seduta stante, che sarebbe stata la mia ragazza, ma che fatica per strapparle un appuntamento! La sentivo tesa e sulla difensiva, nemmeno fossi il mostro di Firenze, e solo alla terza uscita riuscii in quell'aborto di bacio. Ripensandoci mi venne da sorridere: ne era passata di acqua sotto i ponti.
Secondo documento:” Ho preso una decisione: devo pormi in modo diverso nei confronti del sesso, altrimenti, credo, perderò un aspetto importantissimo della vita, ma non so a chi rivolgermi, troppa è la vergogna: un sessuologo, uno psicologo, un'amica? Forse anche Tommaso potrebbe aiutarmi, ma no, tengo troppo al suo giudizio e non voglio fare la figura della tardona assetata di sesso.
Terzo documento:” Ieri mi sono imbattuta in sito porno “Porno in casa” che ha organizzato dei casting per trovare nuove attrici ed attori. Forse è questa l'idea buona per vincere la mia timidezza in merito al sesso, farlo con sconosciuti e per di più davanti ad una macchina da presa. Si, la decisione è presa, domani telefono per prendere un appuntamento.
Quarto documento:” Tutto bene mi devo presentare giovedì alle undici. Mi ha risposto una voce femminile molto gentile, che senza pormi domande imbarazzanti mi ha fissato l'appuntamento.
Mi sono presentata puntuale, vestita normalmente, avevo solo osato un poco nella biancheria intima, prevedendo che mi avrebbero fatta spogliare, come effettivamente è accaduto. Sono stata accolta da un ragazza giovane, molto truccata, in minigonna e calze a rete, che mi ha fatto accomodare in una salottino, dove ero sola, invitandomi ad avere un poco di pazienza perché il dott. Andrea era impegnato, ma ne avrebbe avuto per poco. “Il dott. Andrea”, mi faceva sorridere, una laurea oramai non si negava più a nessuno. Passati dieci minuti alla porta si affaccia la solita ragazza che mi invita a seguirla e mi introduce in uno studio arredato in modo molto spartano: lungo una parete spoglia un divano do velluto verde, di fronte una scrivania in formica con accanto un tre piede che sosteneva una macchina da ripresa, dietro la scrivania, seduto, un uomo di circa cinquantanni, con i capelli lisci impomatati e sicuramente tinti di un nero corvino irreale.
“Prego si sieda, e mi indica il divano, quando si sente pronta accenderò la telecamera, le farò alcune domande, poi vedremo...” mi dice sorridendo. Mi siedo, domandandomi quante prima di me ci sono passate, sono nervosa, non riesco a guardarlo negli occhi, tengo le mani tese sulle gambe ben strette:”Si rilassi, signora, la vedo molto tesa, non ce ne alcuna ragione” mi fa il “dott. Andrea” ed inizia a farmi delle domande banali sul mio nome, sull'età, sulla professione, poi all'improvviso:”Perché è qui?”.
Mi liscio la gonna e provo a rispondere:”Sono giunta ad una età in cui la maggioranza delle donne ha scoperto tutto sul sesso, mentre io sono quasi una novizia ed ho pensato che una esperienza in questo mondo mi potrebbe aiutare. Ho bisogno di sciogliermi per poi godere a pieno della mia femminilità usando il mio corpo per prendere e dare piacere a chi amo, prima che sia troppo tardi.”
“Benissimo, ho afferrato il concetto, a vederla, dal punto di vista del fisico, non ci saranno problemi, anzi.... dobbiamo lavorare sulla testa. Non le ho chiesto se è sposata, lo è?” Il mio pensiero vola a Tommaso, che tutto potrebbe pensare tranne che in questo momento sua moglie stia facendo un provino porno, per cui rispondo affermativamente.
“Lui è al corrente di questa sua idea?” “Assolutamente no, anzi spero che mai ne venga a conoscenza.” “Va bene risolveremo il problema quando sarà il momento. Ora dobbiamo iniziare il percorso: accenderò la telecamera e lei si dovrebbe spogliare, non occorre che sia particolarmente sexy, ci occorre solo per vedere come è fatta, anche se credo che non ci saranno sorprese.”
Ok ci siamo, mi tremano un poco le gambe, mi alzo e, sempre senza guardarlo, mi sfilo la gonna, mi slaccio la camicetta, restando in autoreggenti , tanga e reggiseno di colore bianco. Mi fermo, aspetto che mi dica qualcosa. Lui intanto si è messo dietro la telecamera: “Si giri signora!” Lo faccio, “Si pieghi in avanti!” E' umiliante, ma mi faccio forza ed obbedisco; “Benissimo, adesso tolga tutto e rimanga solo con le autoreggenti!” Mi slaccio il reggiseno ed abbasso il tanga, sono completamente nuda davanti ad un uomo che non è Tommaso, sento un brivido di piacere lungo la schiena, tengo le mani incrociate davanti al pube:” Adesso si sieda ed apra le gambe!” mi ordina, ha cambiato tono adesso dà ordini, non invita, mi piace; mi risiedo e, lentamente, apro le gambe, mi viene naturale passare le dita sulla fessura e, con mia grande sorpresa, la sento bagnata:”Brava! Vedo che sta entrando nella parte! Per ora può bastare, esame senz'altro superato, adesso dipende solo da lei, mi richiami e ci metteremo d'accordo. Si rivesta ed arrivederci, spero!”
Sentii la chiave girare nella toppa del portone, feci appena in tempo a chiudere tutto e darmi un contegno davanti al mobile bar, Francesca entra mentre mi sto versando due dita di grappa:” Non è proprio un aperitivo, amore!” e mi schiocca un bacio sulla guancia “Che fai a casa? Tutto tranquillo in questura? Non devi contrastare le invasioni di extra comunitari?”
(continua......)
Cap. quarto
La sera della visione Francesca era particolarmente espansiva, quando andai a letto si girò verso di me e carezzandomi il pene mi sussurrò:” Questa sera ho voglia di farti una cosa che mi hai sempre chiesto e che mi sono sempre rifiutata di fare!” A quelle parole reagii immediatamente e mi divenne duro:”Accidenti che reazione, caro!” Scostò il lenzuolo mi abbassò gli slip, impugnò il membro e cominciò a segarlo dolcemente, mentre mi baciò lasciando che le nostre lingue si scambiassero umori; lei era completamente nuda, i capelli sciolti sulle spalle, inginocchiata al mio fianco mi leccò scendendo verso la mia virilità che fremeva, ero in uno stato di tensione estrema, sentivo il suo profumo inebriante, mi vennero in mente le immagini del film porno, le presi la nuca e la spinsi con forza sulla verga dura, mi pentii perché pensai che avessi rovinato tutto e lei alla fine si sarebbe rifiutata, ma, con mia sorpresa, mi lasciò fare, sentii le sue morbide labbra sulla cappella, la lingua prese a carezzarmela, poi aprì decisamente la bocca.
Il lavoretto proseguì, mentre con la mano le massaggiavo le natiche, mi feci strada e la penetrai con le dita, emise un sospiro e si mosse più freneticamente con la bocca, provai a forzare anche il suo buchetto grinzoso, ma si irrigidì e mi scansò la mano, per cui mi dedicai alla sua micetta che, con mia grande soddisfazione, cominciava a grondare umori. Sospese per un attimo, mi guardò negli occhi e mi disse.”Ti piace, vecchio porco eh!” “Si, dai continua!”, non mi sentivo vecchio, mentre per il porco.....Avrei voluto di più; era chiaro che faceva con me quello che aveva già sperimentato sul set, quindi, pensai, per avere di più, avrei dovuto attendere che si fosse spinta più avanti girando nuovi filmati. Innegabilmente ne avrei tratto dei vantaggi, ma, allo stesso tempo, ero geloso che altri la sperimentassero per primi, le insegnassero quelle cose che anche io sarei stato in grado di insegnarle, ma era una sua scelta e quindi che ne venissero, almeno, benefici anche per me. Preso dal piacere che quella fellatio mi stava dando, ma anche dalla gelosia, spinsi ancora con più forza la sua testa fino quasi a farle ingoiare la mia asta quasi completamente, stavo per venire, introdussi due dita nella sua fica e presi a muoverle sempre più velocemente, fino a quando iniziò a pulsare ed abbondante liquido scivolò lungo il mio braccio, mi irrigidii stavo per dare sfogo al mio orgasmo, ma lei lasciò la presa con la bocca e mi scaricai nel vuoto, lo sperma ricadde sulla sua mano: ”Maiale, mi stavi per venire in bocca, non ti accontenti mai?” “Sarebbe stato il coronamento naturale, avresti dovuto ingoiare tutto! Se vuoi essere puttana, lo devi essere fino in fondo!” le dissi; mi guardò con occhi di fuoco, ma non volevo che quanto successo andasse perduto o, peggio, sospettasse qualcosa, per cui le sorrisi e succhiai voluttuosamente le mie dita bagnate dei suoi umori: “Scusami ,amore, ma devi capire il momento, ho perso il controllo, scusami!” Il suo sguardo si addolcì: “Forse in futuro.....” mi sussurrò prima di baciarmi.
Nei giorni successivi ebbi modo di ripensare alla situazione che si era creata: ero diventato un ciber-cuckold, godevo nel vedere mia moglie svezzata, sessualmente parlando, e poi rifare con lei quello visto sullo schermo, senza che lei sapesse che la spiavo.
Francesca possedeva un computer che utilizzava solo lei, che fino ad ora non avevo mai avuto la curiosità di visionare, ma la situazione era molto cambiata e desideravo ardentemente di poterlo violare, curiosando fra i suoi siti preferiti, le sue e-mail, i suoi social: certamente mi avrebbero svelato ancora qualcosa di nuovo della sua personalità. Il problema fu che l'ingresso era protetto da una password; la cosa mi indispettì, io non mi ero mai sognato di proteggere il computer con una parola chiave, perché lei aveva sentito questa esigenza? Una sera in cui Francesca andò in palestra per la sua seduta bisettimanale, mi misi davanti al suo portatile: sapevo di avere un paio di ore, quindi cominciai con le cose più ovvie: date di nascita, nomi vari, ma dopo mezz'ora non c'era stato verso: accesso negato. Passai agli eventi più importanti della nostra vita, compresi viaggi in mete lontane, oramai stavo per alzare bandiera bianca, ma volli provare un'ultima volta con “ prof. Troia” dettato più dalla frustrazione che da un convincimento ed invece lo schermo si oscurò per riaprirsi immediatamente su una sua foto in bikini e la scritta: benvenuta Francesca. Il cuore mi diede un balzo, guardai l'orologio, avevo poco tempo, prima del rientro di Francesca, e, per quella sera, mi accontentai di dare solo un'occhiata alla cronologia delle sue ricerche sul web: i siti porno la facevano da padrone.
Quella notte non dormii molto, andavo con la mente a quell'elenco cercandone di immaginare il motivo: per prendere spunto per le sue performance o per il gusto di vedere le prestazioni delle “colleghe”, o per il semplice piacere personale?
Sapevo che il giorno successivo Francesca sarebbe stata occupata con la scuola anche nel pomeriggio, per cui, con loro sorpresa, salutai i colleghi nel primo pomeriggio, e mi chiusi nello studio. Aprii il portatile, mi collegai, e cercai di darmi un ordine nelle ricerche: cominciai con le cartelle presenti sul desktop: per la maggior parte riguardavano cose di scuola, tranne una che era salvata come “ pensieri” che conteneva filmati e documenti di word.
I filmati altri non erano che le prestazioni pornografiche di Francesca a cui era allegato un backstage che visionai subito: si riferiva al secondo filmato: mia moglie è con il body e calze autoreggenti, si sta pulendo fra le gambe con un fazzolettino chiedendo ad Alex:” Come sono andata?” “Perfetta, cara, ti stai sciogliendo, sei la stella del nostro sito, riceviamo un mucchio di e-mail che ti riguardano, te le girerò al tuo indirizzo di posta,” “Certo, posso fare molto di più, ma ancora ho delle remore, per esempio prenderlo nel culo, sento che mi darà piacere, ma non mi sento pronta”. Sentirla parlare così naturalmente di sesso, mi fece effetto e cominciai a massaggiarmi il cazzo,:” Non ti preoccupare, Franci, ogni cosa a suo tempo. La mia unica preoccupazione è che tu possa ricevere delle offerte da qualche altra casa di produzione, che sicuramente, visto il tuo successo, ti vorrebbero annoverare fra le loro star.
”
“Ma che dici, Alex, non sono mica una Cicciolina o una Moana....”
“Bah ce lo sapremo ridire!” Si salutano con un bacio sulle guance, come due compagni di lavoro qualsiasi:” Ok Alex ciao, faccio una doccia, per la prossima ti farò sapere. “ Ciao, ma non far passare troppo tempo, bisogna battere il ferro finché è caldo!”
Aprii poi i documenti word, era una specie di diario, pensieri di Francesca sul sesso, sulla sua esperienza con il porno e ci trovai anche pensieri dedicati a me.
Primo documento: “Non mi sento realizzata dal punto di vista sessuale; con Tommaso vorrei fare di più, ma mi vergogno, non so come potrebbe reagire, come mi giudicherebbe. Anche da ragazzina ho avuto un brutto rapporto con il mio corpo: la mia educazione molto rigida mi ha impedito un comportamento sciolto con il sesso, quando ne sentivo parlare dalle mie compagne di liceo, non sapevo che dire, ero molto curiosa, ma del tutto inesperta, per non parlare poi dei rapporti con i maschi: il primo bacio l'ho dato a Tommaso e quando ho sentito la sua lingua che mi forzava le labbra, sono stata presa dal panico, non sapevo che fare, chissà che avrà pensato quel poveraccio. Per seguitare ad uscire con me voleva dire che mi amava veramente.”
In effetti ancora ricordavo quell'episodio, Francesca era la più bella del liceo, la conobbi un giorno che andai a prendere mia sorella a scuola e mi colpì immediatamente. Decisi, seduta stante, che sarebbe stata la mia ragazza, ma che fatica per strapparle un appuntamento! La sentivo tesa e sulla difensiva, nemmeno fossi il mostro di Firenze, e solo alla terza uscita riuscii in quell'aborto di bacio. Ripensandoci mi venne da sorridere: ne era passata di acqua sotto i ponti.
Secondo documento:” Ho preso una decisione: devo pormi in modo diverso nei confronti del sesso, altrimenti, credo, perderò un aspetto importantissimo della vita, ma non so a chi rivolgermi, troppa è la vergogna: un sessuologo, uno psicologo, un'amica? Forse anche Tommaso potrebbe aiutarmi, ma no, tengo troppo al suo giudizio e non voglio fare la figura della tardona assetata di sesso.
Terzo documento:” Ieri mi sono imbattuta in sito porno “Porno in casa” che ha organizzato dei casting per trovare nuove attrici ed attori. Forse è questa l'idea buona per vincere la mia timidezza in merito al sesso, farlo con sconosciuti e per di più davanti ad una macchina da presa. Si, la decisione è presa, domani telefono per prendere un appuntamento.
Quarto documento:” Tutto bene mi devo presentare giovedì alle undici. Mi ha risposto una voce femminile molto gentile, che senza pormi domande imbarazzanti mi ha fissato l'appuntamento.
Mi sono presentata puntuale, vestita normalmente, avevo solo osato un poco nella biancheria intima, prevedendo che mi avrebbero fatta spogliare, come effettivamente è accaduto. Sono stata accolta da un ragazza giovane, molto truccata, in minigonna e calze a rete, che mi ha fatto accomodare in una salottino, dove ero sola, invitandomi ad avere un poco di pazienza perché il dott. Andrea era impegnato, ma ne avrebbe avuto per poco. “Il dott. Andrea”, mi faceva sorridere, una laurea oramai non si negava più a nessuno. Passati dieci minuti alla porta si affaccia la solita ragazza che mi invita a seguirla e mi introduce in uno studio arredato in modo molto spartano: lungo una parete spoglia un divano do velluto verde, di fronte una scrivania in formica con accanto un tre piede che sosteneva una macchina da ripresa, dietro la scrivania, seduto, un uomo di circa cinquantanni, con i capelli lisci impomatati e sicuramente tinti di un nero corvino irreale.
“Prego si sieda, e mi indica il divano, quando si sente pronta accenderò la telecamera, le farò alcune domande, poi vedremo...” mi dice sorridendo. Mi siedo, domandandomi quante prima di me ci sono passate, sono nervosa, non riesco a guardarlo negli occhi, tengo le mani tese sulle gambe ben strette:”Si rilassi, signora, la vedo molto tesa, non ce ne alcuna ragione” mi fa il “dott. Andrea” ed inizia a farmi delle domande banali sul mio nome, sull'età, sulla professione, poi all'improvviso:”Perché è qui?”.
Mi liscio la gonna e provo a rispondere:”Sono giunta ad una età in cui la maggioranza delle donne ha scoperto tutto sul sesso, mentre io sono quasi una novizia ed ho pensato che una esperienza in questo mondo mi potrebbe aiutare. Ho bisogno di sciogliermi per poi godere a pieno della mia femminilità usando il mio corpo per prendere e dare piacere a chi amo, prima che sia troppo tardi.”
“Benissimo, ho afferrato il concetto, a vederla, dal punto di vista del fisico, non ci saranno problemi, anzi.... dobbiamo lavorare sulla testa. Non le ho chiesto se è sposata, lo è?” Il mio pensiero vola a Tommaso, che tutto potrebbe pensare tranne che in questo momento sua moglie stia facendo un provino porno, per cui rispondo affermativamente.
“Lui è al corrente di questa sua idea?” “Assolutamente no, anzi spero che mai ne venga a conoscenza.” “Va bene risolveremo il problema quando sarà il momento. Ora dobbiamo iniziare il percorso: accenderò la telecamera e lei si dovrebbe spogliare, non occorre che sia particolarmente sexy, ci occorre solo per vedere come è fatta, anche se credo che non ci saranno sorprese.”
Ok ci siamo, mi tremano un poco le gambe, mi alzo e, sempre senza guardarlo, mi sfilo la gonna, mi slaccio la camicetta, restando in autoreggenti , tanga e reggiseno di colore bianco. Mi fermo, aspetto che mi dica qualcosa. Lui intanto si è messo dietro la telecamera: “Si giri signora!” Lo faccio, “Si pieghi in avanti!” E' umiliante, ma mi faccio forza ed obbedisco; “Benissimo, adesso tolga tutto e rimanga solo con le autoreggenti!” Mi slaccio il reggiseno ed abbasso il tanga, sono completamente nuda davanti ad un uomo che non è Tommaso, sento un brivido di piacere lungo la schiena, tengo le mani incrociate davanti al pube:” Adesso si sieda ed apra le gambe!” mi ordina, ha cambiato tono adesso dà ordini, non invita, mi piace; mi risiedo e, lentamente, apro le gambe, mi viene naturale passare le dita sulla fessura e, con mia grande sorpresa, la sento bagnata:”Brava! Vedo che sta entrando nella parte! Per ora può bastare, esame senz'altro superato, adesso dipende solo da lei, mi richiami e ci metteremo d'accordo. Si rivesta ed arrivederci, spero!”
Sentii la chiave girare nella toppa del portone, feci appena in tempo a chiudere tutto e darmi un contegno davanti al mobile bar, Francesca entra mentre mi sto versando due dita di grappa:” Non è proprio un aperitivo, amore!” e mi schiocca un bacio sulla guancia “Che fai a casa? Tutto tranquillo in questura? Non devi contrastare le invasioni di extra comunitari?”
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