Il "dopo pipì" fu una gradita sorpresa.

di
genere
etero

Ero da ore alla guida della mia auto ed iniziavo a sentire il bisogno di fermarmi un poco e lo feci. Ero nei pressi di una casa di campagna ed il muro di cinta era ornato da cespugli fioriti di rose. Ne approfittai per nascondermi tra questi rovi e lasciai andare una lunga pipì. Mentre svuotavo la vescica sentii fruscio e alzai la testa potendo così notare una figura femminile che sparì velocemente. Dopo terminata la pipì volli indagare sulla presenza femminile nascostasi dietro il muro ed entrai tramite una parte franata, sentendo anche un profumo tipico femminile. Vidi una casetta e mi ci avvicinai silenziosmente ed avanzai spingendo una porta appena accostata e lì mi trovai difronte ad uno spettacolo della natura: una ragazza bionda che subito mi riportò alla figura sparìta da sopra il muro velocemente assai ed era intenta ad accarezzare una morettina picola di statura ma molto rotondetta, graziosa, carina...un bel fighino ed erano chiaramente lesbiche, dato che vidi la bionda accarezzare il seno alla bambolina mora. Un soffio di vento fece muovere la porta aperta da me e cigolò facendo rivoltare le due donne che si trovarono così sorprese per la mia presenza. Mi scusai dicendo che avevo bussato ma senza risposta e che avevo molta sete per il caldo estivo. La bionda, che poi si presentò: Sandra! E seguì la morettina: Susanna! Dopo avermi servito una bottiglia d'acqua, senza una parola le vidi accingersi a slacciarmi la cintura del calzoni ed abbassarmi gli slip e, mentre la bionda si adoperava a succhiarmi il cazzo che subito svettò in alto, la morettina si sedette sul tavolo per arrivare alla mia bocca che subito slinguò e, dopo che mi sdraiò si tolse le mutandine e si mise a cavalcioni sul mio viso appoggiando la sua figona folta e pelosissima alla bocca. Sandra s'inginocchiò sul tavolo ed andò a far combaciare la sua figa rasata al mio cazzone che la penetrò senza indugio iniziando a scoparla impetuosamente e, dopo che le chiesi se prendeva la pillola e lo negò, allora lei stessa disse a Susanna di staccarsi da me e trasferirsi sul loro lettone dove la morettina si sdraiò di schiena spalandando le cosce; Sandra si sdraiò a pancia sotto per slinguare la figa a Susanna ed io mi diedi da fare leccando l'ano alla biondina per prepararlo a ricevere il cazzone e lei mi diede un tubetto di vasellina per poterla penetrare dolcemente ma ne misi poca per sentirla gridare dal dolore ed infatti accadde peoprio così: Sandra scalciò, smaniò implorandomi di smetterla nel penetrarla così dolorosamente ed invece io me la godevo da sadico che ero a tutti gli effetti e, infatti, dopo che sborrai tutto nella biondina, feci girare a pancia sotto Susanna e, dopo che la trattenni bloccandole i polsi, spalmai vasellina al suo culetto e con una gamba divaricai le sue cosce e la mano libera appoggiò il cazzone al culetto che, senza preamboli e senza grazia, fu dilatato e sfondato dal batacchione che non ebbe esitazioni ma penetrò in lei dolorosamente facendola gemere e gridare ed io la inculai fino a scaricarle dentro un fiume di sborra che la fece strillare ancora. Dopo che feci uscire il cazzone dal culetto, presi Sandra per la coda di cavallo che si era fatta dietro la testolina e le guidai la bocca al mio cazzo costringendola a ripulirlo bene fino in fondo. Ambedue stavano piagnucolando per il dolore che le avevo fatto provare ed allora proposi a Sandra di farsi scopare per godere solamente e non avere più dolore nel gioco. infatti accolse subito la mia proposta e si mise a cosce spalancate chiedendomi solo di sditalinarla un poco al grilletto prima e poi penetrarla ma con delicatezza. Naturalmente, con la mia, appunto, indole sadica, accostai il cazzo alla sua figa e, diedi poi un colpo profondo che la fece sobbalzare, urlare, piangere copiosamente...lei soffriva dolorosamente ed io godevo intensamente...eh, la vita che cosa che è! Dopo una forsennata cavalcata nella martoriata figa col mio batacchione, Sandra se ne venne piangendo ma sotto, sotto, le stava piacendo il ruolo di schiava! Mi voltai verso Susanna che appena intuì che stavo per scoparla, scattò scendendo dallettone s si chiuse a chiave in bagno, gridando che non voleva essere scopata e, solo dopo tanto rigirare sulle parole, dovette ammettere che aveva una gran paura e, sopratutto poi confessò che la sua fighina era vergine e non voleva assolutamente perdere la virtù. La sola parola verginità, aggiungendoci poi la stuzzicante "virtù", creò in me un'eccitazione irrefrenabile e, notando che Sandra stava provando ad annientarmi per salvare la sua amica, subito afferrai il cordone della tenda parasole alla finestra e con quello riuscii a legare come si fa con un capretto Sandra, bloccandole polsi e caviglie insieme, così fui libero di sfondare la porta del bagno, entrare lì e, presa per un braccio Susanna, le bloccai i polsi con la cinta dell'accappatoio e, presala di peso la portai sul lettone e, stesomi sopra di lei spalancandole le cosce, senza rendere scorrevole la penetrazione con vesellina ed altro, la penetrai lentissimamente facendole provare un dolore lunghissimo ed intensissimo perchè così la stavo deflorando, sverginandola, facendole percepire anche il minimo strappo di ogni punto dell'imene che si stava frantumando e lei gridava implorandomi di smettere, di fermarmi ma ormai il gioco era fatto; gioco assai divertente per me ma per lei solo sofferente ed incontrollabile. Devo riconoscere che quella volta in vita mia fui decisamente un sadico e, a ripensarci ora, ammetto che se ne avessi altrettanta possibilità simile, rifarei tutto senza rimorsi di coscienza!
scritto il
2022-02-12
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