L'incidenza della Storia
di
Frossi
genere
sentimentali
Igor è un giovane siberiano, un contadino figlio di contadini la cui vita è segnata dalla nascita per il suo stato sociale. Ma la Storia, quella con la esse maiuscola, l'ha portato in un'altra direzione. Ora è una guardia della rivoluzione cui è stato affidato un compito particolare ed importante: vigilare, all'interno di una casa signorile, su una famiglia che viene da lontano e le cui caratteristiche sono quelle di una inconfondibile ed alta aristocrazia. Tutto lascia pensare che siano prigionieri: due genitori e cinque figli, un ragazzo tredicenne che sembra malato e quattro bellissime giovani donne, tre ventenni e una più giovane, un'adolescente.
La vicinanza di tanta femminile bellezza ha da subito suscitato nelle giovani guardie una particolare e spiegabile euforia che si trasmette alle "prigioniere" anch'esse in qualche modo eccitate. Questo stato d'animo compensa un po' la preoccupazione sulla loro sorte che appare minacciosa, per quanto il padre e la madre cerchino di tranquillizzarle.
Le guardie hanno avuto ordine tassativo di non parlare con nessuno dei componenti. Devono limitarsi a sorvegliarli perché si attengano rigorosamente alle regole stabilite. Per uscire dalle loro stanze devono chiedere il permesso, possono parlare tra di loro ma apertamente in una lingua che sia comprensibile ai guardiani. Questi sono gli ordini ma l'eccitazione erotica rompe gli schemi e se non ci si parla, ci si guarda, ci si sorride e Igor, che è un sentimentale, si azzarda anche in qualche galanteria. Conosce anche il nome delle ragazze e ce n'è una, Maria, che gli piace particolarmente. Come le altre indossa un abito estivo bianco che lascia intravedere tante grazie nascoste a completamento di quelle di un viso perfetto: un ovale divino, due occhi grandi color nocciola e una lunga chioma signorilmente composta.
Si sorridono ora sempre di più i due giovani e l'evidente abisso sociale che li separa, in questa situazione non è più un ostacolo. Di fronte a questa evidente, reciproca attrazione, le belle sorelle sorridono quasi compiaciute e quando sono presenti i genitori, questi sembra che facciano finta di non vedere.
Così, giorno dopo giorno, il tacito rapporto va avanti e si ingrandisce, finché l'attrazione diviene irrefrenabile. E' Maria che rompe gli indugi, riesce una sera a passare nelle mani di Igor un biglietto clandestino: "Ho capito che questa notte sarai di guardia da solo nella zona della mia camera, incontriamoci, ti amo; p.s. distruggi subito questo foglietto, ingoialo magari". Igor non crede ai suoi occhi, il richiamo è troppo forte e non ci sono rischi e pericoli che tengano. "Se lei mi ama, io l'amo di più, così forte che sarei pronto a morire per lei".
E' sera inoltrata, come sempre la famiglia si ritira nelle diverse stanze, Maria dorme con le sorelle che partecipano alla sua avventura facendosene complici. Non sono più a Palazzo e la nobiltà di sangue non conta in questo stato precario, in questa avventura-sventura che non si sa come andrà a finire. Anche i genitori, si è capito, non si oppongono a questo corteggiamento, forse sperano che questa confidenza possa giovare a tutti.
Ora la casa è in silenzio e pressoché al buio, Igor è in trepidazione, tutto sta avvenendo nella massima segretezza. Sa di rischiare molto ma soprattutto sa che a rischiare è la sua dolce prigioniera e questo soprattutto lo preoccupa.
Nel pieno della notte,quando tutti dormono o dovrebbero dormire, ecco ad un tratto la porta si apre ed esce Maria. E' bellissima, a piedi nudi, tutta bianca come un fantasma o una sonnambula, magnifico fantasma, magnifica sonnambula. Gli sia avvicina sorridente, senza paura, sospinta dall'amore, dalla voglia di amare, finalmente. Igor è emozionato e impaurito anche, teme per lei e la sospinge in un ripostiglio che è vicino al bagno, l'unico spazio libero e appartato.
Sono in piedi, lei si toglie la bianca veste da camera e bianca risalta tutta la sua persona illuminata dalla luna estiva che si scorge lassù da un finestrino. Poi Maria si avvicina a Igor che si è liberato del fucile ed è inebetito per questo magico incontro. Lei gli sbottona la camicia, vuole sentire i suoi giovani muscoli sul suo seno nudo, vuole sentire il suo sesso eccitato premere contro il proprio fremente, poi gli slaccia la cintura e Igor, ormai irrefrenabile, si toglie scarpe e calzoni e l'abbraccia, la bacia sulla bocca che si schiude al suo impeto e risponde con la stessa intensità: baci umidi e caldi, baci giovani, in cui l'aspro sapore di lui si unisce alla salina dolcezza della lingua di lei e del suo alito. Poi Igor la sospinge a sedere su un alto tavolo vicino, è inesperto ma lo guida l'istinto, lo stesso di Maria: ancora baci sulla bocca e poi sul suo morbido seno che sa di latte e miele, tanti teneri morsi sui capezzoli che rispondono ergendosi come rosee gemme. Maria vuole di più, lo vuole dentro Igor e glielo chiede, glielo impone quasi: "Ti voglio, fallo, prendimi Igor" ("non voglio morire vergine", vorrebbe dire).
L'amplesso vede lei a sedere con le cosce larghe e il sesso invitante, lui in piedi che spinge con i fianchi cinti dalle braccia della sua "ragazza", le muscolose natiche accarezzate dalle lunghe mani virginee. Infine un lungo orgasmo simultaneo senza altra preoccupazione che finire l'amore ma... improvvisamente la porta si apre, entra il terribile comandante che grida "fuori!" e trascina Igor seminudo via dal locale. Maria, subito dopo, mentre affannosamente si copre, sente di sotto un orribile sparo. Capisce immediatamente, celando il viso piangente, sussultando, mentre viene bruscamente sospinta nella sua camera, accolta dalle sorelle terrorizzate.
Qualche settimana dopo Maria e tutta la sua famiglia, la famiglia dello Zar Nicola, saranno trucidati a colpi di pistola e di fucile, tutti insieme, improvvisamente in una stanza della casa, per ordine della Rivoluzione. Maria, l'unica delle sorelle ( Olga, Tatiana, Anastasia le altre) ad aver conosciuto un uomo, i brividi e il piacere dell'amore.
La vicinanza di tanta femminile bellezza ha da subito suscitato nelle giovani guardie una particolare e spiegabile euforia che si trasmette alle "prigioniere" anch'esse in qualche modo eccitate. Questo stato d'animo compensa un po' la preoccupazione sulla loro sorte che appare minacciosa, per quanto il padre e la madre cerchino di tranquillizzarle.
Le guardie hanno avuto ordine tassativo di non parlare con nessuno dei componenti. Devono limitarsi a sorvegliarli perché si attengano rigorosamente alle regole stabilite. Per uscire dalle loro stanze devono chiedere il permesso, possono parlare tra di loro ma apertamente in una lingua che sia comprensibile ai guardiani. Questi sono gli ordini ma l'eccitazione erotica rompe gli schemi e se non ci si parla, ci si guarda, ci si sorride e Igor, che è un sentimentale, si azzarda anche in qualche galanteria. Conosce anche il nome delle ragazze e ce n'è una, Maria, che gli piace particolarmente. Come le altre indossa un abito estivo bianco che lascia intravedere tante grazie nascoste a completamento di quelle di un viso perfetto: un ovale divino, due occhi grandi color nocciola e una lunga chioma signorilmente composta.
Si sorridono ora sempre di più i due giovani e l'evidente abisso sociale che li separa, in questa situazione non è più un ostacolo. Di fronte a questa evidente, reciproca attrazione, le belle sorelle sorridono quasi compiaciute e quando sono presenti i genitori, questi sembra che facciano finta di non vedere.
Così, giorno dopo giorno, il tacito rapporto va avanti e si ingrandisce, finché l'attrazione diviene irrefrenabile. E' Maria che rompe gli indugi, riesce una sera a passare nelle mani di Igor un biglietto clandestino: "Ho capito che questa notte sarai di guardia da solo nella zona della mia camera, incontriamoci, ti amo; p.s. distruggi subito questo foglietto, ingoialo magari". Igor non crede ai suoi occhi, il richiamo è troppo forte e non ci sono rischi e pericoli che tengano. "Se lei mi ama, io l'amo di più, così forte che sarei pronto a morire per lei".
E' sera inoltrata, come sempre la famiglia si ritira nelle diverse stanze, Maria dorme con le sorelle che partecipano alla sua avventura facendosene complici. Non sono più a Palazzo e la nobiltà di sangue non conta in questo stato precario, in questa avventura-sventura che non si sa come andrà a finire. Anche i genitori, si è capito, non si oppongono a questo corteggiamento, forse sperano che questa confidenza possa giovare a tutti.
Ora la casa è in silenzio e pressoché al buio, Igor è in trepidazione, tutto sta avvenendo nella massima segretezza. Sa di rischiare molto ma soprattutto sa che a rischiare è la sua dolce prigioniera e questo soprattutto lo preoccupa.
Nel pieno della notte,quando tutti dormono o dovrebbero dormire, ecco ad un tratto la porta si apre ed esce Maria. E' bellissima, a piedi nudi, tutta bianca come un fantasma o una sonnambula, magnifico fantasma, magnifica sonnambula. Gli sia avvicina sorridente, senza paura, sospinta dall'amore, dalla voglia di amare, finalmente. Igor è emozionato e impaurito anche, teme per lei e la sospinge in un ripostiglio che è vicino al bagno, l'unico spazio libero e appartato.
Sono in piedi, lei si toglie la bianca veste da camera e bianca risalta tutta la sua persona illuminata dalla luna estiva che si scorge lassù da un finestrino. Poi Maria si avvicina a Igor che si è liberato del fucile ed è inebetito per questo magico incontro. Lei gli sbottona la camicia, vuole sentire i suoi giovani muscoli sul suo seno nudo, vuole sentire il suo sesso eccitato premere contro il proprio fremente, poi gli slaccia la cintura e Igor, ormai irrefrenabile, si toglie scarpe e calzoni e l'abbraccia, la bacia sulla bocca che si schiude al suo impeto e risponde con la stessa intensità: baci umidi e caldi, baci giovani, in cui l'aspro sapore di lui si unisce alla salina dolcezza della lingua di lei e del suo alito. Poi Igor la sospinge a sedere su un alto tavolo vicino, è inesperto ma lo guida l'istinto, lo stesso di Maria: ancora baci sulla bocca e poi sul suo morbido seno che sa di latte e miele, tanti teneri morsi sui capezzoli che rispondono ergendosi come rosee gemme. Maria vuole di più, lo vuole dentro Igor e glielo chiede, glielo impone quasi: "Ti voglio, fallo, prendimi Igor" ("non voglio morire vergine", vorrebbe dire).
L'amplesso vede lei a sedere con le cosce larghe e il sesso invitante, lui in piedi che spinge con i fianchi cinti dalle braccia della sua "ragazza", le muscolose natiche accarezzate dalle lunghe mani virginee. Infine un lungo orgasmo simultaneo senza altra preoccupazione che finire l'amore ma... improvvisamente la porta si apre, entra il terribile comandante che grida "fuori!" e trascina Igor seminudo via dal locale. Maria, subito dopo, mentre affannosamente si copre, sente di sotto un orribile sparo. Capisce immediatamente, celando il viso piangente, sussultando, mentre viene bruscamente sospinta nella sua camera, accolta dalle sorelle terrorizzate.
Qualche settimana dopo Maria e tutta la sua famiglia, la famiglia dello Zar Nicola, saranno trucidati a colpi di pistola e di fucile, tutti insieme, improvvisamente in una stanza della casa, per ordine della Rivoluzione. Maria, l'unica delle sorelle ( Olga, Tatiana, Anastasia le altre) ad aver conosciuto un uomo, i brividi e il piacere dell'amore.
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