Il sogno erotico
di
AASD43
genere
incesti
Non era lei quella mattina. Molto tranquilla, seria e silenziosa e non ciarliera come al solito, mia madre era piuttosto strana. Le chiesi se avesse qualcosa che non andasse e mi rispose solo che aveva fatto un sogno piuttosto erotico. Mi disse che si era svegliata bagnatissima perché aveva sognato di fare l'amore con me. "Beh - le risposi - è stato solo un sogno". "D'accordo - mi disse - ma è stato molto reale e non mi era mai capitato di bagnarmi così nel sonno". Ma questo è stato il sogno di un desiderio forse molto represso nei tuoi confronti. Io, seduto su una sedia in soggiorno, finsi di non capire e le risposi: “Vieni qui e siediti che ne parliamo”. Lei mi si avvicinò e allungò una mano per avvicinare un’altra sedia, ma io le dissi: “Siediti qui sulle mie gambe”. Mi si sedette di fronte avendo cura di appoggiare bene la figa sul mio cazzo che iniziò a gonfiarsi e a tirare. “Scusa -le dissi- riflesso incondizionato. ”Ma io ti piaccio? Intendo dire fisicamente” - mi disse lei di rimando. “Moltissimo” -le risposi- “Non senti come mi sta tirando?” “Sento, sento…. -rispose- ma mi piacerebbe sapere una cosa: Ti sei mai segato pensando a me?” “Molte volte” le riposi. “E a cosa pensavi? “ Pensavo alle tue splendide tette, ai tuoi capezzoli da succhiare, alle tue chiappe da mordicchiare e alla tua figa da leccare e da succhiare. E poi mi immaginavo che mi prendessi il cazzo in bocca e che me lo menassi sino a farmi sborrare e che ingoiassi tutto. "Mi stai facendo bagnare" -mi rispose- e, ficcandomi la lingua in bocca, mi mise la mano sul cazzo e iniziò ad accarezzarmelo. Per tutta risposta le misi una mano sul culo e l'altra gliela infilai fra le tette titillandole i capezzoli. Lei mi guardò seria e mi disse: "Anch'io, pensando a te, mi sono sgrillettata più volte, sai?". "Voglio essere chiavata da te tanto e subito prima di cambiare idea". "Sei sicura di quello che mi stai dicendo?". Per tutta risposta iniziò a sbottonarsi la vestaglietta che indossava e me la ritrovai di fronte completamente nuda. La presi in braccio e la portai in camera depositandola sul letto. "Sdraiati anche tu. Ti spoglio io" -disse- e febbrilmente, con le mani che le tremavano un po' iniziò a togliermi maglietta, pantaloni. slip, calze e scarpe sino a quando rimasi come lei: completamente nudo. Mi presi il cazzo in mano, glielo appoggiai sulle tette e iniziai a sfregarglielo sui capezzoli chiedendole se le piaceva. Lei mi rispose di sì ma aggiunse che moriva dalla voglia di sentirselo dentro la figa e io in quei momenti di gran godimento lottavo con tutte le mie forze per ritardare quanto più possibile quel momento.
Le toccai la figa: era un lago di umori e continuava a ripetermi: "Ficcamelo dentro.... ficcamelo dentro.... chiavami.... chiavami...". La mia resistenza era arrivata al limite. Le appoggiai la cappella su quello che era diventato da un bel po' l'oggetto principale del mio desiderio e tutto il mio cazzo sparì all'improvviso in quel meraviglioso buco. Mia madre emise un lungo gemito e sussurrò, mentre iniziavo a pomparla: "Finalmente!". "Me lo darai ancora?". "Certo, amore mio. Tutte le volte che me lo chiederai o che te lo chiederò io".
Le toccai la figa: era un lago di umori e continuava a ripetermi: "Ficcamelo dentro.... ficcamelo dentro.... chiavami.... chiavami...". La mia resistenza era arrivata al limite. Le appoggiai la cappella su quello che era diventato da un bel po' l'oggetto principale del mio desiderio e tutto il mio cazzo sparì all'improvviso in quel meraviglioso buco. Mia madre emise un lungo gemito e sussurrò, mentre iniziavo a pomparla: "Finalmente!". "Me lo darai ancora?". "Certo, amore mio. Tutte le volte che me lo chiederai o che te lo chiederò io".
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