Lo vuoi papà? 7° - Due giumenti in famiglia per uno stallone.

di
genere
incesti

"Due giumente (la mamma e la figlia) per uno stallone (il papà)

Alla richiesta della mamma di svelarmi tutti i segreti del loro rapporto affettivo, matrimoniale e sessuale, mio padre si era abbandonato sulla sedia a corpo morto e con le braccia penzoloni ed una specie di smorfia sul viso ed un lieve cenno della testa, aveva lasciato a lei il delicato compito di aprire le pagine della mia, nostra vita.

A quel punto la mamma si era alzata e portandosi dietro di lui, gli aveva accarezzato il volto con entrambe le mani e chinando la testa, gli aveva baciato i capelli e poi la bocca e con la lingua era scivolata sul suo volto sino all'orecchio che aveva pennellato provocandogli una scossa per tutto il corpo.

-Ti piace amore, ciò che ti sta succedendo, lo so che ti piace in quanto realizza un tuo sogno che non sei mai stato capace di svelare sino in fondo persino a te stesso.

Lo vedo amore che ti piace.

Lo vedo dal pacco che hai sotto il pigiama che si scuote come se vi avessi dentro un animale vivo e lo sento dai battiti del tuo cuore e dal dall'apnea che ti blocca il respiro.

Anche il fatto di mettere incinta la nostra bambina, era parte dei tuoi inconfessabili sogni segreti e lei, che probabilmente in modo assolutamente inconsapevole lo aveva capito, ha realizzato il tuo desiderio a tua insaputa.

E' nostra figlia e sarebbe stato davvero strano se non avesse ricevuto il nostro imprinting e la nostra gioia di trasgredire e sublimare il suo piacere.

Forse mentre lei si apriva a te offrendosi senza protezione, tu pensavi che prendesse la pillola e soffrivi al fatto che si sarebbe sposata facendo un figlio con suo marito anziché con te.

Forse lei stessa inconsciamente si dibatteva tra la voglia di essere ingravidata da te e la speranza che potesse trarre il massimo piacere senza conseguenze immediate.


Forse aveva già deciso di darti un figlio affidando al caso il modo ed il tempo per farlo.

Lei ti ama con tutta se stessa come peraltro ti amo io.

Ti ama perché sei il padre, ti ama perché sei sempre stato gentile e amorevole, ti ama perché istintivamente,come tutte le donne cerca il maschio migliore per i suoi figli e tu, col tuo carattere, la tua indole, la tua maschia virilità ed il tuo meraviglioso arnese, sei sicuramente il migliore ai suoi occhi!

L'ho vista sai mentre ti cavalcava col corpo in preda a spasmi di piacere scuotendo la testa e lanciando i capelli al vento mentre sballottava il seno turgido e gonfio dai capezzoli scuri come se fossero già pieni di latte per vostro figlio "Godo, godo.. godi anche tu papà.. godimi dentro.. sborra.. sborrami dentro.. scaldami l'utero col tuo seme.. mettimi incinta.. riempimi ingravidami.. godo.. godoooooooo!"

L'ho vista coi miei occhi e l'ho sentita coi miei orecchi mentre in un enfasi d'amore, travolta dalla libidine e dal piacere, ti implorava di ingravidarla.

Avrei voluto vedere la tua faccia quando ti ha detto che l'avevi messa incinta ed avrei voluto avere tutto per me il tuo cazzone gonfio all'inverosimile in quel momento.-

Poi, rivolgendosi alla figlia che l'ascoltava sempre più sorpresa dalla sua "Nuova" mamma, le aveva detto:

-Tesoro, credo che l'amichetto di tuo padre abbia bisogno di attenzioni altrimenti rischiamo la sua esplosione perdendolo per sempre proprio adesso che potremo godercelo insieme io e te in libertà e senza più ipocriti pudori.

Prendiglielo in bocca come sai fare tu e vedrai che saranno sufficienti due paroline a risvegliare i suoi ricordi per farlo nitrire e poi sborrare come un cavallo.-

Mentre la figlia in ginocchio davanti al padre gli faceva un pompino, la mamma aveva ripreso il suo racconto.

-Io e tuo padre eravamo fidanzati e se si esclude la sua dotazione extra strong, avevamo un rapporto piuttosto normale; Eravamo innamorati!

Certo, lui aveva sempre voglia di scopare ed io da parte mia, avevo sempre voglia di dargliela in ogni occasione senza preservativo giacché prendevo regolarmente la pillola.

Senza preservativo appunto giacché già a quei tempi, non volevo che si sprecasse neanche una goccia del suo prezioso seme e anche tu ora sai il perché!

Il cambiamento che ci aveva permesso di scoprire di noi stessi, cose che ci erano assolutamente sconosciute era avvenuto un giorno in cui io, lui e mio fratello suo grande amico, eravamo andati a festeggiare i miei diciannove anni in discoteca.

Ci eravamo divertiti un casino ma avevamo anche bevuto un casino!

Dopo la discoteca eravamo andati tutti a casa mia giacché i nostri genitori erano fuori per una breve vacanza.

Non appena entrati in casa, tuo padre, incurante della presenza di mio fratello che peraltro ci stava servendo ancora da bere, mi aveva distesa sul divano e dopo avermi sfilato il perizoma, aveva cominciato a leccarmi la fica e contemporaneamente a menarsi il cazzo senza neanche spogliarsi.

Quando ero pronta e madida di umori, mi aveva allargato le cosce ed aveva cominciato a scoparmi lasciando mio fratello a bocca aperta quando aveva visto le dimensioni spropositate della sua verga:

-Minghia! Ma quanto ce l'hai grosso?-

Aveva esclamato e lui, per tutta risposta:

-Dai tiralo fuori anche tu, faccelo vedere!-

Mio fratello, forse in preda ai fumi dell'alcool (Come noi peraltro) non se l'era fatto ripetere ed un un nanosecondo, si era sfilato le scarpe, i jeans e le mutande.

Quello di mio fratello pur non paragonabile al suo, era un bel cazzo dalle misure e dalle forme giuste.

Meno ingombrante e più liscio di quello di tuo padre e tuttavia, privo di peli, con la cappella livida e due palle grosse e sode, appariva in grado si soddisfare egregiamente le voglie di qualunque ragazza.

-Bello, bello, mi piace, mettiglielo in bocca!-

-A chi, a mia sorella?-

-Certo, a chi altra sennò se qui c'è solo lei.-

Quell'invito a metterlo in bocca a me, sua sorella e fidanzata del suo migliore amico, aveva sorpresa alquanto sia me che mio fratello tuttavia io, mezza ubriaca, arrapata com'ero e col secondo orgasmo in arrivo, gli avevo allungato la mano in un esplicito invito a mettermelo in bocca.

Il terzetto era andato avanti per tutta la notte con continui cambiamenti di posizioni e con orgasmi e sborrate a raffica in ogni mio buco.

Tuo padre era venuto già tre volte mentre dei miei orgasmi avevo perso il conto.

Mio fratello invece, mi era venuto una volta in bocca ed una nel culo quando, dopo una breva pausa di riposo per permettere ai due maschi di ricaricarsi, tuo padre aveva invitato mio fratello a mettermelo nella fica mentre lui si alternava col suo cazzo tra le mie tette e la bocca e poi ancora, a succhiarmi i capezzoli per aumentare la mia eccitazione mentre mio fratello, sudato e sbuffando come un treno, continuava a pomparmi la fica.

E proprio mentre io gridavo e mi contorcevo in preda ad un altro orgasmo e mio fratello aveva cominciato a scaricare i suoi fiotti di sperma nella mia fica, tuo padre si era portato con la testa vicina ai nostri sessi accoppiati.

Quando lui si era sfilato col cazzo gocciolante, tuo padre glielo aveva preso in bocca e lo aveva ripulito con le labbra e la lingua.

Poi, dopo avermi allargato le cosce, vi si era intrufolato e con la bocca aveva cominciato a risucchiare lo sperma che avevo dentro e con la lingua mi tormentava la clitoride portandomi verso un nuovo, devastante orgasmo.

Poi, quando la mia fica era ben pulita, mi era salito sopra e grugnendo come un maiale e col cazzo grosso e duro come uno stallone, mi aveva montata come fossi una giumenta riempiendomi con un incredibile carico di sborra.-

Avevo ascoltato quella prima parte del racconto terminata proprio nel momento in cui mio padre, con le mani tra i miei capelli mi stringeva a se inchiodando il suo nerbo sulla mia ugola riversandovi una raffica di bollenti fiotti di sborra.

Subito dopo, con un sorriso di compiacimento per come avevo fatto godere mio padre con la bocca, mia madre aveva ripreso:

-Dopo quella incredibile performance di tuo padre, ci eravamo addormentati ed al mattino a colazione, avevamo commentato ciò che era successo quella notte.

In verità avevamo potuto commentare ben poco giacché le nostre menti ottenebrate dai fumi dell'alcool avevano per lo più ricordi confusi.

Certo ricordavamo tutti il rapporto incestuoso tra me e mio fratello ma soprattutto ricordavamo la scena del mio fidanzato che succhiava la sborra dell'altro dalla mia fica prima di scoparmi e riempirmela anche lui.

-Non sarai mica un gay?-

Avevo chiesto io mentre anche mio fratello annuiva alla mia domanda.

-Io gay? Sei matta? Stanotte mi si è aperto un mondo sino ad oggi sconosciuto altro che gay!

Mi è piaciuto moltissimo vederti scopare da un altro ed il fatto che fosse tuo fratello, mi ha fatto arrapare come una bestia.

Credo che dovremo ripetere spesso questa esperienza con lui, ma dopo che ci saremo sposati, mi piacerebbe che anche tu fossi d'accordo a farti scopare da altri maschi col mio consenso, ovviamente!-

Mia madre poi, aveva continuato raccontando che avevano ripetuto quella esperienza spingendosi sempre più in la con trasgressioni sempre più audaci al limite della pornografia più spinta.

A mia madre la cosa cominciava a piacere spingendosi, mentre nuove orge tra lei, il fidanzato ed il fratello erano in piena attività, ad immaginare che insieme a loro vi fossero altri maschi.

La troia sino a quel momento nascosta in lei, emergeva di pari passo con la scoperta delle perversioni del fidanzato.

In quel genere di trasgressione, l'apice più alta l'avevano raggiunta il giorno del loro matrimonio quando mio padre aveva voluto che la sposa salisse l'altare con la fica piena della sborra del fratello per poi passare la prima notte di nozze a scopare tutti e tre e scambiarsi in una promiscuità totale, sino all'alba, ogni genere di umori in ogni buco, ogni anfratto ed ogni lembo di pelle dei loro corpi mai sazi.

L'unica cosa che non si erano sentiti di fare era quella di interrompere la pillola proprio in vista di quella "Prima notte" anche se, il pensiero che lei potesse essere ingravidata dal fratello proprio in quella circostanza, aveva eccitato in modo parossistico quella indimenticabile notte.

Mia madre parlava, parlava rievocando scene di libidine totale.

Io avevo superato oramai ogni stupore e mi nutrivo alle sue parole mentre il mio sesso si riempiva di umori.

La sensibilità di mia madre in quei casi era tale che aveva capito che anch'io avevo bisogno di sfogarmi in quel momento e dunque, avvicinandosi a me con movenze da gatta, mi aveva sorriso e mi aveva baciata sulla bocca.

Poi, mi aveva aiutata a distendermi sul tavolo e dopo avermi sfilato il perizoma ed allargato le cosce aveva commentato:

-Guarda guarda come lacrima la micina della nostra bambina?!-

Poi, mi aveva infilato la testa tra le cosce e mentre con le mani mi strizzava i capezzoli, con la bocca mi aveva portata in paradiso.

segue

scritto il
2022-03-24
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