La mia vecchia auto si bloccò in strada.
di
Batacchione.
genere
etero
Quella Domenica decisi di andarmene al mare e lasciai così alle mie spalle Roma. Stavo procedendo sul Grande Raccordo Anulare, quando d'improvviso sento un rumore di ferraglia sotto la mia auto e mi fermo: stavo perdendomi la "marmitta" ( il tubo di scarico col silenziatore ), quindi mi accosto alla prima piazzola e telefono al soccorso stradale che il telefonino mi segnalava il più vicino a dove mi trovavo. Una voce femminile mi risponde e subito la interpreto appartenente al centralino, invece poi, quando il carroattrezzi arriva sul posto, vedo scenderne una ragazzona dal fisico di strafichissima che mi saluta sorridendo e subito le dico della marmitta. Poi lei si presenta come titolare di una autofficina che gestisce con suo fratello e poi dice di chiamarsi Sabina. Si piega sotto l'auto e subito afferma che stavo quasi perdendo appunto la marmitta e dopo fa salire con la rampa elettrica la mia auto sul carroattrezzi e m'invita a salire in cabina con lei, partendo per l'officina lì vicino. Arriviamo dopo pochi minuti e subito lei e suo fratello mettono l'auto sul ponte sollevabile ed in pochi minuti rimontano il pezzo che stavo per perdermi su strada. Con poche decine di euro pago il soccorso e la riparazione. Dopo un lingo ringraziare i due meccanici, riprendo la strada del mare pensando fisso ai fianchi prosperosi di Sabina ed il seno da Super figa, insomma, era un vero e proprio schianto di donna. Il giorno dopo vedo che il frigo piange ed allora scrivo la lista della spesa e vado dritto al supermercato. Dopo un girovagare tra gli scaffali, noto che davanti a me c'è una donna vera e propria stangona ed il culo assai formoso, mi fà andare col pansiero a Sabina la mia soccorritrice e, passandole avanti col carrello, vedo subito che si tratta proprio di Sabina la motorista e la saluto. Contraccambia e poi ci fermiamo da una parte per parlare del suo lavoro che lei svolge con molta passione e tra i suoi studi negli anni precedenti e le vicissitudini avendo a che fare con clienti uomini che venivano da lei solo per corteggiarla ed infine fu costretta a dire che era sposata ed il suo fratello lo faceva passare per il marito assai gelosissimo per la cronaca, Ci ridemmo sopra ma poi, terminata per ambedue la spesa, io le proposi se venire a pranzo con me e, lasciandomi stupefatto, mi rispose con un "perchè no?" e così dopo mezz'ora eravamo in trattoria a sbafare piatti tipici e prelibati della cucina romana. Un pò il cibo caloroso ed il vino fresco che scendeva in gola come un fiume, uscimmo infine dal locale e, dopo saliti in macchina, io le presi la mano e gliela baciai con galateria ma anche con dolcezza, dicendole poi che lei mi piaceva moltissimo....conclusione: dopo poco tempo eravamo a casa mia dove abitavo chiaramente solo, intenti a spogliarci per sdraiarsi sulmio lettone a due piazze. Al vedere il suo straripante fisico, ebbi subito una paurosa erezione ed il batacchione svettò in alto come quasi sembrava che stava decollando toccando il soffitto quasi! Lei a sua volta spalancò gli occhioni azzurri e subito me lo agguantò palpandomelo in lungo e largo, poi s'inginocchiò e si mise in bocca il poco modesto mio strumento di piacere. La presi quindi in braccio e la posi sul lettone per sdraiarmi accanto a lei e formare così il classico "69" e lì iniziai a slinguarle la figona pelosissima al punto che quasi con difficoltà trovai labbra vaginali ma poi gliela leccai ciucciandola succhiandola e sentivo lei godere gemendo smaniosamente e ad un certo punto mi chiese di penetrarla fino a sborrarle tutto dentro senza remore. La scopai prima con delicatezza ma poi le diedi dei colpi da far paura con le mie generose dimensioni e, quando le scaricai in figa tutto lo sperma contenuto dai coglioni, lei urlò di piacere ma subito dopo la mia ultima goccia spremuta fuori, mi chiese di possederla anche nel culo che lei mise subito in posizione da penetrarlo senza preamboli ma io, sapendo le conseguenza subite da chi si prende il batacchione, per prima cosa presi il gel e ne spremetti una buona dose sul suo culone, dop ne misi un poco sul glande che già risorgeva rosso e violaceo, gonfio come un salame stagionato e durissimo. Quando le accostai all'ano il gran cazzone, la sentii irrigidirsi ma poi con le mie carezze alla figa, notai subito che si stava rilassando sbrodolando i molti suoi umori vaginali che mi permisero poi di facilitarmi la difficoltosa penetrazione che infine avvenne gloriosamente e conmia grande soddisfazione ase tire Sabina chiamarmi "pisellone mio come sei grosso e che gusto mi dai, mi provochi!". Mi sentivo un gallo ringalluzzito e le davo giù dei colpi senza sosta, senza tregua...che goduria! Dopo che sborrai ma senza fermarmi nel gioco, le tolsi il batacchio dal culo e la feci girare per poterla baciare in bocca, sul collo, dietro le orecchie e, quel gioco, le fece rinascere il desiderio di essere nuovamente scopata ed io non glielo rifiutai, anzi la penetrai senza una minima preparazione e con tantissima foga. Che strafiga che era la gnoccolona dal viso angelico incorniciato da capelli biondi, bocca carnosissima, sensualissima, seno prorompente, fianchi sinuosi, cosce come colonne di marmo, una figa strapelosissima ed il culo come una mandola, tondo e sodo. Scopammo per tre volte di seguito senza pause lunghe ma brevissime per riprendere la necessaria erezione immancabile poi. Dopo una doccia ci rivestimmo e dopo la accompagnai al parcheggio del supermercato a prendersi la sua auto e, scambiatici i numeri di telefonino, lei se ne tornò al suo paese ed io , già al mattino dopo ero a telefonarle per un prossimo incontro. La nostra storia appena nata, ebbe un lungo seguito che poi vi racconterò.
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