Pisellino
di
Julia00
genere
pulp
NdA: La versione originale (Superfigo!) è stata cancellata senza motivo. Credo che qualcuno si sia sentito coinvolto e si sia riconosciuto e schiumando di rabbia abbia fatto l’unica cosa che gli era possibile, ossia segnalare il racconto. Ho fatto ricorso perché nulla nel racconto è contrario al regolamento. Ma eccolo riproposto, depurato di nomi, ma LUI continuerà a riconoscersi.
Tutti i pedoni che transitano per la via del centro girano la testa. Il rombo di una Ferrari F430 squarcia l’aria calma del lunedì di pasquetta. L’auto si ferma davanti all’ingresso del “Grand Hotel” uno dei più esclusivi e costosi della città. La portiera si apre ed esce LUI. Alto,bello, atletico. Lancia le chiavi del Ferrari allo chauffeur che staziona davanti all’ingresso promettendogli una lauta mancia. Poi con passo deciso si avvicina ad alcune persone che si sono fermate ad osservarlo. Sono due ragazze, Mora e Bionda, a braccetto con un uomo. Gli arriva davanti e con piglio deciso dice: “Voi due… venite con me”. L’uomo prova a dire qualcosa ma prima ancora di proferire parola gli arriva un diretto sul muso che lo manda al tappeto. Mora e Bionda si inginocchiano per soccorrere il loro accompagnatore ma LUI le prende per un braccio e le tira su. Mora e Bionda restano affascinate da LUI e in un attimo dimenticano il loro ragazzo steso sul selciato. Lo seguono entrare nell’hotel. LUI chiede la suite ma alla reception gli dicono che è occupata. LUI mette la mano in testa e tira fuori una mazzetta di banconote. Conta 500 euro e li mette sul bancone. “La voglio libera entro 5 minuti!” Poi si dirige al bar con le due ragazze, ormai ipnotizzate. Ordina da bere e poi le guarda. “Preparate i vostri culetti che tra poco vi faccio urlare di piacere”. Mora e Bionda deglutiscono a vuoto pregustando orgasmi paradisiaci mai provati prima. Finito il suo cocktail LUI si dirige verso la suite con le due ragazze che zampettano sui tacchi dietro di lui. Appena entrano gli ordina di spogliarsi. Mora tira già la zip del vestito a Bionda e lei, sfilandoselo, è già nuda. Poi aiuta Mora e anche lei resta nuda. Lui le guarda compiaciuto. Poi si avvicinano e inginocchiandosi davanti a LUI gli tirano fuori il cazzo dai pantaloni. Lo prendono in mano e non possono credere ai loro occhi. E’ enorme e non ha ancora raggiunto il massimo dell’erezione. Iniziano un pompino a due bocche che LUI si gode appieno. Le bocche e le lingue di Mora e Bionda scivolano su quel cazzo che non smette di crescere. “Andate sul letto e leccatevi la figa e il culo” dice ad un certo punto LUI. Mora e Bionda obbediscono mettendosi una sopra l’altra mentre lui le guarda segandosi il suo membro enorme. Poi si avvicina alle due ragazze e spinge via Bionda. Mora è stesa davanti a lui, completamente nuda e con le cosce larghe. La sua figa è lucida per i suoi stessi umori e le lunghe leccate dell’amica. Alza le gambe mostrando a LUI il suo culo. Se lo accarezza spingendo un dito nel buchetto. LUI si tiene il cazzo in mano e punta verso quel piccolo paradiso. Poggia la cappella sul buco del culo di Mora e…. “Finché la barca va, lasciala andare……”
In una stanza sporca e maleodorante da un telefono cellulare si levano le note di una vecchia canzone di Orietta Berti. Una mano si allunga verso il comodino e prende il telefono per rispondere. “Ehi pisellino, ti avevamo detto di smetterla di fare la testa di cazzo, ma ci risulta invece che continui.”
Mette giù il telefono spaventato. Poi avvicina le mani all’inguine dove si sente bagnato ed appiccicaticcio. Ricorda il sogno che stava facendo e si rende conto di essersi sborrato addosso!
Tutti i pedoni che transitano per la via del centro girano la testa. Il rombo di una Ferrari F430 squarcia l’aria calma del lunedì di pasquetta. L’auto si ferma davanti all’ingresso del “Grand Hotel” uno dei più esclusivi e costosi della città. La portiera si apre ed esce LUI. Alto,bello, atletico. Lancia le chiavi del Ferrari allo chauffeur che staziona davanti all’ingresso promettendogli una lauta mancia. Poi con passo deciso si avvicina ad alcune persone che si sono fermate ad osservarlo. Sono due ragazze, Mora e Bionda, a braccetto con un uomo. Gli arriva davanti e con piglio deciso dice: “Voi due… venite con me”. L’uomo prova a dire qualcosa ma prima ancora di proferire parola gli arriva un diretto sul muso che lo manda al tappeto. Mora e Bionda si inginocchiano per soccorrere il loro accompagnatore ma LUI le prende per un braccio e le tira su. Mora e Bionda restano affascinate da LUI e in un attimo dimenticano il loro ragazzo steso sul selciato. Lo seguono entrare nell’hotel. LUI chiede la suite ma alla reception gli dicono che è occupata. LUI mette la mano in testa e tira fuori una mazzetta di banconote. Conta 500 euro e li mette sul bancone. “La voglio libera entro 5 minuti!” Poi si dirige al bar con le due ragazze, ormai ipnotizzate. Ordina da bere e poi le guarda. “Preparate i vostri culetti che tra poco vi faccio urlare di piacere”. Mora e Bionda deglutiscono a vuoto pregustando orgasmi paradisiaci mai provati prima. Finito il suo cocktail LUI si dirige verso la suite con le due ragazze che zampettano sui tacchi dietro di lui. Appena entrano gli ordina di spogliarsi. Mora tira già la zip del vestito a Bionda e lei, sfilandoselo, è già nuda. Poi aiuta Mora e anche lei resta nuda. Lui le guarda compiaciuto. Poi si avvicinano e inginocchiandosi davanti a LUI gli tirano fuori il cazzo dai pantaloni. Lo prendono in mano e non possono credere ai loro occhi. E’ enorme e non ha ancora raggiunto il massimo dell’erezione. Iniziano un pompino a due bocche che LUI si gode appieno. Le bocche e le lingue di Mora e Bionda scivolano su quel cazzo che non smette di crescere. “Andate sul letto e leccatevi la figa e il culo” dice ad un certo punto LUI. Mora e Bionda obbediscono mettendosi una sopra l’altra mentre lui le guarda segandosi il suo membro enorme. Poi si avvicina alle due ragazze e spinge via Bionda. Mora è stesa davanti a lui, completamente nuda e con le cosce larghe. La sua figa è lucida per i suoi stessi umori e le lunghe leccate dell’amica. Alza le gambe mostrando a LUI il suo culo. Se lo accarezza spingendo un dito nel buchetto. LUI si tiene il cazzo in mano e punta verso quel piccolo paradiso. Poggia la cappella sul buco del culo di Mora e…. “Finché la barca va, lasciala andare……”
In una stanza sporca e maleodorante da un telefono cellulare si levano le note di una vecchia canzone di Orietta Berti. Una mano si allunga verso il comodino e prende il telefono per rispondere. “Ehi pisellino, ti avevamo detto di smetterla di fare la testa di cazzo, ma ci risulta invece che continui.”
Mette giù il telefono spaventato. Poi avvicina le mani all’inguine dove si sente bagnato ed appiccicaticcio. Ricorda il sogno che stava facendo e si rende conto di essersi sborrato addosso!
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