Zia Giusy
di
Dino Lavan
genere
etero
15 anni più grande di me, sorella minore di mia madre, alta 1.75 cm, capelli lunghi castano chiari, occhi nocciola , labbra dal contorno ben delineate e piene e nasino leggermente a punta, fisico atletico grazie ai suoi trascorsi di giocatrice di pallavolo. Una terza abbondante di seno, quasi quarta, ed un culo sodo sono i segni identificativi di zia Giusy.
Quando si parla di passioni morbose, di desideri mai domi, di voglie a volte perverse credo che la figura che incarna questi sensazioni nel mio caso sia proprio mia zia Giusy…
Sicuramente una donna che una volta entrata sessualmente nella mia vita e che ad oggi ne fa ancora parte a pieno titolo.
La passione che ci lega dura esattamente da 30 anni, dalla prima volta che l’ho fatta mia, che l’ho posseduta….ed ancora oggi è la “femmina” che riesce ad estrapolare da me istinti sessuali mai sopiti…..
Per anni fui il suo bambolotto….il nipote preferito…aveva 15 anni quando nacqui e da allora ha sempre fatto parte della mia vita….iniziai , come dicevo prima che ero il suo bambolotto e fini con essere lei la mia “bambola”…..
L’amore, la passione per zia Giusy non nacque subito, anzi pur reputandola da sempre una figona non ebbi mai istinti nei suoi riguardi, forse perché, appunto, essendo mia zia non la vedevo come femmina….
Ma tutto cambiò improvvisamente un giorno……..
Avevo proprio 20 anni e da un anno ero l’amante di Marta, la madre del mio miglior amico…quindi sessualmente appagato, con una donna più grande, che era proprio innamorata persa di me….e faceva tutto quello che le dicevo.
Dunque, dicevo avevo 20, anni ed il 10 agosto del 1989, non potrò scordare questa data, mi recai sul luogo di lavoro di zia Giusy, dottoressa nel reparto di ematologia, presso l’Ospedale di XXXXXXXXXXXXXXXXXX.
Ero andato da lei in quanto dovevo discutere con lei per questioni legate alle vacanze estive….infatti ogni anno la mia famiglia per una settimana generalmente dal 12 al 19 agosto a andava in un villaggio per godersi 7 giorni di assoluto riposo e con noi si univa sempre zia Giusy ,con il fidanzato di turno che negli ultimi 6 anni era lo stesso e che da un anno ne era diventato il marito… zio Lorenzo.
Giunto quindi in Ospedale, raggiunsi il piano ed il reparto…. Erano le ore 10 :30 circa, generalmente ora della pausa caffè.
Nonostante i degenti, dato il periodo estivo era quasi deserto in quanto tra dottori ed infermieri vari molti erano in ferie….
Mi recai presso la sua stanza ma non vi era nessuno… vagai in lungo ed in largo per il reparto ma nulla… chiesi in giro a qualche collega ma nessuno sapeva dove fosse… quindi mi diressi verso l’uscita quando la mia attenzione fu catturata da alcuni rumori strani che provenivano da una porta socchiusa situata vicino agli ascensori.
Sulla porta vi era posta la targhetta vietato ingresso al personale non addetto, locali magazzino, deposito farmaci.
I rumori che provenivano erano quelli di uno sbattere attutito, quasi un tonfo sordo associato ad una specie di lamento il cui suono arrivava quasi camuffato……
Con molta attenzione nel non essere visto aprii leggermente la porta quel tanto di entrare e socchiuderla di nuovo… e dopo una specie di anticamera in cui vi era una scrivania, con due sedie, un appendiabiti e delle vetrine pieni di farmaci, oltre a scaffali vari appesi al muro, vi era una porta anch’essa socchiusa e da cui provenivano rumori inequivocabili… era in atto senza dubbio una scopata memorabile…
La mia curiosità , che si manifestò con un sorriso malizioso sul mio volto mi portò ad aprire leggermente la porta quel tanto per visionare lo “spettacolo”….ma subito dopo il sorriso sul mio volto si trasformò in rabbia e sdegno e poi eccitazione fortissima….
La scena che si presentò la ricordo ancora come se la stessi vivendo in diretta…
Un essere alto almeno 1.90, largo come un armadio, dal fisico tutt’altro che scultoreo anzi appesantito da una pancia chiaramente dovuta ad alimentazione non proprio ideale, nudo a parte una canottiera blu notte da cui fuoriusciva un folto pelo nero e dei calzini bianchi che fuoriuscivano dalle classiche scarpe da portantino, con capelli rasati, stava scopando con colpi violenti mia zia Giusy……
La zia era adagiata con la schiena al muro, sorretta solo dalle mani di questo uomo che le afferravano i glutei , con il camice totalmente aperto con il seno in vista che fuoriusciva dalle coppe del reggiseno, e le sue mani incrociate sul collo di questo tizio. La testa di zia leggermente reclinata all’indietro con gli occhi chiusi e ad ogni infilata del membro nella sua fica lei sbatteva con la schiena sul muro… la zia per non emettere suoni aveva in bocca una tovaglietta piccola piegata in più parti che stringeva tra i denti.. ecco perché avvertivo un lamento strano….
Non era una semplice scopata, era proprio la dominazione dell’uomo nei suoi confronti… questo tizio dava spinte poderose accompagnate anche da qualche suo verso animalesco che si mischiavano ai lamenti di piacere di zia…
Poi dopo 5 minuti di questo scopare in questa posizione il tizio si ferma, esce il membro , onestamente di tutto rispetto, sembrava un nodoso pezzo di legno, fa accoccolare zia ai suoi piedi e si fa leccare l’arnese in tiro per circa un minuto con lui in posa stile DUCE.. mani sui fianchi e gambe larghe e sguardo fiero vero l’alto… io non potevo essere visto perché la porta mi proteggeva, per fortuna…
Ad un certo punto questo dice “ dottoressa, bella zoccola mia, ora basta!! alzati, che ti scopo come una cagna, come la cagna che sei..!!!”
Queste parole fecero aumentare la mia rabbia ma non sapevo cosa fare….
La prese per i capelli la girò di schiena le tolse il camice si posizionò dietro di lei ed iniziò a leccarle la fica…. La zia si portò subito la tovaglietta di prima per non far sentire i suoi mugoli di piacere, ogni leccata muoveva il bacino sempre più veloce avanti ed indietro quasi ad assecondare la leccata poi tese le gambe… capì che stava per godere e lui si fermò…..
La zia si girò con uno sguardo implorante, ma lui si alzo e si posizionò dietro …in piedi, la afferrò per i fianchi e poggiò la cappella all’ingresso della sua figa….
Lui le disse :“zoccola, lo vuoi?o no? Troia lo vuoi il cazzo ??? ti piace? Lo vuoi???? Dimmelo se lo vuoi”
La zia muoveva il bacino nel tentativo di agevolare l’ingresso del membro in lei, ma lui fermo continuava a ripetere ”dottoressa lo vuoi il mio cazzo, perché se lo vuoi me lo devi dire!!!!mi devi implorare di scoparti!!!”
La zia si girò con sguardo voglioso, perché non resisteva più a questa tortura e gli disse sottovoce “dai spingi…mettilo dentro”
Il bastardo le diceva “ troia che dici….. non sento? Lo vuoi il mio cazzo”
La zia “dai suuuuuhhh dammelo spingilo dentrooo”
Lui con la mano sinistra sempre sul fianco di zia, con la destra le prende i capelli per la coda ( zia spesso li portava con la coda perché li aveva lunghi) e tirando con forza le dice in tono fermo e deciso “ dottoressa lo vuoi il mio cazzo oppure no??”
La zia sentii il dolore dei capelli e guardandolo gli dice “ brutto porco bastardo!!!! sbattimi il cazzo in fica”
Lui ad un tratto con decisione affonda tutto il membro il fica alla zia Giusy dandole non solo piacere ma anche un certo dolore.
Zia emise un urlo che fece fatica a trattenere e il bastardo iniziò a penetrarla con forza e foga a tal punto che la schiacciò totalmente al muro e le divaricò le gambe e ad ogni colpo la sollevava..
Zia gemeva senza tregua, provava piacere e dolore, i gemiti risuonavano nel chiuso di quella stanzetta, e con il piacere del tizio che montava come un animale mia zia… dicendole “ il maritino ti scopa così??quel cornuto ti sbatte come a me!!! Troia prendi, prendi il cazzo di un vero UOMO!!!! prendilo che ti piace”
Dopo quasi 5 minuti di scopata con zia che venne mugolando realmente come una cagna, questo si stacca da lei la gira con forza e la fa abbassare e tenendole con la sinistra i capelli dalla coda con forza e tenendosi il membro con la destra le scarica in viso un copiosa quantità di sperma…….
A quel punto le dice : “dottoressa mia, ci vediamo dopo le ferie….” Si gira e prende i suoi vestiti per iniziare a vestirsi… io esco di corsa dalla stanza e mi nascondo dietro un incavo tra i due ascensori…avevo il cuore con il battito accelerato… avevo una rabbia che avrei spaccato tutto, ma anche il pene nei pantaloni che mi faceva male per quanto era in tiro….
Da quel giorno capii che la rabbia che provavo era il desiderio per la zia, che se doveva avere un amante dovevo essere io, doveva essere mia…
E così fu…..e le vacanze trascorse insieme furono l’inizio di una relazione che, a differenza di Marta, era carica non solo di sesso ma di amore da entrambe le parti e tutt’ora dura…….
To be continued
Quando si parla di passioni morbose, di desideri mai domi, di voglie a volte perverse credo che la figura che incarna questi sensazioni nel mio caso sia proprio mia zia Giusy…
Sicuramente una donna che una volta entrata sessualmente nella mia vita e che ad oggi ne fa ancora parte a pieno titolo.
La passione che ci lega dura esattamente da 30 anni, dalla prima volta che l’ho fatta mia, che l’ho posseduta….ed ancora oggi è la “femmina” che riesce ad estrapolare da me istinti sessuali mai sopiti…..
Per anni fui il suo bambolotto….il nipote preferito…aveva 15 anni quando nacqui e da allora ha sempre fatto parte della mia vita….iniziai , come dicevo prima che ero il suo bambolotto e fini con essere lei la mia “bambola”…..
L’amore, la passione per zia Giusy non nacque subito, anzi pur reputandola da sempre una figona non ebbi mai istinti nei suoi riguardi, forse perché, appunto, essendo mia zia non la vedevo come femmina….
Ma tutto cambiò improvvisamente un giorno……..
Avevo proprio 20 anni e da un anno ero l’amante di Marta, la madre del mio miglior amico…quindi sessualmente appagato, con una donna più grande, che era proprio innamorata persa di me….e faceva tutto quello che le dicevo.
Dunque, dicevo avevo 20, anni ed il 10 agosto del 1989, non potrò scordare questa data, mi recai sul luogo di lavoro di zia Giusy, dottoressa nel reparto di ematologia, presso l’Ospedale di XXXXXXXXXXXXXXXXXX.
Ero andato da lei in quanto dovevo discutere con lei per questioni legate alle vacanze estive….infatti ogni anno la mia famiglia per una settimana generalmente dal 12 al 19 agosto a andava in un villaggio per godersi 7 giorni di assoluto riposo e con noi si univa sempre zia Giusy ,con il fidanzato di turno che negli ultimi 6 anni era lo stesso e che da un anno ne era diventato il marito… zio Lorenzo.
Giunto quindi in Ospedale, raggiunsi il piano ed il reparto…. Erano le ore 10 :30 circa, generalmente ora della pausa caffè.
Nonostante i degenti, dato il periodo estivo era quasi deserto in quanto tra dottori ed infermieri vari molti erano in ferie….
Mi recai presso la sua stanza ma non vi era nessuno… vagai in lungo ed in largo per il reparto ma nulla… chiesi in giro a qualche collega ma nessuno sapeva dove fosse… quindi mi diressi verso l’uscita quando la mia attenzione fu catturata da alcuni rumori strani che provenivano da una porta socchiusa situata vicino agli ascensori.
Sulla porta vi era posta la targhetta vietato ingresso al personale non addetto, locali magazzino, deposito farmaci.
I rumori che provenivano erano quelli di uno sbattere attutito, quasi un tonfo sordo associato ad una specie di lamento il cui suono arrivava quasi camuffato……
Con molta attenzione nel non essere visto aprii leggermente la porta quel tanto di entrare e socchiuderla di nuovo… e dopo una specie di anticamera in cui vi era una scrivania, con due sedie, un appendiabiti e delle vetrine pieni di farmaci, oltre a scaffali vari appesi al muro, vi era una porta anch’essa socchiusa e da cui provenivano rumori inequivocabili… era in atto senza dubbio una scopata memorabile…
La mia curiosità , che si manifestò con un sorriso malizioso sul mio volto mi portò ad aprire leggermente la porta quel tanto per visionare lo “spettacolo”….ma subito dopo il sorriso sul mio volto si trasformò in rabbia e sdegno e poi eccitazione fortissima….
La scena che si presentò la ricordo ancora come se la stessi vivendo in diretta…
Un essere alto almeno 1.90, largo come un armadio, dal fisico tutt’altro che scultoreo anzi appesantito da una pancia chiaramente dovuta ad alimentazione non proprio ideale, nudo a parte una canottiera blu notte da cui fuoriusciva un folto pelo nero e dei calzini bianchi che fuoriuscivano dalle classiche scarpe da portantino, con capelli rasati, stava scopando con colpi violenti mia zia Giusy……
La zia era adagiata con la schiena al muro, sorretta solo dalle mani di questo uomo che le afferravano i glutei , con il camice totalmente aperto con il seno in vista che fuoriusciva dalle coppe del reggiseno, e le sue mani incrociate sul collo di questo tizio. La testa di zia leggermente reclinata all’indietro con gli occhi chiusi e ad ogni infilata del membro nella sua fica lei sbatteva con la schiena sul muro… la zia per non emettere suoni aveva in bocca una tovaglietta piccola piegata in più parti che stringeva tra i denti.. ecco perché avvertivo un lamento strano….
Non era una semplice scopata, era proprio la dominazione dell’uomo nei suoi confronti… questo tizio dava spinte poderose accompagnate anche da qualche suo verso animalesco che si mischiavano ai lamenti di piacere di zia…
Poi dopo 5 minuti di questo scopare in questa posizione il tizio si ferma, esce il membro , onestamente di tutto rispetto, sembrava un nodoso pezzo di legno, fa accoccolare zia ai suoi piedi e si fa leccare l’arnese in tiro per circa un minuto con lui in posa stile DUCE.. mani sui fianchi e gambe larghe e sguardo fiero vero l’alto… io non potevo essere visto perché la porta mi proteggeva, per fortuna…
Ad un certo punto questo dice “ dottoressa, bella zoccola mia, ora basta!! alzati, che ti scopo come una cagna, come la cagna che sei..!!!”
Queste parole fecero aumentare la mia rabbia ma non sapevo cosa fare….
La prese per i capelli la girò di schiena le tolse il camice si posizionò dietro di lei ed iniziò a leccarle la fica…. La zia si portò subito la tovaglietta di prima per non far sentire i suoi mugoli di piacere, ogni leccata muoveva il bacino sempre più veloce avanti ed indietro quasi ad assecondare la leccata poi tese le gambe… capì che stava per godere e lui si fermò…..
La zia si girò con uno sguardo implorante, ma lui si alzo e si posizionò dietro …in piedi, la afferrò per i fianchi e poggiò la cappella all’ingresso della sua figa….
Lui le disse :“zoccola, lo vuoi?o no? Troia lo vuoi il cazzo ??? ti piace? Lo vuoi???? Dimmelo se lo vuoi”
La zia muoveva il bacino nel tentativo di agevolare l’ingresso del membro in lei, ma lui fermo continuava a ripetere ”dottoressa lo vuoi il mio cazzo, perché se lo vuoi me lo devi dire!!!!mi devi implorare di scoparti!!!”
La zia si girò con sguardo voglioso, perché non resisteva più a questa tortura e gli disse sottovoce “dai spingi…mettilo dentro”
Il bastardo le diceva “ troia che dici….. non sento? Lo vuoi il mio cazzo”
La zia “dai suuuuuhhh dammelo spingilo dentrooo”
Lui con la mano sinistra sempre sul fianco di zia, con la destra le prende i capelli per la coda ( zia spesso li portava con la coda perché li aveva lunghi) e tirando con forza le dice in tono fermo e deciso “ dottoressa lo vuoi il mio cazzo oppure no??”
La zia sentii il dolore dei capelli e guardandolo gli dice “ brutto porco bastardo!!!! sbattimi il cazzo in fica”
Lui ad un tratto con decisione affonda tutto il membro il fica alla zia Giusy dandole non solo piacere ma anche un certo dolore.
Zia emise un urlo che fece fatica a trattenere e il bastardo iniziò a penetrarla con forza e foga a tal punto che la schiacciò totalmente al muro e le divaricò le gambe e ad ogni colpo la sollevava..
Zia gemeva senza tregua, provava piacere e dolore, i gemiti risuonavano nel chiuso di quella stanzetta, e con il piacere del tizio che montava come un animale mia zia… dicendole “ il maritino ti scopa così??quel cornuto ti sbatte come a me!!! Troia prendi, prendi il cazzo di un vero UOMO!!!! prendilo che ti piace”
Dopo quasi 5 minuti di scopata con zia che venne mugolando realmente come una cagna, questo si stacca da lei la gira con forza e la fa abbassare e tenendole con la sinistra i capelli dalla coda con forza e tenendosi il membro con la destra le scarica in viso un copiosa quantità di sperma…….
A quel punto le dice : “dottoressa mia, ci vediamo dopo le ferie….” Si gira e prende i suoi vestiti per iniziare a vestirsi… io esco di corsa dalla stanza e mi nascondo dietro un incavo tra i due ascensori…avevo il cuore con il battito accelerato… avevo una rabbia che avrei spaccato tutto, ma anche il pene nei pantaloni che mi faceva male per quanto era in tiro….
Da quel giorno capii che la rabbia che provavo era il desiderio per la zia, che se doveva avere un amante dovevo essere io, doveva essere mia…
E così fu…..e le vacanze trascorse insieme furono l’inizio di una relazione che, a differenza di Marta, era carica non solo di sesso ma di amore da entrambe le parti e tutt’ora dura…….
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