La collega

di
genere
tradimenti

Serena è una mia collega. 40enne sposata con un figlio di 8 anni, moglie di un medico. Una bella donna alta, capelli ondulati color castano scuro, due occhi color nocciola chiaro, quasi giallo, di una espressività rara a trovarsi, dal taglio quasi egizio impreziositi da un mascara tendente a delinearli, unico vezzo di un trucco molto leggero quasi acqua e sapone, fisico atletico ex pallavolista si mantiene in forma praticando il suo hobby, il nuoto, quando il lavoro e la famiglia lo consentono...
Ci conosciamo da circa 10 anni. La prima volta ci incontrammo nelle aule del tribunale durante una causa in cui eravamo consulenti tecnici di parte avversari, e da allora col trascorrere del tempo siamo divenuti ottimi amici e facenti parte del consiglio dell’ordine professionale cui apparteniamo della nostra città.
Donna molto seria, irreprensibile, legata alla sua famiglia, tutt’altro che mondana e dotata di un fascino e di una sensualità imponente ma non appariscente.
Di lei il suo sguardo è stato sempre quello che mi ha attratto…perché dietro i suoi occhi è come se celasse un oscuro quanto non ben delineato carattere passionale che fa fatica a venir fuori.
Tutto accadde una fresca sera di maggio.
Eravamo andati a cena con i colleghi consiglieri dell’ordine dopo un pomeriggio di riunione fiume.
Lei da donna molto seria non voleva essere dei nostri in quanto aveva lasciato a casa il marito con il figlio e solo dopo molte mie insistenze e con la promessa di non fare tardi telefonò al marito scusandosi del fatto che sarebbe rimasta a cena con i colleghi. Da quanto appreso in seguito il marito dopo un tenue tentativo di farla rincasare non fece grossi problemi, proprio per il fatto che lei non è avvezza a uscite con colleghi specialmente serali e lasciata la sua vettura presso il parcheggio adiacente al palazzo sede del nostro Ordine Professionale salì in auto con me.
Come detto prima ci conoscevamo bene, ottimi amici e, direi, anche confidenti stretti… Eravamo giunti ad un rapporto talmente intimo ove io confidavo a lei le mie storie e lei si sfogava quando aveva necessità delle piccolissime quanto normali discussioni familiari…pertanto fu ben lieta di essere con me…
Era vestita in modo molto castigato sebbene sensuale… un tailleur nero con gonna leggermente sopra il ginocchio camicia azzurra e giacca.
Al ristorante ovviamente ci sedemmo vicini ma accanto a lei un collega, risaputo donnaiolo, abbondava con il vino… lei da donna seria lo teneva abbastanza bene a bada ma nella confusione della convivialità ingerì qualche bicchiere di troppo…tant’è che il collega accorgendosi dello stato allegro di Serena iniziò a fare qualche battuta più spinta, qualche avances mascherata dietro complimenti e le sue mani iniziavano a essere più presenti sulle cosce di Lei che “apparentemente divertita” avvertiva uno stato di disagio che comunicava a me con i suoi occhi.
Terminata la cena io presi la palla al balzo e dissi che avevo avuto ordini dal marito di Serena di farla rincasare in orario accettabile… quindi alle 23 le presi la mano e le dissi di andare…. Serena immediatamente si alzò salutammo e tra le rimostranze dei colleghi specialmente il suo vicino di tavola ci dirigemmo verso la mia auto….
“grazie Mauro” disse appena entrata ”il collega Vagheggi stava diventando insopportabile…mi hai salvato…però ho bevuto troppo, possiamo fare un giro, il tempo di prendere un poco d’aria? Ti dispiace?”
“dispiacermi? Lo sai che stare con Te è sempre fonte di gioia”. Le schiacciai l’occhio e andammo a farci un giro….lungo la zona del porto, finestrini tutti giù, giusto per far entrare aria fresca…
Non so cosa accadde, ma mentre guidavo eravamo in silenzio lei era rilassata con gli occhi chiusi e con la luce della luna che la illuminava leggermente con il sorriso sul viso, era bellissima. Ed una forte emozione prese il sopravvento in me, uno stato d’animo mai provato in 10 anni di amicizia…la desideravo ardentemente!!!
“Serena, vuoi un caffè? Un amaro? vuoi qualcosa che ti svegli prima di rincasare?”
“si Mauro forse è meglio.. ho la macchina dietro la sede dell’Ordine e anche se il tragitto fino a casa è breve meglio essere più svegli! Un caffè sarebbe ideale, però a quest’ora dove andiamo?”
“ se ti fidi possiamo andare da me, ti faccio un caffè ottimo e, ti puoi sciacquare il viso e poi ti accompagno alla macchina, tanto è di strada…sempre se ti fidi… ah ahahah “
“certo che mi fido….anche se potrebbe essere una tecnica collaudata con altre per portarmi tra le tue grinfie… ah ah ah ah”
Ridemmo e ci dirigemmo verso casa mia…
Appena entrati le si tolse la giacca restando in camicia e mentre andava in bagno a rinfrescarsi io misi il caffè sul fuoco…
Il caffè era quasi pronto e appena uscì dal bagno le dissi che andavo a cambiarmi, “mi infilo una shirt ed una tuta che da oggi sono in giacca e cravatta e non resisto più….tu prendi le tazzine intanto, fa come se fossi a casa tua”
“ehhh ma così non vale… ti invidio anche io vorrei essere in tuta…ah ah ah ah”
Mi cambiai in un attimo e la raggiunsi e ci sedemmo sul divano gustandoci il caffè..
Chiacchierammo del più e del meno, quindi verso le 23:30 Serena mi chiese di riaccompagnarla alla macchina.
Mi alzai, e le porsi la mano per farla alzare dal divano ma nell’atto di alzarsi, forse a causa del vino bevuto e del caffè che non aveva ancora fatto per bene il suo effetto, incespicò sul tappeto ai piedi del divano e caddè verso di me.
Fu una cosa buffa, a pensarci bene, però si ritrovò tra le mie braccia.
Ci fu un attimo di imbarazzo nei suoi occhi che incrociarono i miei, attimi di silenzio che sembravano interminabili…
Lei disse un semplice “scusami…” e fece per allontanarsi da me io invece la tenni stretta a me e continuai a fissarla nei suoi occhi.
Per un attimo mi sembrò di annegare in quello sguardo, quindi la cinsi dai fianchi per bene, la avvicinai a me e la guardai ancora più intensamente…
Lei riuscì a dire solo “Mauro, cosa c’è…?”
io continuavo a guardarla come rapito da una visione..
“Mauro...che stai facendo…?”
Risposi con “Ti sto baciando…”.
La mia risposta le fece spalancare per un attimo gli occhi ma non fece in tempo a fare nulla che le mie labbra erano sulle sue e la stringevo a me…
Immediatamente pensai che avevo rovinato tutto tra me e lei, che mi sarebbe arrivato come minimo un ceffone…pensavo tutto ciò in frangenti di secondi…
Invece mi ritrovai con le sue labbra che si schiusero delicatamente iniziammo a baciarci…. Prima molto dolcemente quasi con “paura”, imbarazzo, ma poi quel bacio divenne sempre più intenso.
Stavo in quel momento conoscendo, forse, la vera Serena…
In quel bacio che sembrava interminabile avvertii la voglia repressa di una donna sposata, la voglia di riavere anche se per poco una libertà che sembrava svanita, libera dal clichè di professionista affermato, moglie e madre di elevata onorabilità….
Ci baciammo con una voglia ed una passione che difficilmente, ricordo, ebbi con le mie donne… ci staccammo un attimo per prendere fiato, ci guardammo e dopo un attimo di incertezza ci sedemmo nuovamente sul divano disorientata, con gli occhi bassi sul tappeto… io le presi con la mano il viso sollevandolo la guardai e mi avvicinai nuovamente con la bocca alla sua e riprendemmo a baciarci con molta passione, iniziai a leccarle il collo e la sentii ansimare e gemere quindi mi fermò e mi guardò intensamente… mi posò la sua mano sul viso carezzandolo, mi disse “Mauro…”
Non la feci continuare e ripresi a baciarla, mentre iniziai a leccarle nuovamente l’orecchio con lei che portò la testa leggermente all’indietro quasi a volermi favorire posai la mia mano sul suo seno quindi lei posò la sua sulla mia e pensai volesse fermare tutto invece mi spiazzò dicendomi con voce tremante “Ora o mai più…. Mauro….Ora o mai più…...”
La fermai, la presi per la mano e la condussi nella mia stanza da letto, la spinsi contro il muro e iniziai a spogliarla lentamente. Era con gli occhi chiusi e sembrava gustarsi ogni attimo, teneva le mani lungo il corpo e si fece spogliare assecondando ogni mio gesto…
La spogliai completamente, non indossava più nulla… era veramente molto bella, con un seno, sodo, abbondante, sicuramente una quarta piena, ed un capezzolo dritto e appuntito, visibilmente duro, con una aureola rosa e ampia.
Io mi spogliai dinanzi a lei fino a restare completamente nudo e con il membro in piena erezione.
Lei mi guardò quindi si avvicinò a me fino a far toccare il suo ventre al mio membro, quindi io l’abbracciai con forza e le dissi guardandola negli occhi “ ora voglio la vera SERENA!!!”
Detto questo riprendemmo a baciarci e così facendo la spinsi fino ai piedi del letto e la feci stendere, e lei mi fermò un attimo e mi disse “ Ora, non hai di fronte la tua amica, hai di fronte una donna, quindi si te stesso anche tu….. scopami come fai le altre…..”
Mi distesi su di lei e le dissi “non sei come le altre, non potrai mai essere come le altre, perchè sei di più per me”
Mi abbracciò lei con forza, stavolta, ed iniziammo a baciarci e leccarci con foga… presi finalmente il suo seno tra le mani iniziai a stringerlo con forza e leccai il suo capezzolo, mordendolo, facendola gemere più volte quindi scesi fino al suo ventre, le divaricai le cosce ed inizia a leccarla con foga…
Il suo sapore mi piaceva, la leccavo senza tregua, allargandole con le mani le grandi labbra. I suoi gemiti erano continui sembrava non riuscire a smettere, quindi mi dedicai al clitoride gonfio e duro ed appena la mia lingua iniziò a titillarlo la sentii fremere con le sue mani che tirarono i miei capelli mentre emise un gemito lungo ed intenso… Venne…. Io continuai a leccarla a lingua aperta e le mie mani stavolta presero possesso dei suoi grandi seni torturandoli. Continuava a gemere sotto il lavoro della mia lingua fino a quando, dopo essere venuta nuovamente, mi implorò di scoparla.
Risalii allora lungo il suo corpo portandomi a contatto col suo viso e lei con le sue mani prese il mio volto avvicinandolo al suo ed iniziò a leccarmi le labbra fino a che le nostre lingue si intrecciarono di nuovo in un vorticoso abbraccio.
Mentre stavamo baciandoci senza avvertirla posizionai il mio membro duro all’ingresso della sua vagina grondante di umori e in un attimo affondai con forza dentro di lei!!!
Serena emise un “siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiihhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!” lunghissimo e sospirato.
Sembrava interminabile, iniziai ad affondare in lei con impeto mentre lei gemeva ad ogni affondo. In pochi istanti mi ritrovai le sue cosce serrate sulla mia schiena quasi a voler evitare che mi staccassi da lei. Ad un tratto i miei affondi si fecero più morbidi meno impetuosi, quasi a farle sentire tutto il membro che entrava ed usciva dalla sua vagina.. Iniziai a leccarle il collo ed il seno a torturare con i miei denti il capezzolo duro e la sua aureola gonfia. I miei affondi erano dolci ma regolari.
“siiiiiihhhhh, sihhhhhhhhh, cosììììììììì… oddio siiiiiiiiiiiiiiihhhhhh ahhhhhh, ahhhhhhhh, ahhhhhhh ancoraaaaaaaaaaaa, ancora…….”
Serena era in preda all’estasi godeva di ogni affondo, gemendo ed ansimando continuamente fino a gridare il suo piacere tremando e serrando con forza le sue cosce sulla mia schiena.
Mi fermai un attimo con il membro ancora duro dentro di lei, osservandola in volto.. era con gli occhi chiusi ed una leggera lacrima le rigava il volto stravolto dal piacere, quindi ripresi a pompare dentro lei con vigore e decisione .
Serena riprese a gemere e ad ansimare con forza ed in un attimo di lucidità mi pregò di godere fuori.
Le sue parole mi svegliarono dallo stato di “trans” in cui mi trovavo dovuto al piacere che provavo nel possederla.
Mi fermai uscii il mio membro eretto e luccicante per i suoi umori, quindi le dissi con tono autoritario “girati!!”
Lei mi disse “Maurooo no dai..... perché ti sei fermato… stavo godendo…”
Risposi con tono ancora più deciso e duro “ho detto girati , voglio scoparti come dico io!!!”
Serena mi guardava con occhi lucidi con uno sguardo misto tra l’incredulità per il mio tono deciso e l’accondiscendenza.
Si girò dandomi il suo culo in vista, io mi posizionai dietro di lei ed appoggiai la cappella alla sua fica bagnata. Posizionai le mie mani sui suoi fianchi e spinsi con decisione.
Il mio membro fu immediatamente risucchiato e lei emise un piccolo urletto.
Io diedi delle spinte secche e poderose facendole emettere dei gemiti lunghi quindi mi fermai dentro di lei.
“Serena, voglio che tu ti ricordi di me, di questa nostra notte insieme, voglio che tutto rimanga sempre impresso indelebile nella tua mente”
Lei era in silenzio, ma aveva il respiro affannato, uscii il mio pene dalla sua vagina e con le mani aprii le sue natiche e posizionai la lingua sul suo ano iniziando a stimolarlo.
Serena capì immediatamente cosa volevo fare e mi disse “Mauro, ti pregooohhh non l’ho mai fatto, ti scongiuro no...ma se proprio vuoi, ti supplico non farmi male…”
Con molta cura iniziai ad allargare leggermente il suo ano, sfruttando tutti gli umori vaginali di cui era oscenamente bagnata la sua fica, usandolo come lubrificante per le mie dita, misto alla saliva.
Quando vidi che il momento era giunto, tra l’ansimare di Serena che nel frattempo provava piacere dal lavoro della mia bocca e delle mie dita sulla sua fica e sul suo buchino iniziai a forzarlo leggermente prima con un dito cercando di farla abituare..
“Maurooo piano , fa piano mmmhhh cosiiii dolcementeeeeee, mmmmhhhhhhhhh che sensazione strana, intrigante… uhhhhh siiiiiiihhh”
Iniziai a stantuffare piano con il mio dito indice destro mentre l’altro mano era sulla sua fica che la stimolavo…
iniziai a forzare anche con il medio cercando di allargare dolcemente il buchino di Serena che continuava a gemere ed ansimare anche per il lavoro della mano sinistra che le stava massaggiando la sua vagina, le grandi labbra entrando quasi tutta dentro senza tregua.
Quando notai che la situazione era pronta riportai il mio pene dentro la sua fica ed iniziai a pomparla per bene portandola nuovamente al piacere di cui lei potè liberarsi sospirando con forza, quindi estrassi il mio arnese ben lubrificato dai suoi umori e lo poggiai all’ingresso del suo ano.
Serena si irrigidii immediatamente. Io le sussurrai di lasciarsi andare ed iniziai a spingere delicatamente…..
Non nego che il mio membro faceva fatica ad entrare anche per la sua verginità, forzai quindi piano piano facendo emettere dei lamenti a Serena, quindi riuscii a violare dopo alcuni tentativi, finalmente, le resistenze del suo culo entrando tutto il mio membro tra i lamenti di sofferenza di Serena.
Restai per qualche secondo fermo in lei che singhiozzava, pregandomi di fermarmi.
Ma le sue parole, il suo lamentarsi, e soprattutto la sensazione di dominio che provavo furono una sorta di carica eccitante.
Quindi afferrai i suoi fianchi e iniziai a spingere con decisione
“NOOOOOHHHHHHH, NOHHHHHHH MI FA MALEEEHHHH NOOOOOOO”
Io continuavo a spingere, sentivo il membro che si ingrossava di più dentro il canale stretto che iniziava a prendere confidenza con il mio pene.
“TI PREGO MAUROOOOOOOOOOOOOHHH BASTA; TI PREGO BASTAAAAAAAAA”
Io continuai deciso nell’opera di penetrazioni, incurante delle sue parole, e dei suoi lamenti.
Serena stringeva le lenzuola con le mani con talmente forza che le nocche erano bianche, si voltò verso di me, con gli occhi gonfi di lacrime implorandomi di fermarmi, fin quando posai la mano sinistra sulla sua fica e iniziai a sfregarle il clitoride a ritmo con il mio penetrarle l’ano..
“Oddiooooo che stai facendoooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, ahhhhhhhhhhhhh ahhhhhhhhhhhhh ahhhhhhhhhhhhhhhhh ahhhhhhhhhhhhhh”
Serena iniziava a provare un piacere violento iniziò a gemere con forza, scuotendo la testa a destra e a sinistra ansimando con forza.
Con voce rotta dai gemiti “Maurooooohhhhhhhhhh oddioooooooooooo oddiooooooooooo che mi stai facendo!!! oddioooooooo sei così duro dentroooo ahhhh ahhhhh ahhh, siiiiiiiiiiiiiihhh siiiiiiiiiiiiiiiihhh godoooo che mi stai facendooohhhhhhhhhhhhhhhhh odiiio vengoooooooooooooooooo vengoooooooooooooooooooooooo ahhhhhhhhhhh ahhhhhhhhhhhhha hhhhhhhhhhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii non fermartiiiiiiiiii “SERENA TI PIACEEEEEEEEEEEEEE!!! NON VUOI PIU’ CHE MI FERMOOO????”
detto questo mi fermai con il pene con il solo glande dentro il suo culo
“TI PREGOOOOOO MUOVITIIIIIIIIIIIII MMMMMHHHHHHHHHHHHH MI SENTO APERTAAAAAAA ODDDDIIIIIIIIIIIIIIIOOOOOOOO TI PREGO SPINGIIIII SSCOPAMIII!!!!”
Diedi una spinta poderosa facendola gridare mi accasciai su di lei e le presi con forza i seni ed iniziai a pompare con forza.
“ODDIOOOOOOOOO SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHHHHHHHH COSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHHHH MAUROOOOOOOHHHHHH MAUROOOOOOHHHHH VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHH”
Serena ebbe una scossa violenta che la fece tremare tutta e dopo altre bordate più veloci e potenti mi liberai e scaricai dentro di lei tutto il mio piacere strizzandole con forza i seni.
Serena crollo sotto il mio peso……….
Era distesa a pancia sotto sul mio letto ed io sopra di lei con il membro ancora dentro il suo culo, che estrassi soltanto quando sentii che non eruttava più ed iniziava a “sgonfiarsi”….
Quindi mi distesi di schiena sul letto.
Trascorsero almeno una decina di minuti di silenzio assordante rotto dai nostri respiri, quindi Serena si rivolse verso di me, con gli occhi lucidi ed il volto rigato dalle lacrime e mi disse “Mauro, non potrò mai dimenticare…...è stato un piacere così intenso, così destabilizzante, non l’avevo mai provato….mi hai devastato………… non ho mai tradito mio marito, ...mi sento tremendamente in colpa, in un momento ho distrutto tutto quello in cui credevo, ma se doveva succedere sono felice sia stato con te… Ora non so cosa fare, non so come comportarmi con lui... “
Serena piangeva mentre mi parlava.
Io le presi il volto tra le mani e le asciugai le lacrime portai le mie labbra a contatto con le sue e la baciai.
Lei si scostò subito non accettando il mio bacio, si girò dall’altro lato dandomi la schiena la sentivo singhiozzare… “Serena vederti così mi fa soffrire, non avrei mai voluto che si arrivasse a tanto, ma lo desideravo, forse l’ho sempre desiderato sin da quando ti ho conosciuta. Perdonami!!! Se da ora in poi i rapporti tra noi cambieranno lo capirò… e saprò che sarà stato solo per causa mia”
Mi alzai e mi diressi verso il bagno…
”Mauroooo aspetta, non andare via…..”, mi fermai alla porta della stanza.
Serena si alzò e venne verso di me… si avvicinò e mi poggiò una mano sulla spalla e mi fece girare, mi fece una carezza sul viso quindi fu lei stavolta ad avvicinare le sue labbra alle mie. Iniziammo a darci dei piccoli bacetti, molto dolci casti, fin quando lei prese la mia mano destra e se la posò sul suo seno sinistro e mi strinse la mano con la sua sul suo seno, poi prese la mia mano sinistra con la sua destra e la portò sulla sua vagina, e la guidò nel masturbarsi.
Iniziavo a sentirla ansimare sempre più forte, la sua fica diventava sempre più bagnata ed il mio membro iniziava a ergersi di nuovo quindi lasciò la mia mano destra sul suo seno che lo palpava e le strizzava il capezzolo e con la sua sinistra iniziò a segarmi il pene.
E mentre lei ansimava sempre più forte con la mia mano destra a torturarle il seno e la mia mano sinistra guidata dalla sua a farle un ditalino ci guardavamo fissi negli occhi e quando lei avvertì la mia erezione completa mi sussurrò un semplice “Maurooo , non è stata colpa tua, perché l’ho voluto anche io, e lo voglio di nuovo...prendimi qui ora, così come siamo!!!
La girai e la spinsi al muro, lei si appoggiò le mani aperte sulla parete ed inarcò leggermente la schiena, le puntai il membro da dietro e la penetrai con forza da dietro.
Gemeva e ansimava ad ogni mia bordata
“MAUROOOOOOOOOO SIIIIII SPINGI; SPINGI COSIIIIIIII’, FAMMI SENTIRE QUANTO MI DESIDERIIII AHHHHH AHHHHHHHHHHHHHH AHHHHHHHHHHHH ODDIOOOOOOOOOO SIIIII GODOOOO QUANTO MI VUOIIII QUANTOO QUANTOOOOOOOOOOOO”
Sentirla così vogliosa ed in preda ad un piacere così intenso e desiderato, accrebbe la mia eccitazione. La scopai con decisione per oltre 10 minuti la sentivo fremere e gemere ad ogni colpo, quindi mi fermai la presi e la portai sul letto e la guidai ad impalarsi su di me!!
Fu una cavalcata così sensuale potei godere del suo viso stravolto dal piacere continuo, con le mie mani sui suoi grossi seni ferme ancorate e lei che inarcava la schiena indietro ad ogni affondo,
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHH SIIIIIIIHHHHHH E’ STUPENDOOOOOOOOOOOOO MERAVIGLIOSO !!!!!!MAUROOOOOOOOOOO!!!!! MAYROOOOOOOOOOOOOOOO VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOO ANCORAAAAAAAAAA ODDDIOOOOOOOOOOOOO SIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”
Tremava mentre ferma con tutto il mio membro conficcato in lei godette nuovamente quindi la presi di forza la girai ed nuovamente la penetrai con foga con lei totalmente avvinghiata a me, quindi riuscii in tempo ad estrarre il mio membro e schizzarle tutto sul suo seno.
Mi accasciai sudatissimo e distrutto sul mio letto, con lei in silenzio accanto a me.
Intanto erano quasi le 02 di notte….
Era tardissimo per Serena, la quale mi chiese di potersi lavare perché non poteva rientrare a casa in quello stato…
L’accompagnai in bagno e le diedi delle asciugamani, si fece una doccia veloce senza lavarsi i capelli quindi indossò i suoi vestiti e la riaccompagnai con la mia auto alla sua macchina.
Durante il tragitto fummo in silenzio lei prima di scendere mi sorrise dicendo solamente “grazie, ci sentiamo domani”.
Scese dalla sua auto e salì nella sua, io la seguii fino a quando parcheggiò sotto casa sua ed entrò nel palazzo ove risiedeva.
To be Continued…………...
scritto il
2022-10-07
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