Una visita molto approfondita

di
genere
saffico

E’ da qualche giorno che ho male alle articolazioni e ai muscoli. Non so se è il tempo o il segnale che non sto ringiovanendo. Fatto sta che non mi sento in forma.
Lo specialista mi da appuntamento il mercoledì verso ora di pranzo.
Arrivo nel suo studio dove mi accoglie una giovane e avvenente segretaria. Bionda, prosperosa, con seno giovane in bella vista, vestita di bianco e decisamente sexy. Non so perché, ma quando vedo donne avvenenti in uno studio medico, provo sensazioni strane. Mi sento un po’ scossa. Mi viene spontaneo guardarle le tette. Ha una maglia attillata. Non posso non notare un capezzolo che è uscito dal reggiseno. Ha un capezzolo largo, di quelli morbidi, che cambiano improvvisamente forma e colore quando vengono stimolati o prendono freddo. Mi piace guardarla. Ha una gonna corta che lascia ben poco spazio all’immaginazione. Tiene le gambe leggermente aperte e non riesco a non notare che si intravede qualcosa. Purtroppo, poco dopo arriva il mio turno e devo entrare nello studio.
Rimango colpita dal fascino del medico. Capello scuro, occhio chiaro, barba. Mi piacciono molto gli uomini con la barba. Penso alla sensazione che si prova quando ti leccano le grandi labbra. Osservo il suo naso. Adoro quei nasi, quelli che te li senti dentro come dei piccoli peni, quelli che battono sul clitoride mentre ti leccano le mucose con avidità, succhiando tutto il tuo umore. Quei nasi li senti che vogliono entrare dentro di te già quando si avvicinano al pavimento pelvico.
La bocca è socchiusa, le labbra sono morbide. Si intravedono dei piccoli denti, ben curati. Lo sguardo è tremendamente sensuale. Ci sono persone che riescono a penetrarti il cervello mentre ti guardano. Mentre io continuo a guardargli il fisico, in maniera molto professionale, lui mi chiede alcune informazioni sullo stato di salute e poi dice che deve visitarmi. “Si spogli, per cortesia”. Spogliarsi davanti ad un medico è sempre diverso che spogliarsi davanti al proprio uomo, ma in questo caso la situazione è particolarmente piccante.
Mi giro verso la sedia su cui posso appoggiare gli abiti e comincio a spogliarmi. Mi piace fare la maliziosa dando il sedere al “nemico”… Sento che mi sta guardando, ma faccio finta di niente. Mi tolgo il vestito, mi sfilo le calze e rimango con le scarpe con il tacco, il reggiseno e gli slip. Mentre mi sfilo le calze, cade dalla tasca del vestito il cellulare. Mi piego per raccoglierlo, stando attenta a non piegare le ginocchia. Mi piace sentire i muscoli tirare. Mi piacere immaginare lui che mi sta guardando. Si avvicina. Lo intravedo e rimango qualche secondo ferma in questa posizione. Poi mi rialzo e lo guardo dritto negli occhi. Mi sorride malizioso e mi dice di stendermi sul lettino.
Ha bisogno di sentire i miei muscoli per capire dove massaggiarmi più intensamente e più a fondo. Io devo rilassarmi. Lui rende l’atmosfera un po’ più calda e la luce un po’ più soffusa. Mi suggerisce di chiudere gli occhi. Per non mettermi a disagio durante il massaggio, mi dice che chiama nella stanza la segretaria. Alla presenza di un’altra donna, non posso avere alcun timore. Le dice di accomodarsi su una sedia ai piedi del mio lettino.
Mi invita a stendermi a pancia in su e mi chiede di allargare leggermente le gambe. Comincia a toccarmi gli arti inferiori, le dita dei piedi, le caviglie, i polpacci, il ginocchio. Sale lentamente, senza fretta, toccandomi con leggerezza. Mi chiede di piegare entrambe le ginocchia. Deve verificare la tenuta dei legamenti. Quando piego le ginocchia, mi viene naturale aprire le gambe e mi accorgo che gli slip maliziosamente entrano nella mia fessura. La segretaria, in maniera molto premurosa, con una certa familiarità e intimità, si avvicina, mi infila due dita dentro per rimettere lo slip a posto. Purtroppo, dopo qualche secondo, l’elastico ritorna in posizione. Pensando di fare cosa gradita, carinamente, la bionda mi domanda se non preferisco toglierlo. Lei sa quanto è fastidioso avere lo slip in mezzo alle grandi labbra. Effettivamente non ha torto. Senza pensarci troppo, acconsento.
Il medico continua la sua visita meticolosa. La mancanza degli slip o forse il tocco della avvenente segretaria mi hanno decisamente risvegliato i sensi. Sono molto più ricettiva. Sento i polpastrelli maschili salire sulla mia pelle e comincio a percepire qualche effetto collaterale. Ho le pulsazioni accelerate e il ritmo del respiro è cambiato.
I capezzoli si risvegliano, pronti ad essere stimolati. Il basso ventre si scalda. E’ come se ci fosse un cerchio di calore, che nasce piccolo nella zona ombelicale interna e poi si propaga verso l’esterno e arriva a tutti i centri nervosi della vagina che comincia a bagnarsi, a contrarsi, a muoversi senza poterla controllare.
Il dottore, con grande maestria, evita di toccarmi la zona pubica e questo mi fa venire ancora più desiderio di essere toccata, poi sale a livello dell’addome, poi dello sterno e poi a livello del seno.
A questo punto la dolce segretaria mi chiede se mi da fastidio se si procede con il controllo dei pettorali. Mi sembra un po’ strano questo modo indiretto di fare le domande. Lui non parla mai. Fa chiedere tutto a lei. Non voglio fare storie e acconsento. Mi viene sfilato il reggiseno e rimango completamente nuda con le gambe aperte. In questo momento lui comincia, prima con una sola mano, poi con entrambe le mani a toccarmi il seno. Non mi sembra la solita visita. Anni di ecografie al seno mi insegnano che quest’uomo non mi sta visitando. Stringe prima una mammella in maniera delicata, poi più forte, poi le prende entrambe e mi fa capire che sono un oggetto alla sua mercè con cui divertirsi. Sembra quasi che voglia spremermi…Non sono per nulla rilassata. Queste manovre mi stanno caricando come una molla.
Apro improvvisamente gli occhi per guardarlo mentre mi sta palpando con maestria e passione le tette e intravedo la segretaria con il cellulare di fronte alla mia lei. Più lui mi tocca, più io mi muovo, in maniera incontrollata e più lei si avvicina con il cellulare. Sta facendo un video. Immagino come il tessuto della pelle delle mie labbra stia cambiando colore, diventando sempre più intenso, quasi scuro. Questa stronzetta sta filmando quanto mi sto bagnando e come gocciolo senza nemmeno essere toccata…
Mentre penso a come potrebbe utilizzare il video, lui inizia a stringermi un capezzolo, me lo tira verso l’alto, lo stringe tra le dita e poi lo schiaccia in giù, come se volesse farlo rientrare. Lo strizza, ripetutamente come se volesse mungermi… Ad un certo punto ho la netta sensazione di sentire le sue labbra sul mio seno, ma probabilmente mi sto sbagliando. No, non sbaglio. Questi sono i denti. Mi sta mordendo i capezzoli. Mordere i capezzoli è un’arte. Puoi fare impazzire una donna o farle troppo male e rovinare tutto. Lui è indubbiamente un artista.
Nel mentre, la dolce segretaria, con la sua voce squillante e molto infantile, mi dice che il dottore deve capire se ho elasticità nella pelle. Mi domando se sia scema o lo faccia per professione. Non lo so ma a questo punto non conta molto. Mi sto eccitando incredibilmente. Alzo il bacino senza quasi volerlo. Adesso ho voglia di essere penetrata. Apro gli occhi. Lo guardo. “Ti voglio dentro, scopami” gli dico, senza nemmeno pensarci. Mi guarda e mi sorride. “Non potrei mai… la mia deontologia me lo vieta”. E mentre mi risponde, si gira verso la segretaria, che comincia a leccarmi con una foga che non ho mai sentito prima con un uomo. Mi succhia, aspira con tale intensità, come se volesse togliermi il clitoride. Mi mordicchia con cura. Penso che lo voglia divorare. E’ divina. Se avesse un cazzo, credo che potrei innamorarmi di lei…
Non contenta, la biondina mi infila due dita nel sedere. Sento le sue unghie… non so se è più il dolore che mi provoca o il piacere di come riesce a provocarmi brividi di godimento… Mi lascio completamente andare, sono alla completa mercè di chi mi vuole sodomizzare senza pietà. Infila ancora altre dita, il mio sfintere si stringe, ma lei spinge con forza e mi penetra totalmente.
Vedo il dottore che si sposta e si siede a guardarla. Le alza la gonna, o quel piccolo pezzo di tessuto che si può chiamare tale, le strappa le mutande e la scopa. Guardandomi, fisso negli occhi. Senza togliere lo sguardo. Mi fa impressione. E’ come se lo sentissi anche io dentro di me. Stantuffa avanti e indietro e non distoglie lo sguardo dai miei occhi. Sta scopando un’altra davanti a me, lei mi sta per infilare la mano intera nel sedere e io sto per venire… Lei comincia a vibrare e me lo fa sentire. Le sensazioni che lui le trasmette, lei le trasmette a me. Sto per impazzire. Non capisco se lui è venuto o meno. Perdo il senso del tempo e della ragione. Venire mentre ti leccano e nel contempo ti sodomizzano è un’esperienza mistica. Perdi il contatto con la realtà. Appena mi riprendo, mi trovo il cazzo del dottore davanti al viso. E’ ancora bagnato del suo seme e del liquido vaginale. “Succhiamelo” (continua…)
scritto il
2022-11-25
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