Buio

di
genere
saffico

Non l’avevo mai vista, nemmeno in fotografia.
L’avevo incontrata in una chat (non ridete, vi prego!) di consigli utili per la cucina. Ci eravamo ritrovate spesso a scambiarci consigli, su torte, paste al gratin, pesci al forno…. Alla fine, un giorno in cui la chat era praticamente deserta ci eravamo scambiate gli indirizzi email.
Da lì era partito un fitto scambio di mail al mattino o al pomeriggio, tutte mirate a nuove mirabolanti imprese culinarie… poi erano cominciate le mail serali, di confidenze sui figli, sui litigi con i mariti..
Da quelle alle mail con il bacio della buonanotte era stato un passo veloce.
Le mail si erano fatte con il passare dei giorni e delle settimane più calde, coinvolgenti…più intime per dirlo con una parola sola..
Aspettavo con ansia il suo buongiorno e lei la mia buonanotte. I baci erano più teneri, le carezze più insistite, le parole scritte più audaci…
Leggevo le sue mail in cui i consigli di cucina erano solo un ricordo sbiadito con crescente eccitazione. I baci erano profondi ora, per lo meno così erano descritti, le mani erravano sulle nostre pelli sconosciute.
Ci scambiammo il numero di telefono. Le mail si diradarono, le telefonate divennero frequenti. La sua voce era calda, lieve, un po’ roca.
A volte i silenzi tra noi erano pieni di eccitazione, io sentivo il mio fiore inumidirsi alla sua voce, desideravo che quelle dita della mia mano fossero le sue.
Mi preparavo per tempo quando sapevo che ci saremmo sentite, sempre al matttino, quando entrambe eravamo sole in casa: una vestaglia leggera, morbida, e un intimo minimo, come se dovessimo vederci.
Ma non ci vedevamo mai, ci dicevamo, forse mentendo, che le videochiamate erano una cosa volgare, meglio la fantasia del piacere, l’immaginazione al potere….
E così le vestaglie si aprivano, le mutandine si inumidivano, i reggiseni diventavano inutili orpelli…
I sospiri venivano sostituti da parole di desiderio, da trattenute grida di piacere… eravamo amanti nelle nostre menti e nei nostri corpi.
Non l’avevo mai vista, ma ci eravamo descritte forse abbellendo particolari o forse omettendone altri.
Non l’avevo mai vista, nemmeno in fotografia. Abitavamo in due cittadine di provincia, io ci abito ancora nella mia, lei non so, non la sento più.
Non l’avevo mai vista, nemmeno in fotografia. Fino al giorno della sua proposta folle, inaspettata, desiderata, incredibile, eccitante, terrorizzante.. Un incontro al buio.
Nel vero senso della parola. Avrebbe preso una camera in albergo e poi mi avrebbe comunicato indirizzo, piano e numero della stanza. Io dovevo salire ed entrare nella stanza completamente al buio, lì ci saremmo viste con occhi ciechi e solo con il corpo. Lì ci saremmo date il piacere solo immaginato nelle nostre fantasie.
Ci ho messo una settimana ad accettare. Avevo paura. Ma poi ho detto si.
……………………….
Oggi è il giorno. Hotel Mercure, piano 3, stanza 322. Ha scelto un albergo molto grande, passo davanti alla reception senza che nessuno mi fermi. Era la mia paura, la richiesta di documenti, chissà poi perché la paura…
Salgo, cammino sulla moquette morbida del corridoio… 320, 321, 322…la porta è socchiusa…la spingo, entro, buio…
Nell’aria un profumo leggero, dolce, elegante… sento una presenza vicino a me… la porta si chiude alle mie spalle e ripiombo nel buio più totale..
Le sue mani su di me, la sua bocca sul mio collo, la sua voce ormai ben conosciuta che mi saluta….
I suoi capelli mi sfiorano il viso, le sue mani ora mi slacciano la giacca, la sfilano, corrono ai bottoni della camicetta leggera, li slacciano uno a uno, le sue mani, finalmente, sui miei seni, sui miei capezzoli eretti…
Ad alta voce chiamo il suo nome, lei mi risponde con il mio, le bocche si incontrano, le labbra si aprono, le lingue giocano impazzite…
Ora mi giro, allungo le mie mani su lei, ma lei è già nuda…i suoi seni pieni e rotondi riempiono le mie mani, stringo i capezzoli tra le dita fino a farle sfuggire un gemito… percorro tutto il suo corpo, sento i suoi glutei allenati, allargo le cosce, accarezzo il suo fiore bagnato, ne sfioro il pistillo eretto e sbocciato…
Mi ferma, respira su di me, mi toglie il reggiseno, mi sfila la gonna…un attimo e sono nuda in piedi davanti a lei nuda…pelle contro pelle, bocca contro bocca, ventre contro ventre… Sento il profumo della sua pelle mescolato al profumo del suo e del mio desiderio… Le sue mani corrono nei miei capelli, li stringono, mi tirano indietro con forza la testa, la sua bocca sulla mia gola esposta….
MI prende per mano, incespicando nel buio e ridendo di noi, mi porta sul letto, mi stende e mi copre con il suo corpo morbido…la sua coscia divarica le mie, mi apro al suo desiderio, mi abbandono al mio piacere…
La mia mano accompagna le sue dita dentro di me, sempre di più…le muovo con ritmo che conosco fino a sentire l’onda cha avanza, che si frange… mi mette una mano sulla bocca e grido nella sua mano…grido il suo nome, che l’amo, che la voglio…che sono sua fino a quando vorrà…
Lei tace ansante, si gira sul letto…la mia testa scivola sul suo corpo sudato, le mordo i seni, le lecco il ventre, scivolo con il viso nel suo pelo setoso e bagnato, mi impadronisco del suo fiore aperto e profumato di lei…
Lei di nuovo mi prende i capelli e mi ferma, inarca la schiena e poi, finalmente, si abbandona alla mia bocca, alla mia lingua impaziente, alle mie dita curiose….. e finisce anche lei nella mia bocca…. Non voglio perdere nemmeno una goccia e salgo a baciarla con la bocca piena del suo piacere di donna…
Poi, più tardi, una doccia insieme…la luce, finalmente…la vedo mi vede… E’ lei come sapevo che era, bella nuda matura…l’acqua sui nostri corpi scivola tiepida mentre ci baciamo, senza sapere che sarà l’ultima volta…
Perché sarà l’ultima volta, prima che la sua mail venga cancellata, il numero di telefono disattivato e il suo nickname annullato nella chat dei consigli di cucina dove vado ancora cercando lei o qualcosa che la riporti a me…..
scritto il
2022-12-15
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