Benessere 2: Amaia

di
genere
saffico

Sono sveglia dalle 5,30 ma sono rimasta a letto a occhi chiusi fino alle 7 quando mio marito si è svegliato e ho sentito anche i ragazzi cominciare a muoversi.
A occhi chiusi ho rivisto Amaia, i suoi lunghi capelli, il suo sorriso dolce e malizioso, la sua voce suadente.
Già da ieri sera ho avvertito mio marito e i ragazzi che mi sarei presa un giorno di riposo dallo sci perché ero veramente con i muscoli a pezzi. Non mi sembra che la cosa li abbia sconvolti più di tanto.
E infatti ora sono già pronti per scendere a fare colazione.
Come al solito la sala è già piena di sciatori di tutte le età pronti a una nuova giornata di avventure nel bianco. Qualche coppia più anziana parla di ciaspolate nel bosco.
Noi siamo seduti al tavolo già da qualche minuto quando entra Amaia con marito e figli: marito e figli in tenuta da sci e lei…lei…lei, Amaia, con un paio di pantaloni bianchi, leggeri, aderenti e una blusa di cotone, anch’essa bianca, più comoda…
Si serve al buffet della colazione e poi passa vicino al nostro tavolo. Un’ombra di sorriso sul viso, uno sguardo morbido e pieno di promesse… si allontana muovendo i fianchi come già le ho visto fare ieri…
Di certo non passa inosservata… i miei maschi di casa, indipendentemente dall’età, la guardano con malcelato interesse.. ma così fanno tutti gli uomini in sala come posso vedere facilmente…

Ora sono le 9.30. Figli e marito sono ormai sulle piste da almeno mezz’ora e io sono qui, seduta su un lettino della zona relax della SPA.
Non c’è nessuno a parte una ragazza del personale che sta finendo di pulire il pavimento e che mi guarda con curiosità essendo l’unica che preferisce stare qui piuttosto che godersi questa splendida giornata di sole invernale…
Sono le 9,45 e sono qui seduta con l’accappatoio dell’albergo. Sotto indosso solo un paio di slip. D’altra parte cosa mai si deve mettere una che va alla SPA? Già lo slip, per quanto minimale, è un indumento inutile…
Il problema è che non so se ho capito bene e questo è una specie di appuntamento con Amaia. Leggo un libro sul mio e-reader ma non so bene cosa sto leggendo, ritorno ogni due minuti sulle stesse righe… Ma la lettura serve a darmi un tono….in realtà sono confusa e ho qualche brivido ricorrente non certo dovuto alla temperatura dell’ambiente…
Poi, alle 10, quando ho quasi capito che ieri non avevo capito proprio nulla si apre la porta ed entra lei…lei, lei, Amaia… viene verso di me con un sorriso ora più aperto e ammiccante, è vestita come prima a colazione…
Si ferma davanti a me “Buongiorno Silvana! Dormito bene?”, il suo profumo mi avvolge.
MI tende una mano “Vieni, ho una sorpresa per te”.
“Ma sono in accappatoio…”
“E che importa? In albergo non c’è quasi nessuno a parte il personale…e quello ha altro da fare che guardare te in accappatoio…”
La seguo, saliamo in ascensore all’ultimo piano, Camera 511. La sua.
Entriamo, Amaia appende alla maniglia della porta il cartellino del “Do not disturb”.
E’ già stata rifatta dal personale, nell’aria un profumo dolce, il suo… C’è il solito grande letto matrimoniale, il solito divano, il solito arredamento insomma…ma c’è anche un’enorme porta finestra che si affaccia sulla Marmolada innevata…
I monti bianchi sembrano tanto vicini da potersi toccare con mano…lontano vedi ogni tanto dei puntini neri che si muovono …. sciatori…
Mi fermo in piedi davanti alla finestra ad ammirare il panorama bianco… un fruscio, un movimento alle mie spalle.. lei è qui, mi cinge alla vita con le sua braccia e appoggia il mento alla mia spalla.
Sento i suoi capelli che sfiorano la mia guancia, il suo profumo che mi cattura, la sua voce che mi chiede all’orecchio se il panorama mi piace.. Sento il suo corpo aderente al mio, sento i suoi seni contro la mia schiena…
Sospiro e rimango in silenzio. Le mie mani appoggiate alle sue sulla mia vita. Rimaniamo così per un tempo che sembra eterno…
Poi, dolcemente, sento le sue labbra, dapprima esitanti poi più decise. Abbandono la testa indietro sulla sua spalla mentre le sue labbra imparano a conoscere il mio collo. Salgono al mio orecchio, prendo a mordere il lobo carnoso.
Improvvisa, la lingua di Amaia scivola nel mio orecchio… rabbrividisco… giro la testa verso di lei e verso il suo profumo. Le bacio l’angolo della bocca. Lei abbandona il mio orecchio e comincia a baciarmi con dolcezza, a labbra piene…
Prendo le sue mani e le porto sulla cintura dell’accappatoio, lei scioglie il nodo e l’accappatoio scivola sul pavimento… Sono nuda, indosso solo il mio piccolo slip.. sono nuda davanti alla finestra, davanti alla montagna …
Mi giro per baciarla… Amaia socchiude le labbra e le lingue si incontrano, imparano a conoscersi… il respiro caldo di lei risveglia in me il desiderio… Scivolo con la mano sotto la sua blusa, incontro il reggiseno sportivo che indossa, stringo finalmente quel seno accogliente che ho solo immaginato di toccare..
Di nuovo Amaia mi ferma, mi guarda, mi sorride e mi guida verso il letto bianco…
Steso sopra c’è un grande telo di spugna.
“Ti piacciono i massaggi?” mi chiede. “Non è che ne abbia fatti molti” rispondo….
“Allora vediamo…” e mi fa stendere prona sul letto. Sento un intenso profumo dai toni orientali, un olio che le mani di Amaia stendono carezzevoli al centro della mia schiena…
Incomincia una lenta e dolcissima tortura, le sua mani corrono dalle mie spalle alla mia vita e poi di nuovo alle spalle… sulla parte alta delle braccia e giù fino ai polsi… poi ancora sulla schiena…passano lenti i minuti e io sono creta nelle sue mani…
Le mani e le dita corrono sui miei fianchi, torturano le ascelle depilate, scivolano sull’attaccatura dei miei seni, li accolgono a coppa, stringono con dolce violenza i capezzoli, subito duri ed eccitati…
E poi li abbandonano per tornare sulla schiena, sulle spalle, sui fianchi…
Si abbassa sulla mia nuca, mi scosta i capelli, mi bacia sul collo.. lì all’attaccatura dei capelli…ma come fa a sapere che quello mi fa impazzire e fa crollare tutte le mie barriere?
Le sua mani scivolano di nuovo sui fianchi, i pollici afferrano l’elastico dello slip e lo fanno svicolare lungo le cosce, le gambe, le caviglie…via questo inutile orpello…
E ora sono completamente nuda, sono sua, posseduta dalle sue mani, dal suo profumo, dalla sua voce che sussurra sensuale, dai suoi capelli lunghi e setosi che accarezzano la mia pelle assetata di lei….
Mi giro supina, gli occhi negli occhi…. Nessun imbarazzo nel mostrami nuda, nel mostrare la mia voglia, il mio desiderio umido…
Ora si alza in piedi, senza distogliere gli occhi…. occhi profondi, caldi, che mi parlano di desiderio e di piacere….
Si sfila la blusa, i seni generosi coperti solo dal reggiseno sportivo…i capezzoli eretti, le areole brune già evidenti sotto il sottile tessuto…
Ecco che lenta, con inesorabile tortura, sfila dalla testa anche il reggiseno e mi regala i suoi seni, i suoi capezzoli scuri e duri da succhiare, leccare, mordere…
La mia mano si perde nel mio fiore bagnato, le mie dita mi penetrano mentre la guardo e mi guarda….
Inarco la schiena in una prima ondata di piacere.
E lei, finalmente, abbassa anche il pantalone aderente e si mostra coperta solo dal microslip nero che nulla nasconde della fonte del suo e mio piacere,,,
Nuda. Lei è nuda in piedi davanti a me che mi penetro chiamando il suo nome…
La voglio, so che mi vuole… si stende sul letto al mio fianco, i seni appoggiati ai miei…il suo viso sul mio, la cortina castana dei suoi capelli nasconde il bacio profondo che ci scambiamo, interminabile..
Prendo i suoi seni nelle mie mani bagnate dal mio piacere, ora li bacio come ho già sognato di fare… percorro il suo corpo nudo con dita curiose… il suo ventre morbido e tenero, il suo piccolo ombelico…e precipito giù sul dolce Monte di Venere, percorro tra il suo vello bruno la strada che porta al suo fiore sbocciato e fragrante…
Non resisto e scivolo con la bocca lungo tutto il suo corpo, accarezzo con la lingua la sua pelle…fino a raggiungere il suo pube… fino alla sue labbra gonfie di piacere e di desiderio…
La mia lingua ora la penetra e sento Amaia rabbrividire…
Mi giro con il corpo fino ad arrivare ad offrirle la fonte del mio piacere… La sua lingua dentro di me come la mia è dentro di lei. Un lungo e troppo breve donarsi….
L’onda irrefrenabile ci travolge inattesa e desiderata, sembra non finire mai, beve il mio piacere mentre mi dona il suo….
Poi ci abbandoniamo sudate fianco a fianco sul letto, le dita intrecciate, lo sguardo nello sguardo…. Il tempo trascorre nel silenzio mentre sappiamo che il desiderio di noi crescerà di nuovo fino a quando non riusciremo a resistergli…

scritto il
2022-12-23
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