Complice fu la beneficenza!
di
Manganello.
genere
etero
Iniziando con il solo mio autocarro, col tempo mi allargai fondando con miei conoscenti una cooperativa ed ora mi trovo nelmio ufficio e gestisco consegne, automezzi ecc. Chiaro che di soldi me ne giravano tanti in mano e quindi il fiscalista mi suggerì di fare donazioni ad enti religiosi da dichiarare al fisco. Presi così contatto con un orfanotrofio gestito da religiose ed ogni mese donavo somme di danaro personalmente sul luogo. Lì incontrai ragazzi e ragazze spesso ed una suora che notò come osservavo certe appetitose ragazze, mi prese da parte e mi sussurrò all'orecchio se mi fosse piaciuto sollazzarmi tra quei bei culetti giovani e sodi ed io sgranai gli occhi quasi incredulo di avere appena ascoltato quanto mi diceva. Chiaro che non mi preoccupava la morale, il perbenismo ma...il fatto di potere palpare quei seni e culetti e fighette...mi eccitava tanto ma tanto ancora, quindi le misi in mano cento euro e lei chiamò una ragazza già maggiorenne e quindi in procinto per lasciare l'istituto e, presala per mano m'invitò a seguirla accompagnandomi in una stanza da letto dove provvide lei stessa a spogliare la ragazza dai capelli rossi, ben formata e, certamente dalle suore, ebbe il nome di Rossana. Rossana appunto rivelò un corpicino appetitoso e, quando la suora ci lasciò soli, si accoscò prendendomi il cazzo in mano ed iniziò a segarmelo poi chiarì subito che se volevo sverginarla dovevo darle più soldi, altrimenti potevo baciarla in bocca, sui seni, alla figa, all'ano e possederla solo analmente. Mi fece godere pazzamente e la riempii di baci a lungo, poi mi balenò in testa che avrei potuto averla a mia completa disposizione solo se lasciando lei l'istituto, si fosse trasferita a casa mia per assumere il compito di mia "badante" a tutti i sensi. Dopo che mi raccontò la sua vita in istituto in sentitesi, le feci la proposta che accettò subito chiaramente pensaando che aveva già un posto dove vivere bene e ricevere soldi. Dopo che ci rivestimmo la accompagnai dalla Madre Superiore e le dichiarai che al lasciare l'Istituto Rossana, la avrei accolta io in casa come mia badante ed allora la Superiora si prodigò per accelerare le pratiche burocratiche ed infine, dopo due settimane Rossana venne da me e le dissi chieramente che aveva la sua stanza ma la avrei accolta sul mio lettone per "darci la buonanotte più vicini" e lì iniziò la sua nuova vita, prima facendomi sdraiare sul lettone e, slacciati i pantaloni, si prese il manganello in bocca e lo succhiò, ciucciò, accarezzò con la lingua ed infine mi fece sborrare goduriosamente! E questa è solo la prima parte di questa storia.
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