Complice fu la beneficenza 2.
di
Manganello.
genere
etero
Dopo che mi spogliai completamente, Rossana fece altrettanto ed iniziammo scambiandoci piccoli e dolci baci sulle guance, sul collo, dietro alle orecchie ed infine unimmo le nostre bocche lasciando scorrere le lingue forzando l'una con l'altra come se fosse un duello di spade che si urtavano dando l'impressione che la più forte avrebbe sopraffatto l'altra. Poi io scesi a baciarle il collo cigneo ed il suo meraviglioso corpo, bianco, candido, contrastante con i capelli rosso fuoco e come rosse erano le labbra ed altrettanto rosso sanguigno era la sua fighina che al minimo sfiorarla con un dito e poi con la lingua, subito sbrodolava e lei gemeva eccitatissima ed infine m'implorava di possederla ma quando intuì che stavo accostando il cazzone alla suarosellina infuocata, mi esortò a penetrarla molto più possibile delicatamente...era la prima volta per lei ma io già lo sapevo perchè all'istituto la sodomizzai proprio perchè davanti non dovevo proprio pensarci ma ora era arrivato il momento che lei donasse la sua principale e più importante verginità ed io me ne tornai indietro, tralasciando di penetrarla e nuovamente la baciai alla fighinadandole bacetti e piccoli morsi al clitoride a quello che poi mi disse che chiamava campanellino ed io ne risi sotto i baffi; quando però arrivò all'orgasmo, allora mi disse, mi pregò di penetrarla ma lentamente, dolcemente e così le accostai il batacchione tra le grandi labbra e la penetrai con tanta delicatezza e mi fermai varie volte per fare adattare il mio pisellone, allargandole la fighetta con più riprese ed infine, quando finalmente sentii sul glande il dolce urto con l'imene, allora le diedi un colpetto deciso ma discreto e, dopo due su e giù la sverginai facendola emettere un solo piccolo "ahi!" ma dopo che iniziai a scoparla fino a sborrarle tutto dentro, allora mi chiese di possederla, di penetrarla con più foga ed io non glielo negai, anzi, sfogai subito la mia libidine e le trasmisi una scarica di piacere, di godimento e poi, entrambi sfiniti, ci sdraiammo l'uno a fianco dell'altra e co addormentammo abbracciati felicissimi. Poi però era arrivata l'ora della cena e l'appetito ebbe la prevalenza su tutto ed allora, dopo una doccia insieme, Rossana mi chiese cosa doveva cucinare ma le risposi che domani ci avrebbe pensato lei e le chiesi di farsi bella per uscire da casa e cenare fuori. Rossana subito mi disse che aveva un grande desiderio: conoscere una pizza che da tempo ne sentiva parlare ed allora desiderava gustarla e, dopo una sbarbata mi vestii e lei indossò la sua prima gonna e camicetta non più la uniforme dell'Istituto. La vedevo emozionatissima nel girare per Roma e, quando finalmente vide ed assaporò la sua prima pizza, volle ringraziarmi dandomi un bacio ed abbracciandomi al collo. Dopo pizza e vari fritti, bagnati con la birra che anche quella stava bevendola per la prima volta, le feci portare un dolce che gustò come una bambina golosa e dopo ce ne andammo in giro per Roma facendole vedere Colosseo e tante altre bellezze romane. Tornati a casa ce ne andammo dritti a letto e facemmo subito l'amore e la possedei ben tre volte senza preamboli, carezze o coccole, infatti la penetrai intensamente e per tre volte le sborrai tutto dentro, però, prima di addormentarsi, le dissi che al mattino la avrei accompagnata dal mio Medico di fiducia e così feci chiedendo al mio Medico di prescriverle la pillola "del giorno dopo" onde evitare gravidanze indesiderata e dalla visita completa, risultò che Rossana era in ottima salute. Dopo il Medico ce ne andammo ad un negozio di abbigliamento per donna e lì la feci felice acquistandole abiti semplici e biancheria intima molto sexy che la rendeva ancora di più eccitante, tanto da farmi provocare un'erezione da paura e quando le feci palpare il cazzone, lei sgranò gli occhioni perchè poi mi confessò di non avere mai sentito un cazzo così grosso. Dopo che uscimmo dal negozio, andai dritto ad una vendita di apparecchi telefonici e le regalai un cellulare di suo gusto che la fece felicissima e subito volle provarlo telefonando all'Istituto da dove era appena uscita e parlò con una sua amica che poi mi chiese di poterla ospitare a casa perchè proprio tra pochi giorni ne sarebbe uscita se nza sapere dove potere andare ed io subito garantii alla sua amica Carla di ospitarla fino a quando voleva. Risultato: Carla venne a casa nostra e occupò la stanza che avevo preparato per Rossana, poi però, dopo alcuni giorni le cose cambiarono... .
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