Cambiai furgone 2.
di
Manganello.
genere
etero
Il convivere con Stamira era una gioia un sogno e devo dire che ora come ora neanche ricordo più quante volte si faceva l'amore durante il giorno per non aggiungerci che tale gioco si ripeteva quando si andava a letto prima di dormire e poi nuovamente al mattino, al risveglio. Chiaramente quel continuo gioco mi cominciò a pesare perchè non avevo più vent'anni ed allora un giorno andai dal mio medico al quale raccontai le mie imprese amorose e lui quasi rabbrividì esortandomi in seguito a darmi da fare un pò meno perchè già vedeva e sentiva il mio cuore non più schietto come tempo prima ed allora...rischiavo stupitamente...! Tornato a casa, chiaramente, come tutte le altre volte, Stamira mi abbracciava, baciava ed infine si finiva sul lettone e giù a scopare come niente fosse. Fu proprio quando stavamo amoreggiando che sentii all'improvviso uno strappo proveniente dal cuore, proprio come quando si strappano i pantaloni troppo attillati e mi iniziò un fastidiosissimo giramento di testa. Stamira pure se ne accorse e vedendomi impallidire, formò subito il numero del mio Medico e me lo passò. Gli confermai del mio scrocchio e lui dopo neanche dieci minuti era davanti a me e diagnosticò un inizio d'infarto cardiaco. Dopo due settimane di ospedale tornai a casa e stamira fu informata dal medico che dovevo a lungo riposare e quindi niente sesso fino al suo consenso. In breve: riprendemmo a un rapporto al giorno dopo molti giorni però il gioco cambiò e poi mi resi conto che stavamo passando a tre volte al giorno ed allora, nonostante il divieto del Medico, stavo rischiando assai, assai. Trovai varie scuse con Stamira ma infine mi resi conto che dovevo provvedere subito in merito alla mia salute, così mi venne in mente un libro giallo che mi diede involontariamente lo spunto per risolvere il mio problema. Dimenticavo di non avere parlato a voi lettori miei, della denuncia di scomparsa di Stamira da parte di sua zia Soleima la quale esortava la nipote a tornare da lei avendo benissimo capito che Stamira stava con me. Pensai varie volte alla scomparsa di Stamira ed allora escogitai un piano d'azione da svolgere subito senza pensarci sopra ed infatti feci così: Uscii di casa con Stamira e salendo sul furgone, le chiesi se aveva un biglietto con scritto sopra il nome della via di casa nostra ed il numero di telefono fisso se per caso uscendo da sola non si sarebbe ricordato l'indirizzo di casa o se lo ricordava senza problemi. Rispose che non aveva nulla ed in effetti non sapeva il nome della via, il numero civico ed allora taglia corto il suo discorso, dandole in mano un biglietto già preparato ad arte da me, dove, chiaramente, avevo scritto un falso cognome mio...Checco, il mio nome, andava ben in tutto e la via, il numero civico ed il numero di telefono fisso non erano veri ma falsi! Andammo a fare spesa alimentare al supermercato, poi le dissi che dovevamo andare in questura per fare presente che lei era a vivere con me. Stamira abboccò in pieno alla mia esca e, giunti davanti alla Questura, le dissi di scendere dal furgone ed io sarei andato a parcheggiare per poi raggiungerla lì. Lei fece come le chiesi ed io sfrecciai via, guardandola dallo specchietto retrovisore, svoltando per correre alla mia desideratissima nuova vita in libertà. Chiaramente volai a casa mia e solo dopo due giorni seppi tramite giornali e TG. del destino di Stamira che chiaramente fu riconosciuta in Questura come la ragazza marocchina scomparsa e fu riaffidata alla sua zia. Però...anche il destino può essere crudele!
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