Inferno o paradiso Quattordicesimo episodio
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
Filippo si aggrappò al corpo di quella splendida amazzone
provando meravigliose sensazioni impossibili da raccontare. Era stupendo stare
tra le braccia di quella bellissima donna che stravedeva per lui. Si sentiva
desiderato in modo spasmodico, si sentiva protetto, si sentiva amato e la sua
erezione ormai era al culmine anche perché, mentre lo portava in braccio,
Marzia continuava a baciarlo sussurrandogli quanto gli piacesse. Lo depositò
nel letto posto nella camera della donna e poi gli tolse i pantaloni. Il pene
di Filippo ormai usciva abbondantemente dal minuscolo perizoma che proprio
Marzia gli aveva acquistato quella mattina e la giovane donna lo ammirò
estasiata per poi toccarlo dolcemente. Filippo ormai era arrivato al culmine
del desiderio. Sapeva che non poteva trattenersi ancora per molto tempo e mentre la mano di Marzia indugiava ancora sulle sue parti intime, avvertì la donna
“ Attenzione signorina, me ne sto venendo”
“ Co....Cosa vuoi dire?” chiese la donna balbettando e assolutamente incredula per lo spettacolo alla quale stava assistendo.
Filippo cercò con tutte le sue forze di trattenersi. Non sapeva quale avrebbe potuto essere la reazione di Marzia e sentì un brivido di paura salirgli per tutto il corpo
“ Voglio dire che se lei continua a toccarmi così io avrò un’eiaculazione” rispose Filippo ormai quasi allo stremo della resistenza. Ma Marzia non capiva. Un po’ per la particolarità del linguaggio del ragazzo e molto per la meraviglia di trovarsi di fronte a uno spettacolo mai visto prima, non la fecero desistere e proseguì a toccare il pene del giovane sempre più vogliosa. L’inevitabile accadde e lo sperma fuoriuscì sporcando la mano della commissaria che osservò incredula
“ Madre di tutte le Dee, che cosa sta succedendo?” Marzia continuava a fissare
quella scena quasi a non volerla più togliere dalla sua mente “Non è possibile” ripeteva continuamente
“ Che cosa non è possibile?” domandò Filippo appena si riprese dall'estasi
“ Tu non puoi far uscire questa roba, non è normale”
Questa volta toccò al ragazzo meravigliarsi
“ Non capisco. Che cosa non è normale?”
“ I maschi non fanno uscire questa cosa. Sono cento anni che nessun
maschio è in grado di fare una cosa del genere. Io non avevo mai visto niente
di simile. E' ... meraviglioso!”
“ Vuol dire che un maschio non se ne viene? Non raggiunge l'orgasmo?”
“ Certo che no! Solo noi donne abbiamo questa opportunità. Il farmaco che ti
volevo iniettare serve soltanto per far diventare eretto il vostro pene per
un'ora, dando alle femmine la gioia di godere del vostro sesso, ma inibisce
tutte le possibilità di far uscire questa cosa appiccicosa”
“ E come fate per fare i figli?” domandò il giovane. Ormai non riusciva a
sorprendersi davanti a niente. Ogni volta che una stranezza di questo mondo
gli si presentava davanti agli occhi e lui ne era esterrefatto, subito
un'altra cosa ancora più strana gli capitava tra capo e collo. Ma questa ...
Questa le batteva tutte. Marzia gli spiegò che circa cento anni prima, i
maschi ebbero un'involuzione fisica e soprattutto sessuale che li portò a non
poter avere erezioni. Questo periodo, chiamato " La grande sterilità ",
decimò la popolazione fino a che una brillante ricercatrice non trovò un
farmaco che ovviava a questa disperata situazione. Il ritrovato ebbe un
duplice scopo. Dopo aver rischiato l'estinzione, le donne ritrovavano il
piacere del sesso e della procreazione. Ma alcuni anni dopo il farmaco fu
perfezionato e causava si l'erezione del maschio, ma ne inibiva il piacere che
fu riservato esclusivamente alle femmine che così avevano il pieno controllo
anche dal punto di vista sessuale. Praticamente, il farmaco di seconda
generazione cancellava quasi ogni traccia di spermatozoi dal maschio,
inibendogli l'eiaculazione. Per la procreazione, il seme veniva tratto
direttamente dal testicolo dell'uomo e quando una donna decideva di diventare
madre, veniva inserito direttamente nell'ovulo femminile e fecondato. Appena
fecondato l'ovulo veniva estratto dall'utero della donna e la Grande Madre
provvedeva alla gestazione. La Grande Madre altro non era che un macchinario
che si era sempre più perfezionato negli ultimi anni e che era presente in
tutti gli ospedali del pianeta. Negli ultimi cinquant'anni la Grande Madre era
anche diventato un computer sempre più sofisticato che decideva il sesso del
nascituro in base al bisogno che ogni Paese aveva. Praticamente, se il numero
delle femmine era troppo superiore a quello dei maschi, la Grande Madre
obbligava le future madri a fecondare soltanto degli ovuli da cui sarebbero
poi nati dei maschietti fino a quando il numero era ristabilito. Ovviamente,
ogni Stato agiva in base al suo bisogno. Nell'Impero Romano ad esempio,
l'obbligo esisteva solo nei primi due figli. Al terzo la donna si riservava il
compito di poter scegliere il sesso del nascituro.
“ E' pazzesco” osservò Filippo “Tutto questo è contro natura. Non solo, è
fantascienza. Nel mio mondo non è possibile una cosa del genere. Ora capisco
perché non vedevo donne incinte. Ma a lei non piacerebbe far nascere una
bambina personalmente? Nel mio mondo questa è una delle cose più belle che
una donna possa fare”
“ Non lo so, non ci ho mai pensato. Mia nonna mi raccontava che sua nonna, che
aveva avuto dei bambini in questo modo, aveva sofferto molto. E poi le donne si
sformavano perdendo molta della loro vigoria fisica, mentre in questo modo
rimangono sempre atletiche come si conviene a una femmina. In quanto al fatto
che per te è fantascienza, forse significa semplicemente che siamo più
evolute. E poi proprio tu mi parli di fantascienza quando affermi di venire da
un mondo parallelo? “Filippo non tentò neanche di replicare. In fondo Marzia
aveva ragione. Più fantascienza di quella che stava vivendo non esisteva. E
poi questa mentalità era troppo diversa dalla sua per poter far ricredere
quella donna sulla vera gioia della maternità e anche Marzia non cercò di
convincere il giovane sulla giustezza delle sue idee. Ormai aveva capito che
non era un ragazzo come tutti gli altri. Era ancora dubbiosa sul fatto che
provenisse veramente da un altro universo, anche se ciò che aveva visto aveva
scalfito molte delle sue certezze. Ma adesso quello che le interessava di più
era fare sesso con lui, sesso che era stato bruscamente interrotto prima dalla
fuoriuscita delle sperma che aveva riportato il pene di Filippo alle
dimensioni normali e poi dalla doverosa spiegazione che aveva dovuto dare al
ragazzo.
“ E ora?” s'informo la donna “Che cosa succede quando un maschio ha fatto
uscire già una volta quella cosa appiccicosa?”
“ Succede che ora tutto dipende dalla donna. Se lei vuole io dovrei riuscire
ad eccitarmi un'altra volta”
“ Se ti bacio così funziona?” domandò Marzia poggiando le sue labbra carnose
su quelle di Filippo e cominciando a spogliarsi. Quando poi si tolse il
reggiseno, il ragazzo rimase per qualche secondo ad ammirarla con la bocca
spalancata. Era di gran lunga il seno più bello che avesse mai visto in vita
sua. Neanche sulle riviste porno che sfogliava quando era un adolescente aveva
potuto mai vedere quello che per lui era semplicemente la perfezione. Grande
senza essere abnorme, ma dritto che sembrava fosse fatto di marmo, così
perfetto che il ragazzo dimenticò la prudenza gettandosi su quell'esempio
perfetto di femminilità
“ Che cosa fai?” gemette la donna meravigliata vedendo Filippo succhiare i
suoi capezzoli, ma poi lo lasciò proseguire beandosi di quella sensazione a
lei sconosciuta. Nel frattempo Filippo era di nuovo eccitato. La giovane età,
la bellezza della donna, la particolarità della situazione fecero si che dopo
solo pochi minuti il suo pene fosse di nuovo dritto e Marzia, ormai
completamente nuda, si poggiò su di lui e iniziò quello strano connubio tra
due mondi uguali eppure diametralmente opposti. Il rapporto fu per entrambi il
più eccitante che avessero provato nella loro vita ed entrambi, sia pure per
motivi diversi, dimenticarono la precauzione più naturale che si deve usare
in situazioni del genere. Marzia si rotolò soddisfatta sul letto e ordinò a
Filippo di andarle a prendere una sigaretta. Era stato tutto stupendo anche se
decisamente strano. Vedere un maschio desiderare lei, una femmina, in quel
modo, era stata una sensazione nuova ed entusiasmante. Era solita fare sesso
con maschi quasi del tutto passivi, che non conoscevano il gusto dell'orgasmo,
e ora invece ... .
Assaporava ancora il momento in cui aveva visto Filippo al culmine della
passione e questa cosa non le era affatto dispiaciuta, anzi. Come tutte le
altre femmine di tutto il mondo, aveva sempre pensato che fosse giusto che il
maschio non provasse particolari sensazioni durante un rapporto e che
l'orgasmo fosse destinato solo alle donne in virtù della loro superiorità.
Ma adesso non ne era più così sicura. Il modo in cui Filippo aveva
partecipato al rapporto le era piaciuto oltre ogni immaginazione, l'aveva
stimolata ancora di più e aveva reso il sesso più completo.
Il ragazzo nel frattempo tornò da lei con la sigaretta
“ Posso accenderla io?” chiese alla commissaria
“ Ascoltami bene Filippo” fece la donna prendendogli la sigaretta di mano,
accendendosela ed aspirando voluttuosamente “Io posso anche credere a tutto
quello che mi hai detto e dopo quello che ho visto stasera non ho motivo di
ritenerti un bugiardo, ma se anche fosse tutto vero tu ora ti trovi nel mio
mondo. Posso fare qualche concessione, ma io sono una donna e tu rimani un
maschio. Pertanto le regole che vigeranno tra me e te saranno quelle di una
normale coppia” Marzia fece una breve pausa, abbassò il tono di voce e
accarezzò il volto di Filippo per poi proseguire “Parlo di coppia perché vorrei che tu diventassi il mio ragazzo. Lo so che ci conosciamo da pochissimo tempo e non vorrei metterti fretta. Però quello che provo per te è un sentimento vero. Io vorrei prendermi cura di te in maniera definitiva, vorrei fare di te un uomo felice e capisco anche quanto questo possa essere complicato per te se quello che sostieni è vero. Pensaci se vuoi, puoi anche dirmi di no se non te la senti, ma se dovessi accettare ricordati che il mondo al quale appartieni ora è questo. E qui gli uomini obbediscono completamente alla propria donna e ...non fumano”
Filippo ascoltò le parole quasi sussurrate di Marzia. Se una donna di questa
bellezza gli avesse chiesto una cosa del genere nel suo mondo, avrebbe fatto
le capriole dalla felicità. Ma qui era diverso. Ce l'avrebbe fatta a
sostenere un simile rapporto di coppia? E se non avesse accettato quale
sarebbe stato poi il suo destino? In ogni caso avrebbe avuto comunque una
donna che lo avrebbe dominato, alla quale lui avrebbe dovuto obbedire e Marzia
almeno un po' la conosceva. Sapeva che era una persona che, malgrado lo
schiaffo pesante di quella mattina, aveva dei principi. Diversi dai suoi, ma
li aveva. E non era solo una questione di opportunità. Faceva fatica ad
ammetterlo a se stesso, ma anche lui provava qualcosa per lei. Certo, non
sapeva se fosse amore, anche perché la conosceva da poco più di 24 ore, ma
sapeva che quando stava vicino a lei il suo cuore batteva più velocemente,
che per tutto il giorno trascorso non aveva visto l'ora che Marzia facesse il
suo ritorno, e questa cosa non l'aveva provata con nessun’altra ragazza. Non aveva idea di come sarebbe stato il suo futuro, ma sapeva che voleva stare anche lui con quella donna talmente bella che non si sarebbe mai stancato di guardarla
“ Ho voglia anch'io di diventare il suo ragazzo” le disse infine
“ Oh tesoro! Fai di me la donna più felice del mondo” esclamò la commissaria
ebbra di gioia “Vedrai che non te ne pentirai. Farò in modo che questo mondo
diventi per te un paradiso. Un paradiso d'amore” La giovane donna prese il
viso del ragazzo tra le sue forti mani riempiendolo di baci. Era felice come
non lo era mai stata. Anche lei si sentiva in paradiso e quando si accorse
che Filippo, a causa dei suoi baci e della sua vicinanza, era di nuovo
eccitato, sorrise. Sapeva che l'attendeva un nuovo, lungo momento di passione
e di tenerezza.
Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
provando meravigliose sensazioni impossibili da raccontare. Era stupendo stare
tra le braccia di quella bellissima donna che stravedeva per lui. Si sentiva
desiderato in modo spasmodico, si sentiva protetto, si sentiva amato e la sua
erezione ormai era al culmine anche perché, mentre lo portava in braccio,
Marzia continuava a baciarlo sussurrandogli quanto gli piacesse. Lo depositò
nel letto posto nella camera della donna e poi gli tolse i pantaloni. Il pene
di Filippo ormai usciva abbondantemente dal minuscolo perizoma che proprio
Marzia gli aveva acquistato quella mattina e la giovane donna lo ammirò
estasiata per poi toccarlo dolcemente. Filippo ormai era arrivato al culmine
del desiderio. Sapeva che non poteva trattenersi ancora per molto tempo e mentre la mano di Marzia indugiava ancora sulle sue parti intime, avvertì la donna
“ Attenzione signorina, me ne sto venendo”
“ Co....Cosa vuoi dire?” chiese la donna balbettando e assolutamente incredula per lo spettacolo alla quale stava assistendo.
Filippo cercò con tutte le sue forze di trattenersi. Non sapeva quale avrebbe potuto essere la reazione di Marzia e sentì un brivido di paura salirgli per tutto il corpo
“ Voglio dire che se lei continua a toccarmi così io avrò un’eiaculazione” rispose Filippo ormai quasi allo stremo della resistenza. Ma Marzia non capiva. Un po’ per la particolarità del linguaggio del ragazzo e molto per la meraviglia di trovarsi di fronte a uno spettacolo mai visto prima, non la fecero desistere e proseguì a toccare il pene del giovane sempre più vogliosa. L’inevitabile accadde e lo sperma fuoriuscì sporcando la mano della commissaria che osservò incredula
“ Madre di tutte le Dee, che cosa sta succedendo?” Marzia continuava a fissare
quella scena quasi a non volerla più togliere dalla sua mente “Non è possibile” ripeteva continuamente
“ Che cosa non è possibile?” domandò Filippo appena si riprese dall'estasi
“ Tu non puoi far uscire questa roba, non è normale”
Questa volta toccò al ragazzo meravigliarsi
“ Non capisco. Che cosa non è normale?”
“ I maschi non fanno uscire questa cosa. Sono cento anni che nessun
maschio è in grado di fare una cosa del genere. Io non avevo mai visto niente
di simile. E' ... meraviglioso!”
“ Vuol dire che un maschio non se ne viene? Non raggiunge l'orgasmo?”
“ Certo che no! Solo noi donne abbiamo questa opportunità. Il farmaco che ti
volevo iniettare serve soltanto per far diventare eretto il vostro pene per
un'ora, dando alle femmine la gioia di godere del vostro sesso, ma inibisce
tutte le possibilità di far uscire questa cosa appiccicosa”
“ E come fate per fare i figli?” domandò il giovane. Ormai non riusciva a
sorprendersi davanti a niente. Ogni volta che una stranezza di questo mondo
gli si presentava davanti agli occhi e lui ne era esterrefatto, subito
un'altra cosa ancora più strana gli capitava tra capo e collo. Ma questa ...
Questa le batteva tutte. Marzia gli spiegò che circa cento anni prima, i
maschi ebbero un'involuzione fisica e soprattutto sessuale che li portò a non
poter avere erezioni. Questo periodo, chiamato " La grande sterilità ",
decimò la popolazione fino a che una brillante ricercatrice non trovò un
farmaco che ovviava a questa disperata situazione. Il ritrovato ebbe un
duplice scopo. Dopo aver rischiato l'estinzione, le donne ritrovavano il
piacere del sesso e della procreazione. Ma alcuni anni dopo il farmaco fu
perfezionato e causava si l'erezione del maschio, ma ne inibiva il piacere che
fu riservato esclusivamente alle femmine che così avevano il pieno controllo
anche dal punto di vista sessuale. Praticamente, il farmaco di seconda
generazione cancellava quasi ogni traccia di spermatozoi dal maschio,
inibendogli l'eiaculazione. Per la procreazione, il seme veniva tratto
direttamente dal testicolo dell'uomo e quando una donna decideva di diventare
madre, veniva inserito direttamente nell'ovulo femminile e fecondato. Appena
fecondato l'ovulo veniva estratto dall'utero della donna e la Grande Madre
provvedeva alla gestazione. La Grande Madre altro non era che un macchinario
che si era sempre più perfezionato negli ultimi anni e che era presente in
tutti gli ospedali del pianeta. Negli ultimi cinquant'anni la Grande Madre era
anche diventato un computer sempre più sofisticato che decideva il sesso del
nascituro in base al bisogno che ogni Paese aveva. Praticamente, se il numero
delle femmine era troppo superiore a quello dei maschi, la Grande Madre
obbligava le future madri a fecondare soltanto degli ovuli da cui sarebbero
poi nati dei maschietti fino a quando il numero era ristabilito. Ovviamente,
ogni Stato agiva in base al suo bisogno. Nell'Impero Romano ad esempio,
l'obbligo esisteva solo nei primi due figli. Al terzo la donna si riservava il
compito di poter scegliere il sesso del nascituro.
“ E' pazzesco” osservò Filippo “Tutto questo è contro natura. Non solo, è
fantascienza. Nel mio mondo non è possibile una cosa del genere. Ora capisco
perché non vedevo donne incinte. Ma a lei non piacerebbe far nascere una
bambina personalmente? Nel mio mondo questa è una delle cose più belle che
una donna possa fare”
“ Non lo so, non ci ho mai pensato. Mia nonna mi raccontava che sua nonna, che
aveva avuto dei bambini in questo modo, aveva sofferto molto. E poi le donne si
sformavano perdendo molta della loro vigoria fisica, mentre in questo modo
rimangono sempre atletiche come si conviene a una femmina. In quanto al fatto
che per te è fantascienza, forse significa semplicemente che siamo più
evolute. E poi proprio tu mi parli di fantascienza quando affermi di venire da
un mondo parallelo? “Filippo non tentò neanche di replicare. In fondo Marzia
aveva ragione. Più fantascienza di quella che stava vivendo non esisteva. E
poi questa mentalità era troppo diversa dalla sua per poter far ricredere
quella donna sulla vera gioia della maternità e anche Marzia non cercò di
convincere il giovane sulla giustezza delle sue idee. Ormai aveva capito che
non era un ragazzo come tutti gli altri. Era ancora dubbiosa sul fatto che
provenisse veramente da un altro universo, anche se ciò che aveva visto aveva
scalfito molte delle sue certezze. Ma adesso quello che le interessava di più
era fare sesso con lui, sesso che era stato bruscamente interrotto prima dalla
fuoriuscita delle sperma che aveva riportato il pene di Filippo alle
dimensioni normali e poi dalla doverosa spiegazione che aveva dovuto dare al
ragazzo.
“ E ora?” s'informo la donna “Che cosa succede quando un maschio ha fatto
uscire già una volta quella cosa appiccicosa?”
“ Succede che ora tutto dipende dalla donna. Se lei vuole io dovrei riuscire
ad eccitarmi un'altra volta”
“ Se ti bacio così funziona?” domandò Marzia poggiando le sue labbra carnose
su quelle di Filippo e cominciando a spogliarsi. Quando poi si tolse il
reggiseno, il ragazzo rimase per qualche secondo ad ammirarla con la bocca
spalancata. Era di gran lunga il seno più bello che avesse mai visto in vita
sua. Neanche sulle riviste porno che sfogliava quando era un adolescente aveva
potuto mai vedere quello che per lui era semplicemente la perfezione. Grande
senza essere abnorme, ma dritto che sembrava fosse fatto di marmo, così
perfetto che il ragazzo dimenticò la prudenza gettandosi su quell'esempio
perfetto di femminilità
“ Che cosa fai?” gemette la donna meravigliata vedendo Filippo succhiare i
suoi capezzoli, ma poi lo lasciò proseguire beandosi di quella sensazione a
lei sconosciuta. Nel frattempo Filippo era di nuovo eccitato. La giovane età,
la bellezza della donna, la particolarità della situazione fecero si che dopo
solo pochi minuti il suo pene fosse di nuovo dritto e Marzia, ormai
completamente nuda, si poggiò su di lui e iniziò quello strano connubio tra
due mondi uguali eppure diametralmente opposti. Il rapporto fu per entrambi il
più eccitante che avessero provato nella loro vita ed entrambi, sia pure per
motivi diversi, dimenticarono la precauzione più naturale che si deve usare
in situazioni del genere. Marzia si rotolò soddisfatta sul letto e ordinò a
Filippo di andarle a prendere una sigaretta. Era stato tutto stupendo anche se
decisamente strano. Vedere un maschio desiderare lei, una femmina, in quel
modo, era stata una sensazione nuova ed entusiasmante. Era solita fare sesso
con maschi quasi del tutto passivi, che non conoscevano il gusto dell'orgasmo,
e ora invece ... .
Assaporava ancora il momento in cui aveva visto Filippo al culmine della
passione e questa cosa non le era affatto dispiaciuta, anzi. Come tutte le
altre femmine di tutto il mondo, aveva sempre pensato che fosse giusto che il
maschio non provasse particolari sensazioni durante un rapporto e che
l'orgasmo fosse destinato solo alle donne in virtù della loro superiorità.
Ma adesso non ne era più così sicura. Il modo in cui Filippo aveva
partecipato al rapporto le era piaciuto oltre ogni immaginazione, l'aveva
stimolata ancora di più e aveva reso il sesso più completo.
Il ragazzo nel frattempo tornò da lei con la sigaretta
“ Posso accenderla io?” chiese alla commissaria
“ Ascoltami bene Filippo” fece la donna prendendogli la sigaretta di mano,
accendendosela ed aspirando voluttuosamente “Io posso anche credere a tutto
quello che mi hai detto e dopo quello che ho visto stasera non ho motivo di
ritenerti un bugiardo, ma se anche fosse tutto vero tu ora ti trovi nel mio
mondo. Posso fare qualche concessione, ma io sono una donna e tu rimani un
maschio. Pertanto le regole che vigeranno tra me e te saranno quelle di una
normale coppia” Marzia fece una breve pausa, abbassò il tono di voce e
accarezzò il volto di Filippo per poi proseguire “Parlo di coppia perché vorrei che tu diventassi il mio ragazzo. Lo so che ci conosciamo da pochissimo tempo e non vorrei metterti fretta. Però quello che provo per te è un sentimento vero. Io vorrei prendermi cura di te in maniera definitiva, vorrei fare di te un uomo felice e capisco anche quanto questo possa essere complicato per te se quello che sostieni è vero. Pensaci se vuoi, puoi anche dirmi di no se non te la senti, ma se dovessi accettare ricordati che il mondo al quale appartieni ora è questo. E qui gli uomini obbediscono completamente alla propria donna e ...non fumano”
Filippo ascoltò le parole quasi sussurrate di Marzia. Se una donna di questa
bellezza gli avesse chiesto una cosa del genere nel suo mondo, avrebbe fatto
le capriole dalla felicità. Ma qui era diverso. Ce l'avrebbe fatta a
sostenere un simile rapporto di coppia? E se non avesse accettato quale
sarebbe stato poi il suo destino? In ogni caso avrebbe avuto comunque una
donna che lo avrebbe dominato, alla quale lui avrebbe dovuto obbedire e Marzia
almeno un po' la conosceva. Sapeva che era una persona che, malgrado lo
schiaffo pesante di quella mattina, aveva dei principi. Diversi dai suoi, ma
li aveva. E non era solo una questione di opportunità. Faceva fatica ad
ammetterlo a se stesso, ma anche lui provava qualcosa per lei. Certo, non
sapeva se fosse amore, anche perché la conosceva da poco più di 24 ore, ma
sapeva che quando stava vicino a lei il suo cuore batteva più velocemente,
che per tutto il giorno trascorso non aveva visto l'ora che Marzia facesse il
suo ritorno, e questa cosa non l'aveva provata con nessun’altra ragazza. Non aveva idea di come sarebbe stato il suo futuro, ma sapeva che voleva stare anche lui con quella donna talmente bella che non si sarebbe mai stancato di guardarla
“ Ho voglia anch'io di diventare il suo ragazzo” le disse infine
“ Oh tesoro! Fai di me la donna più felice del mondo” esclamò la commissaria
ebbra di gioia “Vedrai che non te ne pentirai. Farò in modo che questo mondo
diventi per te un paradiso. Un paradiso d'amore” La giovane donna prese il
viso del ragazzo tra le sue forti mani riempiendolo di baci. Era felice come
non lo era mai stata. Anche lei si sentiva in paradiso e quando si accorse
che Filippo, a causa dei suoi baci e della sua vicinanza, era di nuovo
eccitato, sorrise. Sapeva che l'attendeva un nuovo, lungo momento di passione
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