Inferno o paradiso Tredicesimo episodio
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
La cena fu molto formale con Claudio che serviva a tavola nella sala da pranzo
e durante la quale Marzia si informò su come Filippo avesse trascorso la
giornata ed il ragazzo la mise al corrente di come avesse curiosato tra i
libri, sperando che almeno quello non fosse proibito
“ E lei, signora? Com'è andata al lavoro?”
“ Molto bene” rispose sorridendo la commissaria, felice di vedere come il
ragazzo s'interessasse del suo lavoro, cosa che i maschi facevano piuttosto raramente “Oggi è stata una giornata positiva” prosegui’ la donna “ma non voglio annoiarti con cose da donne. Tu piuttosto. Continui a chiamarmi signora, ma come vedi io non sono sposata. Vorrei che tu mi chiamassi signorina, lo preferisco” Filippo annuì con la testa prendendo atto di come la formalità fosse una cosa importantissima in quel mondo. Il trillo del campanello della porta d'ingresso interruppe il discorso ed i pensieri di Filippo. Claudio, dopo essere andato ad aprire, si presentò davanti a Marzia
“ E' mia moglie che è venuta a prendermi. Posso andare oppure ha ancora
bisogno di me?”
“ Certo che puoi andare, ma intanto falla accomodare che così la saluto”
Claudio scomparve per alcuni secondi riapparendo poi con Silvia, la moglie. La
donna era esattamente come tutte le altre che Filippo aveva avuto modo di
conoscere. Alta forse anche più di Marzia, aveva una corporatura da
body-builder, con due braccia che potevano stritolare un uomo come se fosse un
grissino e pensò a come potesse sentirsi Claudio nelle mani di quella donna.
Il volto era truccato abbastanza pesantemente e anche nel suo caso il corpo
era fasciato da un pantalone elasticizzato che metteva in grande risalto la
potente muscolatura delle gambe. Dai lineamenti del viso si notava come non
doveva essere più giovanissima, ma sicuramente una donna del genere
nell'universo di Filippo avrebbe fatto faville ed avrebbe fatto voltare tutti
gli uomini che incontrava. Marzia si alzò andandole incontro e salutandola
“ Vieni Silvia, accomodati” le disse
“ Non volevo disturbarla commissaria. Claudio mi ha detto che lei aveva un
ospite stasera”
“ Non ti preoccupare, non mi disturbi affatto. Lui è Filippo ed è un ragazzo
che ho incontrato ieri sera dopo che ha fatto uno strano incidente. Ha perso
la memoria e per il momento non sa dove andare” riprese Marzia, poi
rivolgendosi al ragazzo gli intimò di alzarsi e di andare a salutare la nuova
venuta
“ Scusalo Silvia, ma insieme alla memoria ha perso anche le buone maniere. Se
hai altri due minuti ci prendiamo un bel caffè, tanto avevamo finito di
cenare, ci fumiamo una sigaretta, e poi ti porti via Claudio. Va bene?”
“ Va benissimo, grazie commissaria, lei ha sempre un'ospitalità squisita”
rispose Silvia “Però giusto due minuti perché torno adesso dal lavoro e sono
stanchissima, non vedo l'ora di andarmene a casa. Però, malgrado la
stanchezza, preferisco venire a prendere di persona mio marito. Non mi va che
prenda i mezzi pubblici da solo di sera con tutto quello che si sente in giro”
“ Ti capisco perfettamente Silvia” acconsentì Marzia “Sto appunto indagando
su un'assassina che se la prende con poveri maschi indifesi”
“ L'ho sentito dire in televisione. Quindi è lei che si occupa delle indagini
su questa pazza omicida?”
“ Sono proprio io” concluse Marzia mentre Claudio versava il caffè prima alle
due donne e poi a Filippo.
penso’ sorridendo il ragazzo. Silvia fece poi un cenno a suo marito che si precipitò ad accenderle una sigaretta ed altrettanto fece poi con Marzia, Filippo osservava quella scena chiedendosi come facesse quel pover'uomo ad essere felice di fare il servo a quella gigantesca donna. Certo, dietro a questo c'erano millenni di storia che
avevano relegato il maschio in quel ruolo, c'era una differenza fisica enorme
a favore della donna che non consentiva a nessun maschio di poter ribaltare
quella situazione. Ma lui che veniva da un'altra realtà, come avrebbe potuto
mai accettare una cosa simile? Malgrado fosse trascorso solo un giorno da
quando si trovava in quel mondo aveva imparato presto che malgrado l'istinto
gli suggerisse di fare altre cose, doveva invece obbedire e sottomettersi alle
femmine. Non aveva mai avuto nessuna idea di quel genere, nella sua vita.
Sapeva che c'erano tanti uomini che avrebbero adorato vivere in un mondo
simile, ma lui aveva sempre avuto un certo predominio in ogni rapporto che
aveva avuto, pertanto aveva diverse difficoltà ad inserirsi in un contesto
simile. Però c'era Marzia. E questo non era un elemento di poco valore.
Terminata la sigaretta, Silvia prese per la mano Claudio e si accomiatarono.
Filippo si ritrovò quindi da solo con Marzia senza però avere la minima idea
di cosa fare. Aspettava che la donna gli desse un ordine e soprattutto sperava
che la poliziotta si avvicinasse a lui. Non sapeva minimamente come fosse
l'approccio in quel mondo, ma aveva la certezza di piacerle. E se avesse fatto
il primo passo lui? Troppo pericoloso. Doveva aspettare che fosse lei a
prendere l'iniziativa, ma la donna lo invitò semplicemente ad andare in
camera sua. Il ragazzo cercò di nascondere la delusione, la salutò e si
diresse nella stanza assegnatagli dove trovò sul letto un pigiama e sullo
sfondo un televisore di gigantesche dimensioni. Accanto a questa meraviglia
tecnologica un paio di occhiali per vedere lo schermo in 3D.
Ebbe un po' di difficoltà col telecomando, ma alla fine riuscì ad accendere
la televisione e, inforcati gli occhiali, si trovò ad assistere ad uno
strano sport che assomigliava alla pallamano. Le due squadre erano formate
naturalmente esclusivamente da donne e doveva trattarsi di uno sport molto in
voga perché lo stadio era affollatissimo di tifose urlanti. Rimase a guardare
quello sport a lui sconosciuto ma il suo pensiero non poteva non andare a
quella splendida donna di nome Marzia che, dal canto suo, era appena entrata nella sua camera. Si guardò allo specchio dubbiosa e con il cuore in tumulto. Possibile che un maschio le potesse fare quell'effetto? Al diavolo tutte le precauzioni. Doveva entrare in camera sua e poi qualcosa le sarebbe venuto in mente. Bussò alla porta socchiusa e poi fece capolino
“ Ti disturbo Filippo?” Il ragazzo la vide apparire e subito il suo cuore
andò in agitazione. Ovviamente rispose di no e la donna entrò nella sua
camera. La guardò incedere verso di lui con quel suo pantalone aderente che
metteva in risalto un fisico che doveva essere perfetto. Aveva sciolto i
capelli che faceva ondeggiare mentre faceva quei pochi passi che lo dividevano
da lui, per poi sedersi accanto, sul letto. Filippo pensò che quella donna
fosse la personificazione stessa della bellezza e adesso, standole accanto,
poteva quasi sentire l'odore della sua pelle. Ammirava quegli occhi verdi che
lo osservavano a sua volta e sentiva perdersi nelle profondità di quello
sguardo intenso e meraviglioso. Avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più,
anche se le loro gambe già si toccavano, avrebbe voluto baciarla, toccarla,
prendere l'iniziativa, ma sapeva anche che doveva usare molta cautela. Marzia
intanto continuava ad osservare quello splendido ragazzo seduto accanto a lei.
Doveva trattarsi di un dono divino e provò ad accarezzarlo sperando che non
fuggisse da lei
“ Sei bellissimo Filippo” gli disse infine la donna avvinandosi un po' di più a
lui. Marzia si fece definitivamente coraggio, gli prese la mano dolcemente e
poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo che naturalmente rispose al bacio.
Tutti e due erano convinti di baciare la persona dell'altro sesso più bella
che fosse mai esistita e in un certo senso avevano entrambi ragione. Ma era
Marzia quella tra i due che doveva agire in quanto Filippo non sapeva proprio
come comportarsi e si muoveva in modo impacciato. La giovane donna slacciò la
camicia del ragazzo continuando ad indugiare con la bocca sul suo collo e
passando la mano sul petto villoso di Filippo meravigliandosi di quanto
fossero folti. Malgrado la moda richiedesse da alcuni anni la depilazione,
Filippo non aveva mai voluto abbandonare la sua peluria che lo faceva così
maschio e Marzia sembrava adorare toccare il suo petto. Lo spinse poi
leggermente sul petto continuando a baciarlo mentre il giovane accettava la
parte remissiva con un piacere che non aveva mai provato prima. Gli erano
capitate nella sua vita un paio di ragazze piuttosto svelte che avevano preso
l'iniziativa con lui, ma questa donna lo faceva in modo diverso, con un senso
di delicatezza e protezione che lo stavano facendo impazzire
“ Ti ho desiderato dal primo momento che ti ho visto” gli sussurrò la donna
proseguendo poi a baciarlo. Ma appena si sdraiò sul suo corpo e sentì il
pene di Filippo ormai eretto si ritrasse improvvisamente
“ C'è qualcosa che non va?” chiese il ragazzo meravigliato
“ Certo che c'è qualcosa che non va” fece la donna esterrefatta indicando
l'erezione che era ormai ben visibile anche considerando i pantaloni aderenti
che indossava il giovane
“ Non capisco. Che cosa non va?”
“ Tu..... Lui.... è dritto”
“ E certo che è dritto. Ci stiamo baciando e toccando. Sarebbe anomalo se non lo fosse, ma grazie al cielo non ho mai avuto questi problemi” rispose Filippo sempre più sgomento
“ Ma no che non è normale! Ancora non ti ho iniettato il farmaco”
“ Il farmaco? Ma quale farmaco? Io sono giovane e non ho bisogno di nessuna
medicina per fare l'amore” si risentì Filippo osservando la donna allibita.
Poi capì e proseguì “Vuol dire che per fare sesso i maschi di questo mondo
debbono prendere una medicina?”
Marzia fece cenno di si con la testa poi si rivolse al ragazzo
“ Tu non ne hai bisogno, vero?”
“ No, signorina Marzia. Se una donna mi piace lui si alza da solo” fece il
ragazzo indicando con lo sguardo il suo pene
Rimasero tutti e due in silenzio. Marzia soprattutto non sapeva più cosa
pensare. La sua amica, la dottoressa Flavia, aveva detto che c'era questa
possibilità, ma lei non le aveva voluto credere fino in fondo. Quindi aveva
ragione Filippo quando sosteneva che lui non faceva parte del suo mondo.
Oppure era semplicemente un ragazzo straordinario, dotato di facoltà del tutto
sconosciute agli altri maschi? In ogni caso, non aveva nessuna intenzione di
rinunciare a lui, venisse anche da Marte, e il modo in cui aveva risposto ai
suoi baci dimostrava in maniera lampante che il ragazzo ci stava. E poi aveva
detto che si eccitava se " una donna mi piace". Quindi lei gli piaceva. Lo
sollevò mettendoselo in braccio teneramente
“ Non mi importa niente chi sei e da dove vieni. Io ti voglio. Andiamo in
camera mia”
e durante la quale Marzia si informò su come Filippo avesse trascorso la
giornata ed il ragazzo la mise al corrente di come avesse curiosato tra i
libri, sperando che almeno quello non fosse proibito
“ E lei, signora? Com'è andata al lavoro?”
“ Molto bene” rispose sorridendo la commissaria, felice di vedere come il
ragazzo s'interessasse del suo lavoro, cosa che i maschi facevano piuttosto raramente “Oggi è stata una giornata positiva” prosegui’ la donna “ma non voglio annoiarti con cose da donne. Tu piuttosto. Continui a chiamarmi signora, ma come vedi io non sono sposata. Vorrei che tu mi chiamassi signorina, lo preferisco” Filippo annuì con la testa prendendo atto di come la formalità fosse una cosa importantissima in quel mondo. Il trillo del campanello della porta d'ingresso interruppe il discorso ed i pensieri di Filippo. Claudio, dopo essere andato ad aprire, si presentò davanti a Marzia
“ E' mia moglie che è venuta a prendermi. Posso andare oppure ha ancora
bisogno di me?”
“ Certo che puoi andare, ma intanto falla accomodare che così la saluto”
Claudio scomparve per alcuni secondi riapparendo poi con Silvia, la moglie. La
donna era esattamente come tutte le altre che Filippo aveva avuto modo di
conoscere. Alta forse anche più di Marzia, aveva una corporatura da
body-builder, con due braccia che potevano stritolare un uomo come se fosse un
grissino e pensò a come potesse sentirsi Claudio nelle mani di quella donna.
Il volto era truccato abbastanza pesantemente e anche nel suo caso il corpo
era fasciato da un pantalone elasticizzato che metteva in grande risalto la
potente muscolatura delle gambe. Dai lineamenti del viso si notava come non
doveva essere più giovanissima, ma sicuramente una donna del genere
nell'universo di Filippo avrebbe fatto faville ed avrebbe fatto voltare tutti
gli uomini che incontrava. Marzia si alzò andandole incontro e salutandola
“ Vieni Silvia, accomodati” le disse
“ Non volevo disturbarla commissaria. Claudio mi ha detto che lei aveva un
ospite stasera”
“ Non ti preoccupare, non mi disturbi affatto. Lui è Filippo ed è un ragazzo
che ho incontrato ieri sera dopo che ha fatto uno strano incidente. Ha perso
la memoria e per il momento non sa dove andare” riprese Marzia, poi
rivolgendosi al ragazzo gli intimò di alzarsi e di andare a salutare la nuova
venuta
“ Scusalo Silvia, ma insieme alla memoria ha perso anche le buone maniere. Se
hai altri due minuti ci prendiamo un bel caffè, tanto avevamo finito di
cenare, ci fumiamo una sigaretta, e poi ti porti via Claudio. Va bene?”
“ Va benissimo, grazie commissaria, lei ha sempre un'ospitalità squisita”
rispose Silvia “Però giusto due minuti perché torno adesso dal lavoro e sono
stanchissima, non vedo l'ora di andarmene a casa. Però, malgrado la
stanchezza, preferisco venire a prendere di persona mio marito. Non mi va che
prenda i mezzi pubblici da solo di sera con tutto quello che si sente in giro”
“ Ti capisco perfettamente Silvia” acconsentì Marzia “Sto appunto indagando
su un'assassina che se la prende con poveri maschi indifesi”
“ L'ho sentito dire in televisione. Quindi è lei che si occupa delle indagini
su questa pazza omicida?”
“ Sono proprio io” concluse Marzia mentre Claudio versava il caffè prima alle
due donne e poi a Filippo.
penso’ sorridendo il ragazzo. Silvia fece poi un cenno a suo marito che si precipitò ad accenderle una sigaretta ed altrettanto fece poi con Marzia, Filippo osservava quella scena chiedendosi come facesse quel pover'uomo ad essere felice di fare il servo a quella gigantesca donna. Certo, dietro a questo c'erano millenni di storia che
avevano relegato il maschio in quel ruolo, c'era una differenza fisica enorme
a favore della donna che non consentiva a nessun maschio di poter ribaltare
quella situazione. Ma lui che veniva da un'altra realtà, come avrebbe potuto
mai accettare una cosa simile? Malgrado fosse trascorso solo un giorno da
quando si trovava in quel mondo aveva imparato presto che malgrado l'istinto
gli suggerisse di fare altre cose, doveva invece obbedire e sottomettersi alle
femmine. Non aveva mai avuto nessuna idea di quel genere, nella sua vita.
Sapeva che c'erano tanti uomini che avrebbero adorato vivere in un mondo
simile, ma lui aveva sempre avuto un certo predominio in ogni rapporto che
aveva avuto, pertanto aveva diverse difficoltà ad inserirsi in un contesto
simile. Però c'era Marzia. E questo non era un elemento di poco valore.
Terminata la sigaretta, Silvia prese per la mano Claudio e si accomiatarono.
Filippo si ritrovò quindi da solo con Marzia senza però avere la minima idea
di cosa fare. Aspettava che la donna gli desse un ordine e soprattutto sperava
che la poliziotta si avvicinasse a lui. Non sapeva minimamente come fosse
l'approccio in quel mondo, ma aveva la certezza di piacerle. E se avesse fatto
il primo passo lui? Troppo pericoloso. Doveva aspettare che fosse lei a
prendere l'iniziativa, ma la donna lo invitò semplicemente ad andare in
camera sua. Il ragazzo cercò di nascondere la delusione, la salutò e si
diresse nella stanza assegnatagli dove trovò sul letto un pigiama e sullo
sfondo un televisore di gigantesche dimensioni. Accanto a questa meraviglia
tecnologica un paio di occhiali per vedere lo schermo in 3D.
Ebbe un po' di difficoltà col telecomando, ma alla fine riuscì ad accendere
la televisione e, inforcati gli occhiali, si trovò ad assistere ad uno
strano sport che assomigliava alla pallamano. Le due squadre erano formate
naturalmente esclusivamente da donne e doveva trattarsi di uno sport molto in
voga perché lo stadio era affollatissimo di tifose urlanti. Rimase a guardare
quello sport a lui sconosciuto ma il suo pensiero non poteva non andare a
quella splendida donna di nome Marzia che, dal canto suo, era appena entrata nella sua camera. Si guardò allo specchio dubbiosa e con il cuore in tumulto. Possibile che un maschio le potesse fare quell'effetto? Al diavolo tutte le precauzioni. Doveva entrare in camera sua e poi qualcosa le sarebbe venuto in mente. Bussò alla porta socchiusa e poi fece capolino
“ Ti disturbo Filippo?” Il ragazzo la vide apparire e subito il suo cuore
andò in agitazione. Ovviamente rispose di no e la donna entrò nella sua
camera. La guardò incedere verso di lui con quel suo pantalone aderente che
metteva in risalto un fisico che doveva essere perfetto. Aveva sciolto i
capelli che faceva ondeggiare mentre faceva quei pochi passi che lo dividevano
da lui, per poi sedersi accanto, sul letto. Filippo pensò che quella donna
fosse la personificazione stessa della bellezza e adesso, standole accanto,
poteva quasi sentire l'odore della sua pelle. Ammirava quegli occhi verdi che
lo osservavano a sua volta e sentiva perdersi nelle profondità di quello
sguardo intenso e meraviglioso. Avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più,
anche se le loro gambe già si toccavano, avrebbe voluto baciarla, toccarla,
prendere l'iniziativa, ma sapeva anche che doveva usare molta cautela. Marzia
intanto continuava ad osservare quello splendido ragazzo seduto accanto a lei.
Doveva trattarsi di un dono divino e provò ad accarezzarlo sperando che non
fuggisse da lei
“ Sei bellissimo Filippo” gli disse infine la donna avvinandosi un po' di più a
lui. Marzia si fece definitivamente coraggio, gli prese la mano dolcemente e
poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo che naturalmente rispose al bacio.
Tutti e due erano convinti di baciare la persona dell'altro sesso più bella
che fosse mai esistita e in un certo senso avevano entrambi ragione. Ma era
Marzia quella tra i due che doveva agire in quanto Filippo non sapeva proprio
come comportarsi e si muoveva in modo impacciato. La giovane donna slacciò la
camicia del ragazzo continuando ad indugiare con la bocca sul suo collo e
passando la mano sul petto villoso di Filippo meravigliandosi di quanto
fossero folti. Malgrado la moda richiedesse da alcuni anni la depilazione,
Filippo non aveva mai voluto abbandonare la sua peluria che lo faceva così
maschio e Marzia sembrava adorare toccare il suo petto. Lo spinse poi
leggermente sul petto continuando a baciarlo mentre il giovane accettava la
parte remissiva con un piacere che non aveva mai provato prima. Gli erano
capitate nella sua vita un paio di ragazze piuttosto svelte che avevano preso
l'iniziativa con lui, ma questa donna lo faceva in modo diverso, con un senso
di delicatezza e protezione che lo stavano facendo impazzire
“ Ti ho desiderato dal primo momento che ti ho visto” gli sussurrò la donna
proseguendo poi a baciarlo. Ma appena si sdraiò sul suo corpo e sentì il
pene di Filippo ormai eretto si ritrasse improvvisamente
“ C'è qualcosa che non va?” chiese il ragazzo meravigliato
“ Certo che c'è qualcosa che non va” fece la donna esterrefatta indicando
l'erezione che era ormai ben visibile anche considerando i pantaloni aderenti
che indossava il giovane
“ Non capisco. Che cosa non va?”
“ Tu..... Lui.... è dritto”
“ E certo che è dritto. Ci stiamo baciando e toccando. Sarebbe anomalo se non lo fosse, ma grazie al cielo non ho mai avuto questi problemi” rispose Filippo sempre più sgomento
“ Ma no che non è normale! Ancora non ti ho iniettato il farmaco”
“ Il farmaco? Ma quale farmaco? Io sono giovane e non ho bisogno di nessuna
medicina per fare l'amore” si risentì Filippo osservando la donna allibita.
Poi capì e proseguì “Vuol dire che per fare sesso i maschi di questo mondo
debbono prendere una medicina?”
Marzia fece cenno di si con la testa poi si rivolse al ragazzo
“ Tu non ne hai bisogno, vero?”
“ No, signorina Marzia. Se una donna mi piace lui si alza da solo” fece il
ragazzo indicando con lo sguardo il suo pene
Rimasero tutti e due in silenzio. Marzia soprattutto non sapeva più cosa
pensare. La sua amica, la dottoressa Flavia, aveva detto che c'era questa
possibilità, ma lei non le aveva voluto credere fino in fondo. Quindi aveva
ragione Filippo quando sosteneva che lui non faceva parte del suo mondo.
Oppure era semplicemente un ragazzo straordinario, dotato di facoltà del tutto
sconosciute agli altri maschi? In ogni caso, non aveva nessuna intenzione di
rinunciare a lui, venisse anche da Marte, e il modo in cui aveva risposto ai
suoi baci dimostrava in maniera lampante che il ragazzo ci stava. E poi aveva
detto che si eccitava se " una donna mi piace". Quindi lei gli piaceva. Lo
sollevò mettendoselo in braccio teneramente
“ Non mi importa niente chi sei e da dove vieni. Io ti voglio. Andiamo in
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