Inferno o paradiso Ventiquattresimo episodio

di
genere
dominazione

Silvia uscì dalla stanza del marito incrociando lo sguardo di Marzia. Il suo
volto era trasfigurato dal dolore e dalla rabbia e si infilò gli occhiali per
nascondere i suoi occhi ancora umidi. Marzia si avvicinò a lei abbracciandola
“ Come sta?” esordì la poliziotta
“ Le dottoresse non hanno ancora sciolto la prognosi, ma forse ce la potrà
fare. Se le Dee vorranno. Commissaria, prenda lei quella maledetta perché
altrimenti andrò in giro per tutto l'Impero a cercarla io stessa”
“ Ora calmati Silvia. Tu non farai niente di tutto questo e farai lavorare noi
della polizia. Non dimenticare che quella donna ha in mano il mio fidanzato.
Ho degli ottimi motivi personali per trovarla, senza contare l'affetto che
nutro per Claudio che considero come uno di famiglia”
Le due donne si abbracciarono nuovamente e si salutarono. Marzia si allontanò
quindi dall'ospedale un po' più sollevata dalla notizia che Claudio forse
poteva salvarsi. Era un po' strana la cosa. Se una donna avesse voluto avrebbe
potuto uccidere Claudio, un normale maschio, usando una minima parte della sua
potenza e invece questo non era avvenuto. Come se qualcosa o qualcuno glie lo
avesse impedito. Cercava di ragionare freddamente anche se il pensiero di
Filippo nelle mani di quella donna la turbava considerevolmente. Non aveva la
certezza matematica che si trattasse dell'assassina seriale che cercava da
mesi, ma qualcosa le diceva che doveva insistere su quella direzione, anche
perché non aveva altro a cui aggrapparsi. Arrivata in commissariato riunì
immediatamente il gruppo di agenti che stavano lavorando con lei al caso per
fare il punto della situazione
“ E' pronto l'identikit della donna?”
“ Si commissaria” rispose la tenente Domiziana Aureli, sua fedele
collaboratrice seduta al computer. Marzia scrutò il disegno che raffigurava
il viso di una donna bionda con i capelli mossi che doveva avere un'età tra i
venticinque ed i trentacinque. Questa poteva essere una traccia ulteriore
“ Quanti nomi sono rimasti delle proprietarie della vettura che ancora non
sono state controllate?”
“ Troppi commissaria. Sono 126. Non potremmo mai farcela a controllarle tutte
in tempo”
“ Mettiamoci al lavoro Domiziana. Stando all'identikit dovrebbe avere tra i 25
ed i 35 anni di età. Lascia solo i nominativi di quelle che rientrano in
questa fascia di età” Domiziana eseguì l'ordine ma la smorfia sul suo viso
non prometteva niente di positivo
“ Sono la maggior parte. Sono rimasti 114 nomi. Avevamo già fatto una
scrematura per età secondo i dati della psicologa. Solo che avevamo posto il
limite a quarant'anni. Riducendolo a 35 non abbiamo fatto un gran passo
avanti”
Marzia cercò di ragionare velocemente. Se aveva rapito Filippo era ovvio che
doveva avere un posto tranquillo dove poterlo portare. O abitava da sola fuori
città o aveva una seconda casa
“ Lascia solo i nomi di quelle che abitano fuori dal centro di Roma e di
quelle che hanno una seconda casa. Al mare, in montagna o in campagna non
importa. Sia che ce l'abbiano di loro proprietà o che siano di qualche
parente: mamma zia o cugina di primo grado”
Il tenente Domiziana Aureli scrutò la commissaria senza riuscire del tutto a
capirla. Aveva una fiducia cieca in Marzia ma stavolta qualcosa nel suo
ragionamento non sembrava funzionare perfettamente
“ E se ha preso in prestito la casa di qualche amica? Capisco dove vuole
arrivare ma mi sembra troppo forzata la cosa”
“ Se devi rapire un uomo non vai a chiedere casa a un amica. Deve essere
un'abitazione di cui hai sempre le chiavi in mano. Capisco le tue perplessità
e posso sicuramente sbagliare, ma è l'unica cosa che abbiamo in mano. Esegui
l'ordine!” Domiziana smanettò per alcuni secondi sul computer ed al termine
fece quasi un salto dalla sedia
“ Ci sono solo 47 nominativi. Forse possiamo fare un bel salto in avanti se il
suo ragionamento è giusto. Se solo potessimo ridurre ulteriormente questa
lista....!”
Marzia esitò un po'. Le veniva in mente la frase di Filippo. "Quella donna
deve aver subito un trauma" O le era morto qualcuno a cui teneva
particolarmente oppure poteva aver subito un'ingiustizia sul lavoro, come ad
esempio un licenziamento
“ Togli tutti i nomi di chi ha un lavoro regolare e contemporaneamente non ha
subito defezioni in famiglia”
“ Defezioni in che senso?”
“ Nel senso che le è morto il marito, il fidanzato oppure genitori. O anche
fratello e sorella” Il tenente Aureli lavorò di nuovo sul computer. I
nominativi che rimanevano dopo questa nuova scrematura erano solo quindici. La
tenente esultò
“ Ci siamo commissaria. Sono solo questi”
“ Stampa!” ordinò Marzia. Prese quindi in mano il foglio passatogli da
Domiziana e lo esaminò. Tra quei quindici nomi c'era anche la rapitrice del
suo amato, ne era sicura. Ora ce l'aveva in mano quell'assassina. Ma avrebbe
fatto in tempo a salvare il suo fidanzato?
“ Fate un controllo immediato su tutte queste persone cominciando ad escludere
chi, stamattina all'ora del sequestro, era al lavoro. Voglio che tutto
l'organico sia a disposizione e per questo sono aboliti tutti i permessi”
Tutte le agenti che avevano partecipato alla riunione si alzarono lasciando
Marzia da sola con i suoi pensieri. I dubbi continuavano a lacerarla. Non
poteva essere certa che la sequestratrice fosse la stessa persona che si era
macchiata degli altri delitti. Diverso era stato il modo di fare e differente
anche l'impostazione. Si era passati da violenza con omicidio a sequestro.
Sapeva anche che si stava giocando tutto, carriera e affetti. Se avesse
fallito questa prova la sua vita non sarebbe stata più la stessa. Forse non
avrebbe avuto più senso neanche continuare a fare la poliziotta. Se non fosse
stata capace di salvare il suo ragazzo, di che aiuto poteva essere alla
comunità? A tutto questo però avrebbe pensato dopo, ora doveva provare a
vincerla questa partita. Si mise per un momento le mani in tasca ed estrasse di nuovo l’anello che avrebbe dovuto donare al suo fidanzato. Si, questa era la partita della sua vita.
scritto il
2023-06-16
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