Prendersi delle grandi soddisfazioni al lavoro - cap 6
di
Amico segreto
genere
dominazione
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
Dopo quel primo venerdì, Betta diventò la responsabile, una meravigliosa responsabile, una meravigliosa responsabile troia.
Come le avevo promesso, non solo mi godevo egoisticamente il suo corpo, mi scopavo anche la sua testa, con notevole piacere sia suo personale, che anche del maritino.
Infatti i fine settimana gli facevo ripetere in casa le porcate che gli facevo fare con me, con sommo piacere del neo cornuto, che si godeva una nuova Betta, più disinibita e molto più consapevole del proprio corpo e della propria femminilità, ma andiamo per ordine.
Il week end dopo lo sverginamento posteriore, con il culo che gli bruciò per quasi una settimana, doveva iniziare con fare il primo ingoio al marito, ma non era ancora entrata nella parte ed il lunedì mattina comprese che era preferibile impegnarsi nei compiti affidati.
Come sempre le donne, soprattutto quelle molto belle, credono che tutto gli sia dovuto, soprattutto se fanno sesso, Betta da semplice dipendente a responsabile di agenzia, pensava con il suo sacrificio di essere passata di ruolo anche nei rapporti con me.
Lo era, ma non come immaginava lei, ed il lunedì dopo lo sverginamento anale dovetti farglielo capire bene.
Mi aveva scritto una chat privata solo nostra lamentandosi del dolore al culo e soprattutto che sia sabato che domenica per una serie di eventi non era riuscita a stare in intimità con Paolo il marito e fargli ciò che gli avevo suggerito.
Di prima mattina avevo da sbrigare una questione importante, ma fremevo dalla voglia di fargli capire che i miei non erano solo “suggerimenti”, verso le 10:00 la chiamai in ufficio e gli chiesi un resoconto.
Appena terminato la feci appoggiare sulla scrivania per controllare il rossore e lei subito mi prego di lasciarla stare dietro, invece fu un divertimento passagli la connettivina che avevo tenuto in frigo, internamente, ci giravo il dito mentre la brontolavo:
“Non ci siamo Betta, sei stata magnifica fino a venerdì, ed ora mi caschi su queste bischerate, perchè oggi questo intimo di cotone? Perchè in due giorni non hai fatto quello che dovevi fare a Paolo? Che sono poi tutte queste lamentele per essersi fatta inculare, eh? Ricordi i patti il tuo culo è mio e me lo faccio quando ne ho voglia”.
Lei tutta rossa, stava in silenzio e quando giravo il dito strizzava gli occhi ma cercava di non lamentarsi.
Io: “Ti devo punire Betta oppure se preferisci finirla qua, nomino Luisa”
Lei: “Non succederà più, accetto la punizione che vorrai darmi, ma dopo tutto quello che ho fatto, il ruolo me lo sono meritato”
Io: “Devo essere io a dire che te lo sei meritato, tu dimostrami di meritarlo”
La lascio e mi siedo comodamente sulla mia poltrona, mi guarda con gli occhioni lucidi, si libera dei pantaloni e degli slip che erano ad una sola caviglia, mi siede addosso a gambe aperte e mi limona come una ragazzina.
Rimango volutamente passivo, gli faccio capire che la sto mettendo alla prova, mi sbottona i pantaloni e me li toglie ripiegandoli sulla scrivania, io l’avrei gettati appallottolati.
Mi succhia appassionatamente, è entrata benissimo nella parte, ed io la stuzzico dicendogli: “Visto che non l’hai fatto al maritino potremmo regalare un bell’ingoio a qualche sconosciuto” mi guarda supplichevole mentre mi lecca”.
“Preferisti un ragazzino da svezzare o un vecchio porco? Magari un vu-comprà, ti piacerebbe essere scopata da un bel mandingo?”
Diventa paonazza, sta immaginando cosa gli propongo : “Però effettivamente non erano questi i patti, tu sei la mia troietta vero Betta?”
Si alza e si impala da sola, avendo i braccioli preferisce voltarsi di schiena impugnare il cazzo e sederci sopra a gambe quasi chiuse, sembra un pompino con la fica, così adesso può parlare: “si sono la tua troietta”
Mi vuole sorprendere, mi massaggia le palle, ha capito che li siamo molto sensibili, poi lo impugna si alza e cambia buco, nonostante il bruciore mi vuol dimostrare che fa quello che piace a me, gli viene le lacrime agli occhi.
La fermo quasi subito dicendoli: “Betta nel culo oggi no, ma sei stata convincente, fammi venire con la bocca, questa settimana tutte le mattine voglio un bel pompino, quando ti chiamo per il caffè ti fai un bel the a bollore, voglio sentire la bocca che scotta” mi guarda sorpresa “lo facevano le geishe immagino non lo sapessi”
Non toglie gli occhi dai miei m mentre succhia con impegno, e fa un cenno con la testa per farmi capire che non lo sapeva.
Io: “Betta voglio che continui a guardarmi mentre vengo” e mi scarico tutta la tensione accumulata, rimane con l’uccello ben piantato in bocca, mi da ancora colpi di lingua, mi pulisce per bene.
Io: “ce l’hai ancora in bocca?” mi risponde ancora a gesti con la testa, ma stavolta in avanti per dirmi di si.
Gli giro l’orologio da tavolo e gli dico: “giocaci con la sborra in bocca e toccati la passera a gambe aperte, hai tre minuti da adesso, se riesci a venire bene, altrimenti aspetti stasera”.
Si sditalina con due dita della mano destra, mentre la sinistra si tocca la clitoride come se suonasse la chitarra, vorrebbe venire, ma i tre minuti passano in lampo e non ci riesce.
Io: “basta così” e mentre lo dico si stringe le gambe, “ora prendi il telefonino e fotografati la bocca aperta, vediamo quanta te n’è rimasta”.
E’ ancora tutta rossa per l’eccitazione e per le emozioni che gli procuro portandola in territori per lei sconosciuti, gli faccio fare la foto che mi fa vedere e poi gli dico: “Con lo stronzo ne devi fotografare di più di questa, adesso ingoia tutto”
“Adesso scrivigli questo messaggio: “stamani in ufficio la mia collega Luisa mi ha fatto veramente incazzare, mi ha dato della fica di legno, stasera vieni eccitato perchè ho voglia di cazzo”
Scrive sotto dettatura e timidamente mi fa: “non gli ho mai scritto così”
Io: “Non avevo dubbi, stasera quando torna gli dici, che hai fatto da sola, eri troppo eccitata, se si comporta bene dopo accontenterai anche lui” “quando starà per venire, prima lo guardi negli occhi, poi gli dici qualche porcata di tua iniziativa, lo riprendi in bocca ti fai venire in bocca e poi scappi in bagno, li devi avere il telefonino e mi farai vedere quanta ne ha, poi metti video e ingoi, capito tutto?”
“Poi torni di la e gli dici che un po’ di sperma ti è andata giù, ti senti troia e e ne hai ancora voglia. La prossima volta gli fai l’ingoio davanti a lui, ok?”
Betta: “Si ho capito”
Io: “il culo aspetta a darglielo te lo dico io quando sei pronta a prenderne due a distanza di poche ore”
Io: “Ti devo ancora punire delle tue lamentele e di non aver fatto i compiti a casa” mi guarda supplichevole, ma rimane in silenzio, è bellissima.
Ci penso davvero, non voglio ne passarci sopra ne essere troppo severo: “Betta facciamo così, sei in debito di una punizione una di queste mattine ti dirò cosa devi fare”.
Continua............
Dopo quel primo venerdì, Betta diventò la responsabile, una meravigliosa responsabile, una meravigliosa responsabile troia.
Come le avevo promesso, non solo mi godevo egoisticamente il suo corpo, mi scopavo anche la sua testa, con notevole piacere sia suo personale, che anche del maritino.
Infatti i fine settimana gli facevo ripetere in casa le porcate che gli facevo fare con me, con sommo piacere del neo cornuto, che si godeva una nuova Betta, più disinibita e molto più consapevole del proprio corpo e della propria femminilità, ma andiamo per ordine.
Il week end dopo lo sverginamento posteriore, con il culo che gli bruciò per quasi una settimana, doveva iniziare con fare il primo ingoio al marito, ma non era ancora entrata nella parte ed il lunedì mattina comprese che era preferibile impegnarsi nei compiti affidati.
Come sempre le donne, soprattutto quelle molto belle, credono che tutto gli sia dovuto, soprattutto se fanno sesso, Betta da semplice dipendente a responsabile di agenzia, pensava con il suo sacrificio di essere passata di ruolo anche nei rapporti con me.
Lo era, ma non come immaginava lei, ed il lunedì dopo lo sverginamento anale dovetti farglielo capire bene.
Mi aveva scritto una chat privata solo nostra lamentandosi del dolore al culo e soprattutto che sia sabato che domenica per una serie di eventi non era riuscita a stare in intimità con Paolo il marito e fargli ciò che gli avevo suggerito.
Di prima mattina avevo da sbrigare una questione importante, ma fremevo dalla voglia di fargli capire che i miei non erano solo “suggerimenti”, verso le 10:00 la chiamai in ufficio e gli chiesi un resoconto.
Appena terminato la feci appoggiare sulla scrivania per controllare il rossore e lei subito mi prego di lasciarla stare dietro, invece fu un divertimento passagli la connettivina che avevo tenuto in frigo, internamente, ci giravo il dito mentre la brontolavo:
“Non ci siamo Betta, sei stata magnifica fino a venerdì, ed ora mi caschi su queste bischerate, perchè oggi questo intimo di cotone? Perchè in due giorni non hai fatto quello che dovevi fare a Paolo? Che sono poi tutte queste lamentele per essersi fatta inculare, eh? Ricordi i patti il tuo culo è mio e me lo faccio quando ne ho voglia”.
Lei tutta rossa, stava in silenzio e quando giravo il dito strizzava gli occhi ma cercava di non lamentarsi.
Io: “Ti devo punire Betta oppure se preferisci finirla qua, nomino Luisa”
Lei: “Non succederà più, accetto la punizione che vorrai darmi, ma dopo tutto quello che ho fatto, il ruolo me lo sono meritato”
Io: “Devo essere io a dire che te lo sei meritato, tu dimostrami di meritarlo”
La lascio e mi siedo comodamente sulla mia poltrona, mi guarda con gli occhioni lucidi, si libera dei pantaloni e degli slip che erano ad una sola caviglia, mi siede addosso a gambe aperte e mi limona come una ragazzina.
Rimango volutamente passivo, gli faccio capire che la sto mettendo alla prova, mi sbottona i pantaloni e me li toglie ripiegandoli sulla scrivania, io l’avrei gettati appallottolati.
Mi succhia appassionatamente, è entrata benissimo nella parte, ed io la stuzzico dicendogli: “Visto che non l’hai fatto al maritino potremmo regalare un bell’ingoio a qualche sconosciuto” mi guarda supplichevole mentre mi lecca”.
“Preferisti un ragazzino da svezzare o un vecchio porco? Magari un vu-comprà, ti piacerebbe essere scopata da un bel mandingo?”
Diventa paonazza, sta immaginando cosa gli propongo : “Però effettivamente non erano questi i patti, tu sei la mia troietta vero Betta?”
Si alza e si impala da sola, avendo i braccioli preferisce voltarsi di schiena impugnare il cazzo e sederci sopra a gambe quasi chiuse, sembra un pompino con la fica, così adesso può parlare: “si sono la tua troietta”
Mi vuole sorprendere, mi massaggia le palle, ha capito che li siamo molto sensibili, poi lo impugna si alza e cambia buco, nonostante il bruciore mi vuol dimostrare che fa quello che piace a me, gli viene le lacrime agli occhi.
La fermo quasi subito dicendoli: “Betta nel culo oggi no, ma sei stata convincente, fammi venire con la bocca, questa settimana tutte le mattine voglio un bel pompino, quando ti chiamo per il caffè ti fai un bel the a bollore, voglio sentire la bocca che scotta” mi guarda sorpresa “lo facevano le geishe immagino non lo sapessi”
Non toglie gli occhi dai miei m mentre succhia con impegno, e fa un cenno con la testa per farmi capire che non lo sapeva.
Io: “Betta voglio che continui a guardarmi mentre vengo” e mi scarico tutta la tensione accumulata, rimane con l’uccello ben piantato in bocca, mi da ancora colpi di lingua, mi pulisce per bene.
Io: “ce l’hai ancora in bocca?” mi risponde ancora a gesti con la testa, ma stavolta in avanti per dirmi di si.
Gli giro l’orologio da tavolo e gli dico: “giocaci con la sborra in bocca e toccati la passera a gambe aperte, hai tre minuti da adesso, se riesci a venire bene, altrimenti aspetti stasera”.
Si sditalina con due dita della mano destra, mentre la sinistra si tocca la clitoride come se suonasse la chitarra, vorrebbe venire, ma i tre minuti passano in lampo e non ci riesce.
Io: “basta così” e mentre lo dico si stringe le gambe, “ora prendi il telefonino e fotografati la bocca aperta, vediamo quanta te n’è rimasta”.
E’ ancora tutta rossa per l’eccitazione e per le emozioni che gli procuro portandola in territori per lei sconosciuti, gli faccio fare la foto che mi fa vedere e poi gli dico: “Con lo stronzo ne devi fotografare di più di questa, adesso ingoia tutto”
“Adesso scrivigli questo messaggio: “stamani in ufficio la mia collega Luisa mi ha fatto veramente incazzare, mi ha dato della fica di legno, stasera vieni eccitato perchè ho voglia di cazzo”
Scrive sotto dettatura e timidamente mi fa: “non gli ho mai scritto così”
Io: “Non avevo dubbi, stasera quando torna gli dici, che hai fatto da sola, eri troppo eccitata, se si comporta bene dopo accontenterai anche lui” “quando starà per venire, prima lo guardi negli occhi, poi gli dici qualche porcata di tua iniziativa, lo riprendi in bocca ti fai venire in bocca e poi scappi in bagno, li devi avere il telefonino e mi farai vedere quanta ne ha, poi metti video e ingoi, capito tutto?”
“Poi torni di la e gli dici che un po’ di sperma ti è andata giù, ti senti troia e e ne hai ancora voglia. La prossima volta gli fai l’ingoio davanti a lui, ok?”
Betta: “Si ho capito”
Io: “il culo aspetta a darglielo te lo dico io quando sei pronta a prenderne due a distanza di poche ore”
Io: “Ti devo ancora punire delle tue lamentele e di non aver fatto i compiti a casa” mi guarda supplichevole, ma rimane in silenzio, è bellissima.
Ci penso davvero, non voglio ne passarci sopra ne essere troppo severo: “Betta facciamo così, sei in debito di una punizione una di queste mattine ti dirò cosa devi fare”.
Continua............
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