Prendersi delle grandi soddisfazioni al lavoro - cap 7
di
Amico segreto
genere
dominazione
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
Dopo le prime tre settimane, mi feci un po’ di ferie e al ritorno mi presi un bello strappo alla schiena in MTB, quindi fui costretto a rinunciare per oltre un mese, al mio nuovo giochino preferito: Betta.
Ci sentivamo quasi tutti i giorni, ma parlavamo soprattutto di lavoro e del suo insediamento nell’ufficio accanto al mio.
Una mattina mi svegliai con un’erezione che non voleva saperne di calare, avevo le palle gonfie come non mi era capitato da moltissimi anni, anzi forse mai.
Stavo indubbiamente guarendo, alle 7:00 inviai un sms a Betta con scritto: “oggi completo con pantaloncino con tacco adeguato, alle 10:00 farai la penitenza che mi devi, prima però fatti fare una foto da qualcuno, non voglio un selfie”
Durante le mie vacanze, prima dell’infortunio avevo fatto recapitare in ufficio tre pacchi per Betta, nel primo c’erano tre vestiti, sia eleganti sia sexy, uno era un tailleur con pantaloncino cortissimo che abbinato ad una bella scarpa, esaltavano le meravigliose cosce di Betta.
Nel secondo pacco c’erano tre scarpe eleganti, tutte con tacco piuttosto impegnativo, e nel terzo una serie di giochini, nell’ordine un plug anale, un ovetto vibrante, le palline cinesi, le palline anali e un bel vibratore clitorideo.
Prima delle 9:00 mi arriva la foto di Betta, era la prima volta che andava in ufficio con il micro tailleur che gli avevo fatto recapitare, la chiamai quasi subito non stavo nella pelle.
Mi feci raccontare cosa gli aveva detto Paolo prima di uscire. Vedendo i capi sul letto aveva esclamato: “chi vuoi stendere oggi in ufficio” poi aveva aggiunto che andava a Milano e tornava dopo le 21:00. La foto se l’era fatta fare da Angela una nostra collega.
Mi fece relazionare anche il sesso con Paolo, finalmente si era fatta inculare anche da lui, eravamo 5 a 1, teneva ancora il conto degli ingressi posteriori.
Gli dissi che il fine settimana avremmo chiuso il primo set, come nel tennis, 6 a 2, perchè venerdì ci saremmo visti e entro le 24 ore avrebbe dovuto bissare con il maritino, stava diventando ingorda, il giochino come speravo stava piacendo e non poco anche a lei, e non si vergognava ad ammetterlo.
“Oggi con la tua penitenza ci sarà una certa evoluzione” gli dissi “dovrai entro le 13:00 inviarmi tre selfie con un cazzo in bocca” silenzio tombale e io continuai “ogni ora di ritardo una penitenza, se non te la senti e vorrai aspettare di assaporare Paolo, avrai 7 o 8 nuove penitenze, che ne pensi?”
Betta: “Ma capo dovrei mettermi in bocca il cazzo di uno sconosciuto? Non puoi chiedermi questo”
Io: “come preferisci Betta, ma una penitenza deve essere una penitenza, se non hai qualche ex, qualche ex trombamico, o qualcuno che ti fa il filo che vuoi premiare, o qualche tua nuova ispirazione, aspetti stasera Paolino però le penitenze aumentano, sono convinto che troverai la soluzione che fa al caso tuo”
Un messaggio successivo conteneva le istruzioni: “tre foto, devi essere vestita come adesso, due selfie uno con la lingua di fuori e l’altro con la cappella in bocca, mi raccomando uno da destra e uno da sinistra, e la terza foto te la fai fare da lui devi guardare nell’obiettivo con più cazzo possibile in bocca”
Dopo le 12 mi arrivano da Betta le tre foto in allegato con scritto: Stavolta sei stato un grandissimo stronzo, mi sono vergognata da morire, voglio che i nostri giochi rimangano tra noi, non voglio diventare così troia!
Le tre foto erano perfette, aveva seguito le istruzioni alla perfezione, era in un bagno, forse in quello dell’ufficio, aveva scelto un pisello di medie dimensioni, poco largo forse, nella terza foto non riusciva ad imboccarlo tutto, sia perchè non era esperta della gola profonda (avrei dovuto insegnarglielo), sia perchè probabilmente era molto eccitato e piuttosto lungo.
Gli rispondo con un audio “brava prova superata brillantemente; basta non sbagliare per non avere penitenze; alle 15:00 a rapporto”
Alle 14:59 mi arriva la chiamata e gli rispondo “raccontami tutto immediatamente” e lei con un tono birichino mi dice “Ciao boss, ho dovuto chiedere un favore ad una persona che conosci, gli ho detto che ho perso una scommessa e mi vergognavo da morire, non gli ho spiegato niente, solo che se ne avesse fatto parola con chiunque l’avrei castrato”
“L’ho chiesto a Robertino” Roberto, era il ragazzo che lavoravo da noi, quindi adesso un suo sottoposto, se la memoria non mi inganna sui 27/28 anni, alto come me con gli occhialini da nerd, che gli si contano le costole, era un’annetto che era da noi, si occupava di social marketing.
Betta: “L’ho portato nel bagno delle donne al piano sopra, e gli ho chiesto se era lavato, mi ha guardata strano, solo allora gli ho detto che dovevo fare tre foto con un pisello se mi prestava il suo, ha accettato di buon grado, ma era tutto rosso anche lui, gli ho fatto lavare il pisello e mi sono girata” “mi ha ringraziata di aver scelto lui, mentre si lavava lo minacciavo che se avesse detto ad anima viva la mia penitenza”
Betta: “quando mi sono girata nuovamente il gamberetto di prima era orgogliosamente eretto, non so se merito del lavaggio e delle mie parole o del mio look, probabilmente tutte e tre le cose insieme”.
Io: “Betta tu eri eccitata al pensiero di quello che dovevi fare?”
Betta: “Mi vergognavo da morire, ma però ero padrona della situazione, come dire la differenza di età mi ha fatto sentire più porca che con te, non me lo so spiegare, eccitata prima no, ma in bagno ero partita per la tangente” “ti dicevo l’ho fatto appoggiare al lavandino, mi sono poggiata sui talloni, gli ho messo la lingua sul fenulo e ho fatto la prima foto, poi dall’altra parte prendendogli la cappella in bocca” “infine gli ho spiegato come mi doveva fare la terza foto e ho cercato di imboccarlo tutto ma come vedi non entrava tutto in bocca, la prima volta mi ha fatto una foto dove avevo gli occhi chiusi, mi sono incazzata rimessa in posizione e gli urlato mentre ti guardo cazzo, non sai fare nemmeno una foto” “L’ho trattato malissimo, poi quando andava bene gli ho detto se vuoi finire dopo lava tutto”
“Credo abbia detto si e no due parole, ma poi se ne uscito con una vocina supplicante, Betta se sono stato bravo e non dico niente a nessuno, almeno finisci te, sei sempre stata il mio sogno erotico”
“Mi sono sentita una merda, l’ho usato e basta, mi ha fatto una tenerezza, avrei avuto voglia di farmi scopare, ma ho richiuso la porta gliel’ho preso in mano girandolo sul lavandino e gli ho fatto una sega, anzi gli ho fatto due o tre su e giù e ha iniziato a sparare sperma, mai vista tanta così, sempre ripetendogli che se non voleva perdere il lavoro e l’uccello non avrebbe dovuto far parola con nessuno”.
“Non reggeva il mio sguardo, è stato così diverso da qualsiasi altra esperienza, io sono sempre stata piuttosto passiva, e fare questa penitenza così intima con un ragazzo 12 anni più piccolo, ma ne dimostra 20 meno, chiunque avrebbe approfittato della situazione, mi avrebbe palpato, avrebbe preteso qualcosa in cambio, sulla terza foto mi aspettavo che mi dicesse, se vuoi la foto finisci il pompino”
Io: “Betta anche il servizio fotografico lo devi ripetere con il maritino, con lui voglio una foto, con te a pecora, mentre ti allarghi la passera con le dita e hai il pisello di tuo marito tutto dentro al quel meraviglioso culetto che ti ritrovi”
Continua....................
Dopo le prime tre settimane, mi feci un po’ di ferie e al ritorno mi presi un bello strappo alla schiena in MTB, quindi fui costretto a rinunciare per oltre un mese, al mio nuovo giochino preferito: Betta.
Ci sentivamo quasi tutti i giorni, ma parlavamo soprattutto di lavoro e del suo insediamento nell’ufficio accanto al mio.
Una mattina mi svegliai con un’erezione che non voleva saperne di calare, avevo le palle gonfie come non mi era capitato da moltissimi anni, anzi forse mai.
Stavo indubbiamente guarendo, alle 7:00 inviai un sms a Betta con scritto: “oggi completo con pantaloncino con tacco adeguato, alle 10:00 farai la penitenza che mi devi, prima però fatti fare una foto da qualcuno, non voglio un selfie”
Durante le mie vacanze, prima dell’infortunio avevo fatto recapitare in ufficio tre pacchi per Betta, nel primo c’erano tre vestiti, sia eleganti sia sexy, uno era un tailleur con pantaloncino cortissimo che abbinato ad una bella scarpa, esaltavano le meravigliose cosce di Betta.
Nel secondo pacco c’erano tre scarpe eleganti, tutte con tacco piuttosto impegnativo, e nel terzo una serie di giochini, nell’ordine un plug anale, un ovetto vibrante, le palline cinesi, le palline anali e un bel vibratore clitorideo.
Prima delle 9:00 mi arriva la foto di Betta, era la prima volta che andava in ufficio con il micro tailleur che gli avevo fatto recapitare, la chiamai quasi subito non stavo nella pelle.
Mi feci raccontare cosa gli aveva detto Paolo prima di uscire. Vedendo i capi sul letto aveva esclamato: “chi vuoi stendere oggi in ufficio” poi aveva aggiunto che andava a Milano e tornava dopo le 21:00. La foto se l’era fatta fare da Angela una nostra collega.
Mi fece relazionare anche il sesso con Paolo, finalmente si era fatta inculare anche da lui, eravamo 5 a 1, teneva ancora il conto degli ingressi posteriori.
Gli dissi che il fine settimana avremmo chiuso il primo set, come nel tennis, 6 a 2, perchè venerdì ci saremmo visti e entro le 24 ore avrebbe dovuto bissare con il maritino, stava diventando ingorda, il giochino come speravo stava piacendo e non poco anche a lei, e non si vergognava ad ammetterlo.
“Oggi con la tua penitenza ci sarà una certa evoluzione” gli dissi “dovrai entro le 13:00 inviarmi tre selfie con un cazzo in bocca” silenzio tombale e io continuai “ogni ora di ritardo una penitenza, se non te la senti e vorrai aspettare di assaporare Paolo, avrai 7 o 8 nuove penitenze, che ne pensi?”
Betta: “Ma capo dovrei mettermi in bocca il cazzo di uno sconosciuto? Non puoi chiedermi questo”
Io: “come preferisci Betta, ma una penitenza deve essere una penitenza, se non hai qualche ex, qualche ex trombamico, o qualcuno che ti fa il filo che vuoi premiare, o qualche tua nuova ispirazione, aspetti stasera Paolino però le penitenze aumentano, sono convinto che troverai la soluzione che fa al caso tuo”
Un messaggio successivo conteneva le istruzioni: “tre foto, devi essere vestita come adesso, due selfie uno con la lingua di fuori e l’altro con la cappella in bocca, mi raccomando uno da destra e uno da sinistra, e la terza foto te la fai fare da lui devi guardare nell’obiettivo con più cazzo possibile in bocca”
Dopo le 12 mi arrivano da Betta le tre foto in allegato con scritto: Stavolta sei stato un grandissimo stronzo, mi sono vergognata da morire, voglio che i nostri giochi rimangano tra noi, non voglio diventare così troia!
Le tre foto erano perfette, aveva seguito le istruzioni alla perfezione, era in un bagno, forse in quello dell’ufficio, aveva scelto un pisello di medie dimensioni, poco largo forse, nella terza foto non riusciva ad imboccarlo tutto, sia perchè non era esperta della gola profonda (avrei dovuto insegnarglielo), sia perchè probabilmente era molto eccitato e piuttosto lungo.
Gli rispondo con un audio “brava prova superata brillantemente; basta non sbagliare per non avere penitenze; alle 15:00 a rapporto”
Alle 14:59 mi arriva la chiamata e gli rispondo “raccontami tutto immediatamente” e lei con un tono birichino mi dice “Ciao boss, ho dovuto chiedere un favore ad una persona che conosci, gli ho detto che ho perso una scommessa e mi vergognavo da morire, non gli ho spiegato niente, solo che se ne avesse fatto parola con chiunque l’avrei castrato”
“L’ho chiesto a Robertino” Roberto, era il ragazzo che lavoravo da noi, quindi adesso un suo sottoposto, se la memoria non mi inganna sui 27/28 anni, alto come me con gli occhialini da nerd, che gli si contano le costole, era un’annetto che era da noi, si occupava di social marketing.
Betta: “L’ho portato nel bagno delle donne al piano sopra, e gli ho chiesto se era lavato, mi ha guardata strano, solo allora gli ho detto che dovevo fare tre foto con un pisello se mi prestava il suo, ha accettato di buon grado, ma era tutto rosso anche lui, gli ho fatto lavare il pisello e mi sono girata” “mi ha ringraziata di aver scelto lui, mentre si lavava lo minacciavo che se avesse detto ad anima viva la mia penitenza”
Betta: “quando mi sono girata nuovamente il gamberetto di prima era orgogliosamente eretto, non so se merito del lavaggio e delle mie parole o del mio look, probabilmente tutte e tre le cose insieme”.
Io: “Betta tu eri eccitata al pensiero di quello che dovevi fare?”
Betta: “Mi vergognavo da morire, ma però ero padrona della situazione, come dire la differenza di età mi ha fatto sentire più porca che con te, non me lo so spiegare, eccitata prima no, ma in bagno ero partita per la tangente” “ti dicevo l’ho fatto appoggiare al lavandino, mi sono poggiata sui talloni, gli ho messo la lingua sul fenulo e ho fatto la prima foto, poi dall’altra parte prendendogli la cappella in bocca” “infine gli ho spiegato come mi doveva fare la terza foto e ho cercato di imboccarlo tutto ma come vedi non entrava tutto in bocca, la prima volta mi ha fatto una foto dove avevo gli occhi chiusi, mi sono incazzata rimessa in posizione e gli urlato mentre ti guardo cazzo, non sai fare nemmeno una foto” “L’ho trattato malissimo, poi quando andava bene gli ho detto se vuoi finire dopo lava tutto”
“Credo abbia detto si e no due parole, ma poi se ne uscito con una vocina supplicante, Betta se sono stato bravo e non dico niente a nessuno, almeno finisci te, sei sempre stata il mio sogno erotico”
“Mi sono sentita una merda, l’ho usato e basta, mi ha fatto una tenerezza, avrei avuto voglia di farmi scopare, ma ho richiuso la porta gliel’ho preso in mano girandolo sul lavandino e gli ho fatto una sega, anzi gli ho fatto due o tre su e giù e ha iniziato a sparare sperma, mai vista tanta così, sempre ripetendogli che se non voleva perdere il lavoro e l’uccello non avrebbe dovuto far parola con nessuno”.
“Non reggeva il mio sguardo, è stato così diverso da qualsiasi altra esperienza, io sono sempre stata piuttosto passiva, e fare questa penitenza così intima con un ragazzo 12 anni più piccolo, ma ne dimostra 20 meno, chiunque avrebbe approfittato della situazione, mi avrebbe palpato, avrebbe preteso qualcosa in cambio, sulla terza foto mi aspettavo che mi dicesse, se vuoi la foto finisci il pompino”
Io: “Betta anche il servizio fotografico lo devi ripetere con il maritino, con lui voglio una foto, con te a pecora, mentre ti allarghi la passera con le dita e hai il pisello di tuo marito tutto dentro al quel meraviglioso culetto che ti ritrovi”
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