Prendersi delle grandi soddisfazioni al lavoro - cap 8

di
genere
dominazione

Il venerdì dopo, ero io carichissimo e in attesa nella mia piccola alcova a San Baronto, Betta era in ritardo giustificato, appena entrò gli dissi subito il programma: “inserisci immediatamente l’ovetto, poi te lo metto nel .................?”
E lo feci dire a lei: “nel culo”.
Io: “Poi voglio tanto impegno di bocca per rimetterlo in forma ed infine ti voglio..............?”
lei capendo l’antifona “scopare per bene”.
Io: “Brava, e poi secondo te dove vorrò venire?
Lei: “in bocca e devo ingoiare lo sperma”
Io: “Ormai sono un libro aperto per te”
Lei: “Io ormai ho il culo aperto da te” e ci siamo fatti una risata veramente di gusto.
Io: “Betta non fare la furba, sono quasi due mesi che non scopiamo, ho voglia di goderti e di farti godere”
Lei: “Non pensavo che te lo avrei mai detto, mi sei mancato anche tu, mi sono sentita sedotta e abbandonata, non fraintendere ho aumentato le scopate con Paolo, ma spesso è troppo rapido e altre volte poco attento alle mie esigenze. Mi faccio una doccia”
Non era previsto, ma c’era dell’impazienza sotto i miei slip, sono entrato con lei e gli ho lavato prima la schiena, poi le tette, sotto le ascelle e a gambe aperte la fica e passando di sotto anche il culo.
Poi ha ricambiato lavandomi lei, si è inginocchiata sotto la doccia e sotto l’acqua mi ha dimostrato quanto era migliorata con la lingua, il mio programma si era andato a far benedire, l’ho alzata di peso appongiandola alla parete e reggendosi al mio collo l’ho scopata in piedi, per la prima volta, pensavo di durare pochissimo, invece la paura del sapone per terra mi distraeva del meraviglioso amplesso, Betta mi mordicchiava l’orecchio, lo leccava fino a che mi ha detto: “ahhh vengo, è bellissimo”.
Una gran bella scopata da amanti, tanta lingua in bocca, tanta passione, tanto godimento.
Sempre impalata l’ho portata in collo di la e lei mi fa: “così bagniamo tutto il letto, dopo ci toccherà scopare per terra, asciughiamoci prima”
Per farla scendere è stata un’impresa, mi sono dovuto mettere seduto sul seggiolino da bagno e poi lei si è alzata, prima ha asciugato poi lei, ha preso la vasellina e si è preparata da sola.
Io ero magnificamente eretto e mi pregustavo il suo meraviglioso buchino.
Si è messa l’ovetto dicendomi: “ma che porcellina mi hai fatto diventare, godo più veloce io di questo bel cazzone (ora che lo scrivo speriamo che l’abbia detto come complimento al mio pene e non come offesa alla mia persona).
Lei: “in che posizione mi vuoi?”
Io, accendendo la vibrazione dell’ovetto: “Betta la tua parte di dolcezza l’hai già avuta, oggi sarò irrispettoso e quasi brutale, ok?”
Betta mordendosi le labbra mi dice: “Mmm.........Così mi fai paura, mi vuoi fare male?”
Io: “Betta ormai il culo ce l’hai rotto, devi provare anche un po’ di maniere forti, magari ti piace, se il dolore fosse insopportabile e se mentre giochiamo vuoi che mi fermi devi dirmi: “Perfettinadicebasta”
Lei: “avrei preferito che la password fosse Barbitroia”
Sorrido mentre replico: “Con Luisa non riuscite proprio ad andare d’accordo eh? Occhio perchè alla prossima punizione ti faccio leccare la sua fica, a lei mi sa piacerebbe parecchio, che ne dici?”
Lei: “Non dirlo nemmeno per scherzo a me la fica fa schifo, la sua poi, forse con lei mi piacerebbe avere il cazzo per fargli quello che ti appresti a fare te a me”
Gli faccio indossare i tacchi, con l’ovetto che vibrava, l’ho appoggiata al mobiletto proprio a pochi centimetri dal vetro e solo a quel punto: “voglio vederti bene in faccia” mentre glielo appoggiavo sulla rosellina.
Sono entrato in un colpo solo, non sapevo se guardare il culo profanato che si allargava al passaggio del mio pisello o lo specchio con lei a bocca aperta che subiva l’ingresso in profondità, l’ho fatta un po’ abituare ad averlo quasi tutto dentro, mi sono lasciato un paio di centimetri fuori.
Il culo di Betta mi faceva da guanto, era ancora molto stretta, i quasi venti centimetri di differenza di altezza erano compensati in parte dai tacchi, ma dovevo stare a gambe larghe con le ginocchia un po’ piegate, ho iniziato a stantuffarla per bene, l’ovetto che vibrava dentro la sua fica, i miei colpi decisi che l’alzavano, i suoi lamenti.
Se sotto la doccia abbiamo fatto l’amore questo era sesso animalesco, eravamo un bagno di sudore, credo di aver perso 3 chili, la cavalcavo e la domavo al tempo stesso.
Vicino all’epilogo gli ho detto: “Prendi il telefono e fotografati la fica troia, mentre ti inculo” stava godendo, urlava, tremava tutta ha cercato di farsela ma il telefono ballava.
Io: “Adesso metti il telefono sul pianale e accendi il video, mettici la faccia sopra e racconta cosa senti e godi in mondovisione” erano almeno ¾ minuti che trattenevo l’orgasmo.
Quando ha iniziato a dire: “sono una troia, mi stanno spaccando il culo e io godo come non mai goduto prima, ho un vib......ore nella fica, oddio, ahhhhh, vengo, vengo, vengo ancora ancora ancora.
Mentre mi riprendevo, avevo avuto le gambe che mi cedevano sotto la forza dell’orgasmo, Betta stava piangendo e godendo ci siamo buttati sul letto tramortiti.
Al risveglio mi ha confessato di non sapere quanti orgasmi aveva avuto, tre o quattro, perchè l’ultimo era come la prosecuzione del precedente, ma parole sue “è stato molto diverso dai soliti, più intenso e prendeva tutta la vagina”.
Continua...................
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com

scritto il
2023-07-15
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