Giocare a fare l'amore

di
genere
etero

È una calda, afosa, notte d'estate.
In casa non si respira.
La portafinestra è aperta ma la tenda non accenna a muoversi; non un filo d'aria.

Il cellulare non vibra.. nulla di te da giorni,
mesi.

Non riesco a dormire.

Esco in strada. Il corso principale di un paese di seicento anime.

un deserto.

Lungo il viale arriva la piacevole brezza del mare,
così dolce sulla mia pelle accaldata.

Non mi importa di essere lì, nel mezzo di una strada in slip e canotta; l'avessi fatto a Monza sarebbe stato da pazzi! Ma adesso mi sembra la cosa più normale da fare.
Sono serena.

Un rumore forte,una cler che si abbassa, c'è qualcuno!

È C. il nuovo proprietario del bar del paese,che sta chiudendo.

L'ho conosciuto durante le vacanze di Pasqua, quando ha preso l'attività dalla vecchia proprietaria.
Un ragazzo sulla trentina,non molto alto,un bel fisico ma soprattutto due occhi da paura!
Verdi come un prato ricoperto di rugiada, profondi,penetranti ..
..ci sono scivolata dentro.

mi sono promessa che non ci sarà una seconda volta!

Il rumore mi fa tornare al presente, al caldo di questa notte..

Mi avvicino alla cler chiusa,sento qualcuno dentro..
ancora non è andato via.

Busso

La sua voce che mi dice
"è chiuso"

"Solo una birra dai"
ribatto

"Fai il giro"
un po' scocciato..o sorpreso?

Corro a piedi nudi sull'asfalto ancora caldo

La porta di servizio si apre.
È lui, preso nelle pulizie, maglietta nera larga con la scritta STAFF, pantaloni lunghi di cotone fino, bianchi.

mi guarda con un mezzo sorriso storto e uno straccio in mano.

Mi fa spazio tenendo aperta la porta,

entro.

Il locale sembra così diverso da dietro il bancone..semibuio,silenzioso,vuoto.

Prende due becks

Le apre

Me ne porge una

un piacere freddo e sgocciolante..
La bevo quasi in un sorso solo
spegne il caldo nel mio petto.

Restiamo lì uno a fianco all'altra,
sorrisi furtivi
sguardi maliziosi
Cercando di non farsi notare, senza successo.. vedo tutto, ma faccio finta di niente.

L'ultima volta che siamo rimasti soli l'ho cacciato seminudo in strada, isterica di pentimento dopo che è stato sul mio divano..
Su di me..
Dopo aver toccato il paradiso insieme.

Mi giro, appoggio la bottiglia vuota

Mi osservo dentro e fuori con un filo di imbarazzo..

"Te la pago domani"

Sorride scuotendo la testa

Mi accompagna all'uscita

Apre la porta,solo un poco..

"Vuoi già andare?"

"Devo"
rispondo in un sospiro e subito mi pento

"Dovere non è volere"
sorride e mi guarda con quello sguardo intenso..un abisso..che in un attimo mi ci perdo di nuovo..un labirinto per la mia anima.

Un attimo, quasi di esitazione

Le sue mani sopra le mie spalle appoggiate alla porta, ancora semiaperta grazie alla mia schiena..

Mi avvicino a lui,

Si chiude

il mondo è rimasto fuori.

In un istante le sue labbra fresche
Il suo profumo
Il suo calore
La sua lingua
Tutto mi inebria.
Stretta nella morsa più dolce
tra la porta e il suo corpo.

Mi tira su
Le mie gambe intorno alla sua vita
La mia figa contro il suo cazzo, già così duro, pronto all'azione.
Attraverso gli slip sento tutto il suo desiderio..
Chissà se lui sente il mio?

Lo respingo

Mi lascia scendere

Indietreggia, quasi timoroso,memore del mio attacco d ira

Ma io non voglio scappare via
Lo guardo,
Rido
Dopo un'eternità torno ragazzina spensierata
Rido gioiosa,vogliosa..

Corro lungo il bar,a piedi scalzi lungo il tappeto in gomma, scendo sulle piastrelle umide appena lavate, quasi scivolo

Rido

Lui mi guarda divertito
Inizia a giocare anche lui
Mi insegue
Mi sorride
Ai lati opposti del biliardino,
ho il fiatone..il cuore in gola
Uno scatto a destra
Mi placca avvolgendomi nel suo abbraccio
"Mia!"
Lo stringo a me
Lo bacio
Si sfila la maglietta
Che fisico!
Penso a quanto potrebbe dominarmi con quei muscoli scolpiti,ma lui non è D, lui non ordina,lui fa l'amore..

Mi lascio andare a terra sul pavimento,sono addestrata così

Lui no

Mi guarda stranito togliendosi i pantaloni
Mi sale sopra,sdraiandosi su di me
Mi copre completamente
Mi bacia
Dolci morbidi baci..
Il suo profumo di brioches,caffè e birra mi ubriaca l'anima.
Lo voglio.
Lo voglio adesso

Mi tolgo gli slip stringendolo a me
Ma si alza portandomi con se
Presa nella stretta dalle sue braccia, baciandomi senza lasciarmi respiro, mi porta ad un tavolino,
Si siede sulla sedia

Lo osservo

Meraviglioso nella sua colossale delicatezza

Sta lì seduto, col cazzo in bella vista
Dritto a puntare il soffitto
In attesa di una mia mossa
Non sono abituata.

Il desiderio prevale,
ormai zuppa dei miei umori,
Mi siedo su di lui, facendo entrare in me il suo sesso così ben fatto, così massiccio..proprio come lui.
Gemo.

Che meraviglioso piacere sentirlo in me.

Stanotte il ritmo lo detto io.
Inizio una morbida cavalcata,
Pacata
Mi prendo tutto il tempo per assaporare il suo corpo che mi riempie
Mi avvolge in nuvola di soavi baci
Mi accarezza la schiena
Mi stringe a sé
Mi sfiora il seno
Salendo al mio viso per rubarmi un bacio.
Con calma
Lentamente
Lo sento arrivare da lontano,
un organismo,
Uno tsunami di piacere mi investe
Mi stringo a lui
Mi lasciò andare sfinita immersa nella beatitudine.

Mi fa alzare
Il suo cazzo ancora in piena erezione si sfila facendomi godere degli ultimi spasmi di libidine.

Riprendo fiato

Voglio ancora giocare

Il locale è nostro

Il paese dorme

La notte è nostra

Vorrebbe mettermi sul tavolo
No no oggi comando io!

Corro via di nuovo

Vado al bancone
Mi arrampico sopra
Marmo roseo
gelato.

Mi guarda incuriosito

Allargo le gambe invitandolo.

La mia vagina immersa nel mio piacere dev'essere lucente
Inzuppata come un babà sgocciolante.
E lui non può resistere.

Il dolce, mansueto energumeno si è trasformato in toro da monta.

Un balzo e mi è sopra.

Sento tutta la sua potenza su di me.

Dentro di me.

Spinge con ritrovato vigore.
Lo sento arrivare in fondo

Toccare il mio utero
Riempire ogni millimetro del mio corpo.

Gemo.

Voglio di più.

Da sdraiato su di me, si inarca sulle braccia
Mi guarda col suo diabolico sguardo paradisiaco.

Un colpo,forte, deciso.

Ha usato tutta la sua forza,
Mi sento devastata.

Mi esce un urlo.

Un altro colpo.

E un altro ancora.

Mi toglie il respiro.

Pochi attimi di intensa,

pura,

assoluta,

passione.

Prima di trovare nuovamente l'estasi insieme.

Dio quanto venni quella notte!

Sento il suo seme caldo,denso, colmare il mio corpo
Sgocciolare fuori di me insieme ai miei umori.

Resto ferma,
Sdraiata sul marmo a guardare la pala in legno scuro, che gira sopra di noi, ipnotizzata dal quel meraviglioso sesso spensierato.


Non nego che ancor oggi, a distanza di oltre un decennio, fare colazione a quel bancone mi provoca un brivido di piacere.

















scritto il
2023-07-29
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