Luana non più ricattata - la notte porca
di
Amico segreto
genere
trio
Ciao a tutti, mi chiamo Luana adesso ho quasi 50 anni e sono sposata, faccio la commercialista presso uno studio associato, dopo la laurea ho messo la testa a posto, ma la carne è debole
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Dopo la laurea volevo stare un po’ da sola, con Peppe eravamo sempre in contatto, ma nell’anno a seguire mi sono concessa pochissimo sesso, quasi ne avessi fatto indigestione prima.
Poi dopo poco più di un anno decisi di andare a convivere con Peppe e una volta sistemati lavorativamente parlando, magari mettere su famiglia con lui.
Prima però mi volevo concedere una serata porca, avevo fatto qualche botta e via nell’ultimo periodo, uno di questi, Mauro era un piemontese ben dotato sia di sopra che di sotto, cervello e cazzo tanto per capirci, era in vacanza a San Vincenzo con un amico, e prima di tornare a fare la brava ragazza, mi ero già fatta un film nella mia testa, ed io ero la protagonista.
Messaggiando con lui, gli dico che voglio una serata da principessa, messa al centro delle attenzioni sue e dell’amico, ma se poi la situazione fosse degenerata avrei avuto la possibilità di tirarmi indietro, su questo fui molto determinata, avevo paura delle mie reazioni più che delle loro, dissi mentendo che per me era la prima volta.
Il venerdì ci vedemmo al mare, la sera sarei stata loro ospite, ma tutto i giorno ci servì per parlare, ridere e scherzare, fu una giornata bellissima, anche Giorgio era un brillante simpatico ragazzone piemontese, giocava a basket era alto 2 metri, ma piuttosto magro, aveva solo ventiquattro anni.
Mauro che credevo più grande, invece ne aveva 27 di anni, uno meno di me, sembrava più maturo, mi fecero sentire fortunata e coccolata, era chiaro che il premio era molto ambito, una notte di sesso in tre.
Non mi sono descritta molto il questi racconti, alcuni me l’hanno fatto notare, non mi sono mai sentita bellissima, ma avevo tutto al posto giusto, m 1,67 capelli neri corvini a quel tempo lunghi, terza di seno, culetto per me in po’ larghino, ma che tutti i maschietti hanno sempre apprezzato molto, quando volevo far colpo mi mettevo le lenti a contatto, perchè gli occhi erano e sono da cerbiatta, grandi e profondi.
Era Mauro che guidava sia la conversazione sia le dinamiche tra noi tre, e nel tardo pomeriggio mi fa scegliere tra due alternative, la prima cena fuori vestita da sera in un ristorante elegante con due cavalieri, dopo cena da loro oppure Giorgio passa a prendere tre pizze da asporto e mentre aspettiamo ti faccio un massaggio con la crema doposole.
Mentre pensavo a cosa preferivo, ho proprio sentito uno schizzo dei miei umori riscaldare l’ambiente, dopo una giornata di sole, ero più in calore dentro che fuori, ed era molto caldo fuori.
Sembrava che Mauro mi leggesse dentro, anche i loro costumi davano segni di vita contemporaneamente, Giorgio il più bianco di carnato dei tre, era più rosso di me nel viso, l’eccitazione era percepibile, con una voce da gattona: “Mi hai convinto opto per la seconda, credo di averne proprio bisogno di un bel massaggio”
Mauro si era preparato il terreno per il suo piacere, Giorgio non poteva rientrare prima che lui gli desse il via per sms, l’avevo capito rimanendo un po’ delusa, volevo fare la porcellina con tutti e due, ma ci sarebbe stato tutto il tempo.
Facemmo la doccia al bagno ed al rientro nessuno perse tempo, avevamo tutti e tre voglia di soddisfare i propri bisogni.
Mauro mi disse di lasciarmi solo gli slip e mettermi sul letto, era un bilocale, per la pizza mancava ancora un’ora abbondante, stava per liquidare Giorgio quando ho sentito la porcellina che risiede dentro di me dire: “lascialo guardare poverino”.
Il sorriso che gli stampò sul volto valse più di mille parole, anche Mauro comprese che poteva osare, forse di più di quello che immaginava.
Tutta la sera e la notte godetti tantissimo, mi montarono in tutte le posizioni, Giorgio fu una rivelazione, la sua prima durò pochissimo, ma dopo fu una macchina da sesso, sempre gentile ed educato, molto attento al mio piacere.
Mauro invece era più smaliziato, aveva capito che volevo superare i limiti, non sapeva che i limiti erano stati abbondantemente superati in precedenza, ma sotto costrizione, mentre qui era una mia libera scelta, volevo godermi due ragazzi tutti per me.
Volevo essere presa insieme, invece per una forma di rispetto non gradito, loro non facevano il primo passo, chiederlo mi avrebbe fatto vergognare da morire, ma non desideravo altro.
Quando Mauro incominciò a sondare la mia disponibilità per l’anale, ungendomi il buchino, che mancava di allenamento nell’ultimo periodo, ma prima era stato abituato a lunghe e profonde sodomizzazioni, mentii spudoratamente come le donne sanno fare benissimo: “vorrei provare insieme, ma siete delicati, ho paura di sentire male”.
L’avevo detto, mi trattenni perchè solo l’idea di farlo mi avrebbe portato all’orgasmo.
Mi impalai su Giorgio e scesi a pomiciarlo, Mauro aveva strada libera e mi presero finalmente insieme, un po’ di dolore ci fu, ma fu una doppia memorabile, quando a Mauro prese un crampo dolorosissimo alla coscia, capimmo che eravamo sfiniti, guardai Giorgio vuoi provarlo adesso (intendendo il culo), o domattina?
Il ragazzo simpaticissimo, mi disse “adesso” posizionandomi sopra di lui a gambe aperte dandogli la schiena e mentre era dentro e aggiunse “e domattina”.
Com’è eccitante sentire i propri umori che colano, in quel caso andavano a finire proprio a lubrificare il mio ano e il pisello che mi stava sodomizzando.
Dormimmo tutti e tre nudi, mi risvegliai che avevo un pene eretto appoggiato alla coscia, ed una mano che impugnava una tetta, il cazzo a contatto era di Mauro che stava ancora dormendo, e la mano di Giorgio che era come me nel dormiveglia, mi sentivo nuovamente come una pentola a pressione.
Ho delle amiche che sono fredde, il sesso per loro non è importante, io quei due due giorni capii che sia il mio corpo, che la mia mente, avevano bisogno di fare sesso con frequenza.
Rifacemmo l’amore al mattino e nuovamente anche la sera dopo, perchè rimasi a dormire da loro anche il sabato, con la premessa: “ragazzi io rimango ,ma il culo mi brucia, stasera solo bocca e fica!”
Mauro mi disse che volevano provare sia i miei piedini, che le mani, mi misero sul letto a gambe larghe e si presero un piede per uno, mettendoselo sul cazzo, avendo il 36 ci stava giusto giusto.
Loro facevano a turno a salirmi dalle cosce alla passera con i piedi, ma Giorgio con il suo 48 aveva dei pollici che sembravano tre dita insieme, e mi arrivava al seno.
Ci siamo stuzzicati quasi un’ora prima di mettermi a pecora e uno davanti ed uno dietro, con Mauro che ha chiarito la porcata che mi avrebbero fatto fare: “oggi la nostra meravigliosa Luana ci dirà chi tra noi due ha il sapore più buono”.
In due giorni non ricordo se sono arrivata a 10 orgasmi, è stata la mia serata porca prima di tornare a fare la brava ragazza, mi sono sentita meravigliosamente donna, padrona e schiava del mio e del loro piacere.
Dopo simili meravigliose esperienze è dura tornare al tram tram quotidiano, la voglia di rifarlo nella monotonia di un rapporto di coppia, viene e più tenti di sopirla, e più aumenta, diventando poi un calvario.
Questo racconto è scritto su commissione, se ti piace la storia di Luana, faccelo sapere a : amicosegreto@tutanota.it
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Dopo la laurea volevo stare un po’ da sola, con Peppe eravamo sempre in contatto, ma nell’anno a seguire mi sono concessa pochissimo sesso, quasi ne avessi fatto indigestione prima.
Poi dopo poco più di un anno decisi di andare a convivere con Peppe e una volta sistemati lavorativamente parlando, magari mettere su famiglia con lui.
Prima però mi volevo concedere una serata porca, avevo fatto qualche botta e via nell’ultimo periodo, uno di questi, Mauro era un piemontese ben dotato sia di sopra che di sotto, cervello e cazzo tanto per capirci, era in vacanza a San Vincenzo con un amico, e prima di tornare a fare la brava ragazza, mi ero già fatta un film nella mia testa, ed io ero la protagonista.
Messaggiando con lui, gli dico che voglio una serata da principessa, messa al centro delle attenzioni sue e dell’amico, ma se poi la situazione fosse degenerata avrei avuto la possibilità di tirarmi indietro, su questo fui molto determinata, avevo paura delle mie reazioni più che delle loro, dissi mentendo che per me era la prima volta.
Il venerdì ci vedemmo al mare, la sera sarei stata loro ospite, ma tutto i giorno ci servì per parlare, ridere e scherzare, fu una giornata bellissima, anche Giorgio era un brillante simpatico ragazzone piemontese, giocava a basket era alto 2 metri, ma piuttosto magro, aveva solo ventiquattro anni.
Mauro che credevo più grande, invece ne aveva 27 di anni, uno meno di me, sembrava più maturo, mi fecero sentire fortunata e coccolata, era chiaro che il premio era molto ambito, una notte di sesso in tre.
Non mi sono descritta molto il questi racconti, alcuni me l’hanno fatto notare, non mi sono mai sentita bellissima, ma avevo tutto al posto giusto, m 1,67 capelli neri corvini a quel tempo lunghi, terza di seno, culetto per me in po’ larghino, ma che tutti i maschietti hanno sempre apprezzato molto, quando volevo far colpo mi mettevo le lenti a contatto, perchè gli occhi erano e sono da cerbiatta, grandi e profondi.
Era Mauro che guidava sia la conversazione sia le dinamiche tra noi tre, e nel tardo pomeriggio mi fa scegliere tra due alternative, la prima cena fuori vestita da sera in un ristorante elegante con due cavalieri, dopo cena da loro oppure Giorgio passa a prendere tre pizze da asporto e mentre aspettiamo ti faccio un massaggio con la crema doposole.
Mentre pensavo a cosa preferivo, ho proprio sentito uno schizzo dei miei umori riscaldare l’ambiente, dopo una giornata di sole, ero più in calore dentro che fuori, ed era molto caldo fuori.
Sembrava che Mauro mi leggesse dentro, anche i loro costumi davano segni di vita contemporaneamente, Giorgio il più bianco di carnato dei tre, era più rosso di me nel viso, l’eccitazione era percepibile, con una voce da gattona: “Mi hai convinto opto per la seconda, credo di averne proprio bisogno di un bel massaggio”
Mauro si era preparato il terreno per il suo piacere, Giorgio non poteva rientrare prima che lui gli desse il via per sms, l’avevo capito rimanendo un po’ delusa, volevo fare la porcellina con tutti e due, ma ci sarebbe stato tutto il tempo.
Facemmo la doccia al bagno ed al rientro nessuno perse tempo, avevamo tutti e tre voglia di soddisfare i propri bisogni.
Mauro mi disse di lasciarmi solo gli slip e mettermi sul letto, era un bilocale, per la pizza mancava ancora un’ora abbondante, stava per liquidare Giorgio quando ho sentito la porcellina che risiede dentro di me dire: “lascialo guardare poverino”.
Il sorriso che gli stampò sul volto valse più di mille parole, anche Mauro comprese che poteva osare, forse di più di quello che immaginava.
Tutta la sera e la notte godetti tantissimo, mi montarono in tutte le posizioni, Giorgio fu una rivelazione, la sua prima durò pochissimo, ma dopo fu una macchina da sesso, sempre gentile ed educato, molto attento al mio piacere.
Mauro invece era più smaliziato, aveva capito che volevo superare i limiti, non sapeva che i limiti erano stati abbondantemente superati in precedenza, ma sotto costrizione, mentre qui era una mia libera scelta, volevo godermi due ragazzi tutti per me.
Volevo essere presa insieme, invece per una forma di rispetto non gradito, loro non facevano il primo passo, chiederlo mi avrebbe fatto vergognare da morire, ma non desideravo altro.
Quando Mauro incominciò a sondare la mia disponibilità per l’anale, ungendomi il buchino, che mancava di allenamento nell’ultimo periodo, ma prima era stato abituato a lunghe e profonde sodomizzazioni, mentii spudoratamente come le donne sanno fare benissimo: “vorrei provare insieme, ma siete delicati, ho paura di sentire male”.
L’avevo detto, mi trattenni perchè solo l’idea di farlo mi avrebbe portato all’orgasmo.
Mi impalai su Giorgio e scesi a pomiciarlo, Mauro aveva strada libera e mi presero finalmente insieme, un po’ di dolore ci fu, ma fu una doppia memorabile, quando a Mauro prese un crampo dolorosissimo alla coscia, capimmo che eravamo sfiniti, guardai Giorgio vuoi provarlo adesso (intendendo il culo), o domattina?
Il ragazzo simpaticissimo, mi disse “adesso” posizionandomi sopra di lui a gambe aperte dandogli la schiena e mentre era dentro e aggiunse “e domattina”.
Com’è eccitante sentire i propri umori che colano, in quel caso andavano a finire proprio a lubrificare il mio ano e il pisello che mi stava sodomizzando.
Dormimmo tutti e tre nudi, mi risvegliai che avevo un pene eretto appoggiato alla coscia, ed una mano che impugnava una tetta, il cazzo a contatto era di Mauro che stava ancora dormendo, e la mano di Giorgio che era come me nel dormiveglia, mi sentivo nuovamente come una pentola a pressione.
Ho delle amiche che sono fredde, il sesso per loro non è importante, io quei due due giorni capii che sia il mio corpo, che la mia mente, avevano bisogno di fare sesso con frequenza.
Rifacemmo l’amore al mattino e nuovamente anche la sera dopo, perchè rimasi a dormire da loro anche il sabato, con la premessa: “ragazzi io rimango ,ma il culo mi brucia, stasera solo bocca e fica!”
Mauro mi disse che volevano provare sia i miei piedini, che le mani, mi misero sul letto a gambe larghe e si presero un piede per uno, mettendoselo sul cazzo, avendo il 36 ci stava giusto giusto.
Loro facevano a turno a salirmi dalle cosce alla passera con i piedi, ma Giorgio con il suo 48 aveva dei pollici che sembravano tre dita insieme, e mi arrivava al seno.
Ci siamo stuzzicati quasi un’ora prima di mettermi a pecora e uno davanti ed uno dietro, con Mauro che ha chiarito la porcata che mi avrebbero fatto fare: “oggi la nostra meravigliosa Luana ci dirà chi tra noi due ha il sapore più buono”.
In due giorni non ricordo se sono arrivata a 10 orgasmi, è stata la mia serata porca prima di tornare a fare la brava ragazza, mi sono sentita meravigliosamente donna, padrona e schiava del mio e del loro piacere.
Dopo simili meravigliose esperienze è dura tornare al tram tram quotidiano, la voglia di rifarlo nella monotonia di un rapporto di coppia, viene e più tenti di sopirla, e più aumenta, diventando poi un calvario.
Questo racconto è scritto su commissione, se ti piace la storia di Luana, faccelo sapere a : amicosegreto@tutanota.it
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