I vicini di casa. 2

di
genere
etero

Quando Paolo vide sul tavolo i libri di sua figlia sorrise felice nel constatare che noi due stavamo studiando. Mi disse di seguirlo con la mia auto per andare a pranzo a casa sua ed allora Marina volle venire con me, scusandosi con suo padre per chè nell'andare a casa loro io e lei avremmo ripassato la lezione del giorno. Paolo fu ancora di più felice e quando arrivammo a casa sua, con un piccolo ritardo che giustificai dicendo che avevamo sostato un attimo per lo studio, lungo la strada, ma...in realtà la fermata c'era stata solo per poterci scambiare un bacio slinguante mentre la mia mano scorreva sulle cosce strainvitanti e se non dovevamo andare a casa sua, Marina mi confessò che voleva tanto sbocchinarmi fino a succhiarmi l'ultima goccia di sborra! Il pranzo fu magnifico e dopo fu Marina a chiedermi se poteva tornare con me a casa mia a studiare ed io confermai che ero disponibilissimo. Notai, durante il pranzo che la sensualissima rossa, Laura, mi osservava intensamente e si inumidiva spesso le labbra con la lingua come se avesse voluto mangiarmi tutto! Mentre parlavo di orto con Paolo, sentii il piedino di Laura, seduta difronte a me, che si strusciava lungo la mia gamba fissandomi con gli occhioni come una gatta in calore. Per tutta risposta le feci un velocissimo occhiolino ma che non sfuggì affatto a Marina che quando stavamo ritornando a casa mia per "studiare", mi disse chiaramente che comprendeva benissimo sua madre perchè dalla cameretta sua, poteva sentire benissimo sua madre che chiedeva al marito di scoparla un poco ogni tanto ma non una volta al mese...quidni mi sarei dovuto aspettare che oltre lei mi sarei scopato anche la sua mammina! Certo il fatto non mi dispiaceva affatto ed allora, mentre guidavo feci scorrere la mano sulla coscia della sensuale morettina didendole che appena saremmo arrivati a casa mia la avrei scopata fino a lasciarla senza energie alcune e la moretta mi guardò mordendosi le labbra, dicendomi poi che voleva più di una volta essere scopata almeno tre ma poi sarebbe stato il turno del suo ben sodo ed affascinanrte culetto, anche quello ancora intatto, vergine. Giunti a casa non le diedi il tempo di entrare in casa ma la sdraiai sul prato, le sfilai le mutandine e, dopo una lunga leccata di figa, le misi il batacchione in mano che lei si passò per primo sulla bocca e dopo se lo infilò in figa gemendo e muovendosi come di solito fà un serpente. La scopai con foga, con impeto e le sborrai più volte con soddisfazione e piacere intensissimo. Dopo una doccia insieme ed un riposino, lei si mise al mio fianco in posizione da pecorina, chiedendomi di spalmarle sull'ano un pò di gel oppure vasellina che lei aveva già nella sua borsetta a tracolla. Prima volli insalivare il più possibile il suo forellino mentre con l'Indice le stuzzicavo la fighina ed il clitoride per smaltire la tensione del timore a sentire gran dolore perchè il culetto la prima volta è assai più doloroso del rompere l'imene! Dopo la leccata mi feci dare la vasellina che le spalmai all'ano e di seguito ne misi un bel pò sul cazzo. Mi misi a baciarla in bocca, sui seni, sulla fighina, poi la pregai di rimettersi alla pecorina e le accostai il batacchio al culetto che sentivo stringersi a mò di difesa, di protezione ma col mio cazzone potè fare ben poco nel difenderlo ed infatti, dopo averglielo infilato in parte dentro, le diedi il colpo finale che la fece gridare a lungo ed iniziò a piangere lacrimando di continuo lamentandosi disperatamente ma poi, dopo che mi misi a stantuffare dentro di continuo, ad un certo punto, come prevedevo per mia esperienza in merito, la sentii iniziare a gemere di piacere e mi pregò di non fermermi per lungo tempo ma io le resistetti solo per un altro pugno di minuti ed infine le schizzai un mare di sborra che quando tirai fuori il cazzo, venne come una cascata d'acqua argentata, lattiginosa! La rigirai di fianco stringendola ai fianchi e la baciai in bocca, le succhiai poi i seni ed intanto la sua fgihina stava lasciando uscire fuori un mare di umori, gelatinosi, profumatissimi, gustosissime che io leccai le dita che la stuzzicavano. Che gusto, che piacere! Poi la bambolina scoppiò in un pianto fortunatamente di felicità, confessandomi che aveva all'inizio una grande paura a farsi sfondare il culetto ma, superato il dolore che poi divenne piacere, mi confessò che se avesse avuto una seconda verginità me la avrebbe donata ed allora la baciai ancora di più con dolcezza ma fermezza insieme. Dopo una pausa lei mi disse che voleva essere subito nuovamente inculata e quindi mi misi a leccarle l'ano e, senza ausilio di lubrificanti, glielo infilai in culo di nuovo e la stantuffai fino a schizzarle un potente getto spermatico. Intanto arrivò l'ora della cena ed insieme andammo a casa sua, dove Paolo ci attendeva alla porta e Laura mi salutò con un cenno di manodandomi uno sguardo in generale ma poi, fermandosi ad osservere bene il mio "cavallo dei pantaloni". Io entrai in casa e ci mettemmo subito a tavola. Dopo la squisita cena, Laura si sedette sul divano accanto a me e Marina servì il caffè. Quella sera Laura mi accompagnò lei nell'uscire di casa a andando alla mia auto, lì mi disse che Marina il mattino dopo sarebbe andata a Roma per i libri di studio e quindi lei sarebbe venuta a casa mia per mettrmela un poco in ordine. Lei la mattina venne da me ma non mi chiese neanche dove tenevo la scopa perchè lei avrebbe scopato sì ma solo con me...a letto! Ci baciammo in bocca subito e, quando sentii la sua mano posarsi all'inguine, la vidi splancare gli occhioni e subito dopo s'inginocchiò sul pavimeto slacciandomi i pantaloni liberando il batacchione dalle mutande e lì rimase fulminata dalle mie generose dimensioni e se lo mise subito in bocca slinguandomelo vorticosamente: ero al settimo cielo, vedevo le stelle, i pianeti ....ed infine me ne venni in bocca sborrandole una gran quantità! Ci spogliammo e ci sdraiammo sul lettone e lì la slinguai, baciai dapertutto, dalla bocca alla figona rossa, rovente come un fuoco. In seguito le spalancai le coscione pelosissime e le infilai il cazzone tutto dentro scopandola furiosamente, sctenando in me, con tutta quella sua peluria che aveva in molti punti del suo magnifico corpo. Quel mattino la scopai non sò più quante volte ma è certo che Laura la rossa si tolse una voglia repressa tante volte sditalinandosi, così mi disse di avere fatto per godere un pò. Poi lei si mise di fianco e le palpai il culo che sentii ben sodo, elastico, ed allora le chiesi se aveva il culo ancora vergine e lì lei sgranò gli occhioni dicendomi che mai suo marito la aveva posseduta analmente e di quello lei ne aveva una grande voglia. Le dissi chiaramente che anch'io volevo levarmi quella soddisfazione nel vedere il suo gran bel culo e così mi disse di fare tutto il necessario magari lubrificando il tutto evitando un gran dolore di attrito e lì fui poco onesto e le nascosi che alla prima volta sarebbe stata assai dolorosa l'operazione naturale quindi la girai a pancia sotto e le spalmai vasellina all'ano, la baciai in bocca, le accarezzai e ciucciai i seni e, scendendo sulla sua schiena scorrendo la lingua, la stavo preparando alla dolorosa penetrazione.
scritto il
2024-05-04
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