Una gita in montagna
di
Lanottesabry
genere
trans
IG. Lanottesabry
Io e mia sorella Sandra avevamo sempre condiviso tutto. Lei era di un anno e mezzo più grande di me, ma sembravamo gemelli. Se non era per i capelli e per qualche tratto fisiologico che ci differenziava eravamo uguali. E dopo che lei si accorse delle mie tendenze sessuali, e della mia attrazione per l'abbigliamento femminile, fece di tutto per assecondarmi e a fare in modo che seguissi il mio istinto.
A venti anni andai a vivere da solo in città, avevo trovato un buon lavoro e i miei mi aiutarono a comprare un piccolo appartamento. A parte quando andavo al lavoro, il resto della giornata lo vivevo completamente en femme. Sandra mi veniva a trovare spesso, mi aiutava a curare il mio corpo, mi consigliava la scelta dei vestiti e soprattutto dell'intimo. Adoravo la lingerie, e non potevo farne a meno.
Avevo avuto qualche fidanzatina al liceo, ma la mia attenzione presto si spostò sul genere maschile. I miei primi incontri, le mie prime esperienze sessuali fecero in modo che quando mi travestivo diventavo una bella puttanella, pronta per soddisfare gli appetiti di maschi sempre arrapati e attratti da queste femminucce con il pisello.
Erano appena passate le vacanze di Natale, e con Sandra organizzammo un weekend in montagna per svagarci un po'.
Lei stava da qualche mese con un ragazzo che aveva conosciuto all'università, e organizzammo la gita anche con un altro amico. Loro logicamente non sapevano nulla di me, e partimmo per la montagna, dove avevamo preso una casetta in affitto per il fine settimana.
Io avevo la mia stanza, Tony, l'altro amico, ne aveva una per lui, e Sandra e Daniele, il fidanzato, ne avevano una per loro.
Arrivammo venerdì sera, e dopo aver cenato andammo subito a dormire. Il giorno dopo lo passammo sulle piste da sci, e la sera andammo a cena fuori.
Dopo la pizza avevamo deciso di andare in un pub, ma dopo qualche birra, io e Sandra tornammo a casa, eravamo abbastanza stanchi, e lasciammo Daniele e Tony al pub.
Una volta a casa io e Sandra rimanemmo a chiacchierare un po' in camera mia, ed a un certo punto lei mi fece vedere dell'intimo che aveva comprato. Un bel coordinato di raso, vestaglietta e perizoma, delle calze nere velate con relativo reggicalze, reggiseno e dei trucchi.
Mi propose se volevo provare tutto, ed io naturalmente non seppi dire di no. Mi aiutò ad indossare tutto, mi truccò, e mi slegai i capelli, che avevo fatto crescere e che portavo sempre legati con un codino. Mi osservava mentre mi guardavi allo specchio e mi disse…Sei proprio una gran figa!
Rimanemmo così a chiacchierare un po', e poi sentimmo dei rumori provenire dall'ingresso. Erano tornati i ragazzi, e dal rumore che sentivamo erano belli ubriachi.
Sandra uscì dalla camera, e rassicurò Daniele dicendogli che stava in camera con me. I due stettero ancora un po' nel salottino e poi si trascinarono in camera, non si reggevano dritti.
Dopo un po' c'era tutto silenzio, e anche Sandra decise di andare a letto, e mi lasciò il suo intimo dicendomi che potevo tenerlo per la notte.
Non me lo feci ripetere due volte, e rimasi solo in camera. Mi feci qualche foto per i miei social, qualche posizione ammiccante, e mi dissi che ero proprio una puttana. Dopo una mezz'oretta mi venne sete, e volevo scendere giù in cucina. Mi assalì il dubbio se scendere così o mettermi qualcosa, ma pensai che dormivano tutti e avrei fatto subito, e scesi così. Mi affacciai fuori dalla stanza, non si sentiva volare una mosca. Mi feci coraggio e scesi. Ero in cucina, e sentii la porta di una camera che si aprii. Stetti in silenzio, nella speranza che fosse Sandra. Dopo qualche istante mi apparve la figura di Tony che entrò in cucina.
Sandra…esclamò…anche tu sveglia?
Era ancora completamente ubriaco, e mi scambiò per mia sorella.
Si…risposi, sono scesa per un po' d'acqua.
Si sedette su una sedia e mi osservava.
Così come ero vestita non poteva fare a meno di fissarmi insistentemente.
Vuoi un po' d'acqua…gli chiesi, e lui rispose di sì. Mi avvicinai al tavolo con la brocca, e gliene versai un po' in un bicchiere. Ero in piedi di fianco a lui…e sentii la sua mano che mi sfiorò la coscia.
Sandra…sei davvero bellissima.
Appoggiò definitivamente la mano sulla gamba e cominciò ad accarezzarla.
Tony…gli dissi…mi raccomando, non esagerare.
Ma lui niente…fece salire la mano e me l'appoggiò sul culo. Tony…cosa fai…
Niente, lui si alzò e mi si mise di fronte.
Sei stupenda…avvicinò il suo viso al mio e mi sfiorò con le labbra.
Fermati…ma se ci vede Daniele cosa può pensare…
Ma niente, mi stampò un bacio sulla bocca, e mi mise tutte e due le mani sul culo. Ci baciammo appassionatamente, le sue mani che frugavano dappertutto, ma quando me la stava per mettere sul pacco lo fermai, dicendogli di non toccarmi lì perché avevo le mie cose. Lui acconsentì, e per tutta risposta fece scendere il pantalone del pigiama, mi prese una mano e me la infilò dentro le mutande. Sentivo il suo uccello che già era diventato duro, lo stringevo e lo presi con tutte e due le mani. Lui diceva solo Sandra…Sandra…
Era in balia dell'alcool e del sesso.
Allora gli feci scendere anche le mutande e mi inginocchiai. Lui rimase un po' sorpreso, ma prese subito in mano la situazione. Mi mise una mano sulla testa e me la spinse sul cazzo. Era diventato durissimo, vedevo la cappella lucida a pochi cm dal mio viso, tirai fuori la lingua e cominciai a leccargliela. Lo sentivo gemere di piacere, io gli stavo leccando tutto, la cappella, il cazzo, le palle…
Poi spalancai la bocca e me lo presi tutto dentro, fino in gola, succhiandolo avidamente. Ansimava e si contorceva, mi prese tutta la testa con le mani e simulava di scoparmi la bocca. Me lo sentivo arrivare in gola…sbavavo saliva come una troia…e lui che ad ogni colpo metteva mugolii di piacere. Poi si fermò e mi disse…Voglio scoparti.
Ma non si può…risposi…ho le mie cose
Allora ti faccio il culo…
Mi fece rialzare e girare, io mi adagiai sul tavolo, cercando di nascondere il pisello con la mano. Ero a pecora, tirai su pisello e palle cercando di tenerle sotto la pancia.
Lui si inginocchiò dietro di me, mi allargò le chiappe con tutte e due le mani, e infilò la lingua nel buchetto. A questo punto ero io che gemevo e mugulavo di piacere, quando mi leccavano il culo andavo in estasi. Lo lubrificò per bene, poi si alzò dietro di me, e appoggiò la cappella sul buco. Che troia che sei…sospirò…chissà se Daniele lo sa che puttana che sei, quante volte lo hai tradito…mi chiese
Tante…risposi…ho sempre voglia di cazzo
Si vede…proprio una gran puttana
E dicendomi così…infilò la cappella nel buco…e me la spinse dentro.
Mi tappai la bocca per non fare rumore…
Lui mi prese definitivamente per i fianchi e cominciò a scoparmi. Sentivo le sue mani che mi reggevano forte, e il suo cazzo,durissimo, che mi arrivava in pancia ad ogni colpo. Poi le mani me le mise sulle spalle, e mi diede colpi sempre più forti e violenti. Sentivo quel cazzo che entrava e usciva dal mio culo facendomi godere come una troia….e poi esplose.
Mi riempì la pancia di sborra…mi diede ancora qualche colpo e poi si fermò accsciandosi sulla mia schiena.
Sei proprio una gran puttana…lo sentii sussurrare.
Va bene…risposi, adesso rimettiti a posto e vai a dormire, prima che ci scopre qualcuno.
Si tirò su il pigiama e risalì le scale per andarsene in camera sua. Mentre stava per entrare in camera uscì qualcuno dal bagno. Lui vide quella figura…e poi esclamò….Sandra !
Io e mia sorella Sandra avevamo sempre condiviso tutto. Lei era di un anno e mezzo più grande di me, ma sembravamo gemelli. Se non era per i capelli e per qualche tratto fisiologico che ci differenziava eravamo uguali. E dopo che lei si accorse delle mie tendenze sessuali, e della mia attrazione per l'abbigliamento femminile, fece di tutto per assecondarmi e a fare in modo che seguissi il mio istinto.
A venti anni andai a vivere da solo in città, avevo trovato un buon lavoro e i miei mi aiutarono a comprare un piccolo appartamento. A parte quando andavo al lavoro, il resto della giornata lo vivevo completamente en femme. Sandra mi veniva a trovare spesso, mi aiutava a curare il mio corpo, mi consigliava la scelta dei vestiti e soprattutto dell'intimo. Adoravo la lingerie, e non potevo farne a meno.
Avevo avuto qualche fidanzatina al liceo, ma la mia attenzione presto si spostò sul genere maschile. I miei primi incontri, le mie prime esperienze sessuali fecero in modo che quando mi travestivo diventavo una bella puttanella, pronta per soddisfare gli appetiti di maschi sempre arrapati e attratti da queste femminucce con il pisello.
Erano appena passate le vacanze di Natale, e con Sandra organizzammo un weekend in montagna per svagarci un po'.
Lei stava da qualche mese con un ragazzo che aveva conosciuto all'università, e organizzammo la gita anche con un altro amico. Loro logicamente non sapevano nulla di me, e partimmo per la montagna, dove avevamo preso una casetta in affitto per il fine settimana.
Io avevo la mia stanza, Tony, l'altro amico, ne aveva una per lui, e Sandra e Daniele, il fidanzato, ne avevano una per loro.
Arrivammo venerdì sera, e dopo aver cenato andammo subito a dormire. Il giorno dopo lo passammo sulle piste da sci, e la sera andammo a cena fuori.
Dopo la pizza avevamo deciso di andare in un pub, ma dopo qualche birra, io e Sandra tornammo a casa, eravamo abbastanza stanchi, e lasciammo Daniele e Tony al pub.
Una volta a casa io e Sandra rimanemmo a chiacchierare un po' in camera mia, ed a un certo punto lei mi fece vedere dell'intimo che aveva comprato. Un bel coordinato di raso, vestaglietta e perizoma, delle calze nere velate con relativo reggicalze, reggiseno e dei trucchi.
Mi propose se volevo provare tutto, ed io naturalmente non seppi dire di no. Mi aiutò ad indossare tutto, mi truccò, e mi slegai i capelli, che avevo fatto crescere e che portavo sempre legati con un codino. Mi osservava mentre mi guardavi allo specchio e mi disse…Sei proprio una gran figa!
Rimanemmo così a chiacchierare un po', e poi sentimmo dei rumori provenire dall'ingresso. Erano tornati i ragazzi, e dal rumore che sentivamo erano belli ubriachi.
Sandra uscì dalla camera, e rassicurò Daniele dicendogli che stava in camera con me. I due stettero ancora un po' nel salottino e poi si trascinarono in camera, non si reggevano dritti.
Dopo un po' c'era tutto silenzio, e anche Sandra decise di andare a letto, e mi lasciò il suo intimo dicendomi che potevo tenerlo per la notte.
Non me lo feci ripetere due volte, e rimasi solo in camera. Mi feci qualche foto per i miei social, qualche posizione ammiccante, e mi dissi che ero proprio una puttana. Dopo una mezz'oretta mi venne sete, e volevo scendere giù in cucina. Mi assalì il dubbio se scendere così o mettermi qualcosa, ma pensai che dormivano tutti e avrei fatto subito, e scesi così. Mi affacciai fuori dalla stanza, non si sentiva volare una mosca. Mi feci coraggio e scesi. Ero in cucina, e sentii la porta di una camera che si aprii. Stetti in silenzio, nella speranza che fosse Sandra. Dopo qualche istante mi apparve la figura di Tony che entrò in cucina.
Sandra…esclamò…anche tu sveglia?
Era ancora completamente ubriaco, e mi scambiò per mia sorella.
Si…risposi, sono scesa per un po' d'acqua.
Si sedette su una sedia e mi osservava.
Così come ero vestita non poteva fare a meno di fissarmi insistentemente.
Vuoi un po' d'acqua…gli chiesi, e lui rispose di sì. Mi avvicinai al tavolo con la brocca, e gliene versai un po' in un bicchiere. Ero in piedi di fianco a lui…e sentii la sua mano che mi sfiorò la coscia.
Sandra…sei davvero bellissima.
Appoggiò definitivamente la mano sulla gamba e cominciò ad accarezzarla.
Tony…gli dissi…mi raccomando, non esagerare.
Ma lui niente…fece salire la mano e me l'appoggiò sul culo. Tony…cosa fai…
Niente, lui si alzò e mi si mise di fronte.
Sei stupenda…avvicinò il suo viso al mio e mi sfiorò con le labbra.
Fermati…ma se ci vede Daniele cosa può pensare…
Ma niente, mi stampò un bacio sulla bocca, e mi mise tutte e due le mani sul culo. Ci baciammo appassionatamente, le sue mani che frugavano dappertutto, ma quando me la stava per mettere sul pacco lo fermai, dicendogli di non toccarmi lì perché avevo le mie cose. Lui acconsentì, e per tutta risposta fece scendere il pantalone del pigiama, mi prese una mano e me la infilò dentro le mutande. Sentivo il suo uccello che già era diventato duro, lo stringevo e lo presi con tutte e due le mani. Lui diceva solo Sandra…Sandra…
Era in balia dell'alcool e del sesso.
Allora gli feci scendere anche le mutande e mi inginocchiai. Lui rimase un po' sorpreso, ma prese subito in mano la situazione. Mi mise una mano sulla testa e me la spinse sul cazzo. Era diventato durissimo, vedevo la cappella lucida a pochi cm dal mio viso, tirai fuori la lingua e cominciai a leccargliela. Lo sentivo gemere di piacere, io gli stavo leccando tutto, la cappella, il cazzo, le palle…
Poi spalancai la bocca e me lo presi tutto dentro, fino in gola, succhiandolo avidamente. Ansimava e si contorceva, mi prese tutta la testa con le mani e simulava di scoparmi la bocca. Me lo sentivo arrivare in gola…sbavavo saliva come una troia…e lui che ad ogni colpo metteva mugolii di piacere. Poi si fermò e mi disse…Voglio scoparti.
Ma non si può…risposi…ho le mie cose
Allora ti faccio il culo…
Mi fece rialzare e girare, io mi adagiai sul tavolo, cercando di nascondere il pisello con la mano. Ero a pecora, tirai su pisello e palle cercando di tenerle sotto la pancia.
Lui si inginocchiò dietro di me, mi allargò le chiappe con tutte e due le mani, e infilò la lingua nel buchetto. A questo punto ero io che gemevo e mugulavo di piacere, quando mi leccavano il culo andavo in estasi. Lo lubrificò per bene, poi si alzò dietro di me, e appoggiò la cappella sul buco. Che troia che sei…sospirò…chissà se Daniele lo sa che puttana che sei, quante volte lo hai tradito…mi chiese
Tante…risposi…ho sempre voglia di cazzo
Si vede…proprio una gran puttana
E dicendomi così…infilò la cappella nel buco…e me la spinse dentro.
Mi tappai la bocca per non fare rumore…
Lui mi prese definitivamente per i fianchi e cominciò a scoparmi. Sentivo le sue mani che mi reggevano forte, e il suo cazzo,durissimo, che mi arrivava in pancia ad ogni colpo. Poi le mani me le mise sulle spalle, e mi diede colpi sempre più forti e violenti. Sentivo quel cazzo che entrava e usciva dal mio culo facendomi godere come una troia….e poi esplose.
Mi riempì la pancia di sborra…mi diede ancora qualche colpo e poi si fermò accsciandosi sulla mia schiena.
Sei proprio una gran puttana…lo sentii sussurrare.
Va bene…risposi, adesso rimettiti a posto e vai a dormire, prima che ci scopre qualcuno.
Si tirò su il pigiama e risalì le scale per andarsene in camera sua. Mentre stava per entrare in camera uscì qualcuno dal bagno. Lui vide quella figura…e poi esclamò….Sandra !
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