Schiava di lei Parte 13

di
genere
trans

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Dormivamo sempre abbracciati io e Giovanna, se faceva freddo o caldo non importava, io stavo sempre dietro di lei, una gamba in mezzo le sue, un braccio attorno la vita, e una mano sul seno.
Passavamo le ore così, e quel seno grosso, sceso, da donna matura, mi faceva impazzire.
La mattina ci svegliammo tardi, verso le 10. Preparai la colazione, e chiacchierammo un po'.
Parlavamo del negozio e cosa volevano farci. Io espressi la mia idea.
Avrei voluto un negozio di intimo. Non il classico intimo dozzinale, ma roba di qualità. Adoravo le calze di nylon vintage, i collant di un certo tipo, e poi vestaglie di raso, babydoll, perizoma e reggiseni di qualità. E poi quello che mancava sempre in ogni negozio di intimo. Taglie forti, ma non solo per le donne in sovrappeso, ma soprattutto per travestite e transessuali.
Cosa cercavo sempre che non trovavo mai? Calzature, parrucche e abitini succinti…di una certa taglia.
Traveste e trans sono sempre alte, io stessa ero 1,85, e avevo sempre difficoltà a trovare qualcosa che mi andasse bene nei vari negozi e mercatini, ed ero sempre costretta a cercare su internet. Con le varie conseguenze spesso negative. Scarpe che non corrispondevano alle misure ordinate, parrucche che si rivelavano delle cinesate eccetera…
E poi perizoma femminili, ma da uomo. Che avessero quella piccola tasca dove appoggiare le pisellina, senza che uscisse fuori di lato come mi accadeva sempre.
Poi si poteva creare un bel sito web dove poter ordinare a distanza, assicurando spedizioni che non rivelassero il contenuto. Giovanna sembrò entusiasta della cosa, e cominciammo a lavorare al progetto. Certo, un negozio ci avrebbe portato via molto tempo, togliendolo alla nostra vita privata, che ci aveva regalato molte soddisfazioni, soprattutto economiche. Adesso stavamo bene e si guadagnava molto, anche perché non pagavamo tasse e avevamo poche spese.
Un'attività sarebbe stata diversa. Però poteva servire per un futuro e magari ci dava un po' di stabilità. Se poi fosse andata male si chiudeva e avremmo continuato a fare le mignotte a tempo pieno. Dopo alcuni giorni di ricerche incessanti su internet, trovammo una ditta che faceva al caso nostro, almeno per quello che riguardava l'intimo femminile.
Invece per tutto quello maschile, c'era una ditta in Germania che aveva tutto quello che ci serviva.
Dovevamo andare a Milano e poi in Germania, a Dusseldorf.
Prendemmo gli appuntamenti che ci servivano, e ci preparammo per il viaggio.
La settimana prossima saremmo partite.
Intanto prendemmo accordi con una ditta per dare una sistemata al negozio.
Non c'era bisogno di molti lavori, però volevo fare una cosa carina.
Nella parte centrale del negozio la parte riservata alle donne, poi nella stanza affianco la parte riservata agli uomini. La terza stanza era per le trav. La volevo rendere accogliente, e riservata.
Ogni reparto doveva avere un camerino riservato. Un amico architetto, già nostro cliente in privato, ci diede dei consigli, e anche a lui piaceva molto il progetto.
Dopo aver dato inizio ai lavori io e Giovanna partimmo per il nostro viaggio di lavoro. La prima tappa fu a Milano, dove visitammo l'azienda. Ci accolse il vicedirettore che ci mostrò cataloghi e campioni. La cosa che mi fece molto piacere fu che nessuno faceva caso a me, al fatto che fossi una travestita, e con chiunque parlai si rapportavano a me sempre in modo professionale. Vedemmo molte cose interessanti, prendemmo spunti, e poi rimanemmo d'accordo che il loro rappresentante sarebbe venuto a trovarci in negozio. Passammo la serata a Milano, e la mattina partimmo per Dusseldorf. Arrivammo nel pomeriggio, un taxi ci portò all'azienda con cui avevamo preso appuntamento. Per fortuna c'era chi parlava italiano, altrimenti non ci saremmo neanche andate. Mentre a Milano mi ero vestita in modo abbastanza sobrio, con jeans attillati, tacchi medi e poco trucco, in Germania mi presentai in piena forma. Minigonna e stivali, calze nere,e corpetto aderente. Lunga parrucca nera e trucco abbondante. Incrociai sguardi compiacenti, e qualcuno mi fece i complimenti.
Ma la cosa più bella, fu che a presentarci tutta la campionatura che ci interessava era proprio una trans. Alta, bionda, gonna al ginocchio e camicia bianca che lasciava intravedere un bel seno. Decoltè e calze nere. Bellissima. Mi trovai perfettamente a mio agio, siamo rimaste quasi 4 ore a parlare di tutto. Dai problemi di noi trav a trovare negozi dedicati, alle problematiche nell'ordinare on line, e di molte altre cose. Ci diede consigli su tutto, fu molto carina e premurosa, e infine ci diede tutte le modalità per effettuare ordini.
Ci salutammo come vecchie amiche, e ci consigliò per la serata di andare in un locale un po' fuori mano, il " Chamäleon".
Ci disse che lo avremmo trovato molto interessante. Tornammo nell'albergo che avevamo prenotato, e dopo aver cenato ci andammo a preparare per la serata.
Giovanna era entusiasta, l'idea del negozio l'aveva presa, e adesso sembrava molto interessata e si informava su tutto.
Parlava in continuazione di quello che avevamo visto, e di tutto quello che poteva servirci. Eravamo pronte per uscire. Io un vestitino cortissimo, calze nere a tacchi alti, lei vestito lungo ma con un bel decoltè, calze nere e tacchi. Chiamammo un taxi e andammo al locale.
Arrivammo davanti un capannone fuori città, era abbastanza isolato.
Il parcheggio era pieno, e si sentiva della musica. Due buttafuori di colore selezionavano gli ingressi, erano due armadi. Entrammo tranquillamente. Facemmo il biglietto e ci incamminammo lungo un corridoio con luci soffuse. Alle pareti specchi e stampe erotiche, di qualsiasi genere. Sbucammo in una sala enorme, pista da ballo al centro, divani e poltroncine lungo tutta la sala. C'era una scalinata che portava al piano di sopra, dove c'era un soppalco con altri divani. 2-3 bar sparsi, e le persone…. Di tutti i generi, vestite nei modi più incredibili. Travestite, trans, uomini in pelle, donne seminude, quasi tutte con le tette di fuori. Mistress e schiavi, gente mascherata, erano rappresentati tutti i generi possibili della depravazione umana. Io mi tolsi subito il vestito, e rimasi solo con autoreggenti,perizoma e reggiseno. Giovanna si scoprì le tette. Facemmo un giro, poi dopo aver preso qualcosa da bere ci andammo a sedere su un divanetto in disparte. C'erano uomini che ci passavano davanti col pisello di fuori, in attesa di un cenno d'intesa, ma per il momento non eravamo interessate. Di fronte c'era una donna matura, che si faceva scopare da chiunque. Gente legata portata a spasso. Dopo un po' si avvicinò una coppia formata da una donna, che indossava solo una tutina a rete, e portava al guinzaio, con le mani legate dietro, una travestita, molto giovane, e anche carina. Si sedettero vicini a noi, lei sul divanetto, e la trav si inginocchiò ai suoi piedi.
Dovrei fare anch'io così con te….mi disse Giovanna
Sarebbe bellissimo….risposi
La signora avrà avuto una cinquantina d'anni, la trav nemmeno venti.
Voleva scambiare qualche parola, ma le dicemmo di non parlare tedesco. Si avvicinò ancora un po' e adesso era affianco a Giovanna. Prese una bottiglia di vodka e ci invitò a bere. La faceva girare a turno, un sorso per uno fino a quando la bottiglia finì. Cominciammo a ridere e a scherzare, l'alcool e la musica cominciavano a fare effetto. Poi la tipa si avvicinò a Giovanna, cercò di avvicinare la bocca alla sua. Giò prima cercò di tirarsi indietro, ma poi cedette alle avances.
Le due donne cominciarono a baciarsi, la tedesca, che si chiamava Sandra, cominciò ad accarezzare Giò sui seni, poi scese giù e le mise una mano in mezzo le gambe. Un bacio lunghissimo, vedevo le due lingue intrecciarsi, e le mani che andavano dappertutto. Sandra scese sul collo, e poi sui seni di Giò, che adesso aveva spalancato le gambe e si faceva toccare dappertutto. La travesta mi si avvicinò in ginocchio, e sempre con le manette dietro la schiena si piegò per leccarmi le scarpe e i piedi. Sandra allungò una mano verso di me e mi tirò fuori il pisello dal perizoma, mentre era scesa con la bocca e cercava di arrivare tra le gambe di Giò. La trav si chiamava Lara, risalì con la bocca sulle mie gambe, e mi prese l'uccello in bocca. Anche Sandra si inginocchiò, allargò le gambe di Giò e gli mise la lingua sulla figa. Adesso eravamo tutte e due sedute con le cosce aperte, e le due amiche ci avevano infilato le loro teste. Vedevo Giò che godeva, si stava rilassando dopo due giorni veramente intensi. Si allungò sul divano, mise una gamba sopra lo schienale mentre Sandra continuava a leccarla e a infilare due dita dentro. Lara si rialzò, io la presi e la misi a pecora sul divano. Gli allargai le chiappe e ci infilai la lingua. Gli avrei voluto leccare anche un po' il pisello ma era chiuso da una gabbietta, che non gli permetteva l'erezione. Mi rialzai dietro di lei e la inculai, senza troppi preamboli, e la sentii gemere di dolore quando la penetrai. Due uomini passarono dietro il divano, e con il pisello di fuori lo mettevano a turno nella bocca di Lara.
Vedevo Giò completamente in balia dell'altra donna, che la leccava, risaliva sui seni, la baciava a lungo e ricominciava, instancabile. Lara, mentre la stavo inculando, succhiava i cazzi ai due uomini, che vedendola inerme e remissiva, cercavano di arrivargli in gola con i loro piselli. La prendevano per i capelli e con forza la obbligavano a succhiarli. Ad un certo punto mi sentii due mani che mi si appoggiarono sulle spalle…e una voce…
Vi state divertendo?...mi voltai, era Kim, la transessuale del magazzino che avevamo visitato nel pomeriggio. Le sorrisi…e lei appoggiò le sue labbra sulle mie. Mi prese per il collo e mi infilò tutta la lingua in bocca. Da dietro mi toccava il culo, e me lo spingeva per aiutarmi nella spinta con Lara. Adesso stavo cominciando a godere anch'io. Scesi con la mano e le presi il pisello. Bello grosso, duro, turgido, tutto scappellato. Mi si mise dietro e io allargai le chiappe con le mani. Mi afferrò per i fianchi e me lo spinse dentro. Lo sentivo entrare, ansimavo e gemevo…
Brava puttanella…continua così…mi sussurrò all'orecchio
Lo infilò tutto, lasciò i miei fianchi e si attaccò a quelli di Lara, e mi dava colpi sempre più forti….e io di conseguenza li davo a Lara. Resistetti 30 secondi, dopo venni dentro Lara, e mi accasciai su di lei. Kim dopo un po' me lo tolse, mi augurò un buon proseguimento e se ne andò. Mi rialzai e vidi Sandra e Giò che avevano assistito allo spettacolo. Giovanna era nuda tra le braccia di Sandra, mi sedetti anch'io e presi Lara tra le mie. Rimanemmo ancora un po', poi le salutammo e ce ne ritornammo in hotel.
Ci dicemmo che eravamo state in un posto assurdo, un esperienza indimenticabile.
Ci buttammo a letto esauste, l'abbracciai e ci addormentammo. La mattina dopo prendemmo l'aereo verso le 12, e la sera finalmente rientrammo a casa. Il viaggio ci aveva distrutte, ma eravamo felici per i contatti che ci sarebbero serviti per il negozio, e non vedevamo l'ora di iniziare.

scritto il
2023-04-21
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