Natale in hotel
di
Lanottesabry
genere
trans
Instagram lanottesabry
Era il periodo di Natale, e come al solito, per sfuggire dalla famiglia e soprattutto dal paese dove vivevo, me ne andai a lavorare in un alberghetto in montagna, giusto il tempo delle vacanze a scuola, dove poi sarei tornato.
Era un piccolo hotel in montagna, vicino le piste da sci. Lavoravo in sala, eravamo due camerieri, io e il figlio del proprietario.
Tutta la sua famiglia lavorava in hotel durante i periodi di alta stagione.
Io ero l'unico che non faceva parte della famiglia. Il lavoro scorreva tranquillamente, c'erano una ventina di camere, e gli ospiti saranno stati una sessantina di persone.
Io avevo la mia stanzetta in mansarda, e come al solito, la sera mi rifugiavo li dove mi divertivo ad indossare le mie cose che mi portavo sempre dietro. Collant, calze autoreggenti, perizoma, reggiseno…
Mi vestivo en femme, mi masturbavo ogni sera, e poi dormivo così.
Stavo bene, sapevo di non poterne fare a meno….ma mi sarebbe piaciuto avere di più. Avevo avuto esperienze bisex, ma poche per la verità, anche perché avevo 15 anni, e a casa non potevo permettermi a quei tempi di uscire fuori allo scoperto.
Durante il servizio, a cena, guardavo sempre ammirato quelle donne che stavano sedute con gonne e calze di nylon, mi eccitava sempre immaginare che forse un giorno sarei potuto anch'io uscire così. La donna che viveva dentro di me non era ancora pronta ad uscire fuori.
Intanto ne approfittavo quando ero solo.
Una sera , quasi alla fine del servizio, mi misi a parlare con un cliente dell'hotel.
Lui si lamentava un po' che in giro la sera non c'era mai niente da fare, il paese era piccolo, e c'erano giusto un paio di pub aperti, ma niente di più. Mentre chiacchieravamo ad un certo punto lui mi chiese cosa facessi io dopo il lavoro.
Risposi che non avevo voglia di uscire, un po' per il freddo e un po' per la stanchezza, e mi rifugiavo in camera mia.
Poi lui mi domandò se per caso avessi una ragazza. Non so perché, forse per la fiducia che si era creata, o per la disponibilità di quell'uomo, gli dissi con un po' di imbarazzo…. Veramente non è che mi piacciono molto le ragazze…mi trovo meglio con i ragazzi…
Lui non mi disse niente, mi guardò con curiosità e mi salutò uscendo dalla sala.
Rimasi un po' intimorito dalla mia rivelazione, però non mi preoccupano più di tanto, anche perché lì non mi conosceva nessuno, e dopo qualche giorno sarei ritornato a casa. Non so nemmeno io perché confessai questa cosa, forse perché avevo voglia veramente di non nascondermi più.
Dopo aver sistemato tutto feci la solita sosta al bar dell'hotel, dove il proprietario ci offriva sempre qualcosa da bere.
Mentre chiacchieravamo un po' mi sentii mettere una mano sulla spalla.
Era il tipo di prima, che si congratulava col titolare dicendogli che ero proprio un bravo ragazzo che lavorava bene. Anche il capo annuì e rispose dicendogli che era stato fortunato in quell'occasione. Poi il tipo, che si chiamava Ezio volle offrirmi da bere, e ordinò due rhum. Io avrei voluto qualcosa di più leggero, ma lui insistette e bevemmo. Facemmo altri due giri, dopo lo pregai di fermarsi altrimenti mi sarei veramente ubriacato.
Mentre ci salutavano, lui mi sussurrò all'orecchio….ma se io tra un po' salissi in camera da te per fumare una sigaretta?
Lo guardai insospettito….ma ok risposi…sali pure, io intanto vado a farmi una doccia.
Salii in mansarda, dove c'era la mia stanzetta, mi feci la doccia, e poi mi fermai a riflettere. Ezio era un uomo sposato, era lì con la famiglia, una moglie scassa cazzi molto esigente, e due figli che lui accompagnava sempre a sciare.
Mi chiesi cosa poteva volere da me, e soprattutto dopo la mia confessione.
Presi la decisione. Io in camera stavo sempre en femme, e così mi sarei fatta trovare. Mi misi il perizoma e il reggiseno, un paio di collant molto velati colore moka, una vestaglietta di raso molto attillata e mi truccai un po'. Ormai la decisione era presa, volevo uscire un po' allo scoperto, e pensai che comunque lui era una persona molto discreta. Verso mezzanotte lui ancora non era venuto, pensai che forse ci aveva ripensato, ma dopo un po' sentii bussare alla porta. Oddio pensai….e se non era lui? Con un filo di voce chiesi chi era… Sono Ezio…mi rispose
Aprii la porta, e lo feci entrare.
Caspita…mi disse…ma sei proprio una signorina
Arrossii un po', ma lui continuò…
Non proccuparti, con me puoi stare tranquilla, non lo dirò a nessuno.
Si sedette sul letto e parlammo un po', mi fece i complimenti e mi disse che stavo proprio bene così. Poi mentre si mise una sigaretta in bocca mi chiese di accendere.
Sulla mia destra c'era l'accendino sul comodino, mi voltai e mi allungai per prenderlo. Mi sentii mettere una mano sul culo…e poi mi accarezzò le gambe
Sei proprio figa così…mi disse
E continuò ad accarezzarmi…
Io rimasi un po' paralizzata in quella posizione…poi quella mano si insinuò in mezzo le gambe e mi strusciò il pisello…che si stava facendo duro
Ah però…senti qui che pisellino…ti piace farti toccare eh? Balbettai un si…poi mi rigirai verso di lui. Cominciai anch'io ad accarezzarlo, si era sbottonato la camicia, e gli accarezzavo il petto, era molto peloso e mi stavo eccitando ancora di più.
Lui mi passava la mano in mezzo le cosce, e mi stava alzando la vestaglia.
Spogliati…mi disse
Mi alzai e tolsi la vestaglia, rimasi in piedi davanti a lui che intanto si era abbassato i pantaloni rimanendo seduto.
Vieni piccola…inginocchiati
Lo feci, stavo in ginocchio davanti a lui
Si prese l'uccello tra le mani…
Ti piace? Mi domandò
Si…mi piace molto…risposi
Dai…prendilo…
Non mi ero mai ritrovato così faccia a faccia con un cazzo del genere.
Avevo fatto qualche sega a qualche compagno di scuola…qualche pompino, qualcuno me lo aveva strusciato in mezzo le chiappe…ma solo in una stanza con un altro uomo non mi ci ero mai trovato.
Glielo presi in mano, lo cominciai a segare, e stava diventando duro.
Lo maneggiavo, mi piaceva, aveva tutta la cappella di fuori, ed era molto peloso.
Lo guardavo estasiato.
Lo guardai negli occhi e lo vidi che aveva uno sguardo molto eccitato, ormai avevo intuito cosa voleva
Mi mise una mano in testa e me l'abbassò sul suo cazzo.
Aprii la bocca…e cominciai a succhiarlo
Prima con la lingua gli leccai la cappella, poi scesi lungo verso le palle
Sentivo quelle palle enormi piene di peli che mi riempivano tutta la bocca
Risalii sopra e provai a mettermelo tutto in bocca. A malapena riuscivo a contenere la cappella…
Apri bene la bocca….
E io la spalancai
Adesso mi aveva messo tutte e due le mani in testa, e la spingeva deciso sul cazzo. A stento riuscivo a contenere conati di vomito, mentre la saliva mi usciva abbondante e bagnava tutto quel cazzo.
Mi spingeva la testa con forza sul cazzo, e quando non riusciva a farlo entrare di più me la teneva bloccata, fino a quando non riuscivo più a reggere la presa e la rialzavo.
Poi mi fece alzare e mettere a pecorina sul letto. Mi si mise dietro e mi infilò la lingua nel buco mentre con la mano mi segava. Ormai ero in preda ad una eccitazione incredibile….il cazzo mi stava per scoppiare. Mi leccava e con la mano mi stringeva forte il pisello e me lo tirava su e giù…e gli venni tra le mani
Aveva il palmo della mano piena di sperma, e me la strofinò in faccia
Avanti…leccala tutta…fammi vedere quanto sei troia
Non lo avrei mai immaginato così porco, sembrava un tranquillo papino di famiglia, ma come scoprii pure in seguito, sono proprio loro i più porci e perversi. Secondo me perché le mogli non gli fanno fare quasi nulla, e così quando trovano una troietta danno sfogo a tutti i loro istinti più nascosti.
La leccavo cercando di pulirla tutta, ormai ero inerme….avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto.
Rimasi a pecora…lui si mise in ginocchio dietro di me…avevo ancora la sua mano in faccia che mi tappava la bocca, e lo sentivo dietro che mi allargava il buco con l'altra.
Poi mi appoggiò la cappella sul buco e cominciò a spingere
Fai piano….lo supplicai
Tranquillo frocetto….adesso ti rompo il culo
Entrò la punta abbastanza facilmente tanto era bagnato il culo…e poi incominciò ad infilarmi tutto il cazzo dentro
Si fermava ogni tanto quando mi sentiva gemere di dolore, ma continuava a tapparmi la bocca e a spingermelo dentro.
Non strillare…continuò…non vorrai mica che entri qualcuno e ti vede mentre lo prendi nel culo e fai la troia
Alla fine mi diede un colpo secco….e me lo mise tutto dentro.
Il grido mi si fermò in gola
Adesso si era fermato, avevo tutto il suo cazzo dentro e me li sentivo quasi fino in pancia
Brava troietta…adesso il culo è rotto.
Mi mise le mani sulle spalle…e prese a spingere lentamente…colpetti che mi facevano andare avanti e dietro e sentivo lui che godeva e ansimava.
Accellerò il movimento…adesso lo sentivo distintamente entrare ed uscire dal culo, me lo aveva aperto completamente.
Mi strinse forte per i fianchi e si lasciò andare completamente.
Colpi forti e decisi, io che gemevo silenziosamente….e lui che sbavava come un porco dietro di me.
Mi diede ancora qualche colpo e poi lo sentii venire dentro.
Dio mio…. esclamò….sei fantastica….sto godendo come un maiale…
Quando lo sentii venire anche la mia eccitazione fu al massimo.
E quello che avevo capito fu che dentro di me io godevo nel far godere gli altri.
Mi si accasciò sopra mentre sentivo il suo cazzo pulsarmi nel culo mentre schizzava le ultime gocce di sborra.
Poi ci stendemmo sul letto mentre lui stava ancora dietro di me e mi abbracciava.
Io avevo ancora qualche brivido…ma lui mi strinse tra le sue braccia e mi rassicurò.
Sei stata bravissima…diventerai una brava troietta.
Capii che aveva ragione, avevo goduto tantissimo….il culo mi faceva male ma quello che avevo provato superava il dolore. E mi resi conto che non avrei più potuto farne a meno.
Si rivestì, mi si avvicinò mentre io ero ancora distesa sul letto, e mi disse:
Domani sera torno a trovarti, così ti saluto prima di partire, fatti trovare pronta.
E se ne andò
Era il periodo di Natale, e come al solito, per sfuggire dalla famiglia e soprattutto dal paese dove vivevo, me ne andai a lavorare in un alberghetto in montagna, giusto il tempo delle vacanze a scuola, dove poi sarei tornato.
Era un piccolo hotel in montagna, vicino le piste da sci. Lavoravo in sala, eravamo due camerieri, io e il figlio del proprietario.
Tutta la sua famiglia lavorava in hotel durante i periodi di alta stagione.
Io ero l'unico che non faceva parte della famiglia. Il lavoro scorreva tranquillamente, c'erano una ventina di camere, e gli ospiti saranno stati una sessantina di persone.
Io avevo la mia stanzetta in mansarda, e come al solito, la sera mi rifugiavo li dove mi divertivo ad indossare le mie cose che mi portavo sempre dietro. Collant, calze autoreggenti, perizoma, reggiseno…
Mi vestivo en femme, mi masturbavo ogni sera, e poi dormivo così.
Stavo bene, sapevo di non poterne fare a meno….ma mi sarebbe piaciuto avere di più. Avevo avuto esperienze bisex, ma poche per la verità, anche perché avevo 15 anni, e a casa non potevo permettermi a quei tempi di uscire fuori allo scoperto.
Durante il servizio, a cena, guardavo sempre ammirato quelle donne che stavano sedute con gonne e calze di nylon, mi eccitava sempre immaginare che forse un giorno sarei potuto anch'io uscire così. La donna che viveva dentro di me non era ancora pronta ad uscire fuori.
Intanto ne approfittavo quando ero solo.
Una sera , quasi alla fine del servizio, mi misi a parlare con un cliente dell'hotel.
Lui si lamentava un po' che in giro la sera non c'era mai niente da fare, il paese era piccolo, e c'erano giusto un paio di pub aperti, ma niente di più. Mentre chiacchieravamo ad un certo punto lui mi chiese cosa facessi io dopo il lavoro.
Risposi che non avevo voglia di uscire, un po' per il freddo e un po' per la stanchezza, e mi rifugiavo in camera mia.
Poi lui mi domandò se per caso avessi una ragazza. Non so perché, forse per la fiducia che si era creata, o per la disponibilità di quell'uomo, gli dissi con un po' di imbarazzo…. Veramente non è che mi piacciono molto le ragazze…mi trovo meglio con i ragazzi…
Lui non mi disse niente, mi guardò con curiosità e mi salutò uscendo dalla sala.
Rimasi un po' intimorito dalla mia rivelazione, però non mi preoccupano più di tanto, anche perché lì non mi conosceva nessuno, e dopo qualche giorno sarei ritornato a casa. Non so nemmeno io perché confessai questa cosa, forse perché avevo voglia veramente di non nascondermi più.
Dopo aver sistemato tutto feci la solita sosta al bar dell'hotel, dove il proprietario ci offriva sempre qualcosa da bere.
Mentre chiacchieravamo un po' mi sentii mettere una mano sulla spalla.
Era il tipo di prima, che si congratulava col titolare dicendogli che ero proprio un bravo ragazzo che lavorava bene. Anche il capo annuì e rispose dicendogli che era stato fortunato in quell'occasione. Poi il tipo, che si chiamava Ezio volle offrirmi da bere, e ordinò due rhum. Io avrei voluto qualcosa di più leggero, ma lui insistette e bevemmo. Facemmo altri due giri, dopo lo pregai di fermarsi altrimenti mi sarei veramente ubriacato.
Mentre ci salutavano, lui mi sussurrò all'orecchio….ma se io tra un po' salissi in camera da te per fumare una sigaretta?
Lo guardai insospettito….ma ok risposi…sali pure, io intanto vado a farmi una doccia.
Salii in mansarda, dove c'era la mia stanzetta, mi feci la doccia, e poi mi fermai a riflettere. Ezio era un uomo sposato, era lì con la famiglia, una moglie scassa cazzi molto esigente, e due figli che lui accompagnava sempre a sciare.
Mi chiesi cosa poteva volere da me, e soprattutto dopo la mia confessione.
Presi la decisione. Io in camera stavo sempre en femme, e così mi sarei fatta trovare. Mi misi il perizoma e il reggiseno, un paio di collant molto velati colore moka, una vestaglietta di raso molto attillata e mi truccai un po'. Ormai la decisione era presa, volevo uscire un po' allo scoperto, e pensai che comunque lui era una persona molto discreta. Verso mezzanotte lui ancora non era venuto, pensai che forse ci aveva ripensato, ma dopo un po' sentii bussare alla porta. Oddio pensai….e se non era lui? Con un filo di voce chiesi chi era… Sono Ezio…mi rispose
Aprii la porta, e lo feci entrare.
Caspita…mi disse…ma sei proprio una signorina
Arrossii un po', ma lui continuò…
Non proccuparti, con me puoi stare tranquilla, non lo dirò a nessuno.
Si sedette sul letto e parlammo un po', mi fece i complimenti e mi disse che stavo proprio bene così. Poi mentre si mise una sigaretta in bocca mi chiese di accendere.
Sulla mia destra c'era l'accendino sul comodino, mi voltai e mi allungai per prenderlo. Mi sentii mettere una mano sul culo…e poi mi accarezzò le gambe
Sei proprio figa così…mi disse
E continuò ad accarezzarmi…
Io rimasi un po' paralizzata in quella posizione…poi quella mano si insinuò in mezzo le gambe e mi strusciò il pisello…che si stava facendo duro
Ah però…senti qui che pisellino…ti piace farti toccare eh? Balbettai un si…poi mi rigirai verso di lui. Cominciai anch'io ad accarezzarlo, si era sbottonato la camicia, e gli accarezzavo il petto, era molto peloso e mi stavo eccitando ancora di più.
Lui mi passava la mano in mezzo le cosce, e mi stava alzando la vestaglia.
Spogliati…mi disse
Mi alzai e tolsi la vestaglia, rimasi in piedi davanti a lui che intanto si era abbassato i pantaloni rimanendo seduto.
Vieni piccola…inginocchiati
Lo feci, stavo in ginocchio davanti a lui
Si prese l'uccello tra le mani…
Ti piace? Mi domandò
Si…mi piace molto…risposi
Dai…prendilo…
Non mi ero mai ritrovato così faccia a faccia con un cazzo del genere.
Avevo fatto qualche sega a qualche compagno di scuola…qualche pompino, qualcuno me lo aveva strusciato in mezzo le chiappe…ma solo in una stanza con un altro uomo non mi ci ero mai trovato.
Glielo presi in mano, lo cominciai a segare, e stava diventando duro.
Lo maneggiavo, mi piaceva, aveva tutta la cappella di fuori, ed era molto peloso.
Lo guardavo estasiato.
Lo guardai negli occhi e lo vidi che aveva uno sguardo molto eccitato, ormai avevo intuito cosa voleva
Mi mise una mano in testa e me l'abbassò sul suo cazzo.
Aprii la bocca…e cominciai a succhiarlo
Prima con la lingua gli leccai la cappella, poi scesi lungo verso le palle
Sentivo quelle palle enormi piene di peli che mi riempivano tutta la bocca
Risalii sopra e provai a mettermelo tutto in bocca. A malapena riuscivo a contenere la cappella…
Apri bene la bocca….
E io la spalancai
Adesso mi aveva messo tutte e due le mani in testa, e la spingeva deciso sul cazzo. A stento riuscivo a contenere conati di vomito, mentre la saliva mi usciva abbondante e bagnava tutto quel cazzo.
Mi spingeva la testa con forza sul cazzo, e quando non riusciva a farlo entrare di più me la teneva bloccata, fino a quando non riuscivo più a reggere la presa e la rialzavo.
Poi mi fece alzare e mettere a pecorina sul letto. Mi si mise dietro e mi infilò la lingua nel buco mentre con la mano mi segava. Ormai ero in preda ad una eccitazione incredibile….il cazzo mi stava per scoppiare. Mi leccava e con la mano mi stringeva forte il pisello e me lo tirava su e giù…e gli venni tra le mani
Aveva il palmo della mano piena di sperma, e me la strofinò in faccia
Avanti…leccala tutta…fammi vedere quanto sei troia
Non lo avrei mai immaginato così porco, sembrava un tranquillo papino di famiglia, ma come scoprii pure in seguito, sono proprio loro i più porci e perversi. Secondo me perché le mogli non gli fanno fare quasi nulla, e così quando trovano una troietta danno sfogo a tutti i loro istinti più nascosti.
La leccavo cercando di pulirla tutta, ormai ero inerme….avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto.
Rimasi a pecora…lui si mise in ginocchio dietro di me…avevo ancora la sua mano in faccia che mi tappava la bocca, e lo sentivo dietro che mi allargava il buco con l'altra.
Poi mi appoggiò la cappella sul buco e cominciò a spingere
Fai piano….lo supplicai
Tranquillo frocetto….adesso ti rompo il culo
Entrò la punta abbastanza facilmente tanto era bagnato il culo…e poi incominciò ad infilarmi tutto il cazzo dentro
Si fermava ogni tanto quando mi sentiva gemere di dolore, ma continuava a tapparmi la bocca e a spingermelo dentro.
Non strillare…continuò…non vorrai mica che entri qualcuno e ti vede mentre lo prendi nel culo e fai la troia
Alla fine mi diede un colpo secco….e me lo mise tutto dentro.
Il grido mi si fermò in gola
Adesso si era fermato, avevo tutto il suo cazzo dentro e me li sentivo quasi fino in pancia
Brava troietta…adesso il culo è rotto.
Mi mise le mani sulle spalle…e prese a spingere lentamente…colpetti che mi facevano andare avanti e dietro e sentivo lui che godeva e ansimava.
Accellerò il movimento…adesso lo sentivo distintamente entrare ed uscire dal culo, me lo aveva aperto completamente.
Mi strinse forte per i fianchi e si lasciò andare completamente.
Colpi forti e decisi, io che gemevo silenziosamente….e lui che sbavava come un porco dietro di me.
Mi diede ancora qualche colpo e poi lo sentii venire dentro.
Dio mio…. esclamò….sei fantastica….sto godendo come un maiale…
Quando lo sentii venire anche la mia eccitazione fu al massimo.
E quello che avevo capito fu che dentro di me io godevo nel far godere gli altri.
Mi si accasciò sopra mentre sentivo il suo cazzo pulsarmi nel culo mentre schizzava le ultime gocce di sborra.
Poi ci stendemmo sul letto mentre lui stava ancora dietro di me e mi abbracciava.
Io avevo ancora qualche brivido…ma lui mi strinse tra le sue braccia e mi rassicurò.
Sei stata bravissima…diventerai una brava troietta.
Capii che aveva ragione, avevo goduto tantissimo….il culo mi faceva male ma quello che avevo provato superava il dolore. E mi resi conto che non avrei più potuto farne a meno.
Si rivestì, mi si avvicinò mentre io ero ancora distesa sul letto, e mi disse:
Domani sera torno a trovarti, così ti saluto prima di partire, fatti trovare pronta.
E se ne andò
2
voti
voti
valutazione
5.5
5.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Schiava di lei Parte 11racconto sucessivo
Cinema porno
Commenti dei lettori al racconto erotico