Schiava di lei Parte 15

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Per il momento io e Giovanna sospendemmo i nostri incontri. Tenni solo il lavoro al Princess, il venerdì e il sabato sera. Era un'ottima entrata extra, e non volevo rinunciarci. A volte Giò mi accompagnava, a volte no perché il negozio la impegnava molto, e la sera era sfinita. Però le cose andavano bene, e lei era soddisfatta. A Giovanna piaceva scopare, ci divertivamo durante i nostri incontri, con l'annuncio di mamma e figlia trav avevamo spopolato. Eravamo affiatatissime, e riuscivamo a calarci nei nostri ruoli perfettamente. Tutti ci chiedevano come era nata questa relazione. E noi avevamo la nostra storia da raccontare. Però vedevo anche che Giò non aveva più l'energia di qualche anno prima, adesso aveva 58 anni, e io 31. Il negozio le dava una situazione stabile, e lei ci si dedicava anima e corpo.
A volte qualche cliente insisteva per incontrarci, ma noi facevamo le difficili, fino a quando non arrivava un offerta difficile da rifiutare. Gennaro veniva in negozio per fare dei regali a sua moglie. Adorava la lingerie di un certo stile, calze vintage, e accessori vari che regalava a sua moglie, e spendeva sempre cifre importanti.
Era innamorato di lei, ma ci confidava che gli sarebbe piaciuto fare qualcosa di trasgressivo, e voleva farlo con noi. Una sera venne in negozio verso l'ora di chiusura, e portò anche Cinzia, sua moglie. Avevano tutti e due una cinquantina d'anni, lui una persona tranquilla, non troppo alto, ma ben piazzato. Lei una bella donna, neanche lei alta, ma forme abbondanti, e un bel seno.
Ci presentammo, lui disse alla moglie che tutti i regali che le faceva li prendeva da noi, e adesso voleva che lei stessa scegliesse qualcosa. Andammo nell'ultima stanza, quella dove c'erano le misure abbondanti. Dopo aver visto qualcosa, io le consigliai di vedere qualcosa di vintage, calze, corpetti…e qualcos'altro. Lei allora si affidò a me, Giovanna andò a chiudere il negozio vista l'ora, e con Gennaro si fermarono a chiacchierare nell'altra stanza. Cinzia mi confidò di trovarsi a suo agio con me, e chiese se poteva spogliarsi senza andare nel camerino. Chiusi la tenda, e lì non c'erano finestre. Adesso puoi fare tutto quello che vuoi… le dissi
Lei si spogliò, rimase solo con reggiseno e perizoma. Mentre si parlava un po' continuavo a farle vedere alcuni articoli.
Volle provare un corpetto, e delle calze con reggicalze. Quando si tolse il reggiseno vennero fuori due seni bellissimi. Grandi, morbidi, un po' scesi. Le feci i complimenti, e l'aiutai a stringere il corpetto. Stava benissimo, le sue forme risaltavano splendidamente. Poi scelse le calze. Classiche vintage da reggicalze. Colore carne ma lucide. Le dissi di sedersi e che l'avrei aiutata. Si mise su una poltroncina, e allungò la gamba verso di me. Le tolsi le scarpe, e rimase a piedi nudi. Aveva uno smalto nero, e come al solito io davanti a quei piedi sentivo gli ormoni salire . Presi una calza, e la infilai. Salii sulla gamba, delicatamente, arrivai al reggicalze e l'agganciai. Presi la seconda, e lei cominciò a giocare col piede. lo spostava, tirava indietro, poi lo riavvicinava…si stava divertendo, e mi vedeva stregato dalle sue estremità. Poi lo presi in mano, e lo tenni fermo. Le reggevo con tutte e due le mani, avevo la pianta verso di me. Lei mi guardava maliziosamente…io mi avvicinai….tirai fuori la lingua e lo leccai. Dal tallone fino alle dita, e il suo sapore mi mandò un estasi. Lei mise l'altra gamba tra le mie cosce, e con l'altro piede mi stuzzicava il pisello, che già era in erezione, nonostante stretto nel mio perizoma. Lo feci uscire di lato, lei continuava a toccarmelo con il piede, mentre l'altro continuavo a baciarlo, le succhiavo le dita, leccavo il dorso fino alla caviglia. Fammelo vedere…. esclamò
Mi alzai in piedi davanti a lei, feci scivolare la minigonna, e rimasi in piedi davanti a lei, in piena erezione. Scivolò dalla poltrona, si mise in ginocchio e me lo prese in mano. È meraviglioso…sussurrò.
Tirò fuori la lingua e me l'appoggiò sulla cappella. Poi la passò su tutto il pisello, arrivò alle palle, tornò indietro e lo prese tutto in bocca. Mi stava facendo un pompino fantastico. Mi voltai dietro, sentivo dei gemiti, e c'era Giovanna che stava facendo anche lei un pompino a Gennaro. Strano pensai…che si sia lasciata andare…
Ma non ci feci molto caso. Cinzia ormai l'aveva tutto in bocca, e premeva per farlo entrare tutto. Poi si rimise seduta, allargò le gambe, e mi invitò a leccargliela. Mi misi in ginocchio davanti le sue cosce, lei le allargò completamente appoggiandole sui braccioli, mi prese per i capelli, e mi appiccicò il viso contro la sua fica. Gli infilai tutta la lingua dentro, aveva una vagina gonfia, piena, nonostante non fosse depilata vedevo le labbra uscire fuori. Le sollevai ancora un po' le gambe e adesso potevo leccarle tutte e due i buchi. Aveva un sapore estasiante, alternavo lunghe leccate al buco davanti con quello dietro. Basta…adesso scopami…disse con un filo di voce. Mi fece sdraiare sul tappeto e si allungò sopra di me. Lo prese con le mani e lo infilò dentro. Cominciò a muoversi, io avevo i suoi seni in faccia, che leccavo avidamente. Era infoiata…non si fermava più, poi rivolgendosi a Gennaro gli disse…vieni…adesso
Lui si mise dietro…gli allargò le chiappe….e glielo infilò nel culo.
Cinzia urlò dal piacere…adesso aveva due cazzi dentro…e la maiale non si fermava più. Che troia che era, si muoveva avanti e dietro sul mio pisello mentre il marito la inculava. Vidi Giovanna, in piedi dietro di me. Si alzò la gonna, e sedendosi mi mise il suo culo in faccia. Adesso stava di fronte a Cinzia. Le prese il viso tra le mani, e la baciò. Piccoli bacetti sulle labbra, poi le lingue cominciarono a cercarsi…e non si staccarono più. Gennaro la strinse per i fianchi, a la inculava forte, deciso, e lei mugolava come una cagna, io da sotto cercavi di spingere ma era lei che conduceva le danze, e Giò non staccava la lingua dalla sua, e a quello spettacolo Gennaro venne. Lo sentii gemere mentre si accasciava su Cinzia.
Li avevo tutti e tre sopra di me, Giovanna si staccò da Cinzia, mi venne dietro e mi infilò due dita nel culo. Non ce la feci più, dissi che stavo per venire ma Cinzia non si staccò, anzi si mosse ancora di più. E io venni dentro di lei mentre gli strizzavo i capezzoli. Mi svuotai tutto, e allora lei mi si spostò in avanti e mi mise la sua fica in faccia. Colava sperma da tutte e due i buchi, e si strofinava su di me. Poi si rialzò e io rimasi allungata con la faccia piena di sborra. Ci rivestimmo tutti, e vidi Gennaro e Cinzia scambiarsi un lungo bacio appassionato. Ti amo…le disse lui…e io ti adoro…rispose lei.
Ci salutarono e andarono via, noi risalimmo in appartamento e chiesi a Giò come mai si fosse lasciata andare
È un ottimo cliente….mi disse…e ha lasciato un extra per il servizio. Aprii la borsetta e vidi che c'erano una decina di banconote da 50. Sei proprio una gran mignotta…le dissi ridendo…ah io…e tu…come ti metto un dito dietro godi come una vacca. Ci abbracciammo e ci baciammo. I nostri baci, lunghi, appassionati, intensi.
Ci facemmo una doccia, e cenammo sul terrazzino. L'estate stava arrivando, e noi eravamo come due ragazzini innamorati.
Stavo bene con Giò, non volevo nessun altro, e speravo che anche per lei fosse così.
scritto il
2023-04-28
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