Schiava di lei Parte 12

di
genere
trans

Instagram lanottesabry

I giorni passavano velocemente, durante la settimana avevamo parecchi incontri e poi venerdì e sabato avevo il lavoro al Princess. Qualche volta Giovanna mi accompagnava, ma lei non voleva avere rapporti lì dentro. Quando rimasi sola lei mi mancò moltissimo, era il mio punto di riferimento. Mi aiutava in tutto, dai vestiti all'intimo e al trucco. Adesso eravamo di nuovo insieme, ed eravamo inseparabili.
Giovanna doveva ancora risolvere una questione con Filippo, il suo ex marito.
In pratica avevano un locale cointestato in un paesino vicino, lui voleva venderlo, e per lei non c'erano problemi. Presero appuntamento, ma Giovanna volle che io l'accompagnassi. Era domenica pomeriggio, e ci vedemmo in un bar. Filippo non disse nulla del nostro precedente incontro, e Giovanna finse di non sapere nulla. Andammo a rivedere il locale, era un negozio situato in una traversa del corso principale del paese.
C'era stato un negozio di telefonia, ma poi il titolare si trasferì, e ora era vuoto.
Non era male, in tutto un 250m² con un piccolo magazzino, e due belle vetrine per l'esposizione. Io più lo osservavo….e più mi piaceva. Loro stavano decidendo sul prezzo di vendita, e a me mi venne in mente un'idea. Ad un certo punto Filippo andò un momento in bagno, io presi Giovanna in disparte e gli dissi: cerca di mantenere un prezzo basso, che ce lo compriamo noi.
Lei mi guardò sorpresa, ma l'idea gli piacque subito.
Filippo tornò, fissarono il prezzo, e poi lui se ne andò dicendo che avrebbe dato l'incarico ad un'agenzia.
In macchina lei mi guardò e mi chiese cosa avevo un mente. Io la tranquillizzai, le dissi che intanto era un investimento, ma poi poteva venirci qualcosa in mente.
Rise….e mi disse che io sapevo già cosa farci. La sera stessa chiamò Filippo, gli disse di lasciar perdere l'agenzia, e che il locale lo avrebbe rilevato lei. Non solo, riuscì a togliere ancora qualcosa dall'importo iniziale, visto che adesso non c'era da pagare nemmeno un'eventuale agenzia.
Il valore del negozio lo fissarono in 350.000 euro. Valeva qualcosa di più, ma da quello che avevo capito all'ex di Giò servivano i soldi. In pratica dovevamo dargli 175.000 euro…e in pratica dovevo darli io a lui, per avere la metà dell'immobile. Li avevo, guadagnati in quei 3 anni in cui mi trasferii lì a fare la mignotta. Prendemmo appuntamento dal notaio e sistemammo tutto. Adesso io e Giovanna avevamo un negozio insieme.
Fuori dal notaio io e Giovanna ci lasciammo andare ad un lungo bacio, Filippo per fare ricordare lo stronzo che era disse: cosa ci troverai di tanto interessante in quella frocetta?
Non preoccuparti….rispose lei…sicuramente è molto più uomo di te.
Guai a toccarmi, Giovanna diventava una belva. E poi concluse….adesso sparisci, sei stata la mia più grande disgrazia, ma da adesso in poi non avremo più niente da spartirci. Ce ne tornammo a casa, dove avevamo un appuntamento in serata.
Ci aveva contattato un tipo che voleva incontrare la mamma con la figlia travestita. Ormai ci comportavano davvero così, anche in pubblico io Giovanna la chiamavo mamma, ma soprattutto quando vedevamo qualcuno questa cosa faceva sempre un certo effetto.
Alle 21 suonò il campanello, il tipo era puntuale, " mamma" andò ad aprire…e rimase un attimo sorpresa. Era un uomo di colore, alto, ben piazzato….e faceva un certo effetto. Ci presentammo, si chiamava José, era portoghese. Da quelle parti per lavoro, aveva visto l'annuncio e si era deciso di venirci a trovare.
Ce ne andammo in camera da letto, si sedette nudo su una poltroncina, e voleva vedere noi mentre giocavamo.
Io e Giovanna ci mettemmo a letto, in ginocchio una davanti all'altra.
Cominciammo a baciarci, uno di quei baci con la lingua lunghi…profondi, mentre le nostre mani scendevano lungo il corpo.
Le tolsi la vestaglia, il reggiseno, accarezzavo quei seni meravigliosi, che mi facevano sempre eccitare da morire, lei mi sfiorava i fianchi, il culo…e poi il pisello.
Ero già in erezione, e sentivo José che estasiato ci incoraggiava.
Poi lei si allungò, le sollevai i piedi e con la lingua la stuzzicavo sotto la pianta, poi sulle dita, le succhiavo una ad una, poi le gambe….e infine appoggiai tutto il viso in mezzo le gambe, e leccai la fica.
Lei, come sempre, mi strinse le cosce sulla testa, e me la premeva contro di lei.
Ogni tanto buttavo lo sguardo su José, e lo vedevo che ci osservava, con il pisello in mano, sempre seduto. Quel cazzo era enorme.
Poi lui disse….adesso scopala…
Io risalii sopra di lei, la baciavo in bocca mentre allargava le cosce, poi prese il mio pisello tra le mani e se lo mise dentro.
Cominciai a scoparla…colpi lenti…e la sentivo gemere sotto di me.
Ti amo…le sussurrai all'orecchio….
Anch'io ti amo…ti adoro….mi disse lei
Intanto José si era alzato, si era messo dietro di me, a mi spingeva con le mani sulle chiappe per scopare Giovanna più forte. Poi si accovacciò dietro di me e mi leccò il culo.
Non capii più niente, stavo impazzendo dal godimento…Giò continuava a baciarmi mentre ero dentro di lei, però con le mani mi allargò completamente le chiappe mentre José mi leccava il buco.
Ok, adesso ci sono…. esclamò
Mi si mise in ginocchio dietro, puntò la cappella in mezzo il culo, e me lo spinse dentro. Era grande, ma entrò con facilità.
Me lo aveva lubrificato alla perfezione.
Adesso ero in mezzo, con i suoi colpi nel culo José mi aiutava a scopare Giovanna.
Meraviglioso….fantastico….lo sentivo mentre godeva….
Dopo ancora qualche botta me lo tirò fuori, si avvicinò a noi, e ce lo mise in mezzo le labbra mentre ancora ci baciavamo.
Avevamo quel cazzo enorme in mezzo a noi, lo leccavamo insieme guardandoci negli occhi, ogni tanto ce lo infilava in bocca, un po' per uno.
Mentre lo succhiavamo mi mise un dito nel culo…e venni dentro di lei
Mugulavo e ansimavo dal piacere, ma José me lo rimise tutto in bocca mentre Giò lo leccava sulle palle e gli toccava il culo. E venne anche lui. Sentii il primo schizzo sulla lingua…poi il secondo….ma il terzo fu una cosa devastante. Me lo sentii arrivare dritto in gola…e continuava a sborrare mentre cercavo di ingoiarlo tutto, ma non ce la facevo, mi colava sul mento, e Giovanna lo raccoglieva con la sua lingua. Poi lui si tolse…e si distese a fianco, io e Giò ci baciammo ancora un po' sentendoci lo sperma nella bocca, fino a quando non sparì del tutto.
José era estasiato, ci disse che poche volte aveva goduto così intensamente.
L'aver visto una mamma con la figlia trav lo aveva eccitato da morire.
E su questo io e Giovanna giocavamo molto. Ci eravamo completamente calati nel ruolo, io la chiamavo sempre mamma, e lei sempre piccolina mia…tesoro…amore mio….ecc…
In pochi resistevano a lungo al nostro spettacolo.
José se ne andò, io preparai la vasca, e ci facemmo un lungo bagno caldo, prima di metterci a letto



scritto il
2023-04-18
1 . 4 K
visite
1
voti
valutazione
9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Cinema porno

racconto sucessivo

Schiava di lei Parte 13
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.