Schiava di lei Parte 14

di
genere
trans

Instagram lanottesabry. I giorni passavano, il negozio era quasi pronto, e cominciammo a fare gli ordini.
Un mio cliente affezionato si offrì per fare il sito web. Adesso ci mancava il nome.
Passammo un pomeriggio intero per sceglierlo. Doveva essere ammiccante, ma non troppo diretto, era un negozio di intimo, e non un sexy shop. Alla fine lo trovammo. Tentazioni…intimo e lingerie.
Il tipo che ci stava preparando il sito, Luca, ci preparò anche il logo, disegnò la scritta per l'insegna, e scelse i colori. Rosso e nero. Nel negozio allestimmo uno spazio riservato alle spedizioni. Un grosso tavolo con tutto quello che serviva per incartare, preparare i pacchi e spedire. Un corriere sarebbe passato all'occorrenza.
La cosa che mi piaceva di più erano i camerini. Spaziosi, con una poltroncina, appendipanni, e uno specchio a parete.
Il negozio era situato in una palazzina piccola, dove sopra c'era un appartamento. Quando il proprietario ci disse di volerlo affittare lo prendemmo subito. Eravamo ad una ventina di km dal paese dove vivevamo, e ci avrebbe fatto comodo abitare dove avevamo il negozio.
E poi qui era una cittadina, viveva di turismo soprattutto, ma d'inverno rimaneva viva lo stesso. E ci piaceva.
Stavamo facendo i salti mortali per riuscire ad aprire entro Pasqua. Volevamo farci conoscere, e l'estate che stava arrivando era il periodo giusto.
Era tutto pronto, e cominciarono ad arrivare gli ordini. Giovanna era entusiasta, sistemava la roba alla perfezione, preparava i cartellini con i prezzi, vestiva i manichini, e poi era una donna. Aveva stile ed eleganza.
Ci dividevamo i compiti, lei avrebbe sistemato il reparto donna e uomo, io mi sarei dedicata alle taglie forti, e di conseguenza a tutto ciò che serviva per travestite e transessuali. Avevamo diviso bene il locale, le prime due stanze erano a vista, quella mia, era in fondo, coperta da una tenda di velluto. Serviva intimità e privacy per quel genere di abbigliamento, e noi volevamo darla.
Inaugurammo il negozio il sabato prima di Pasqua, venne molta gente a trovarci, incuriosita un po' da tutto. E anche se io ero un po' in apprensione, molti mi presero in simpatia. Non si trovava tutti i giorni una trav commessa di negozio. Ma andò tutto bene. Arrivarono anche Suzanne e alcune sue amiche, quando feci vedere loro la stanza segreta, così la chiamavamo, rimasero entusiaste.Il sito web era pronto, e le visite si moltiplicavano. Chiudemmo verso le 21, ce ne andammo a cena e ci facemmo i complimenti. Eravamo veramente soddisfatte, e se le cose fossero andate bene, ci saremmo sistemate. Pasqua e Pasquetta la passammo in negozio, e a sistemare l'appartamento di sopra.
Martedì aprimmo. Quando aprii la pagina web c'erano già 5-6 ordini da preparare.
Giò accoglieva i clienti, io preparavo le spedizioni. Vennero molte donne, e qualche uomo. Qualcuno chiedeva , sottovoce, se poteva vedere taglie forti, e Giò li mandava da me. Nella stanza dedicata, si trovavano a loro agio. Privacy, riservatezza, e io che capivo subito cosa cercavano. Venne un ragazzo giovane, sui vent'anni. Cercava delle autoreggenti, e qualche vestitino. Poi gli feci vedere scarpe e stivali. Non credeva ai suoi occhi.
Avevo capito che cercava per lui, ed io lo consigliai su tutto. Se ne andò in camerino per provare alcune cose. Poi mi chiamò per farsi dare una mano. Quando lo vidi sembrava proprio una bella signorina.
Gli aggiustai l'intimo, e vidi che era in completa erezione. Da dietro gli sistemavo il vestito, molto corto, e a un certo punto lo sentivo che si strusciava col culetto sul mio pisello. Stai andando in calore eh troietta….gli dissi
Si girò….ci guardammo fissi negli occhi
Avvicinò le labbra alle mie….e cominciammo a baciarci.
Scusami…mi disse…non ho resistito
Non preoccuparti…risposi
Ci fermammo, non avevo nessuna intenzione di scopare in negozio.
Mi chiese se avevo un posto dove poteva vestirsi da donna e fare delle foto.
A questo non avevo mai pensato.
Eppure agli inizi anch'io avevo difficoltà a trovare posti adatti, dove vestirmi e farmi foto en femme. Gli dissi di tornare il giorno dopo. Spese circa 200 euro, e mi chiese se potevo tenere la sua roba in negozio, che aveva paura di portare a casa.
Era il primo giorno, e già avevo avuto delle richieste a cui non avevo pensato, nonostante in passato avevo avuto gli stessi problemi. Ne parlai con Giò, e decidemmo che potevamo organizzare il tutto. L'appartamento di sopra poteva fare al caso, e il magazzino si poteva organizzare per accudire acquisti di chi non poteva portarsi la roba a casa.
La prima settimana fu molto intensa. Ci mettemmo un po' ad organizzarci. Gli ordini arrivavano da tutta Italia, e stargli dietro richiedeva un certo impegno.
In più stavamo allestendo una stanza di sopra per book fotografici, e mettemmo degli armadietti in magazzino.
Non avevamo più tempo libero, e sospendemmo per un periodo gli annunci on line. Giovanna si dedicò con tutta se stessa al negozio, e la sera era distrutta. E io con lei. Però stavamo costruendo qualcosa di bello, e ci tenevamo tutte e due.
Sistemammo l'appartamento di sopra. Diviso in due. Da una parte c'era la parte riservata a me e Giovanna, e lì non entrava nessuno, poi lasciammo una stanza da letto, il salottino con un terrazzino riservato a chi cercava intimità e voleva farsi delle foto. Contattai un mio cliente, fotografo amatoriale, e gli chiesi se era disposto ad aiutarci. Entusiasta accettò subito.
Dopo le prime settimane molto intense, adesso stava filando tutto liscio.
Giò ormai era diventata la regina. Chiunque entrava rimaneva affascinato. Sapeva consigliare su tutto, e a parte le donne con cui aveva un feeling particolare, gli uomini si lasciavano imbambolare completamente. Sapeva parlarci, li metteva a loro agio, e li aiutava a scegliere. Senza peli sulla lingua. E soprattutto spendevano tranquillamente. Non sempre trovi donne che ti aiutano a scegliere slip, boxer, canottiere e intimo in generale. E lei con la scusa di mantenerli giovani, gli appioppava un sacco di roba.
Fulvio, il fotografo, portò alcune attrezzature nell'appartamento, e in pratica trasformò la camera da letto in un piccolo studio fotografico.
Tra le travestite e trans della zona si sparse la voce, e molte di loro volevano farsi fare un book fotografico, sia per gli annunci sui vari siti, e sia per il loro piacere. Ci mettemmo d'accordo con Fulvio, e il sabato e la domenica organizzavamo con chi ci prenotava il servizio fotografico.
La prima che venne si chiamava Greta.
Era una transessuale, faceva la mignotta in appartamento, e aveva bisogno di foto nuove. Logicamente acquistò anche della lingerie da me, dicendomi che finalmente poteva comprare in negozio invece che on line. Greta era bellissima, alta, un seno rifatto enorme, un culo stupendo….e aveva un cazzo enorme. Era gettonatissima, sempre piena di appuntamenti. Quando venne io l'accompagnai di sopra, dove Fulvio stava preparando il set.
Ci presentammo e poi lei cominciò a spogliarsi. Rimase con perizoma trasparente e calze a rete, un reggiseno che lasciava scoperti i capezzoli, e mise alcuni accessori sul letto. Un cazzo di gomma enorme, un frustino, delle manette e alcune altre cose. Fulvio cominciò a fare qualche scatto, lei si metteva in pose ammiccanti. Faceva vedere il culo, si stringeva le tette, simulava un pompino col dildo. E poi si tolse il perizoma. Ne uscì fuori un cazzo che moscio era di almeno due volte il mio, che non era piccolo.
Ahhhh….esclamai…adesso capisco perché sei richiestissima.
Se lo prese in mano…e se lo stringeva per farlo indurire. Fulvio stava sudando come una fontana. Lei si stese sul letto ed aprì le gambe. Lui si avvicinò con la macchinetta per fargli dei primi piani. Poi lei gliela tolse dalle mani…gli prese la testa e se la mise sul cazzo. Pensai che adesso lui si sarebbe incazzato. Invece, con mia grande sorpresa, lui cominciò a farle un pompino. A me non l'aveva mai fatto. Nei nostri incontri aveva sempre ignorato il mio pisello, ma con Greta si lasciò completamente andare. Lei prese il frustino e ogni tanto lo picchiava sul culo, leggera, lui succhiava avidamente. Io mi avvicinai a loro, guardai lei negli occhi, e poi mi allungai per baciarla. Giocavamo con le labbra…con la lingua…
Poi Fulvio le allargò le gambe e gliele sollevò, aveva il cazzo di fuori. Lei lo prese con le mani e se lo mise nel culo. Io mi misi su di lei, che mi prese il cazzo in bocca. Io presi il suo. Lo succhiavo mentre vedevo il pisello di Fulvio entrare e uscire dal culo di Greta, a pochi cm dal mio viso.
Poi lui non ce la fece più e venne. Lo tirò fuori mentre schizzava, io lo presi in mano e mi bagnò tutto il viso. Greta continuava a succhiarmelo mentre mi aveva infilato due dita dietro….e venni anch'io…nella sua bocca. Lei rise come una matta…ci disse che eravamo sembrati due ragazzini.
Stettimo qualche minuto sul letto, poi ci rivestimmo, e Fulvio le disse che in un paio di giorni gli avrebbe dato la chiavetta con tutti i files delle foto
Ci salutammo, Greta mi diede un altro bacio lungo sulla bocca, mi ringraziò, pagò il tutto e mi disse che sarebbe tornata dopo qualche giorno.
Fulvio era stremato, rimise a posto le sue cose, ed esclamò…. Certo che se ogni volta va a finire così comincia ad essere un problema. Ridemmo di gusto, e salutai anche lui. L'agenda dei servizi fotografici si stava riempendo. Ormai tra negozio, ordini da spedire, e giovani frocette esibizioniste e puttane….non avevo più un minuto libero.

scritto il
2023-04-24
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