I bagni dell'autogrill
di
Lanottesabry
genere
gay
Instagram lanottesabry
Mi fermavo spesso in quell'autogrill poco fuori Roma, direzione sud. Ci si fermavano molti autotrasportatori e io approfittavo sempre per spiare qualcuno nei bagni. Facevo finta di fare pipì in quegli urinatoi a muro, e sbirciavo se nelle vicinanze c'era qualcuno che se lo tirava fuori. Non mi ero mai spinto oltre, un po' per timore e un po' per vergogna. Ero giovane, avevo preso da poco la patente, e la notte ne approfittavo per scorazzare in autostrada. Avevo già avuto le mie esperienze, ma mai in quel contesto. Quella sera, come al solito, stavo nei bagni e ne approfittai per fare pipì. Non c'era nessuno, e quasi dispiaciuto stavo pensando di andarmene. Proprio in quell'istante mi si affianca un signore. Avrà avuto circa 55anni, bassetto, robusto, con una bella pancia. Indossava una canottiera, era estate e faceva caldo, e si vedevano le braccia grosse e pelose. C'erano parecchi pisciatoi liberi, ma lui si mise a quello affianco a me. Pisciò e se lo sgrullava insistentemente. Io cominciai a buttare lo sguardo, e lui se ne accorse. Si tirò un po' indietro, e si stringeva il cazzo con la mano. Io ormai lo fissavo con attenzione e lui con un sorrisetto sornione mi chiese se mi piaceva. Dissi di sì con la testa, e a quel punto lui entrò in un bagno chiuso facendomi segno di seguirlo. Mi guardai intorno, non c'era nessuno, e lo seguii in bagno. Chiuse la porta, si abbassò i pantaloncini e mentre se lo stringeva mi mise l'altra mano sulla testa e mi fece inginocchiare. Adesso ero con il viso davanti al suo cazzo, già mezzo duro, pieno di peli. Sempre tenendomi la mano sulla testa mi avvicinò il cazzo alla bocca, cominciò a strusciarmelo sul viso, dopo di che mi disse di aprire la bocca e me lo mise dentro. Presi a succhiarlo, e un sapore forte di cazzo e sudore invase la mia bocca. Mi appoggiai con le mani sui suoi fianchi, e facevo andare la bocca avanti e dietro, staccandomi ogni tanto per leccargli la cappella con la lingua. Lo sentivo mugulare, ansimare...gli piaceva e io lo assecondavo. Cominciò a dirmi...bravo frocio, leccalo tutto, si vede che ti piace il cazzo, sei proprio un ricchione succhiacazzi. Mi si era fatto duro, e cercai anch'io di sbottonarmi i pantaloncini. Allora lui me lo tolse dalla bocca, e mi fece rialzare. Abbassati i pantaloni...mi disse. Io li feci scendere, lui mi vide il pisello mezzo duro e lo prese in mano, cominciando lo a stringere. Mi stringeva anche le palle, e lo pregai di fermarsi. Stai zitto continuò...te la dovrei staccare questa cosa inutile. Mi fece girare, mi infilò un dito nel culo e mi disse...adesso te lo rompo...va bene? Si gli implorai, inculami...non resisto più. Che frocio che sei disse ridendo, io mi appoggiai al muro e mi allargai le chiappe. Me lo puntò sul buco, e spinse. Dopo qualche attimo di difficoltà lo sentii scivolare dentro...e emisi un lamento. Mi tappò la bocca con la mano, con l'altra mi reggeva la pancia, e cominciò ad incularmi. Prima qualche colpetto, poi sempre più deciso. Sentivo il suo cazzo che era diventato di marmo, mi stava spaccando il culo. Mi disse di segarmi. Feci scendere una mano e mi masturbavo mentre mi stava inculando. Venni subito, mi scendevano delle goccioline di sperma dal pisello, e stavo godendo come una puttana. Poi sentii che venne anche lui. Mi riempì il culo di sperma mentre mi dava gli ultimi colpi. Poi me lo tolse, e si rivestì. Bravo ricchione, sei stato veramente bravo, fatti rivedere che io ripasso spesso da qui. Ma la prossima volta ti inculo sul camion. Se ne andò, io uscii dal bagno e andai verso il lavandino per darmi una sciacquata. Feci per andarmene e vidi un tipo in bagno, col cazzo in mano, che mi invitava ad entrare. Mi guardai intorno...e mi infilai dentro con lui.
Mi fermavo spesso in quell'autogrill poco fuori Roma, direzione sud. Ci si fermavano molti autotrasportatori e io approfittavo sempre per spiare qualcuno nei bagni. Facevo finta di fare pipì in quegli urinatoi a muro, e sbirciavo se nelle vicinanze c'era qualcuno che se lo tirava fuori. Non mi ero mai spinto oltre, un po' per timore e un po' per vergogna. Ero giovane, avevo preso da poco la patente, e la notte ne approfittavo per scorazzare in autostrada. Avevo già avuto le mie esperienze, ma mai in quel contesto. Quella sera, come al solito, stavo nei bagni e ne approfittai per fare pipì. Non c'era nessuno, e quasi dispiaciuto stavo pensando di andarmene. Proprio in quell'istante mi si affianca un signore. Avrà avuto circa 55anni, bassetto, robusto, con una bella pancia. Indossava una canottiera, era estate e faceva caldo, e si vedevano le braccia grosse e pelose. C'erano parecchi pisciatoi liberi, ma lui si mise a quello affianco a me. Pisciò e se lo sgrullava insistentemente. Io cominciai a buttare lo sguardo, e lui se ne accorse. Si tirò un po' indietro, e si stringeva il cazzo con la mano. Io ormai lo fissavo con attenzione e lui con un sorrisetto sornione mi chiese se mi piaceva. Dissi di sì con la testa, e a quel punto lui entrò in un bagno chiuso facendomi segno di seguirlo. Mi guardai intorno, non c'era nessuno, e lo seguii in bagno. Chiuse la porta, si abbassò i pantaloncini e mentre se lo stringeva mi mise l'altra mano sulla testa e mi fece inginocchiare. Adesso ero con il viso davanti al suo cazzo, già mezzo duro, pieno di peli. Sempre tenendomi la mano sulla testa mi avvicinò il cazzo alla bocca, cominciò a strusciarmelo sul viso, dopo di che mi disse di aprire la bocca e me lo mise dentro. Presi a succhiarlo, e un sapore forte di cazzo e sudore invase la mia bocca. Mi appoggiai con le mani sui suoi fianchi, e facevo andare la bocca avanti e dietro, staccandomi ogni tanto per leccargli la cappella con la lingua. Lo sentivo mugulare, ansimare...gli piaceva e io lo assecondavo. Cominciò a dirmi...bravo frocio, leccalo tutto, si vede che ti piace il cazzo, sei proprio un ricchione succhiacazzi. Mi si era fatto duro, e cercai anch'io di sbottonarmi i pantaloncini. Allora lui me lo tolse dalla bocca, e mi fece rialzare. Abbassati i pantaloni...mi disse. Io li feci scendere, lui mi vide il pisello mezzo duro e lo prese in mano, cominciando lo a stringere. Mi stringeva anche le palle, e lo pregai di fermarsi. Stai zitto continuò...te la dovrei staccare questa cosa inutile. Mi fece girare, mi infilò un dito nel culo e mi disse...adesso te lo rompo...va bene? Si gli implorai, inculami...non resisto più. Che frocio che sei disse ridendo, io mi appoggiai al muro e mi allargai le chiappe. Me lo puntò sul buco, e spinse. Dopo qualche attimo di difficoltà lo sentii scivolare dentro...e emisi un lamento. Mi tappò la bocca con la mano, con l'altra mi reggeva la pancia, e cominciò ad incularmi. Prima qualche colpetto, poi sempre più deciso. Sentivo il suo cazzo che era diventato di marmo, mi stava spaccando il culo. Mi disse di segarmi. Feci scendere una mano e mi masturbavo mentre mi stava inculando. Venni subito, mi scendevano delle goccioline di sperma dal pisello, e stavo godendo come una puttana. Poi sentii che venne anche lui. Mi riempì il culo di sperma mentre mi dava gli ultimi colpi. Poi me lo tolse, e si rivestì. Bravo ricchione, sei stato veramente bravo, fatti rivedere che io ripasso spesso da qui. Ma la prossima volta ti inculo sul camion. Se ne andò, io uscii dal bagno e andai verso il lavandino per darmi una sciacquata. Feci per andarmene e vidi un tipo in bagno, col cazzo in mano, che mi invitava ad entrare. Mi guardai intorno...e mi infilai dentro con lui.
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