Racconti libertini Frank Carmen Janira
di
AngelicaBella
genere
orge
Mi sveglio e sono ancora abbracciata a Janira.
Sento il calore del suo corpo fondersi con il mio.
Fuori ormai è buio.
Sento rumori che provengono dal piano inferiore.
Mi alzo cercando senza svegliare Janira.
Indosso l’accappatoio e un paio di sandali che trovo ai piedi del letto ed esco dalla camera.
Le luci del piano di sotto mi indicano la strada.
Scendo le scale e seguo le voci che giungono da una delle stanze.
Riconosco le voci di Carmen e di Frank.
Quando entro nella stanza li trovo seduti a tavola che stanno cenando.
- Ben svegliata, mi dice sorridendo Carmen.
- Hai dormito tutto il pomeriggio. Eri molto stanca.
- L’avremo stancata noi aggiunge Frank. Gli occhi gli sorridono.
- Siamo felici che tu sia qui con noi dice Carmen e spero che tu rimanga anche per la notte.
- Non ho avvisato che sarei rimasta fuori a dormire, rispondo io, non vorrei si preoccupassero non vedendomi.
- Non ti preoccupare, mi rassicura Frank, ho mandato un servitore ad avvisare tua zia.
- Sono sicura che lo zio non sarà contento di questa cosa, ribatto.
- Non devi preoccuparti per tuo zio. È stato arrestato oggi pomeriggio per omicidio.
Le ultime parole di Frank mi riempiono di sgomento.
Lui si avvede del mio stato d’animo e mi invita a sedermi a tavola con loro.
Mi siedo e Carmen mi porge un piatto di verdure crude da intingere in olio e limone.
Mentre sgranocchio una carota Frank mi racconta quanto è successo nel pomeriggio.
- Una testimone ha raccontato quanto accaduto la sera e messo alle strette tuo zio ha confessato l’omicidio. Ora si trova in carcere.
- Dovrei andare a casa dalla zia obietto, sarà sconvolta.
- Non credo, dice lui.
Rifletto su queste ultime parole di Frank e capisco che è stata la zia ad accusare suo marito. Oltre allo zio ed al suo amico in quella stanza c’eravamo solo io e lei. Sorrido e Frank comprende che ho capito.
- Bene dice, stanotte resterai con noi.
Sulla soglia compare Janira. Mi sorride e si avvicina a me. Mi bacia sulla bocca e si siede accanto a me.
La sua voce è squillante e allegra e mette il buonumore a tutti.
Dopo cena, saliamo tutti e quattro al piano superiore.
Carmen mi mostra la stanza degli ospiti, invitandomi ad usarla per rinfrescarmi e prepararmi per la notte.
Janira mi farà compagnia e quando saremo pronte andremo nella loro camera.
La camera degli ospiti e grande e finemente arredata.
La servitù ha provveduto ad accendere le lampade ad olio. Appena sole Janira mi bacia con passione stringendomi a sé.
- È stato bello, mi dice, ho goduto molto.
- Anche per me è stato bello, rispondo.
Mentre ci laviamo giochiamo con l’acqua spruzzandocela addosso.
La risata cristallina di Janira è bellissima, mi riempie il cuore di gioia.
Quando siamo pronte indossiamo di nuovo i nostri accappatoi e torniamo nella camera di Carmen e Frank.
Li troviamo distesi nel letto abbracciati che si baciano. Nella penombra della stanza i loro corpi sembrano fusi.
Quando si accorgono di noi si staccano e ci invitano a sdraiarci. Ci sistemiamo nel mezzo io vicina a Frank e Janira vicina a Carmen.
Frank mi abbraccia e mi bacia. La sua lingua mi entra in bocca e cerca la mia con al quale ingaggia una lotta. Sento la sua saliva mischiarsi alla mia.
Carmen e Janira, nel frattempo, sono impegnate nel leccarli reciprocamente la figa.
Frank ha già il cazzo duro. Si mette a pancia in su e mi invita a salire sopra di lui.
Io mi sollevo leggermente, con le mani apro la mia figa e quando sono sopra il suo cazzo me lo faccio scivolare dentro senza fatica. Sono eccitata e la mia figa è fradicia di umori. Inizio a muovermi sopra di lui cercando di far toccare alla punta del suo uccello i punti della mia figa in cui si trova il mio piacere. Ci riesco, gemo e continuo a ruotare il mio bacino alla ricerca di un piacere sempre maggiore. Sento il suo uccello pulsare.
- Sto per venire mi dice, devi uscire.
Lo guardo, sento il mio corpo fremere di desiderio.
- No, dico, voglio il tuo seme dentro di me.
Lui mi guarda stupito. Ha gli occhi lucidi per lo sforzo che sta facendo per trattenere l’eiaculazione.
Io non mi fermo e alzo ed abbasso il mio corpo per fargli raggiungere l’orgasmo.
Sento il suo uccello diventare più duro e finalmente sento dentro di me il suo seme caldo che mi riempie.
Mi accascio sul suo petto.
Anche le due sorelle si sono date reciproco piacere raggiungendo l’orgasmo. Mi alzo e faccio uscire il cazzo e mi sdraio accanto a loro.
Janira mi bacia, poi si sposta davanti alle mie cosce, le allarga dolcemente ed inizia a leccare la mia figa che ora gronda dei miei umori e dello sperma di Frank.
Gemo di piacere e vengo nella sua bocca.
continua.....
Sento il calore del suo corpo fondersi con il mio.
Fuori ormai è buio.
Sento rumori che provengono dal piano inferiore.
Mi alzo cercando senza svegliare Janira.
Indosso l’accappatoio e un paio di sandali che trovo ai piedi del letto ed esco dalla camera.
Le luci del piano di sotto mi indicano la strada.
Scendo le scale e seguo le voci che giungono da una delle stanze.
Riconosco le voci di Carmen e di Frank.
Quando entro nella stanza li trovo seduti a tavola che stanno cenando.
- Ben svegliata, mi dice sorridendo Carmen.
- Hai dormito tutto il pomeriggio. Eri molto stanca.
- L’avremo stancata noi aggiunge Frank. Gli occhi gli sorridono.
- Siamo felici che tu sia qui con noi dice Carmen e spero che tu rimanga anche per la notte.
- Non ho avvisato che sarei rimasta fuori a dormire, rispondo io, non vorrei si preoccupassero non vedendomi.
- Non ti preoccupare, mi rassicura Frank, ho mandato un servitore ad avvisare tua zia.
- Sono sicura che lo zio non sarà contento di questa cosa, ribatto.
- Non devi preoccuparti per tuo zio. È stato arrestato oggi pomeriggio per omicidio.
Le ultime parole di Frank mi riempiono di sgomento.
Lui si avvede del mio stato d’animo e mi invita a sedermi a tavola con loro.
Mi siedo e Carmen mi porge un piatto di verdure crude da intingere in olio e limone.
Mentre sgranocchio una carota Frank mi racconta quanto è successo nel pomeriggio.
- Una testimone ha raccontato quanto accaduto la sera e messo alle strette tuo zio ha confessato l’omicidio. Ora si trova in carcere.
- Dovrei andare a casa dalla zia obietto, sarà sconvolta.
- Non credo, dice lui.
Rifletto su queste ultime parole di Frank e capisco che è stata la zia ad accusare suo marito. Oltre allo zio ed al suo amico in quella stanza c’eravamo solo io e lei. Sorrido e Frank comprende che ho capito.
- Bene dice, stanotte resterai con noi.
Sulla soglia compare Janira. Mi sorride e si avvicina a me. Mi bacia sulla bocca e si siede accanto a me.
La sua voce è squillante e allegra e mette il buonumore a tutti.
Dopo cena, saliamo tutti e quattro al piano superiore.
Carmen mi mostra la stanza degli ospiti, invitandomi ad usarla per rinfrescarmi e prepararmi per la notte.
Janira mi farà compagnia e quando saremo pronte andremo nella loro camera.
La camera degli ospiti e grande e finemente arredata.
La servitù ha provveduto ad accendere le lampade ad olio. Appena sole Janira mi bacia con passione stringendomi a sé.
- È stato bello, mi dice, ho goduto molto.
- Anche per me è stato bello, rispondo.
Mentre ci laviamo giochiamo con l’acqua spruzzandocela addosso.
La risata cristallina di Janira è bellissima, mi riempie il cuore di gioia.
Quando siamo pronte indossiamo di nuovo i nostri accappatoi e torniamo nella camera di Carmen e Frank.
Li troviamo distesi nel letto abbracciati che si baciano. Nella penombra della stanza i loro corpi sembrano fusi.
Quando si accorgono di noi si staccano e ci invitano a sdraiarci. Ci sistemiamo nel mezzo io vicina a Frank e Janira vicina a Carmen.
Frank mi abbraccia e mi bacia. La sua lingua mi entra in bocca e cerca la mia con al quale ingaggia una lotta. Sento la sua saliva mischiarsi alla mia.
Carmen e Janira, nel frattempo, sono impegnate nel leccarli reciprocamente la figa.
Frank ha già il cazzo duro. Si mette a pancia in su e mi invita a salire sopra di lui.
Io mi sollevo leggermente, con le mani apro la mia figa e quando sono sopra il suo cazzo me lo faccio scivolare dentro senza fatica. Sono eccitata e la mia figa è fradicia di umori. Inizio a muovermi sopra di lui cercando di far toccare alla punta del suo uccello i punti della mia figa in cui si trova il mio piacere. Ci riesco, gemo e continuo a ruotare il mio bacino alla ricerca di un piacere sempre maggiore. Sento il suo uccello pulsare.
- Sto per venire mi dice, devi uscire.
Lo guardo, sento il mio corpo fremere di desiderio.
- No, dico, voglio il tuo seme dentro di me.
Lui mi guarda stupito. Ha gli occhi lucidi per lo sforzo che sta facendo per trattenere l’eiaculazione.
Io non mi fermo e alzo ed abbasso il mio corpo per fargli raggiungere l’orgasmo.
Sento il suo uccello diventare più duro e finalmente sento dentro di me il suo seme caldo che mi riempie.
Mi accascio sul suo petto.
Anche le due sorelle si sono date reciproco piacere raggiungendo l’orgasmo. Mi alzo e faccio uscire il cazzo e mi sdraio accanto a loro.
Janira mi bacia, poi si sposta davanti alle mie cosce, le allarga dolcemente ed inizia a leccare la mia figa che ora gronda dei miei umori e dello sperma di Frank.
Gemo di piacere e vengo nella sua bocca.
continua.....
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